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Avatar Shirley
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Si girò più volte a guardare le orme dei suoi passi, profonde e soprattutto solitarie, prodigiosamente solitarie: era solo lì fuori quella notte, solo a camminare nella neve, a piedi nudi, con il pigiama bagnato, e nessuno lo sapeva, e nessuno mai l'avrebbe rivisto. Nel giro di pochi minuti le sue orme si sarebbero cancellate.
Nicolas parte per una settimana bianca in montagna con la sua classe. Sono le sue prime notti fuori casa. Allo chalet, dove lo aspettano i compagni e gli insegnanti arrivati in pullman, lo accompagna il padre in macchina. Nicolas è un ragazzino timido, riservato, curioso, ma spaventato da questa prima avventura. Appena arrivato, la maestra si accorge che non ha con sé lo zaino con tutti gli indumenti necessari per la settimana. Se lo è dimenticato nell'automobile del padre, ma sicuramente lui tornerà indietro non appena se ne renderà conto... 
Nicolas, ora dopo ora, aspetta il ritorno del padre, ma il tempo passa e non si vede nessuno tornare indietro verso lo chalet. Si sistema in una delle camerate in cui sono divisi i ragazzi, condivide il letto a castello con Hodkann, il compagno che più di tutti ammira e teme. Nicolas aspetta il padre e lo zaino, aspetta la notte e il sonno; con la notte e il sonno arrivano paure, incubi, cupi ricordi e tanti dubbi. Incubi che sembrano realizzarsi quando i gendarmi arrivano allo chalet a chiedere della scomparsa di un bambino, e allora Nicolas inizia a pensare, riflettere e credere che forse quel bambino riuscirà a trovarlo lui.

Commenti

Avatar Agnese
21/03/2022 18:22
1E - Liceo Laura Bassi, Bologna
La settimana bianca è un libro che ho trovato molto coinvolgente fin dall'inizio, i personaggi sono delineati molto bene e la trama è appassionante. Si racconta della storia del protagonista Nicolas, che parte per la settimana bianca con la sua classe, anzi lui viene accompagnato dal padre impaurito da un brutto incidente di un pullman. Il romanzo è molto veloce da leggere, ma nonostante questo è pieno di suspence e può decisamente essere definito un libro di genere “noir”. Il racconto si svolge soprattutto nella mente di Nicolas: le sue notti son popolate da incubi inquietanti, rapimenti, orfani, assassini; di nascosto infatti legge un libro intitolato “storie spaventose”. Ma la storia più terribile è che queste paure a poco a poco possano diventare realtà e possano travolgerlo. Nicolas è fragile, ma tutti i bambini hanno vissuto paure e angosce: il buio, la morte, l'abbandono. La scomparsa di un bambino del luogo alimenterà i pensieri di Nicolas, che diventeranno suo malgrado e “inesorabilmente” una notizia di cronaca. Una storia paurosa, noir, fredda e incalzante come la neve che cade e segnerà per sempre Nicolas.
Avatar Ricky07
06/03/2022 14:03
1B - Liceo Nomentano, Roma
Non ho mai letto un libro di Emmanuel Carrère ma devo dire che “la settimana bianca” mi ha coinvolto molto. Personalmente mi è sembrato un racconto molto scorrevole e con un linguaggio, che a mio parere, è il migliore che ci possa essere per raccontare i fatti in una storia per adolescenti. Inizialmente il libro mi ha suscitato una sensazione di angoscia, ma man mano che ho continuato a leggere è diventato sempre di più intrigante con episodi molto divertenti. Sinceramente non vorrei mai trovarmi nella situazione del protagonista Nicolas perché sentirsi soli a causa della mancanza del padre non è certamente una cosa bella. Ovviamente non è il mio libro preferito, anche se è ricco di emozioni, ma spero vivamente di leggere altri libri di questo autore.
Avatar erpal
06/03/2022 14:25
1B - Liceo Nomentano, Roma
Questo libro scritto da Emanuel Carrere tratta di questo ragazzo di nome Nicholas che parte per la montagna con la sua scuola, ma il padre non voleva farlo partire in pullman con la sua classe poiché qualche giorno prima era successo un dramma: un pullman contenente molti ragazzi si è andato a schiantare e sono morti molti dei passeggeri. Nicholas in questa settimana con la scuola purtroppo viene a sapere notizie scioccanti per lui che iniziano a intristirlo. Questa storia a me è piaciuta e mi ha impressionato soprattutto per il carattere e le azioni del bambino che continua a rimanere in settimana bianca con la scuola nonostante le brutte notizie che gli arrivano. Il genere di questo libro a me piace perché crea suspense e incuriosisce molto il lettore. Il testo inoltre è anche scorrevole e fa capire bene cosa sta accadendo in quel momento.
