Ti è piaciuto?
L'orso gli fu subito sopra. Una femmina colossale. E furibonda. Il bosco, alle sue spalle, fiammeggiava.
Se quella era la fine, Janis si augurò soltanto di morire in fretta.
Bel posto la Siberia. Soprattutto se sei stato arrestato per aver protestato contro lo zar, e sei lì non proprio in villeggiatura in una katorga, costretto ai lavori forzati in un clima al limite della sopravvivenza umana.
Come se non bastasse, i genitori di Janis hanno pagato con la vita il tentativo di difenderlo. All'improvviso, come un regalo impossibile del destino, un misterioso evento devasta la zona, e, pur ferito e solo, Janis riesce a scappare. Peccato che lì intorno non ci sia nulla, se non migliaia di chilometri di taiga.
Sa solo che non deve mai voltarsi, e che deve procedere a qualsiasi costo per allontanarsi il più possibile da una nuova cattura. Lo attendono animali selvatici e uomini ancor più mostruosi, in un viaggio al limite delle forze che diventerà anche un cammino interiore, un confronto con i fantasmi del passato e con la parte più profonda e  nascosta di sé.

Se vuoi sapere qualcosa di più sul misterioso evento di Tunguska che dà l'avvio alla storia puoi seguire questo link.

Commenti

Avatar Bonna1
23/04/2024 19:49
2C - IS Pietro Gobetti, Scandiano, RE
Syberia è un libro scritto da Guido Sgardoli, è composto da circa 220 pagine nelle quali viene raccontata l'avventura di Janis, esso si trova in un campo di lavoro in Siberia; accusato di aver protestato contro lo zar e avere ucciso una persona. Durante una giornata come le altre al campo si vede tutto ad un tratto una luce accecante proveniente dal cielo come se fosse un meteorite, tutti i presenti comprese le guardie che controllavano i prigionieri si allarmarono, Janis sfruttò questo caos per fuggire saltando le recinzioni. Una volta uscito, però, il problema non era scappare dalle guardie ma riuscire a sopravvivere nell'immensa Siberia, lontano da tutti e preda di animali feroci. Daurante il suo cammino Janis fa diversi incontri come ad esempio Kemec, ex detenuto del campo di lavoro, Janis era già a sua conoscenza dato che Kemec è sempre stato rispettato da tutti i prigionieri, per la sua forza e crudeltà. Inizialmente si presentò a Janis come un'amico, si scoprì però dopo che non era così, anche se non si fidò mai realmente di lui dato che in quel posto al di fuori del mondo ognuno pensava solo per sé, facendo di tutto per sopravvivere. Janis seguendo il fiume che lo dissetava durante le giornate arrivò ad incontrare un villaggio, abitato da Mongoli che si presentarono molto disponibili dandogli cibo e ospitalità per diversi giorni, ma soprattutto informazioni sul Lesny, una specie di sciamano che controllava il bosco difendendo gli animali che ci abitavano. Durante questa storia molte volte Janis parla del suo passato, e soprattutto dei suoi genitori come se fosse un ricordo che non riusciva a togliersi dalla testa, questa cosa sarà molto importante tenerla in considerazione durante il racconto. A me il libro è piaciuto ma non troppo, soprattutto perchè verso la fine del libro ho trovato la scrittura più complicata e confusionaria che mi ha complicato un pò la lettura, a parte questa piccola parentesi il libro è molto bello e interessante, dato che si può imparare qualcosa anche sulla sopravvivenza. Penso che Sgardoli con questo libro voleva mandare diversi messaggi; come ad esempio la forza della natura e la difficoltà a sopravvivere in questi posti, ma anche come la vita di un Janis un ragazzo di 16 anni che voleva fare il poeta cambiò da un momento all'altro. Detto questo consiglio a tutti di leggere il libro perchè l'ho trovato molto coinvolgente e semplice da capire.
Utile
Avatar Gurio
27/01/2024 17:21
2BS - Liceo Torricelli Ballardini, Faenza
Ho trovato questo libro molto appassionante, soprattutto quando la storia da leggermente monotona nei primi capitoli passa a contorta e molto introspettiva. L'autore riesce a farti mettere nei panni del protagonista, Janis, che nel corso del libro matura e prende consapevolezza del suo passato. Alcune scene sono descritte in maniera abbastanza cruda, ma secondo me questo aiuta ad immaginarci ancora di più le condizioni di vita pietose del protagonista durante il viaggio. Ho apprezzato un po' di meno l'ultima parte, che secondo me fa perdere un po' del realismo che si era creato fino a quel punto,. Nel complesso penso sia un'ottimo libro e lo consiglio a chi piacciono lo storie di avventura e introspettive
