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Avatar Shirley
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Si girò più volte a guardare le orme dei suoi passi, profonde e soprattutto solitarie, prodigiosamente solitarie: era solo lì fuori quella notte, solo a camminare nella neve, a piedi nudi, con il pigiama bagnato, e nessuno lo sapeva, e nessuno mai l'avrebbe rivisto. Nel giro di pochi minuti le sue orme si sarebbero cancellate.
Nicolas parte per una settimana bianca in montagna con la sua classe. Sono le sue prime notti fuori casa. Allo chalet, dove lo aspettano i compagni e gli insegnanti arrivati in pullman, lo accompagna il padre in macchina. Nicolas è un ragazzino timido, riservato, curioso, ma spaventato da questa prima avventura. Appena arrivato, la maestra si accorge che non ha con sé lo zaino con tutti gli indumenti necessari per la settimana. Se lo è dimenticato nell'automobile del padre, ma sicuramente lui tornerà indietro non appena se ne renderà conto... 
Nicolas, ora dopo ora, aspetta il ritorno del padre, ma il tempo passa e non si vede nessuno tornare indietro verso lo chalet. Si sistema in una delle camerate in cui sono divisi i ragazzi, condivide il letto a castello con Hodkann, il compagno che più di tutti ammira e teme. Nicolas aspetta il padre e lo zaino, aspetta la notte e il sonno; con la notte e il sonno arrivano paure, incubi, cupi ricordi e tanti dubbi. Incubi che sembrano realizzarsi quando i gendarmi arrivano allo chalet a chiedere della scomparsa di un bambino, e allora Nicolas inizia a pensare, riflettere e credere che forse quel bambino riuscirà a trovarlo lui.

Commenti

Avatar Marika
21/01/2022 22:59
2B - IIS "Vittorio Bachelet", Oggiono
questo libro ti fa in qualche modo entrare nella mente del piccolo protagonista, nicolas, che all'apparenza può sembrare un normale bambino che sta andando in settimana bianca con la scuola, invece lui è timido e chiuso in sé stesso, durante la sua permanenza nello chalet continua ad avere incubi causati anche delle storie spaventose che lo appassionano tanto, durante una notte lui uscirà dalla sua camerata e si ritroverà al freddo rischiando la vita. lasciando un pò di suspense lo scrittore ti spinge a voler scoprire cosa accadrà al protagonista, grazie ai sentimenti di esso riesci ad immedesimarti in lui e nei suoi pensieri.
Avatar BeatriceB
25/01/2022 17:24
2D - Liceo Ulivi, Parma
Se dovessi selezionare tre aggettivi per descrivere il romanzo “La settimana bianca” di Emmanuel Carrère, sceglierei: strano, coinvolgente, riflessivo. È un libro particolare, che inizia in modo innocuo, descrivendo la situazione e le emozioni del protagonista, per poi diventare inquietante e ricco di suspense, soprattutto verso la fine del racconto. Ho apprezzato molto questo romanzo in particolar modo per due motivi: per il succedersi di eventi che in apparenza possono sembrare separati, ma, come si intuisce dalla fine del libro, in realtà sono in stretta connessione tra loro e per i numerosi scenari creati all'interno della mente del protagonista, che si distacca dalla realtà per poter disegnare situazioni anomale, frutto della sua immaginazione.

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Avatar Vitjacu
25/01/2022 12:57
2 o - Liceo Ulivi, Parma
Questo libro dal titolo “la settimana bianca” mi ha molto impressionato ma allo stesso tempo lo reputo inspiegabile. L'autore inserisce termini e descrizioni con uno stile che ricorda l'horror e il giallo , creando una storia con molta suspense. La trama a primo impatto non mi ha colpito molto, in sé descriveva in modo molto generico la vicenda dello sventurato Nicolas, un ragazzo molto particolare, che affronta le proprie paure e le proprie insicurezze nella cosiddetta settimana bianca. bisogna dire che un capitolo tira l'altro, finito un capitolo, possiamo immaginarci infiniti modi di come la storia possa andare avanti e quindi questo ci porta a usare la nostra immaginazione. Concludo col dire che è un libro per gli amanti del giallo con sfumature dello stile horror, è corto e con un ritmo costante di lettura.

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Avatar Clacla
21/01/2022 12:39
2D - Liceo Ulivi, Parma
Questo libro mi è piaciuto davvero molto, ma devo essere sincera: all'inizio non mi aspettavo di apprezzarlo così tanto. I primi due capitoli infatti sono stati per me molto descrittivi e quindi un po'monotoni, ma dopo quelli la storia ha preso un ritmo incalzante e molto interessante. Questo libro ha uno stile di narrazione che definirei "angoscioso": ci sono infatti molte descrizioni dei pensieri contorti del protagonista, spesso fantasie surreali che sfociano in scenari terrificanti. Il finale di questo libro è la parte che mi ha più colpita: non è molto descrittivo, ma fa subito intuire al lettore cos'è accaduto, senza esplicitarlo. Ve lo consiglio, vi farà rimanere senza parole.