Avatar Ale-Jaramillo
06/03/2022 17:18
1B - Liceo Nomentano, Roma
Il romanzo la settimana bianca racconta una storia che mi è molto piaciuta , é molto coinvolgente grazie ai continui pensieri e riflessioni del protagonista anche se in alcuni punti sono un po' eccessivi che in certi punti non si comprende bene ciò che accade. Una cosa che ho apprezzato è stata la suspense che il romanzo riesce a trasmettere grazie alle descrizioni anche un po' terrificanti. Il linguaggio utilizzato è semplice e ciò rende la lettura scorrevole e non pesante.
Avatar EdinDzeko9
06/03/2022 17:52
1B - Liceo Nomentano, Roma
Il libro che ho letto, la “settimana bianca” di Carrère, complessivamente posso dire che mi è piaciuto. È molto interessante e non vi sono mai momenti noiosi, escludendo qualche sogno troppo fantasioso. Una storia che può sembrare apparentemente semplice, fa trapelare invece molte riflessioni e offre numerosi spunti di riflessione. Mi ha colpito molto ciò che succede all'inizio della vicenda: Nicolas arriva allo chalet ma si accorge di non aver portato il suo zaino, che ha il padre che intanto è in ritorno verso casa. Il ragazzo fra mille insicurezze, si aspetta un ritorno del padre, che invece non tornerà. Personalmente ho interpretato questa situazione come un tradimento nei confronti di Nicolas da parte della figura paterna. Per un ragazzo come Nicolas, il classico ragazzo timido e silenzioso, ricevere un “tradimento” da un punto di riferimento, come può essere il padre, non è sicuramente facile da superare e comprendere. Inoltre mi ha colpito il fatto che la figura paterna viene sostituita dall'animatore, Patrick, che lo aiuta più volte, instaurando a parer mio un bellissimo rapporto con lui!
Avatar Peddu69
06/03/2022 18:33
1B - Liceo Nomentano, Roma
La settimana bianca è un libro che non subito mi ha colpito, perché sembra raccontare una storia abbastanza banale. È stato solo verso la metà, che ho iniziato ad apprezzare e comprendere le problematiche che Nicolas affronta, e che sono descritte dall' autore con grande suspense. Il protagonista è un ragazzo timido, che proviene da una famiglia molto protettiva ed è proprio per questo che quando gli si presenterà l'occasione di andare in settimana bianca con la classe, incontrerà diverse difficoltà. Alcune di queste saranno superate mentre altre si trasformeranno in pensieri negativi e paure, che non gli permetteranno di vivere questa esperienza con gioia. All'interno del libro mi ha colpito particolarmente la figura di Patrick ed il rapporto che riesce a costruire con Nicolas nel corso di pochi giorni, andando quasi a sostituirsi ad una figura paterna.
Avatar francesco_
06/03/2022 18:53
1B - Liceo Nomentano, Roma
Questa storia mi è piaciuta. Innanzitutto perché non leggo spesso storie di questo tipo e anche perché rivedo in nicolas il me di quando avevo la sua età, per esempio mi scordavo diverse cose importanti come lui si scorda dello zaino, oppure come lui in Patrick vede una sorta di ispirazione anche io quando ero piccolo vedevo i ragazzi più grandi come un esempio da seguire.
Avatar Fraschie
06/03/2022 19:27
1B - Liceo Nomentano, Roma
Questo libro mi è piaciuto tantissimo. Non solo l'ho trovato bello, bensì, in molte parti, l'ho trovato coinvolgente. Sin dall'inizio del racconto, mi sono affezionato al protagonista, Nicolas, poiché in certi versi mi fa pensare a quando ero piccolo: un ragazzo timido, introverso e che viene condizionato dalle emozioni degli altri. Nonostante la trama possa sembrare banale, durante il corso della storia accadono eventi sconvolgenti. Il libro non è pesante da leggere, proprio per la lettura scorrevole e per il numero delle pagine, che essendo comunque poche, coinvolgono davvero tanto, facendo emergere forti emozioni, sia positive che negative, come ad esempio nella parte iniziale del libro, dove a me ha dato un senso di ansia e di suspense. L'autore si concentra molto sui monologhi che il protagonista ha tra sé e sé, ed è una cosa che mi ha colpito moltissimo, come un bambino possa avere certi pensieri così complicati a quell'età. Credo sia anche per questo che il protagonista ha difficoltà a relazionarsi con gli altri ragazzi arrivato allo chalet. Tuttavia, l'unica persona con cui riesce a relazionarsi è il più prepotente del gruppo, Hodkann, che essendo anche il più alto, si fa rispettare da tutti. Ed è proprio con questo ragazzo che Nicolas svolgerà la maggior parte delle azioni che avverranno all'interno dello chalet, come ad esempio l'indagine ad un bambino scomparso. I capitoli, nonostante siano brevi, sono molto intriganti e la narrazione è assai avvincente. Consiglio questo libro in generale a tutti gli amanti di questo genere. "La neve ricopriva ogni cosa. I fiocchi continuavano a cadere, volteggiando dolcemente nel vento. Era la prima volta che Nicolas vedeva tanta neve, e dal fondo del suo sconforto provò un senso di meraviglia. Rimase un istante sulla soglia, immobile, poi allungò una mano e un fiocco vi si posò delicatamente." Ritengo questa una frase molto bella che, come ho detto anche prima, mi fa pensare a quando ero bambino, che mi divertivo a giocare con la neve, poiché, come spesso accade ai bambini, qualsiasi cosa, provoca in loro stupore.