Wow!
Avatar albycolooo
21/01/2024 18:26
1A - IIS "Vittorio Bachelet", Oggiono
molto bello
Pensierone
Avatar PanzoneNazionale34
31/05/2024 08:41
1G - Liceo Ulivi, Parma
Avatar Gabriel
27/05/2024 13:12
1G - Liceo Attilio Bertolucci, Parma
Il libro “Syberia” di Guido Sgardoli racconta le vicende del protagonista, Janis, un ragazzo di appena 16 anni, arrestato e sottoposto a duri lavori forzati in Siberia, condannato per ribellione nei confronti dello zar e per aver ucciso una persona. Quando al ragazzo si presenta l'occasione perfetta per evadere egli ne approfitta subito e inizia da lì il suo lungo e avventuroso viaggio di sopravvivenza nella pericolosa taiga siberiana. La lettura di questo libro è molto interessante e coinvolgente, essendo molto scorrevole, veloce e facile da leggere, ma al contrario ho trovato particolare la conclusione del racconto, molto ambigua e poco chiara, a causa del complicato lessico, e la lentezza nello svolgimento del finale.
Avatar FP09
12/05/2024 20:22
1I - Liceo Galvani, Bologna
Come si può crescere? Siamo parte di un insieme più grande, di un piano prestabilito impossibile da cambiare? Una volta letto il libro “Syberia” di Guido Sgardoli mi sono giunte queste due domande. La crescita può essere sia fisica sia caratteriale. In alcuni casi la seconda precede la prima, così come accade al protagonista del romanzo, Janis. Tale ragazzo di sedici anni, infatti, viene rinchiuso come oppositore politico dello zar in una katorga e i genitori muoiono. I due eventi, strettamente collegati tra loro, accompagnano Janis come ricordo per tutto il libro e con lui si evolvono. La verità viene mutata più volte e solo alla fine si viene a scoprire come sono realmente andati i fatti. Il ragazzo, grazie ad un miracoloso aiuto, riesce a fuggire dalla prigione in cui è rinchiuso e inizia il suo viaggio. Un personaggio molto importante che viene a conoscere è Tjuspjut, uno sciamano che indica la retta via a Janis e gli permette di riprendere nuovamente una decisione, questa volta memore di alcuni insegnamenti… Il libro permette di fare molte riflessioni circa la crescita personale e il destino. Su quest'ultimo punto viene espresso il punto di vista del protagonista in una frase che mi ha particolarmente colpito: “Il destino è soltanto una parola vuota, senza significato, perché il destino non esiste. Esiste solo quello che scegliamo di fare o non scegliamo di fare. È questo che definisce chi siamo”. Su questa citazione si concentra l'ultima parte del romanzo, nella quale si parla anche del carattere delle persone. Un altro collegamento che mi è venuto in mente durante la lettura è il parallelismo con Dante e la Divina Commedia. Nel libro, infatti, Janis incontra cinque persone che, nell'ordine, vengono poste nel Mondo di Sotto, nel Mondo di Mezzo e nel Mondo di Sopra. Nel primo di questi “regni” il protagonista fa la conoscenza di due delinquenti; nel secondo di una donna e nel terzo di due esseri soprannaturali. Tutto ciò, secondo me, si può perfettamente ricollegare alla visione dantesca dell'Oltretomba, suddiviso in Inferno, Purgatorio e Paradiso. L'ultimo aspetto toccato del libro è il labile confine tra realtà e finzione: Janis, infatti, per tutto il romanzo, non sa mai se ciò che sta vivendo appartiene al mondo reale o al mondo onirico e questo permette di creare un fortissimo dubbio riguardante la veridicità dei fatti. Il brano musicale che mi è venuto in mente leggendo il libro è un concerto in tre tempi di Antonio Vivaldi, l'opera 3 numero 3. Ho scelto questa musica perché il ritmo della narrazione aderisce quasi completamente al ritmo delle armonie. L'immagine che ho selezionato è la scena finale del film “I 400 colpi” di Troffaut in cui il protagonista corre verso il mare che rappresenta la libertà.

