Pensavo al significato di questa parola, a che cosa volesse dire veramente, come quando si disturba la quiete o la televisione è disturbata. O quando ci si sente disturbati da un libro o da un film o dalla foresta vergine che brucia o dalle calotte polari che si ritirano. O dalla guerra in Iraq. Era uno di quei momenti in cui ti sembra di non aver mai sentito una certa parola e non riesci a credere che abbia proprio quel significato, e cominci a riflettere su come ci si è arrivati. È come il rintocco di una campana, cristallino e puro, disturbato disturbato disturbato, sentivo il suono vero della parola, così ho detto, come se me ne fossi appena accorto: «Sono disturbato».
James passa le sue giornate estive lavorando nella galleria d'arte della madre, dove non passa mai nessuno. La cosa non gli dispiace affatto: preferisce di gran lunga stare solo che con gli altri, specialmente quando gli altri sono i suoi coetanei.
I suoi genitori vorrebbero che lui andasse all'università ma James pensa che potrebbe usare meglio il suo tempo: tipo potrebbe comprarsi una casa antica da ristrutturare e trovarsi un lavoro tranquillo, come bibliotecario, nel Kansas o nell'Indiana. Per i suoi genitori, James è quasi un disadattato.
Un giorno, quasi per svagarsi decide di iscriversi con una finta identità su un sito per appuntamenti al buio, dove trova l'unica persona che ritiene sua amica, John, un collega nella galleria d'arte. Poco dopo sul suo schermo spunta un “Ciao” nella chat del forum, James decide di rispondere.

Commenti

Avatar iosonoadelinaa
13/05/2023 18:22
2BA - Istituto Tecnico Economico Einaudi, Padova
Ho scelto di leggere il romanzo di formazione “Un giorno questo dolore ti sarà utile” di Peter Cameron, perché ha un titolo che suscita interesse e ti fa porre delle domande del tipo: “Perché?”, “Quale tipo di dolore intende?”. Il libro parla di un ragazzo di 18 anni che vive a New York, un ragazzo caratterialmente molto diverso rispetto ai suoi coetanei, preferisce infatti la solitudine e leggere tranquillo. Le uniche persone con cui ha piacere di parlare sono sua nonna e John, il gestore della galleria d'arte di sua madre. Ad un certo punto però si ritroverà completamente solo e capirà che tutto quello che aveva fatto nella sua vita era stato cercare di soddisfare i suoi genitori. Secondo me è un bel libro bello anche perché è molto scorrevole. L'unico “difetto” a parere mio è che in sé non risponde alle domande iniziali, però tutto sommato è una lettura molto piacevole. Consiglio la lettura di questo libro alle persone che non sono ancora del tutto sicure della propria persona, perché ogni tanto il protagonista si fa alcune domande che si possono sentire proprie.
Avatar spring77
13/05/2023 12:20
2ASC - Liceo Rosmini, Rovereto
"Un giorno questo dolore ti sarà utile” è un romanzo di formazione del celebre scrittore Peter Cameron, pubblicato da Adelphi nel 2007. Il tema principale affrontato dallo scrittore è la crescita personale e il passaggio dall' adolescenza all' età adulta vissuto dal protagonista: un giovane diciottenne di nome James Sveck. Il ragazzo vive a New York e, finita la scuola, passa il tempo lavorando nella galleria d' arte della madre; trascorre così le sue giornate, poiché James non è un adolescente come tutti gli altri: non esce con gli amici e non va alle feste. Ha molte difficoltà a rapportarsi con i suoi coetanei, si sente più a suo agio con gli adulti. Un personaggio molto importante per il protagonista è John, un uomo che lavora nella galleria d' arte della madre. Proprio per il suo carattere schivo e fin troppo riservato, sua madre cerca di aiutarlo affiancandolo a una psicologa così che possa esternare le sue emozioni. Grazie a questi numerosi dialoghi il lettore riesce ad entrare in sintonia con il protagonista e a venire a conoscenza del suo passato; inoltre la scrittura è molto scorrevole e il lessico di facile comprensione. Consiglio vivamente questo avvincente romanzo, perché riesce a coinvolgere il lettore nella storia tenendolo col fiato sospeso fino all' ultima pagina.
