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Milo

Milo è sempre stato un po' solitario e fin da piccolo non si è mai fatto problemi a passare interi pomeriggi a leggere o guardare film. Porta spesse lenti attraverso le quali vede le cose in ogni loro dettaglio, indossa abiti larghi, caldi e morbidi e cammina con passi silenziosi. Lo si può trovare in luoghi freschi e silenziosi, magari sotto alberi che fanno una grande ombra o in biblioteche deserte, mentre legge tomi polverosi che nessuno ha toccato per anni.
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Non legge solo libri, è infatti appassionato di ogni tipo di narrazione, tra cui soprattutto il cinema, e ama scovare film che nessuno conosce, delle vere perle nascoste, ad esempio tra i suoi film preferiti degli ultimi tempi ci sono Ricordi?, Martin Eden e Storia di un fantasma
Milo è bravo a osservare, non gli sfugge niente, e anche dal più piccolo indizio gli piace costruire una storia. Attenzione però: Milo non è un detective e non ama i romanzi gialli. Non cerca giustizia, né un colpevole, ma adora sentirsi partecipe di un meccanismo sorprendente, poter far entrare la propria storia in quelle che legge.
Milo cerca storie che lo portino in una direzione inaspettata, non importa di che genere siano. Vuole conoscere personaggi e snodi narrativi che mettano in discussione l’idea stessa di storia. Gli piacciono libri che spesso non piacciono agli altri: non ama il lieto fine, né i personaggi eroici. Il suo coinvolgimento è determinato dall’evoluzione dei personaggi e ama particolarmente i narratori inaffidabili e quelli che non sono ciò che sembravano all’inizio, per questo tra i suoi autori preferiti ci sono Richard Matheson, M. T. Anderson e Beppe Fenoglio.
Se c’è un enigma che non viene esplicitato, una voce narrante che non riporta fedelmente i fatti e nasconde qualcosa, state pur certi che Milo rileggerà quel libro più volte fino a costruirsi un altro libro nella testa, sempre pieno di ambiguità, strutture complesse ed esperimenti linguistici.
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