Questa storia ti ha fatto venire in mente un luogo?

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Avatar Sachis
08/05/2024 22:01
1BS - Liceo Torricelli Ballardini, Faenza
Janis é un ragazzo con un grande amore per la poesia e tutto ció che é mistico e irrazionale, che peró si ritroverá in un ampiente estremamente crudo e reale quale sa taiga siberiana, con il desiderio di tornare a casa. In questo libro il reale e l'irreale si mescolano, finché l'irreale non prende il sopravvento, e un finale pieno di suspense. Il ritmo é abbastanza scorrevole, con momenti intensi di riflessione, che rendono il libro interessante e poetico, anche se peró rischia di diventare a volte un po' troppo pesante, ma rimane comunque piacevole alla lettura. Gli spazi e i tempi in questo libro sono molto importanti, e sono resi molto bene (soprattuto gli spazi). Questo libro lo definirei riflessivo, perchè le riflessioni sulla natura e la ricerca di sè sono il centro del libro, e anche molto coinvolgente, perchè il lettore riesce molto bene ad immedesimarsi nel personaggio Il finale personalmente me lo sarei aspettato diverso e non mi è piaciuto particolarmente, anche se di fatto rispecchia il tema del libro. Lo consiglio a chi adora soprattutto le riflessioni mescolate ad avventure.
Avatar Samir
08/05/2024 17:12
1BS - Liceo Torricelli Ballardini, Faenza
Il libro, un romanzo d'avventura, è ambientato nella Russia dei primi del'900 nella steppa siberiana. Il protagonista è Janis, internato in una katorga, campo di prigionia russo, dopo aver protestato contro lo zar. A seguito di un evento misterioso Janis riuscirà a scappare nella taiga dove imparerà a sopravvivere e adempirà il suo destino tramite un viaggio iniziatico. Il ritmo è veloce dato il “breve” arco di tempo durante il quale vengono narrati i fatti, il linguaggio è colloquiale e presenta termini russi. Il narratore è esterno e i personaggi vengono descritti fisicamente ( a eccezione del protagonista) ma vengono approfonditi molto anche gli aspetti del carattere e delle emozioni che forniscono ulteriori informazioni sui personaggi lungo tutto il corso del libro. Definire questo libro stimolante perché riesce a creare nel lettore di andare avanti capitolo dopo capitolo creando sempre più curiosità. Direi anche che è inaspettato perché molti cambiamenti (mondo di Mezzo-mondo di Sopra) avvengono repentinamente e certe volte non ti lasciano il tempo di metabolizzare l'accaduto. Personalmente avrei preferito che questo libro rimanesse verosimile senza entrare nel surreale ma mi sento comunque di consigliarlo agli amanti dell'avventura e anche del mistero.
Avatar jannet
26/04/2024 22:54
2B - Liceo Morandi, Finale Emilia (MO)
Il libro “Syberia” di Guido Sgardoli narra le vicende del protagonista Janis, un ragazzo di giovane età arrestato e sottoposto a duri lavori forzati in Siberia, condannato per ribellione nei confronti dello zar. Quando al ragazzo si presenta l'occasione perfetta per evadere egli ne approfitta subito e inizia da lì il suo lungo e avventuroso viaggio di sopravvivenza nella pericolosa taiga siberiana. La lettura di questo libro è stata un'esperienza molto interessante e coinvolgente essendo molto scorrevole, veloce e facile da leggere . Ho trovato particolarmente interessante la conclusione del racconto che ,pur essendo molto ambigua e poco chiara, ritengo che sia stata una scelta molto creativa e il miglior finale che l'autore poteva utilizzare per il racconto.
Avatar ulisse
26/04/2024 22:57
2B - Liceo Morandi, Finale Emilia (MO)
Syberia racconta la storia di un ragazzo sedicenne che scappa da una katorga, un campo di rieducazione nella taiga della Siberia, dove era stato imprigionato per aver partecipato ad una rivolta. La prima parte del viaggio attraverso la taiga di Janis, il protagonista, sembra essere puramente una lotta per la sopravvivenza, mentre poi la sua storia acquisisce profondità e significati allegorici. Consiglio questo libro a chi oltre a voler leggere un libro d'avventura è anche disposto ad una riflessione personale a mio parere necessaria per comprendere a pieno "Syberia".
Avatar Reader
24/04/2024 11:53
2C - I.I.S. Cesare Battisti, Bolzano
Questo libro mantiene la continuità della trama in termini di logica narrativa. Penso che la descrizione dell'autore del viaggio mentale del protagonista sia molto fluida e naturale.
Avatar stefano08-
23/04/2024 17:12
2C - IS Pietro Gobetti, Scandiano, RE
Di recente ho letto un libro che s'intitola, syberia, è stato scritto da Guido Scardi, e come dice il titolo è ambientato in siberia.i Un ragazzo di nome Janis viene deportato in un gulag russo, per aver fatto parte a una protesta contro lo zar. Un giorno apparentemente normale, un evento particolare scatena il caos all'interno del carcere, e Janis ne approfitta per fuggire, da qui compirà un viaggio che lo porterà a incontrare diversi personaggi, come ex detenuti, cacciatori solitari, tribù sperdute, sciamani, ma non solo, incontrerà anche compagni di viaggio che non sono umani, come Swezy un fiume che lo accompagnerà per gran parte del racconto, e gli sarà utile non solo per dissetarsi ma anche per orientarsi. Il racconto è una vera e propria evoluzione del personaggio che passa da essere un ragazzino terrorizzato che non riesce a procurarsi da mangiare a non avere più paura di ogni singola cosa e a non soffrire più la fame. Il libro è scorrevole, non presenta un grande numero di colpi di scena ma non vi lascerà a bocca asciutta, ha 224 pagine ma di queste 4 sono occupate dal vocabolario russo ( il libro contiene espressioni in russo che non sono tantissime, e sono comprensibili ), altre 10 pagine sono occupate dalla riflessione dell'autore e prima di alcuni capitoli ci sono pagine completamente vuote. Il finale lo trovato un pò sbrigativo e non raccontato benissimo. Il narratore vuole raccontare di un ragazzo che riesce a superare ogni avversità grazie alla sua voglia di vivere e un pizzico di fortuna
Avatar gaiaaa
17/04/2024 17:08
4F - