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Nessuno ricordava più con esattezza quando era cominciato tutto. Forse perché non c'era stato un vero e proprio inizio, forse perché si era trattato di una lenta e implacabile alleanza di eventi impercettibili, di alterazioni minime che, almeno in apparenza, cambiavano poco o nulla, finché, quasi di colpo, ci si era ritrovati in quel disastro. 
Livio e i suoi compagni sono ormai in viaggio da mesi. Sono partiti da Napoli a piedi e hanno come meta la Scandinavia. Devono marciare attraverso un'Europa devastata dagli effetti della crisi climatica: fiumi e laghi prosciugati, terre sterili, città distrutte da povertà e violenza. Migrare è stata una scelta obbligata per la colonna di sopravvissuti, che si trova a dover affrontare non solo le difficoltà di un viaggio senza cibo né acqua, ma anche le violenze esercitate dalle guardie di frontiera, che proteggono i confini degli Stati europei del nord dall'arrivo dei migranti climatici. Ogni giorno marciano per decine di chilometri sotto un sole malato che brucia la pelle, e di notte dormono sotto le stelle al freddo, come se fossero in un enorme deserto. Livio è solo. Sedici anni prima ha perso la moglie e il figlio, e da allora ogni giorno ha dovuto lottare tra la voglia di farla finita e l'istinto di sopravvivenza. Durante la lunga marcia Livio si affeziona a delle persone, ritrovando un calore umano che aveva da tempo perduto. Il futuro, però, è terribilmente incerto e spaventoso. Nessuno sa che cosa succederà una volta arrivati al nord. E se fosse stato tutto inutile?

Se ti piacciono queste storie puoi leggere Il confine di Nicky Singer e anche La lunga marcia di Stephen King!

Commenti

Avatar Bresh
04/04/2024 18:07
1G - Liceo Attilio Bertolucci, Parma
Inizio col motivare il mio voto in relazione alla mia esperienza di lettura: infatti ritengo che, specialmente per la fascia di età in cui è stato inserito, questo romanzo sia molto difficile da comprendere. Il motivo principale consiste in una difficoltà nata dall'irregolarità del racconto: questo testo parla di un uomo, Livio, che si trova a dover partire con una colonia per i Paesi nordici a causa della gravità degli effetti del cambiamento climatico. Sulla base della trama precedentemente delineata mi aspettavo un racconto mozzafiato e ricco di azione o testimonianze di sopravvivenza, il che non è avvenuto nel modo migliore, a causa della presenza di innumerevoli personaggi, che non vengono delineati in modo appropriato, almeno per la funzione che essi hanno nel racconto, infatti, il loro scopo principale è quello di supportare Livio nel suo viaggio in colonia e permettergli di associarli a dei punti cardine del suo vissuto, andando piano piano a ricostruire il passato del protagonista. Sulla base di queste informazioni si può dedurre che il problema relativo alla descrizione dei personaggi ostacola di molto la fluidità del racconto, che passa da un presente ad un passato o futuro in modo brusco e a volte confuso. A parte questo ho piacevolmente goduto di una dettagliata e curata descrizione della realtà del periodo in cui avviene questo viaggio, che il protagonista affronta integralmente a piedi, permettendoci di assaporare un alto livello di dettagli nella descrizione di paesaggi devastati dal cambiamento climatico.
Avatar Darwin24
03/04/2024 22:20
3BSA - Liceo Rosmini, Rovereto
Il romanzo: "Qualcosa, là fuori" di Bruno Arpaia mostra il nostro futuro, dove: polvere, cattivi odori e irrazionalità dominano il mondo. Il libro, ambientato nel 2100, racconta di Livio che ha dovuto lasciare Napoli dopo una catastrofe climatica: Il livello del mare è cresciuto di dodici metri, la temperatura è aumentata di sei gradi e l'acqua potabile è poca. Livio insieme ad un gruppo di migranti si sposta, percorrendo territori aridi, polverosi e abbandonati, verso la Scandinavia dove si può ancora sopravvivere poichè i freddi territori nordici dei nostri tempi, hanno raggiunto climi miti e mediterranei. Il volume propone al lettore una riflessione sull'inquinamento e sul futuro del pianeta poichè non tratta di sempilce fantascienza ma di una realtà non troppo lontana che potrebbe avverarsi entro la fine del secolo. Il ritmo è angosciante accentuato sopratutto dal racconto di Livio da bambino, quando all' inizio degli anni duemila si cercavano soluzioni al cambiamento climatico senza però preoccuparsene troppo portando la Terra ad un cataclisma generale. Consiglio il libro poichè avere una visione sul futuro rigurandante l'evoluzione del nostro pianeta può scuotere le coscienze di ogniuno di noi affinchè comprendano l'essenzilità di salvaguradare e proteggere l'ambiente.