Avatar sofisof
11/05/2023 12:14
2B - Liceo Galvani, Bologna
“Un giorno questo dolore ti sarà utile” è un romanzo di formazione. James, il protagonista, narra della propria vita in prima persona: è un periodo in cui soffre molto la solitudine, poiché crede di essere diverso dai suoi coetanei, motivo per il quale non vuole frequentare l'università. Questa sua decisione non è benvista dalla madre, che però gli offre lavoro nella sua galleria, dove poi James si innamorerà di John, suo collega. Il protagonista sa di essere omosessuale ma, ogni volta che gli viene chiesto, cerca di sviare la domanda per non sentirsi giudicato; l'unica persona con cui riesce essere se stesso è Nanette, sua nonna. Infatti, quando le confessa il suo orientamento sessuale lei sembra disinteressata poiché non vedo niente di male in quella notizia: prenderà sempre suo nipote per ciò che è. Il dolore di cui si parla e che viene anche citato nel titolo riguarda proprio la solitudine e la diversità che prova il ragazzo, ma anche la paura di non essere accettato com'è, mentre l'atteggiamento della nonna indica l'accettazione da parte della società di alcune caratteristiche che ci rendono insicuri o che crediamo sbagliate. Il registro utilizzato è medio-basso e informale, non presenta difficoltà nella lettura ma anzi è scorrevole; la scelta da parte dell'autore riguardo all'uso del narratore interno è efficace poiché è possibile sapere di più sui suoi pensieri e sui suoi sentimenti, inoltre permette al lettore di immergersi totalmente nella storia. Nel corso del romanzo vengono trattati numerosi aspetti della vita di James come ad esempio il rapporto col padre o con la psichiatra che però lo scrittore lascia in sospeso, è l'unica nota negativa che però potrebbe rivelarsi anche una curiosa scelta narrativa. In conclusione è un romanzo consigliato a coloro che si sentono diversi incompresi dagli altri e che sicuramente troveranno comprensione e sicurezza tra queste pagine.
Avatar trilli
08/05/2023 22:01
1CSA - Liceo Andrea Maffei, Riva del Garda
Questo è uno di quei libri che, anche una volta finiti e messi in libreria, rimangono nei tuoi pensieri. Mi sono affezionata moltissimo a James, perché ha il coraggio di essere se stesso dall'inizio alla fine della storia, nonostante questo gli renda la vita più difficile; i suoi genitori sono preoccupati per lui, perché, non essendo “come gli altri”, non ha amici, quindi decidono di mandarlo da un esperto. Secondo me ciò che rende interessante il libro sono i dialoghi con la psicologa e anche con i genitori, e le riflessioni che James fa su se stesso e in generale sulla vita; ad esempio quando dice "Io mi sento me stesso solamente quando sono solo. Il rapporto con gli altri non mi viene naturale: mi richiede uno sforzo. Con i miei mi sento abbastanza a mio agio, ma qualche volta anche con loro sento la fatica di non essere solo." “Un giorno questo dolore ti sarà utile” è una frase che avevo bisogno di sentirmi dire; durante la lettura mi sono sentita "riempita".

