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I luoghi della mia infanzia erano collegati da sentieri magici, che non venivano percorsi dagli adulti. 
Questo è il diario che Morgana, una quindicenne gallese appassionata di fantascienza e fantasy, ha tenuto tra il 1979 e il 1980. Lei e la sorella gemella Morwenna sono cresciute in collina giocando e occasionalmente praticando la magia con esseri che chiamano "fate", finchè non è successo qualcosa che le ha separate per sempre e ha lasciato Morgana costretta a zoppicare.
Poiché sua madre è pazza e suo nonno (con cui viveva in precedenza) ha avuto un ictus ed è ricoverato in una casa di cura, Morgana è stata mandata nell'Inghilterra occidentale a vivere con suo padre e le sue tre sorellastre, che non ha mai visto e che, da subito, la odiano. Privata della sorella, della sua passione per la corsa e della sua amata campagna gallese, Mori deve riconciliarsi con la sua nuova vita da outsider. Non passa molto tempo prima che anche la sua famiglia paterna la mandi in un collegio femminile lì vicino, che lei trova poco magico e poco congeniale. Trascorre la maggior parte del tempo leggendo libri forniti da suo padre (anche lui appassionato di fantascienza), dalla biblioteca scolastica, dalla biblioteca pubblica e dal prestito interbibliotecario. 
La magia rimane una caratteristica persistente nella vita di Mori. Poco dopo il suo arrivo a scuola, la madre di Mori inizia a inviarle lettere e fotografie di famiglia in cui l'immagine di Mori è bruciata e lancia attacchi magici per controllare la figlia. Mori cerca di collaborare con le fate vicino alla sua scuola, ma scopre di dover tornare a casa sua in Galles per entrare davvero in contatto e praticare la sua magia protettiva. 

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