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Avatar Ele
Ele
24/01/2022 08:31
2D - Liceo Ulivi, Parma
La storia mi è piaciuta molto perchè all'inizio potrebbe sembrare una normale vacanza, ma in realtà dietro si nasconde una fantastica storia misteriosa. Emmanuel Carrère, l'autore, ha scritto il libro in terza persona, però grazie alla sua bravura, le emozioni di Nicolas, ovvero del protagonista mi sono arrivate come se il racconto fosse raccontato in prima persona, inoltre mi sono piaciute molto le descrizoni.

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Avatar camillepaone
20/01/2022 22:18
1E - Liceo Laura Bassi, Bologna
Questo libro crea dipendenza. Una pagina tira l'altra e un'altra ancora e penso che sia proprio questo lo scopo di Emmanuel Carrère. Il libro viene raccontato con un linguaggio da adulto abbastanza colto, ma al tempo stesso, mantiene un tono infantile e da bambino, completamente adatto al suo protagonista, ovvero Nicolas: un bambino delle elementari, che è alle prese con le prime notti fuori casa. Nicolas parte, assieme alla sua classe, per una settimana in montagna, in uno chalet. Questo diventa lo scenario di varie paure e fantasie abbastanza inquietanti. Questo libro mi colpisce per la diversità tra me stessa e il protagonista: Nicolas è il mio contrario, lui è molto timido e riservato, ma soprattutto è spaventato per questa nuova esperienza. Le mie prime notti fuori casa le ho passate alla sua stessa età probabilmente, ed ero tutt'altro che spaventata, anzi, ero quasi contenta di stare fuori casa, perché a quell'età ti senti più grande, se per qualche giorno stai lontano dai tuoi genitori. Vorrei avere per sempre la mia età attuale, senza responsabilità, senza bollette da pagare e senza nessuno di cui occuparmi, solo di me stessa. Invece Nicolas non aspetta altro che crescere e diventare adulto, si vede dal modo in cui parla; perciò mi definisco il suo contrario. E' un thriller breve, ma abbastanza intenso, caratterizzato dal linguaggio di Carrère, diciamo che vi farà stare svegli, ecco. Non è di sicuro il mio libro preferito, ma posso consigliarlo agli amanti di questo genere: è stata una lettura bella e abbastanza piacevole. Magari da rifare.
Avatar jdr
jdr
18/01/2022 17:09
2BT - I.I.S. Cesare Battisti, Bolzano
La settimana bianca di Emmanuel Carrère è un libro dalla lettura piacevole e scorrevole. A me è piaciuto particolarmente e sicuramente chi ama leggere lo finirà in poco tempo. Ciò che mi ha colpito di più è la capacità dell'autore a far immedesimare il lettore nella mente dei personaggi e di conseguenza far percepire le loro emozioni e i loro stati d'animo. Consiglio questo libro agli amanti di questo genere (horror) in quanto le scene che vengono descritte danno libero sfogo all'immaginazione permettendo così al lettore di visualizzare le scene del libro nella propria mente.
Avatar letiziagrandi
19/01/2022 20:27
1D - Liceo Laura Bassi, Bologna
La settimana bianca è un libro di Emmanuel Carrère. Si tratta di un racconto della vita del protagonista, ovvero Nicolas, un bambino che frequenta le scuole elementari. È un bambino timido, riservato, impacciato e che è sempre stato protetto dai suoi genitori, infatti, in seguito ad una spiacevole notizia, sarà proprio il padre che lo accompagnerà allo chalet, dove poi Nicolas e la sua classe trascorreranno due settimane in montagna. Saranno due settimane intense di emozioni, fantasie, avvenimenti e paure. Sin da subito si nota come Nicolas sia diverso rispetto agli altri bambini, non ha molti amici e su certi aspetti è ancora un po'infantile, su altri troppo curioso (ad esempio riguardo alle storie dell'orrore). È però molto spaventato dal dover trascorrere due settimane lontano dai suoi genitori, da solo, in un ambiente che non conosce ed in un cui, probabilmente, non si sente a suo agio. Curioso è anche il rapporto che Nicolas ha con i personaggi secondari, ad esempio i suoi genitori, i due istruttori allo chalet, la maestra e uno dei suoi compagni di classe, Hodkann, il più prepotente e temuto. È un libro molto misterioso, come se, alla fine, i personaggi potessero rivelarsi da un momento all'altro quello che non sono, infatti, nonostante nel corso del libro il lettore entri nella mente del protagonista, non lo si conosce affondo. La trama è inquietante così come l'ambientazione, principalmente notturna; la storia procede lentamente poiché l'autore evidenzia ogni riflessione, scopo, pensiero ed incubo del protagonista perciò non lo consiglio a chi ama dei libri un po'più dinamici. Non è sicuramente uno dei libri che ho amato di più ma alla fine, non mi è neanche dispiaciuto e rimane comunque un libro particolare ed affascinante.