Avatar PacerPall
30/03/2024 17:23
1BS - Liceo Torricelli Ballardini, Faenza
Questo libro di Bruno Arpaia parla di una visione distopica e apocalittica del mondo in cui diverse persone, tra cui il protagonista del racconto, cercano di salvarsi dai cambiamenti del mondo iniziando un lungo viaggio verso quella che speravano fosse la salvezza. Trovo che questo libro sia noioso non tanto per il racconto in se ma più che altro per lo stile dello scrittore ricco di descrizioni e presentazioni molto lunghe e piene di dettagli soprattutto dei personaggi che per la maggior parte sono figure a tutto tondo che fanno procedere il racconto in modo molto lento. Penso che questo libro sia integrante e immersivo in quanto la storia attira a se il lettore, un altro aggettivo che si addice perfettamente a questo libro è triste perché la visione distopica del mondo colpisce anche i personaggi che non vivono una vite felice esprimendo emozioni di gioia molto raramente all'interno del racconto. Quello che spinge il protagonista e le persone a lui care ad andare avanti nel lungo e molto spesso difficoltoso viaggio è la salvezza e la volontà di continuare la loro vita vivendo emozioni felici che non provavano da tanto tempo.
Avatar Lyons
26/03/2024 07:57
1M - Liceo Attilio Bertolucci, Parma
Questo libro mi ha colpito fin da subito per la sua copertina: mi ha particolarmente attratto questa casa di legno circondata dall'acqua. Anche il titolo dà l'impressione di un qualcosa di ignoto. Il romanzo è soprattutto incentrato sul cambiamento climatico nel nostro pianeta e sull'essere uniti l'uno con l'altro, come i personaggi all'interno di questo libro. Mi ha fatto impazzire e riflettere molto anche il modo in cui Bruno Arpaia si è espresso nel parlare dei minimi dettagli piu' profondi e delicati con un lessico abbastanza ricco e piacevole ma facile da capire. Ambientato nel 2078, Livio, un ex professore, deve affrontare un estenuante e pericolosissimo viaggio da Napoli, città natale, fino in scandinavia a piedi per una vita piu' propensa. L'autore ha spiegato, con molti dettagli, la nostra Italia completamente devastata da alluvioni e sbalzi di temperatura che hanno reso la vita umana molto difficile. Ecco il perchè del pericoloso viaggio che dovrà affrontare Livio. Lungo il suo cammino incontrerà altre persone, altri migranti come lui che stavano facendo il suo stesso viaggio per una vita migliore, purtroppo, però, piu' il viaggio diventava impossibile, piu' le persone, all'interno delle “colonie” che si erano formate, morivano tragicamente ogni giorno. In queste persone che rimasero, però, Livio ci ritrovò il conforto che aveva ormai perduto dopo la morte di sua moglie e di suo figlio e questa parte l'ho riletta una seconda volta dall'inizio per il fatto dell'interpretazione e l'immedesimazione che mi ha suscitato. Il racconto poi si evolve con dei flashback che ha avuto Livio riguardanti a quando era piu' piccolo, della sua giovinezza negli anni 2000, quando l'Italia era ancora un posto migliore. Comunque un altro problema che hanno dovuto passare Livio e gli altri emigranti è stato quello delle frontiere: i militari che si trovavano tra confine e confine trattavano questi migranti come noi ora trattiamo gli immigrati africani, in un modo umiliante oserei dire. Questo libro, questo romanzo, inoltre, è molto interessante anche per il fatto che è, appunto, coerente ai nostri giorni pur se ambientato nel 2078. A me è piaciuto veramente molto e a me sinceramente non piace per nulla leggere. Lo consiglio soprattutto a quei ragazzi che vogliono aprirsi gli occhi su come veniamo considerati e su quello che ci sta circondando purtroppo. Alla fine mi immedesimo un po' su Livio perché, come ci ha voluto far capire Bruno, lui ha combattuto fino alla fine per vivere e trovare un'altra possibilità, un'altra chance.
Avatar Crevax
17/03/2024 21:30
2A - IS Pietro Gobetti, Scandiano, RE
Il libro''Qualcosa , là fuori'' è un romanzo scritto da Bruno Arpaia ambientato in Europa, specialmente al nord Europa ; il libro si presenta con una copertina inquietante ma molto coerente con il libro che andrai a leggere.Questo libro fin dall'inizio fa porre al lettore una domande come:''da dove iniziò tutto? , cui non subito viene data risposta anche se più avanti oltre alla risposta ti verranno date molte più informazioni. Questo libro è centrato sul cambiamento climatico e cosa esso ha combinato su tutto il pianeta, partendo dall'inalzamento del livello dell'acqua degli oceani e dei mari e l'inalzamento della temperatura terrestre , in cui si parla di una colonia che parte da un'Italia distrutta e che ha come obbiettivo i paesi Scandinavi dove il clima è più favorevole alla sopravvivenza , ma per arrivarci la colonia dovrà affrontare diversi problemi.I personaggi sono molteplici e non so tutti ben descritti ; dalla trama i principali temi sono ''la sopravvivenza'' della colonia e ''la fiducia'' che hanno i membri l'un l'altro. Questo romanzo ci tocca molto tutt'oggi perché purtroppo anche noi abbiamo un clima sballato che causa a volte anche dei disastri naturali.Io reputo questo libro davvero completo e preciso riguardo molti aspetti anche se l'unica parte che non mi è piaciuta è la fine perché è triste e commovente.Questo libro è consigliabile a tutti coloro che si appassionano di disastri naturali, e per concludere questo romanzo lo reputo davvero importante ad oggi per come ci è così vicino .Qua sotto allego una foto che per me rappresenta il libro.

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Avatar spacex
15/03/2024 19:48
2J - IS Pietro Gobetti, Scandiano, RE
"Qualcosa là Fuori" di Bruno Arpaia fa riflettere su un futuro spaventoso per il nostro pianeta a causa del cambiamento climatico. Anche se ho trovato alcune parti un po' noiose a causa delle descrizioni troppo dettagliate, il messaggio del libro è chiaro: l'importanza di prendere provvedimenti contro il cambiamento del clima prima che sia troppo tardi. È una lettura che ci fa riflettere sulla nostra responsabilità verso il pianeta e su come possiamo fare la differenza. Tuttavia, non lo consiglierei a chi cerca un libro per rilassarsi e passare il tempo.
Avatar audio_guide
11/03/2024 17:24
2B - Liceo Morandi, Finale Emilia (MO)
Sono rimasto profondamente colpito da questo romanzo apocalittico di Bruno Arpaia, che si distingue dagli altri del suo genere grazie a una narrazione fluente e a un approfondito quadro psicologico del protagonista. Livio è uno dei tanti "migranti climatici" che abbandonano la propria terra in una spedizione organizzata verso la Scandinavia, affrontando un viaggio disperato attraverso lande aride, desolate e inabitabili a causa dei cambiamenti climatici. In questo clima di sofferenza e di angoscia Livio stringe amicizia con altri membri della spedizione, che come lui lottano per la sopravvivenza. Questo romanzo si articola nelle riflessioni del protagonista e nelle descrizioni dell'Europa, piegata e resa irriconoscibile da un destino purtroppo non poi così distante; mentre in parallelo al viaggio vengono narrate le vicende precedenti alla partenza. Per il lettore è molto facile affezionarsi ai personaggi e il contrasto tra la visione pessimistica che trasuda dal romanzo e la speranza di un futuro migliore è un affascinante stimolo di riflessione. Ha senso sognare in un mondo martoriato da continue catastrofi, dove criminalità, indifferenza, egoismo, odio hanno preso da tempo il sopravvento?

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Avatar bbymemii
02/03/2024 21:50
1D - Liceo Tassoni, Modena
Libro interessante e abbastanza scorrevole da leggere. Mi sono piaciuti molto i temi trattati al suo interno. Lo consiglio soprattutto a persone alle quali piace addentrarsi in storie d' avventura, difatti anche se inizialmente potrebbe sembrare “triste” e malinconico si rivelerà non esserlo affatto. L' unica pecca per cui non do 10 stelle a questo libro è il protagonista. Avrei preferito vedere al centro di questa storia, così complessa, non il punto di vista di un uomo adulto ormai genitore, ma quello del figlio, così da riuscire ad immedesimarmi di più nel libro.
Avatar Lemminem23
01/03/2024 21:56
3BSA - Liceo Rosmini, Rovereto
Libro molto attuale e sicuramente molto interessante, basato su un futuro distopico ma non troppo lontano da una realtà che sembra esserci sempre più vicina. Purtroppo nonostante i temi trattati ci tocchino personalmente nelle nostre quotidianità, il libro risulta un po' pesante, anche per il modo in cui viene raccontato che è molto malinconico. Lo trovo un libro più illustrativo che educativo, poiché sempre per via del tono pessimistico, il libro sembra più descrivere i problemi che ci sono più che consigliare come risolverli e sembra quasi che la specie umana sia condannata dalle azioni compiute da se stessa a distruggere il proprio pianeta. Nel complesso è un libro che consiglierei a chi desidera una lettura dai tratti quasi filosofici.
Avatar Leodicaprio
28/02/2024 15:54
2AC - Liceo Rosmini, Rovereto
Breve riassunto:Livio Delmastro, nato a Napoli dopo il 2000, diventa un militante ambientalista deluso dall'inerzia dei governi di fronte al cambiamento climatico. Studia medicina e si specializza in neuroscienze a Trieste insieme alla sua compagna Leila, una studentessa di fisica siriana. Nel 2038, trasferiscono in California e diventano una famiglia felice. Quarant'anni dopo, nel 2078, il pianeta è un deserto e la civiltà è crollata. Livio torna a Napoli e decide di intraprendere un ultimo viaggio verso la Scandinavia come migrante ambientale. Opinione personale: "La nostra vita sul pianeta Terra è in pericolo, e questo romanzo offre uno sguardo avvincente e realistico su un possibile futuro distopico se non agiamo immediatamente per combattere il cambiamento climatico. La storia di Livio Delmastro è toccante e profonda, mostrando le conseguenze devastanti della nostra inazione e la necessità urgente di prendere misure concrete per proteggere il nostro ambiente. Questo romanzo mi ha spinto a riflettere sulle nostre azioni quotidiane e sull'importanza di adottare comportamenti sostenibili per preservare il nostro pianeta per le future generazioni."

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Avatar teresavetrone
15/02/2024 15:42
4F - Liceo Minghetti, Bologna
La storia tratta temi molto interessanti e attuali che spesso vengono trascurati o non approfonditi. Ci fa riflettere sui segnali del presente che potrebbero avvisarci di una catastrofe climatica futura. La narrazione però l' ho trovata poco scorrevole e prevedibile. A mio parere manca nell''''' incitare il lettore a fare qualcosa poiché il narratore tende sempre a raccontare il tutto con una vena pessimistica che ci fa giungere alla conclusione che non possiamo fare nulla per cambiare il nostro destino.
Avatar mely
30/01/2024 14:29
2U - I.I.S. Cesare Battisti, Bolzano
Il romanzo “Qualcosa, là fuori” di Bruno Arpaia racconta di un gruppo di emigrati scortati da una formazione paramilitare in viaggio verso la Scandinavia, unico paese dell'Europa non colpito dai forti danni causati dal cambiamento climatico poiché si trova nel circolo polare artico. Il libro è raccontato in terza persona da un narratore esterno che ci presenta l'intera storia di un signore sulla sessantina di nome Livio Delmastro e racconta la sua vita da quando era giovane alla morte della compagna Leila e del figlio Matias. Il romanzo si divide in due piani temporali diversi, il primo sarebbe il presente, che ci fa comprendere al meglio come il cambiamento climatico abbia peggiorato la situazione in Italia e come questo paese sia diventato inabitabile a causa del clima torrido. Così il gruppo di 30000 profughi parte proprio dall'Italia. Il viaggio avviene a piedi attraversano la Svizzera e poi la Germania che, devastata dalle temperature troppo elevate, non è più abitata. Durante il viaggio attraversarono anche terre sterili, valli riarse e città in rovina, in un continente irriconoscibile. La storia ambientata invece nella linea temporale del passato (che sarebbe il nostro futuro) racconta come il mondo diventerà pian piano perso senza poter rimediare a causa del cambiamento climatico. Piuttosto che prendere provvedimenti seri, nel romanzo le persone si affidano alla demagogia di Leader e si abbandonando al messianismo che limita le libertà civili provocando nella minoranza un senso di colpevolezza. Proprio così si passa dall'essere