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Avatar unnomeacaso
15/02/2023 13:19
1B - IIS Venturi, Modena

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Avatar bib
bib
31/01/2023 10:38
1N - Liceo Ulivi, Parma
Avatar elenaagiorgi
21/01/2023 14:32
2Q - Liceo Galvani, Bologna

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Avatar 44roberta
26/04/2023 23:06
2S - I.I.S. Cesare Battisti, Bolzano
“Un giorno questo dolore ti sarà utile” è il titolo del romanzo scritto da Peter Cameron. Un romanzo sconsolato e affranto, ma alternato a frazioni dove emerge l'ironia del protagonista: queste sono le caratteristiche che rendono piacevole la lettura e permettono al lettore di immedesimarsi a pieno nel racconto. Il libro narra di vicende, esperienze e pensieri di James, un adolescente, o meglio, un giovane adulto newyorkese che si sente ripetutamente fuori luogo e altrettanto incompreso. Il disagio di James viene inoltre alimentato dalla sua situazione famigliare: i genitori sono entrambi assenti e non partecipi della sua vita, la sorella non è da meno in quanto impegna con il fidanzato, l'unico famigliare in cui il ragazzo trova conforto è la nonna Nanette, a lei confida dubbi e segreti. Il continuo degli studi resta per James un quesito, per non darci troppa importanza si dà da fare, cercando una casa nel Midwest, dove trasferirsi in autonomia e iniziare un nuovo capitolo della sua vita. Questo romanzo tratta di temi sempre attuali, i quali possono essere senso di solitudine, incomprensione, difficoltà, la transizione tra il mondo degli adolescenti e quello degli adulti e molti altri ancora. Consiglio vivamente la lettura di questo testo, soprattutto per poter riflettere sulle sue tematiche e calarsi a pieno in quelle che sono le perplessità di un ragazzo di questa generazione.
Avatar Paola_
25/04/2023 22:34
1O - Liceo Fermi, Bologna
Il libro "Un giorno questo dolore ti sarà utile" non è una semplice storia triste. Al contrario, il protagonista James mostra una vena ironica che si manifesta nei suoi dialoghi serrati e pieni di umorismo sottile e pungente. Questo elemento rende il romanzo originale e diverso dalle altre narrazioni. A me è piaciuto molto come l'autore abbia saputo mescolare malinconia e ironia per creare un clima unico e avvincente. Consiglio questo libro a chi vuole leggere una storia diversa dal solito e coinvolgente, che non si dimentica facilmente.
Avatar alessia25
26/04/2023 21:49
2S - I.I.S. Cesare Battisti, Bolzano
“Un giorno questo dolore ti sarà utile” è il romanzo dello scrittore americano Peter Cameron. Il libro narra la storia di James, un ragazzo newyorkese diverso dagli altri. Diverso perché fa difficoltà a relazionarsi con i suoi coetanei così come con gli adulti e preferisce stare da solo. La sua passione è la lettura e sogna di comprare una casa nel Midwest, dove può rintanarsi in solitudine. L'università non è mai stata un'opzione per lui, spaventato dal dover conoscere persone nuove. Con la sua famiglia si sente abbastanza a suo agio, ma non del tutto compreso. Sua mamma è impegnata tra la sua galleria d'arte, dove non entra mai nessuno, e i suoi innumerevoli divorzi, suo padre è assente e si concentra sulla chirurgia estetica, e sua sorella è impegnata in una relazione con un suo professore del college. Tutti pensano esclusivamente a sé stessi e non comprendono il disagio di James. Solo sua nonna Nanette sembra ascoltarlo veramente e lui riesce ad aprirsi con lei in modo volontario, non come accadeva con la sua psicanalista, dalla quale la sua famiglia lo aveva mandato per risolvere i suoi problemi. I pensieri di James sono complessi, insoliti per un ragazzo di soli 18 anni. “Io volevo essere nella barca insieme al vecchio, con tutti i pericoli alle spalle e l'angelo accanto che mi guidava verso la morte. Volevo morire.” Sono queste le riflessioni del ragazzo “disadattato” (o almeno così lo chiamavano) quando guardava un quadro ritraente le quattro fasi della vita. Il linguaggio del libro l'ho trovato molto scorrevole, caratterizzato da molti dialoghi, in cui era facile immedesimarsi. Il romanzo era malinconico e a tratti ironico, una peculiarità che ho apprezzato molto. Consiglio questo libro ai ragazzi della mia età, perché tratta temi importanti per i giovani, come il disagio sociale e l'essere diversi.

