La settimana bianca
Adelphi, 2021
Traduzione di Maurizia Balmelli
139 pagine
Si girò più volte a guardare le orme dei suoi passi, profonde e soprattutto solitarie, prodigiosamente solitarie: era solo lì fuori quella notte, solo a camminare nella neve, a piedi nudi, con il pigiama bagnato, e nessuno lo sapeva, e nessuno mai l'avrebbe rivisto. Nel giro di pochi minuti le sue orme si sarebbero cancellate.
Nicolas parte per una settimana bianca in montagna con la sua classe. Sono le sue prime notti fuori casa. Allo chalet, dove lo aspettano i compagni e gli insegnanti arrivati in pullman, lo accompagna il padre in macchina. Nicolas è un ragazzino timido, riservato, curioso, ma spaventato da questa prima avventura. Appena arrivato, la maestra si accorge che non ha con sé lo zaino con tutti gli indumenti necessari per la settimana. Se lo è dimenticato nell'automobile del padre, ma sicuramente lui tornerà indietro non appena se ne renderà conto...
Nicolas, ora dopo ora, aspetta il ritorno del padre, ma il tempo passa e non si vede nessuno tornare indietro verso lo chalet. Si sistema in una delle camerate in cui sono divisi i ragazzi, condivide il letto a castello con Hodkann, il compagno che più di tutti ammira e teme. Nicolas aspetta il padre e lo zaino, aspetta la notte e il sonno; con la notte e il sonno arrivano paure, incubi, cupi ricordi e tanti dubbi. Incubi che sembrano realizzarsi quando i gendarmi arrivano allo chalet a chiedere della scomparsa di un bambino, e allora Nicolas inizia a pensare, riflettere e credere che forse quel bambino riuscirà a trovarlo lui.
Nicolas, ora dopo ora, aspetta il ritorno del padre, ma il tempo passa e non si vede nessuno tornare indietro verso lo chalet. Si sistema in una delle camerate in cui sono divisi i ragazzi, condivide il letto a castello con Hodkann, il compagno che più di tutti ammira e teme. Nicolas aspetta il padre e lo zaino, aspetta la notte e il sonno; con la notte e il sonno arrivano paure, incubi, cupi ricordi e tanti dubbi. Incubi che sembrano realizzarsi quando i gendarmi arrivano allo chalet a chiedere della scomparsa di un bambino, e allora Nicolas inizia a pensare, riflettere e credere che forse quel bambino riuscirà a trovarlo lui.
Commenti
06/03/2022 21:16
1B - Liceo Nomentano, Roma
Ho trovato questo libro molto interessante soprattutto per gli argomenti trattati: Nicolas è un ragazzo di circa nove anni molto introverso e timido. Questo carattere è dato dalla sua situazione familiare. In questo libro viene trattato soprattutto l'argomento della morte: pensa spesso che ai suoi genitori possa succedere qualcosa di brutto. Ho fatto però fatica a distinguere la realtà dal pensiero di Nicolas. Ho trovato però spesso la narrazione scorrevole, nonostante la lunghezza dei capitoli e a tratti molto coinvolgente, come per esempio quando riflette su pensieri tragici.
06/03/2022 22:31
1B - Liceo Nomentano, Roma
Il libro è piacevole da leggere ma allo stesso tempo presenta molti momenti di suspense. Nicolas è un bambino parecchio diverso dai suoi compagni di classe, spesso si immerge in pensieri profondi e una delle sue principali caratteristiche è la fantasia. Tra questi profondi pensieri sono presenti spesso delle spaventose ipotesi sulla morte del padre. Il protagonista citando dei libri letti da lui viene trasportato dall'immaginazione, immagina di trovarsi al posto dei personaggi dei libri stessi inserendo di mezzo anche il suo amico Hodkann. L'autore del libro è riuscito perfettamente a portarci nei panni del protagonista facendoci sentire le ansie e le paure che prova il bambino nei momenti di riflessione. La storia è coinvolgente e il finale penso lasci un'immaginazione abbastanza libera al lettore.