Avatar Nat
Nat
06/03/2022 19:43
1B - Liceo Nomentano, Roma
Il romanzo narra la storia di un giovano ragazzo chiamato Nicolas, che sta facendo una settimana bianca insieme ad alcuni suoi coetanei. Nicolas e' un ragazzo molto timido ed introverso; nel libro più volte si preoccupa per cercare di capire quale sia il migliore approccio da avere nei confronti dei suoi compagni durante la settimana; spesso subisce immagini macabre quando pensa a chi vuole bene; ad esempio, immagina la morte del padre, causata da un incidente autostradale subito per portargli una borsa da lui dimenticata ma necessaria in settimana bianca. Questi comportamenti mi pare siano il riflesso su di lui dell'ansia, dei timori e delle preoccupazioni nei suoi confronti che i genitori hanno avuto durante la sua crescita; timori probabilmente ancora maggiori perché Nicolas è un figlio unico. Nel romanzo sono rappresentati più volte anche i genitori; all'inizio, ad esempio, Nicolas viene portato in macchina fino allo chalet dal padre e dalla madre, poiché pochi giorni prima un autobus, fece un incidente molto grave e morirono quasi tutti i ragazzi all'interno; viene raccontato anche l'episodio in cui in un luna park, il padre gli aveva raccontato di ragazzini rapiti al fine di sottrargli organi per rivenderli. Stranamente poi, Nicolas, che pare un ragazzo che certamente ha difficoltà a fare amicizie, durante la prima notte della settimana bianca, avvia una conoscenza con Hodkann, che invece è il più temuto tra i ragazzi; poi la settimana bianca procede normalmente fino a quando non si scopre la sparizione di un ragazzo, e qui inizia il racconto vero e proprio, che è meglio non raccontare! Ho trovato il libro molto particolare e anche un pò macabro, mentre il modo di scrivere dell'autore l'ho trovato piacevole e con una lettura sciolta che però crea anche suspense, come mi aspettavo. La parte che più mi è piaciuta, ma anche più angosciato, è quando Nicolas riflette sulla morte, il pensiero di morire, “inabissarsi lentamente nel torpore, nel gelo, fino a un luogo calmo, buio profondo in cui presto non ci sarebbe stato più nessun Nicolas, più nessun corpo per tremare, più nessun conforto in cui sperare, più niente"; insomma sono riflessioni che, anche se molto dure e tristi, ci portano a riflettere su una cosa più grande di noi.
Avatar Virgi08
06/03/2022 20:09
1B - Liceo Nomentano, Roma
Questo libro “la settimana bianca” mi è piaciuto perché è molto coinvolgente , ricco di suspense , notevolmente affascinante e assai riflessivo, ma anche un po' strano . Il libro ha come protagonista un ragazzino un po' impacciato e molto timido, Nicolas , che parte per la settimana bianca con i suoi compagni di classe . Dopo che il padre lo lascia senza zaino , senza le sue abitudini e soprattutto senza gli affetti , il libro inizia ad assumere inaspettatamente un carattere del tutto diverso , Nicolas inizia a fare degli incubi molto spaventosi e soprattutto non adatti a un bambino di 10 anni. L'' aspetto più interessante di questo libro é che Carrère pur scrivendo un libro di non molte pagine riesce a far immergere i lettori e le lettrici nei pensieri angoscianti e macabri di Nicolas . Nicolas durante la settimana sogna la morte di molte persone tra cui quella dei suoi genitori e anche la propria ( forse questo dovuto alle mancate attenzioni da parte dei genitori ) . Il linguaggio è molto scorrevole e ricco di descrizioni , anche molto spaventose. Una frase che mi ha colpito molto all' interno del libro è quella che Nicolas rivolge al padre : «In seguito Nicolas cercò a lungo, ancora oggi cerca, di ricordarsi le ultime parole che gli aveva rivolto suo padre. L'aveva salutato sulla porta dello chalet, gli aveva nuovamente raccomandato di fare attenzione, ma Nicholas era così imbarazzato dalla sua presenza, così ansioso di vederlo andar via che non era stato a sentire. Non gli perdonava di essere lì, di attirare sguardi che immaginava ironici, e si era sottratto al suo bacio chinando la testa.» Questa frase mi ha colpito molto perché mi ha fatto riflettere sull' importanza delle parole e dei gesti perché potrebbero essere gli ultimi .