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Avatar _cate
23/04/2023 18:52
2I - Liceo Galvani, Bologna
«Un giorno questo dolore ti sarà utile» è il titolo di un romanzo dello scrittore americano Peter Cameron. La storia è ambientata a New York, una New York deserta durante le vacanze, pochi anni dopo la tragedia dell'11 settembre. Il protagonista è James, un ragazzo di 18 anni che, una volta finita la scuola, va a dare una mano nella galleria d'arte moderna della madre. Qui non entra praticamente mai nessuno, specie perché sono esposte le pattumiere di un anonimo artista giapponese che nessuno è interessato a vedere né tantomeno a comprare. Per evitare di andare all'università dove sarebbe costretto a frequentare i suoi coetanei, che non gli piacciono molto, James comincia a cercare una casa isolata nel Midwest dove rintanarsi a coltivare le sue passioni: la lettura e la solitudine. L'altra protagonista del romanzo è la famiglia di James, tutti personaggi senza vere relazioni gli uni con gli altri e fondamentalmente senza scopo: la mamma di James è presa fra l'arte spazzatura e i divorzi, il padre è fissato con la chirurgia estetica e la sorella con il suo professore di teoria del linguaggio, con cui ha una relazione. Ognuno di loro pensa soltanto a se stesso, nessuno si accorge di James e dei suoi sogni. Tranne nonna Nanette. Lei è l'unica che osserva il nipote, lo ascolta, lo capisce. È lei la persona che il ragazzo apprezza di più al mondo. E a lei James riesce a raccontare ciò che non racconterebbe a nessun altro, sapendo che non sarà giudicato. Quando ha capito che i suoi coetanei non gli piacevano, James si è rivolto al mondo di quelli più grandi («ero sempre stato impaziente di diventare un adulto, perché credevo che il mondo degli adulti fosse… beh… adulto») ma ne è rimasto deluso («ormai cominciavo a capire che quel mondo era stupidamente brutale e pericoloso come il regno dell'infanzia»). Soltanto nella persona più adulta del suo mondo, nonna Nanette, James riesce a trovare rifugio e nello stesso tempo una persona capace di mettersi al suo livello, l'unica in grado di ricordare che cosa voglia dire essere adolescenti. Mi è piaciuto molto il linguaggio di questo romanzo, che rende la lettura scorrevole ma permette anche di fermarsi e riflettere: James si sente diverso dagli altri ragazzi, osserva il mondo, cerca di interpretarlo, ma in fondo se ne sente tagliato fuori. Quando i suoi avvertono la sua distanza dal gruppo, lo portano da uno psicanalista per curare questa sua diversità come se fosse una malattia. Secondo me, invece, la storia raccontata in questo romanzo è tutt'altro che inusuale. Ci sono molti ragazzi che si sentono come James, incompresi da coetanei e adulti. È semplice ritrovarsi a condividere i suoi pensieri, il suo senso di solitudine e di sentirsi incompreso dagli altri. È un libro pieno di malinconia, ma anche di ironia. È difficile non affezionarsi al personaggio di James e non partecipare alla sua scoperta del mondo degli adulti.
Avatar zoeee
19/04/2023 19:15
1B - IIS Venturi, Modena
A James piace l'arte, la musica, e le vecchie case. Vive a New York con la sorella Gillian, sua madre e il suo cane Mirò. James è all'ultimo anno di liceo e non sa se proseguire il suo percorso di studi, trova il college una perdita di soldi e di tempo; nel mentre si occupa della galleria d'arte gestita dalla madre e dall'amico John. Le sue scelte sono spesso complicate : James è infatti è un ragazzo silenzioso e crede che esprimere i suoi pensieri non sia affatto necessario. Nel libro racconta la sua vita in ordine sparso, includendo le ragione che lo hanno portato a diventare un “disadattato”. Reputo questo libro scorrevole e con una trama interessante, proprio perché il protagonista è un adolescente nel quale è semplice immedesimarsi. Consiglio questo libro per chi sta cercando una lettura introspettiva.
Avatar 1a3
1a3
19/04/2023 17:04
1i - Liceo Galvani, Bologna
-Il libro “Un giorno questo dolore ti sarà utile” di Peter Cameron inizia descrivendo l'atmosfera newyorkese nel quale il protagonista vive, facendo immergere subito il lettore nel suo mondo. James per passare l'estate da' una mano nella galleria d'arte della madre, sempre deserta, dato che nessuno è intenzionato a vendere o a comprare le opere esposte. La sua famiglia sembra composta da persone che non hanno un vero rapporto tra di loro: la madre impegnata tra divorzi e arte “spazzatura”, il padre poco presente e fissato con la sua apparenza estetica e la sorella sempre occupata con il suo fidanzato. L'unica persona al mondo con cui James si trova veramente a suo agio e dalla quale si sente compreso è sua nonna Nanette, con la quale parla di tutti i suoi problemi e difficoltà. Per distrarsi dal pensiero dell'università, dove non vorrebbe andare, passa il tempo a cercare una casa nel Midwest, dove avrebbe l'occasione di stare solo e di leggere i libri di Tropol. -Questo libro mi è piaciuto molto per il modo in cui tratta temi importanti come, per esempio, quello della solitudine. I genitori di James,infatti, appena si accorgono del suo disagio sociale verso i suoi coetanei, anziché cercare di capirlo e sostenerlo, cercano di aiutarlo pagandogli delle sedute da una psicologa; questo, invece di aiutarlo, lo fa chiudere ancora di più in se stesso. James è un ragazzo intelligente, sensibile e triste; triste perché si sente incompreso da tutti, anche dai suoi genitori, i quali non capiscono che il suo comportamento più che un problema è una sorta di ribellione verso un mondo dal quale si sente estraniato. “Volevo solo un posto dove stare da solo. Per me è un bisogno primario, come l'acqua e il cibo, ma ho capito che non lo è per tutti. Il rapporto con gli altri non mi viene naturale, mi richiede uno sforzo. Con i miei mi sento abbastanza a mio agio, ma qualche volta anche con loro sento la fatica di non essere da solo” Leggere questo libro mi ha fatto pensare a come molti adolescenti si possano ritrovare nella situazione del protagonista, che per quanto possa risultare “strana” o “lontana”, in realtà può rappresentare molti che magari hanno solo paura di crescere o di non essere accettati dagli altri. L'essere solitario di James infatti viene interpretato dalla società come qualcosa di negativo, classificandolo come “disadattato”, e condannandolo alla solitudine. “Volevo saltare quella della Virilità. L'uomo adulto era terrorizzato e non riuscivo a capire che senso aveva il suo viaggio: perché affrontare quelle rapide infide, su un fiume che sarebbe comunque finito nell'oscurità, nella morte?” Questi sono alcuni pensieri che il protagonista ha mentre guarda i quadri “il viaggio della vita”, i quali rappresentano le quattro fasi che un uomo deve percorrere durante la sua esistenza: infanzia, giovinezza, virilità e vecchiaia. Mentre il James li sta guardando si accorge di non voler crescere e diventare adulto, poiché pensa che in quell'età si debbano affrontare molte fatiche, che alla fine porteranno comunque alla morte. James realizza che lui vorrebbe passare direttamente all'ultimo quadro: la vecchiaia. “Io volevo essere nella barca insieme al vecchio, con tutti i pericoli alle spalle e l'angelo accanto che mi guidava verso la morte. Volevo morire.”