07/03/2022 19:05
1GS - Liceo Scientifico Statale "Ugo Morin", Venezia - Mestre
"La settimana bianca" di Emmanuel Carrère è un libro ricco di suspense e di momenti che aumentano la curiosità del lettore. La scrittura è scorrevole perciò il libro non è molto pesante. E' composto da molte riflessioni e talvolta si creano situazioni psicologiche che potrebbero destabilizzare un lettore non abituato a leggere questo tipo di libro. Personalmente il libro in sé mi è piaciuto molto, un po' meno il finale. Lo consiglio a persone che amano leggere e "ritrovarsi" in situazioni talvolta ambigue, però, per chi non ama la lettura, potrebbe essere il libro che ti farà scoprire il mondo della lettura. Per concludere sono rimasta affascinata da Carrère che riesce a far percepire le emozioni del protagonista, il piccolo nicolas, anche se raccontate in terza persona.
07/03/2022 22:54
1B - Liceo Nomentano, Roma
A me il libro "La settimana bianca" inizialmente non è piaciuto a causa delle riflessioni di Nicolas che pur essendo essenziali per capire i suoi sentimenti, a volte compongono interi capitoli rendendo la lettura più lenta e meno scorrevole. Però con lo svolgimento della storia il libro diventa più interessante e misterioso, costringendo il lettore a proseguire la lettura.
01/03/2022 21:21
2i - Liceo Galvani, Bologna
Una riflessione riguardo al romanzo “La settimana bianca” di Emmanuel Carrère”. “La settimana bianca” è un romanzo che sicuramente si può definire molto impegnativo.Infatti dalla lettura, che risulta anche piacevole, emergono forti emozioni che personalmente non mi aspettavo. Le parti più interessanti del libro a mio parere sono quelle che si incentrano maggiormente sui pensieri del protagonista Nicolas. Infatti l'autore si concentra molto su lunghi monologhi che il bambino svolge tra sé e sé. E Mi ha stupita molto, infatti, quanto un bambino di quella tenera età possa sviluppare pensieri e comportamenti così complicati e inusuali. Il bambino di cui si parla, d'altra parte , a parer mio non è un bambino comune, non ha gli stessi pensieri banali degli altri suoi compagni ma anzi si immagina spesso scenari macabri e agghiaccianti, precoci per la sua età, come morti truci o altre tragedie. E' proprio questo che mi fa riflettere molto: il fatto che Nicolas pensi sempre, ma senza mai agire. Questo suo comportamento secondo me è dovuto alla mancanza di attenzioni da parte dei genitori: infatti durante tutta la storia Nicolas immagina catastrofi che potrebbero succedere a questi stessi loro mentre è lontano da casa. E più ci pensa più in fondo si affeziona all'idea di una tragedia, che lo farebbe risaltare agli occhi dei compagni, ricevendo così le attenzioni tanto desiderate. Per esempio quando il ragazzino scopre che suo padre non è tornato indietro allo Chalet a portargli lo zaino; reagisce subito pensando al peggio : “E se l'avessero catturato, o addirittura ammazzato? Sua madre sicuramente avrebbe spiegato che suo padre aveva avuto un incidente durante una trasferta, e che per una ragione o l'altra non potevano andare a trovarlo all'ospedale. Oppure che era morto e non sarebbero andati neanche al suo funerale, né a raccogliersi sulla sua tomba. Avrebbero di nuovo cambiato città, forse anche nome, nella speranza di lasciarsi alle spalle quel silenzio e quella vergogna che li avrebbero ormai accompagnati ovunque”. I pensieri malati del bambino e la sua fervida immaginazione si manifestano anche nei suoi sogni, come quando una notte Nicolas sogna la propria morte. “Nicolas Aveva avuto più volte lo stesso incubo. Al mattino non ne ricordava i dettagli, ma conservava la sensazione di essere trascinato verso un orrore indicibile , da cui rischiava di non svegliarsi più. Era al luna park. La carcassa metallica del bruco si alzava al di sopra dei baracconi, il sogno lo invitava a seguirla. L'orrore si annidava lassù, e lo aspettava per divorarlo. La seconda volta comprese di esserci andato vicino, e che la terza gli sarebbe stata fatale. L''avrebbero ritrovato morto nel suo letto e nessuno avrebbe capito che cosa gli fosse accaduto”.
03/03/2022 12:10
2BT - I.I.S. Cesare Battisti, Bolzano
Questa storia mi è piaciuta molto perché l'ho trovata molto coinvolgente e piena di suspense. L'unico dettaglio che non mi ha soddisfatto del tutto è il mix tra i pensieri del protagonista e ciò che realmente accade, secondo me non permette al lettore di farsi un'idea chiara su quello che sta realmente accadendo in determinati momenti. Per il resto l'ho trovato molto scorrevole ed abbastanza facile nel linguaggio con diverse descrizioni, anche molto agghiaccianti. Lo consiglio a chiunque possa piacere un libro horror, adatto a qualsiasi età. Sicuramente in futuro mi piacerebbe rileggerlo per immergermi nuovamente in questa avventura!
28/02/2022 19:18
1B - Liceo Nomentano, Roma
Questo libro "la settimana bianca", è un racconto abbastanza coinvolgente che crea molta suspense. Personalmente lo trovo molto scorrevole e pieno di riflessioni. Nicolas rappresenta il classico bambino timido e introverso che viene molto condizionato dall'ansia nei confronti della vita che provano i genitori. Infatti il suo carattere molto pensieroso e impaurito deriva dall'atteggiamento dei genitori. Trovo molto affascinante come Carrère abbia descritto la sensazione della morte; infatti nel capitolo sedici vi è questa descrizione molto cupa:" era dunque quello morire. Inabissarsi così, lentamente, nel torpore, nel gelo, fino a un luogo calmo, buio profondo in cui presto non ci sarebbe stato più nessun Nicolas, più nessun corpo per tremare, più nessun conforto in cui sperare, più niente"; trovo queste parole molto agghiaccianti ma allo stesso tempo ti trasporta in quello che per te è il luogo perfetto per rilassarsi.
28/02/2022 15:39
2F - Liceo Copernico, Bologna
La settimana bianca è un romanzo thriller scritto da Emmanuel Carrère. Il libro narra le vicende di Nicolas, un bambino che deve andare in settimana bianca con la classe. Nicolas è il tipico bambino più timido degli altri, che fa molta fatica a relazionarsi con i suoi compagni e che spesso viene preso in giro e deriso proprio per queste sfumature del suo carattere. Il bambino viene accompagnato allo chalet dove trascorrerà la settimana bianca dal padre, dato che poco tempo prima un altro scuola bus aveva avuto un brutto incidente e non avrebbe voluto far correre questo rischio a suo figlio. Una volta arrivato allo chalet Nicolas fa fatica a fare gruppo con gli altri e cerca sempre diverse scappatoie per non partecipare alle attività di gruppo evitando momenti che lo metterebbero in evidente imbarazzo. L'unica persona con cui paradossalmente riesce a relazionarsi è Hodkann, il più prepotente, quello che più si fa rispettare all'interno del gruppo. Ed è proprio con questo suo "nuovo amico" che Nicolas si cimenterà nelle indagini relative ad un bambino scomparso nei pressi dello chalet, indagini che gli faranno scoprire delle cose che gli cambieranno definitivamente la vita. Il lessico è fluido e scorrevole, i capitoli sono brevi ma molto intriganti e la narrazione è a mio parere coinvolgente, a tratti addirittura inquietante, specialmente nei punti in cui Nicolas immagina situazioni tragiche, spesso anche un pò splatter. Credo inoltre che l'autore sia stato molto bravo a congiungere la parte in cui si parla dell'apparentemente "innocente" settimana bianca di Nicolas con la vera e propria parte thriller del libro. In generale posso dire che il libro mi sia piaciuto e lo consiglierei a tutti gli amanti del genere.
26/02/2022 19:50
1C - Liceo artistico Nervi-Severini, Ravenna
Il protagonista di questo libro è un ragazzino di nome Nicholas che ha sempre vissuto in una cerchia familiare confortevole, non preoccupandosi dei contatti con il mondo e le persone, quindi è un ragazzo molto timido e pauroso. É' un personaggio che potrebbe essere considerato inadatto per una storia avvincente, ma è questo che rende interessante il libro, perché l' autore è riuscito a trasformare le paure di Nicolas in altre piccole storie all' interno di una grande storia. Nicholas ha una personalità che lo fa fantasticare più che agire, si limita ad osservare e notare quello che fanno gli altri. Questo libro mi è piaciuto molto anche per i colpi di scena presenti all'interno della storia.
08/02/2022 17:13
1G - Liceo Ulivi, Parma
Ho trovato questo libro, “La settimana bianca” di Emmanuel Carrere, particolarmente affascinante. Ti tiene incollato alle pagine fino all' ultimo momento e su tutto il libro aleggia un' atmosfera di suspense e mistero. Il protagonista è Nicolas, un bambino di 6 anni con un' immaginazione straordinaria. Durante il corso della storia, le sue fantasie si intrecciano alla realtà, creando uno scenario soprannaturale e quasi psichedelico; ad un certo punto risulterà perfino difficile distinguere la realtà, i fatti veramente accaduti, da quelli inventati dalla sua mente.
Nicolas è inoltre un ragazzino molto introverso, pavido, cresciuto tra la bambagia, tenuto al riparo dal mondo, e per questo trova difficile interagire con i compagni; la sua è una costante ricerca di una figura di riferimento, al quale potersi affidare, dalla quale poter dipendere.
Lo scritture è riuscito a creare una storia fuori dall' ordinario, tanto ipnotica quanto inquietante. In conclusione, questo libro mi è piaciuto molto e mi ha rapito, fino all' ultima pagina e oltre…
31/01/2022 20:08
2B - IIS "Vittorio Bachelet", Oggiono
Questo libro, "La settimana bianca", é una storia particolarmente coinvolgente. Tratta di un bambino molto timido, riservato, a cui non piace relazionarsi con gli altri, Nicolas.
La sua storia é molto misteriosa, lascia suspence e crea dipendenza poiché non si riesce a smettere di leggerla, o almeno parlo di come mi ci sono trovata io stessa in particolar modo quando il bambino durante la settimana bianca con la scuola esce dalla sua camerata rischiando di non tornarci più mettendo in pericolo la sua vita.
L'autore ha scritto in modo da dare la corretta impressione al lettore su ciò che desidera il bambino: diventare adulto, proprio per questo, egli scrive con un linguaggio "da adulti".
Onestamente il libro é stato molto bello, non il mio preferito, ma é ricco di emozioni, sentimenti, storie vere per molte persone e tanta empatia, che mi hanno particolarmente colpita.
26/01/2022 09:39
2 o - Liceo Ulivi, Parma
Secondo me questo racconto non é adatto a tutti ma solo agli amanti del genere thriller, in questo racconto mi rispecchio per alcuni aspetti nel personaggio perché anche io qualche anno fa ero molto timido però non ai livelli del protagonista.
30/01/2022 11:55
seconda o - Liceo Scientifico “A.Pacinotti” di Cagliari
Ritengo "La settimana bianca" di Emmanuel Carrère abbastanza particolare poichè è un libro capace di spiazzarti. Si può considerare la trama a prima occhiata molto banale, un bambino timido che va a fare una settimana bianca con la sua classe, tuttavia accadranno degli eventi che sconvolgeranno il racconto. Il libro non è pesante da leggere sia per la lettura scorrevole sia per il moderato numero di pagine. Il protagonista di questo libro è un ragazzino di nome Nicolas che è sempre vissuto all'interno della confortevole sfera familiare, senza preoccuparsi di interagire troppo con il mondo e le persone, di conseguenza è un ragazzo molto timido, pavido, angoscioso e che immagina per ogni piccola azione le più tremende conseguenze, un personaggio che si potrebbe ritenere non adatto ad una storia avvincente, ed è qui che a mio parere entra in gioco la bravura dell'autore, il quale riesce a sfruttare i timori del ragazzo per creare tante storie nella storia.
Nicolas infatti dimostra con l'andare del racconto una innata immaginazione di natura pessimistica giustificata forse dall'età, da un libro horror che conserva avidamente e che contiene storie capaci di tormentarlo nelle ore più cupe della notte, e dagli eventi macabri di omicidi e rapimenti raccontati da suo padre e che lo interesseranno personalmente con l'andare del racconto.
I personaggi secondari sono importanti ed interessanti, sia per le personalità e le loro storie sia per le azioni che compiono. Nicolas, avendo la personalità che possiede e che gli permette più di fantasticare che agire, si limita ad osservare e a prendere nota di ciò che fanno le altre persone. Lo svolgimento è un po' statico e tutta la storia è vista dalla prospettiva del protagonista che come già detto non si precipita in grandi azioni, è un libro dunque che può non piacere a tutti, soprattutto a persone che preferiscono libri la cui storia è molto movimentata e dinamica e a cui poco interessa il pensiero, in questo caso costante, dei personaggi. Mi sento comunque di dare una valutazione più che positiva a questo libro.
30/01/2022 19:55
seconda o - Liceo Scientifico “A.Pacinotti” di Cagliari
La settimana bianca è un romanzo di Emmanuel Carrère scritto contemporaneamente ad un altro intitolato L'avversario, più conosciuto (dal quale è stato tratto anche un film), che narra di un fatto di cronaca molto noto, realmente accaduto in Francia, avente come protagonista Jean-Claude-Romand che sterminò tutta la sua famiglia – moglie, figli, genitori – e persino il suo cane.
La settimana bianca ha come protagonista un bambino di nome Nicolas, descritto come il classico bambino timido a cui non piace stare al centro dell'attenzione. Nicolas deve partire con la sua classe per una settimana bianca, ma, a differenza degli altri bambini, è l'unico che viene accompagnato dal padre. Arrivato allo chalet, dove avrebbe dovuto alloggiare con gli altri bambini, Nicolas si accorge di aver dimenticato lo zaino nella macchina del padre e con il passare dei giorni questo zaino non gli viene riportato.
Pur non essendoci fatti violenti vissuti in prima persona, questo libro incute paura e crea suspense, infatti, viene accostato al genere psicologico-noir. Lo sfondo è la morte di un bambino in un paese vicino allo chalet che ospita la comitiva di studenti. Questo fatto alimenta i dubbi e le paure di Nicolas, paure che gli vengono in mente anche a causa di alcuni avvenimenti passati, dubbi che presto si trasformeranno in realtà.
A parer mio La settimana bianca è un libro che non ti lascia respirare; infatti, i capitoli sono corti e appena ne termini uno non vedi l'ora di iniziarne un altro. Mi è piaciuto molto e ho trovato particolarmente interessanti i capitoli riguardanti la personalità e il carattere del bambino protagonista che sono i punti centrali del libro. Ci sono alcune scene che mi hanno lasciato veramente “a bocca aperta” e poi mi ha catturato la maniera in cui Carrère riesce a scrivere dei fatti senza mai farti capire come sono andate realmente le cose. Altrettanto efficace è il finale, che non svela chiaramente cosa è accaduto ma lascia intendere il motivo per cui Nicolas ha dovuto finire la settimana bianca prima del previsto…
25/01/2022 16:35
2 o - Liceo Ulivi, Parma
Il libro ha poche pagine, ma nonostante questo l' autore è riuscito ad inserire tutti gli elementi necessari affinche la storia risultasse coninvolgente ed appassionante.
La storia tratta di un ragazzino che si troverà ad affrontare le sue prime notti fori casa, in uno chalet con la classe.
Questa vacanza si trasformerà da subito in un incubo poichè la sua valigia è rimasta nel bagagliaio del padre, di cui non si hanno notizie, e le notti sono costernate dalla paura di fare la pipì a letto, il suo unico conforto sarà Patrik, un animatore dello chalet.