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Avatar Lola
17/01/2022 08:37
1E - IIS Venturi, Modena
Molto bello, permette al lettore di entrare facilmente nella storia e di provare emozioni importanti, come angoscia ed ansia.
Avatar MoninaC
11/01/2022 19:54
1i - Liceo Laura Bassi, Bologna
È un libro molto bello, ricco di mistero e suspence. Il finale però è un po' scontato, comunque piacevole alla lettura
Avatar AngelicaCarolinaCannas
11/01/2022 09:10
2N - Liceo Scientifico “A.Pacinotti” di Cagliari
La settimana bianca è un libro che ha come protagonista Nicolas, un ragazzino che, con la sua classe, va ad uno chalet e da lì a poco verrà a conoscere alcuni fatti macabri avvenuti in quella zona non molto tempo dopo il suo arrivo. La trama è piuttosto semplice ma all'inizio non è chiaro dove voglia svilupparsi, infatti il perno del libro sono i pensieri, le emozioni e le fantasticherie del protagonista, solo andando avanti con la lettura diventa un po'più chiaro che piega prenderanno gli eventi. Il centro assoluto del racconto rimane Nicolas, un bambino timido ed estremamente introverso che, suggestionato dai racconti spaventosi che ha letto e da alcuni avvenimenti reali che gli sono stati riferiti, non fa altro che informare il lettore di tutto ciò che gli passa per la testa, il che, per fortuna, è interessante ed unito alla trama che è molto lenta nello svelarsi, crea un'aria di mistero che raggiunge lo spannung verso la parte finale del libro. Questo può essere sia un pregio che un difetto in base ai gusti del lettore, pertanto non lo consiglio a chi ama romanzi ricchi di colpi di scena e con un ritmo incalzante. Il finale stesso rimane criptico, coerente con il resto dell'atmosfera che i pensieri di Nicolas infondono nel lettore; questo non è una lettura che potrebbe piacere a coloro che non apprezzano molto essere perennemente informati dei pensieri del protagonista. Nonostante ciò che conosciamo meglio sia la sua mente, molteplici avvenimenti del suo passato vengono menzionati costantemente ma senza rivelarne l'interezza. Carrère è un maestro nel descrivere e nel farti trovare interessanti le cose di cui parla ma devo dire che ho trovato superflua se non a tratti fuori luogo l'attenzione che dà ad alcune di queste descrizioni, che non ritengo necessarie né ai fini della trama né ai fini dell'approfondimento psicologico. Il ritratto che viene fatto di Nicolas mi sembra anche un po'troppo incentrato solo su certe caratteristiche del suo carattere, tanto da farlo sembrare un bambino dai tratti così specifici e abbastanza rari in qualcuno della sua età tanto che è chiaro che i suoi pensieri siano stati scritti da un adulto. Nel complesso ritengo questo libro molto facile da leggere e gradevole anche se il finale è decisamente aperto, cosa che personalmente non mi ha fatto impazzire.
Avatar edoardocabitza
03/01/2022 12:47
2N - Liceo Scientifico “A.Pacinotti” di Cagliari
“La settimana bianca“ di Emmanuel Carrère è un libro davvero affascinante e avvolto dal mistero. Inizialmente non capivo dove l'autore volesse andare a parare; la prima parte del libro, infatti, è principalmente introduttiva ma con lo svolgersi delle vicende la storia diventa estremamente intrigante. Sono rimasto incollato al libro proprio perché incuriosito e impressionato dal cambiamento della trama. Il finale è straordinario, a parer mio viene descritto in modo abbastanza scarno proprio perché possa lasciare una sensazione di dubbio e curiosità nel lettore. La storia in breve racconta l'esperienza di un ragazzino, Nicolas, che deve trascorrere la settimana bianca in uno chalet in montagna. Nicolas dovrà trascorrere l'intera settimana con i suoi compagni di classe, la sua maestra e gli animatori. È interessante scoprire i rapporti che Nicolas instaura con alcuni personaggi del racconto, e anche come dei semplici dettagli e accorgimenti possano essere utili per la comprensione dell'intera storia. Nicolas, ragazzo timido e solitario della classe, farà partecipe il lettore di tutti i pensieri, ricordi, paure e fantasie che gli passano per la mente. Due avvenimenti in particolare attireranno la sua attenzione. Giocando a fare il detective, con fantasie e ipotesi impensabili, rischia di trovarsi faccia a faccia con una verità oscena e raccapricciante. “La settimana bianca” è un testo che consiglio agli appassionati del mistero; mistero che emerge lentamente per poi coinvolgerti completamente. Un libro da leggere fino alla fine.

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