Avatar chiararomano
09/03/2022 20:02
1B - Liceo Nomentano, Roma
Questo libro inizialmente può sembrare lento poiché nei primi capitoli l'autore si focalizza solo sulla descrizione delle emozioni del protagonista e sul suo carattere timido e introverso, causato dall'atteggiamento dei suoi genitori; andando però avanti con la storia diventa più coinvolgente, scorrevole e colmo di suspense e colpi di scena. Di questo libro mi è piaciuto soprattutto il modo in cui l'autore esprime, attraverso Nicolas, l'idea che ha sulla morte, un'esperienza tanto dolorosa ma allo stesso tempo rilassante. Interessanti sono anche le descrizioni delle situazioni tragiche, drammatiche e a volte surreali che immagina Nicolas, come l'ipotetica morte del padre. L'autore è riuscito a trasmettermi le emozioni che il bambino prova come l'ansia e la paura che sente nei confronti dei suoi compagni di classe.
Avatar viola_maiuri
10/03/2022 08:47
1B - Liceo Nomentano, Roma
il libro “la settimana bianca” è un libro particolare perché crea molta suspense. Inizialmente il libro è un po' lento da leggere perché presenta molte riflessioni sui sentimenti del protagonista però indispensabili. Poi però diventa più scorrevole facendolo diventare più affascinante e coinvolgente.
Avatar sama
04/03/2022 08:31
1B - Liceo Nomentano, Roma
Questo libro mi è piaciuto molto soprattutto verso la metà perchè all'inizio può sembrare un po' lento, lo consiglio a tutte le persone a cui piacciono i colpi dì scena e il mistero. Il libro parla di Nicolas, un bambino di sei anni, che va in settimana bianca con la classe in uno chalet. Lui è un bambino molto timido che tende a stare da solo estraniandosi dalle attività di gruppo che andavano svolte con i due animatori e gli altri compagni, ma riesce ad aprirsi solo con uno, Hodkann, il “bullo” della classe con il quale farà delle indagini per scoprire di più sulla scomparsa di un bambino presente nello chalet. Mi è piaciuto anche che l'autore è riuscito a trasformare le paure dì Nicolas in piccole storie che hanno fatto capire anche ai lettori l'origine della paura. Per esempio, quando stavano al parco avventure e Nicolas aveva proposto al padre di salire su una giostra con lui, dove non poteva salire il fratello piccolo. A quel punto il padre disse che non voleva lasciare il fratello da solo perché un giorno era successa la stessa cosa ad un'altra famiglia e avevano rapito il bambino esportandogli gli organi. Per questo ora ha ansia di rimanere da solo in mezzo a molte persone.
Avatar Maria
04/03/2022 18:41
2E - Convitto Nazionale "Vittorio Emanuele II", Cagliari
“La settimana bianca” di Emmanuel Carrère è una storia misteriosa, coinvolgente, che provoca nel lettore un costante sentimento di suspence. L' ambientazione principalmente notturna contribuisce a rendere la trama inquietante. La storia procede lentamente, in quanto l'autore si sofferma nella descrizione delle riflessioni, dei pensieri e degli incubi del protagonista, Nicolas, facendo immedesimare il lettore nelle sue emozioni e nei suoi stati d' animo. Le fantasie di Nicolas si intrecciano con la realtà, in alcuni momenti è difficile distinguere i fatti realmente accaduti da quelli immaginati dal protagonista. La lettura di questo libro è stata piacevole e scorrevole.
Avatar _Luca-_-Pantaloni_
06/03/2022 20:27
1B - Liceo Nomentano, Roma
L'unicità di questo libro risiede nel fatto che la vicenda sia costantemente filtrata dagli occhi del piccolo Nicolas. Il bambino, per lo più ignaro di quello che gli succede attorno, ha però un'immaginazione fervida, che permette di comprendere al meglio la sua psicologia e il tipo di persone che lo hanno cresciuto. Grazie a questo il lettore riesce ad avere a disposizione tutti i mezzi per comprendere la vicenda senza che venga mai spiegata chiaramente. Più che la storia quello che emerge è un quadro caratteriale del piccolo protagonista e la contrapposizione molto forte con un altro personaggio che appare poco ma che lascia decisamente il segno. Il libro è molto intenso, lascia, secondo me, un certo disagio nel lettore. Lo consiglio a qualcuno a cui piacciono i libri vivaci, interessanti e coinvolgenti.