Avatar Didi
19/04/2023 09:49
1H - Liceo Galvani, Bologna
“Io volevo essere nella barca insieme al vecchio, con tutti i pericoli alle spalle e l'angelo accanto che mi guidava verso la morte. Volevo morire.” Così James, un ragazzo di 18 anni che vive nella città che non dorme mai, esprime la sua vita e la sua adolescenza: l'anno dopo sarebbe dovuto andare alla Brown, ma non voleva andarci, a causa dell'idea di conoscere nuove persone. Secondo James tutti gli adulti, o le persone in generale (soprattutto quelle della sua età), sono egoiste e approssimative. La madre era appena tornata da una luna di miele finita male, la sorella stava scrivendo le sue memorie a 20 anni ed era nel pieno di una relazione aperta con un suo professore del college e il padre aveva appena fatto un intervento estetico agli occhi. Le uniche persone su cui conta veramente sono sua nonna, che chiama Nanette e John, un ragazzo che lavora nella galleria della madre. “Ci sono persone che si sentono a disagio se stanno in silenzio e si affrettano a riempirlo pensando che qualsiasi cosa sia meglio di niente, ma io non sono così. Io in silenzio mi sento a mio agio, e a quanto pare anche la Adler.” Mi ha colpito il modo in cui l'autore è riuscito a calarsi nei panni del protagonista e di come faccia vivere la storia di James in prima persona. Il libro è molto scorrevole, con un linguaggio originale e per niente scontato. L'autore non cede alla superficialità e all' essenzialismo, ma bensì cerca di non tralasciare nessun dettaglio del pensiero di James in qualunque momento. Consiglio questo libro come spunto di riflessione sul proprio essere e sulla propria persona, grazie ai numerosi dialoghi che ogni volta trattano un tema diverso. “Io mi sento me stesso solamente quando sono solo. Il rapporto con gli altri non mi viene naturale: mi richiede uno sforzo.” Inizialmente non avevo bene inquadrato James: mi pareva un ragazzo strano e controverso, con il sogno di scappare da tutto e da tutti e di andare a vivere in una casa dispersa nell'Indiana. Mi è piaciuto molto il personaggio quasi secondario della nonna, che ha dato i consigli principali a James e che ha svolto il lavoro che doveva svolgere la psicoterapeuta. Con lei lui si sente al sicuro ed è l'unica persona con cui si sente in dovere di esprimere i suoi problemi di sua spontanea volontà e di ciò che lo turba senza essere giudicato. “A volte le brutte esperienze aiutano, servono a chiarire che cosa dobbiamo fare davvero. Forse ti sembro troppo ottimista, ma io penso che le persone che fanno solo belle esperienze non sono molto interessanti. Possono essere appagate, e magari a modo loro anche felici, ma non sono molto profonde”

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Avatar Lisetta___
19/04/2023 10:13
1H - Liceo Galvani, Bologna
”A volte le brutte esperienze aiutano, servono a chiarire che cosa dobbiamo fare davvero. Forse sembro troppo ottimista, ma io penso che le persone che fanno solo belle esperienze non sono molto interessanti. Possono essere appagate, e magari a modo loro anche felici, ma non sono molto profonde. Ora la tua ti può sembrare una sciagura che ti complica la vita, ma sai... godersi i momenti felici è facile. Non che la felicità sia necessariamente semplice” James, dopo essere stato accettato alla Brown University, deve lasciare New York e la sua famiglia, per proseguire gli studi. Nel frattempo trova lavoro nella galleria d'arte di sua madre, conosciuta solo per l'unica opera in mostra, ovvero una serie di bidoni da immondizia realizzate da un artista giapponese. La storia di un adolescente, James, che affronta la sua vita quotidiana in modo semplice, ma che in realtà è così diversa dai suoi coetanei. Questa diversità viene vissuta come inferiorità e insicurezza da parte del protagonista , che trova conforto solo nella nonna Nanette e nel cane Milo. A causa di problemi familiari, James si chiude in sé stesso, cercando lo stesso negli altri amore e conforto. Questo lo porterà ad iscriversi ad un sito di incontri, conoscendo così John, da lui considerato l'unica persona normale che abbia mai frequentato. "Io mi sento me stesso solamente quando sono solo. Il rapporto con gli altri non mi viene naturale: mi richiede uno sforzo". L'autore ha saputo interpretare molto bene la psicologia del protagonista. Inoltre i personaggi e i luoghi sono descritti in modo che ci si possa immaginare di essere accanto a loro nella storia. Un libro coinvolgente, che mi ha toccato nel profondo, che affronta tematiche che ad oggi non sono molto capite: la solitudine e l'insicurezza, due caratteri in cui mi rispecchio molto. Alcune volte stare da soli, ci aiuta a riflettere e a semplicemente essere noi stessi. L'insicurezza è un tema più delicato, che bisogna capire e comprendere, essendoci svariati motivi per il quale una persona è insicura. Il libro lo consiglio soprattutto agli adolescenti, perché le tematiche che vengono affrontate sono molto diffuse tra noi ragazzi.

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