vittime a essere colpevoli. Quando i migranti arrivano in Scandinavia si può notare come vengono trattati esattamente come al giorno d'oggi si trattano i profughi che vengono dall'Africa o dall'Asia. Emerge l'assenza di solidarietà e di empatia da parte di coloro che si credono di un livello superiore potendosi permettere ciò che altre persone non possono, come in questo caso i mezzi di trasporto durante il viaggio o il solo potersi permettere di mandare i profughi alla ricerca di cibo. Questo libro aiuta a far comprendere come noi potremmo ritrovarci in questa situazione in un futuro vicino e ci fa capire al meglio quali sono le conseguenze del cambiamento climatico facendoci aprire gli occhi e vedendo la realtà in un'altra maniera. Ammetto di aver finito il libro quasi controvoglia, per quanto mi possa interessare l'argomento non è proprio il mio genere di libro da leggere in più non era diviso in capitoli e questo ha fatto sì che la lettura diventasse troppo pesante senza avere una fine ogni tot pagine. Lo consiglio molto per le persone che vogliono espandere le proprie idee su determinati argomenti. Una canzone che mi viene in mente pensando al libro è “All the goog girls go to hell” di Billie Eilish , dove essa attraverso la figura di Lucifero mette in risalto le conseguenze dei nostri comportamenti per l'ambiente. Lucifero è al contempo angelo e diavolo, l'angelo rappresenta l' innocenza mentre il diavolo rappresenta proprio la caduta dell'umanità a causa dei suoi comportamenti irresponsabili verso l'ambiente.

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Avatar mattiacalarco
22/01/2024 07:27
1G - Liceo Attilio Bertolucci, Parma
"Qualcosa, là fuori" di Bruno Arpaia è un romanzo distopico dalla trama coinvolgente ad avvincente, nonostrante affronti tematiche profonde e complesse, pubblicato nel 2016 dalla casa editrice Guanda. Racconta la storia di Livio Delmastro, un uomo sulla sessantina (non viene specificata l'età), il quale, nel 2078, decide di unirsi ad un gruppo di decine di migliaia di persone, con l'obiettivo di raggiingere la Scandinavia; infatti in questo periodo in Italia il clima è torrido e le risorse idriche sono prosciugate da tempo, per questo partono verso la penisola scandinava, unico Stato europeo dal clima mite. Lo scrittore si dimostra abile nel creare immagini suggestive, attraverso la sua scrittura elegante. Mette in evidenza le loro debolezze, ma anche la loro resilienza nell'affrontare le difficoltà. Consiglio questo libro a chi cerca un romanzo scorrevole, che tratti di tematiche importanti, come il surriscaldamento globale ed il conseguente cambiamento climatico.
Avatar Black-T
21/01/2024 17:18
1E - Liceo Laura Bassi, Bologna
"Qualcosa, là fuori" di Bruno Arpaia è un romanzo che affronta tematiche profonde e complesse, presentando allo stesso tempo una trama coinvolgente e avvincente. La scrittura di Arpaia è elegante e raffinata, con una grande capacità di creare immagini suggestive e emozionanti. L'autore si dimostra abile nel dipingere la psicologia dei personaggi, mettendo in luce le loro debolezze e contraddizioni, ma anche la loro forza e resilienza di fronte alle difficoltà. Uno dei punti di forza del romanzo è la sua capacità di affrontare tematiche complesse come la perdita, il senso di colpa e la ricerca della verità in modo delicato e profondo. Arpaia riesce a trascinare il lettore in un vortice di emozioni contrastanti, facendolo riflettere sulle grandi domande dell'esistenza umana. Oltre alla trama avvincente e alla scrittura coinvolgente, "Qualcosa, là fuori" si distingue anche per la sua ambientazione suggestiva. L'autore riesce a descrivere luoghi e atmosfere in modo dettagliato e realistico, rendendo il lettore parte integrante della storia. In definitiva, "Qualcosa, là fuori" di Bruno Arpaia è un romanzo che merita sicuramente l'attenzione dei lettori. Con la sua scrittura elegante, la profondità delle tematiche trattate e la capacità di coinvolgere ed emozionare, il libro si rivela una lettura appassionante e stimolante.
Avatar gio00
21/01/2024 16:24
1B - IIS "Vittorio Bachelet", Oggiono
Non mi é piaciuto molto il libro, perché durante la lettura non c'erano azioni che potevano coinvolgere il lettore, ed é un libro a mio parere pesante e molto lento da leggere.