Un'ultima stagione da esordienti
Marcos y Marcos, 2023
232 pagine
Succede a volte nella vita. Una cosa brutta che inciampa in una bella, all'improvviso. Come un gatto nero che entra in campo e rivolta come un calzino l'esito di una partita. 'Siamo ancora qua' urlava Bubani Enzo quel pomeriggio 'siamo ancora qua'.
Cerco di non dimenticarlo mai, quando capita qualcosa di storto.
Palla lunga, chiappe strette, e pedalare!
Questa è l'unica tattica di cui disponga la sgangherata squadretta di calcio protagonista di questo romanzo divertentissimo, frizzante e profondo. Niente uniformi scintillanti né sacche ultimo modello: il campetto di casa è solo ghiaia e polvere, con divieto di tirare toppo forte, perché dietro la porta c'è l'orto del frate (che è anche prof di religione e mette note sul diario anche d'estate), e per le trasferte c'è un furgone inguardabile, la Regina dello Sterrato, e un testone di cinghiale imbalsamato per portafortuna, da appendere alla panchina. Ma si gioca senza interruzione dall'alba a notte fonda, con le torce se necessario, e la formazione è da competizione: il portiere vola coi suoi vecchi guanti da giardiniere, i due gemelli giocano con le cuffiette nelle orecchie per gasarsi con le chitarre degli AC/DC, a quasi tutti si stacca il numero sulla schiena, le scarpe sono troppo piccole o troppo grandi, e il peggio sono i vecchi del bar: se perdete, almeno lasciate tatuati i tacchetti sui polpacci degli avversari!
Un ultimo straordinario anno da esordienti aspetta la squadra più sgangherata della bassa romagnola. E alle “amichevoli” sarebbe meglio cambiare nome…
Questa è l'unica tattica di cui disponga la sgangherata squadretta di calcio protagonista di questo romanzo divertentissimo, frizzante e profondo. Niente uniformi scintillanti né sacche ultimo modello: il campetto di casa è solo ghiaia e polvere, con divieto di tirare toppo forte, perché dietro la porta c'è l'orto del frate (che è anche prof di religione e mette note sul diario anche d'estate), e per le trasferte c'è un furgone inguardabile, la Regina dello Sterrato, e un testone di cinghiale imbalsamato per portafortuna, da appendere alla panchina. Ma si gioca senza interruzione dall'alba a notte fonda, con le torce se necessario, e la formazione è da competizione: il portiere vola coi suoi vecchi guanti da giardiniere, i due gemelli giocano con le cuffiette nelle orecchie per gasarsi con le chitarre degli AC/DC, a quasi tutti si stacca il numero sulla schiena, le scarpe sono troppo piccole o troppo grandi, e il peggio sono i vecchi del bar: se perdete, almeno lasciate tatuati i tacchetti sui polpacci degli avversari!
Un ultimo straordinario anno da esordienti aspetta la squadra più sgangherata della bassa romagnola. E alle “amichevoli” sarebbe meglio cambiare nome…
Commenti
Ancora nessun commento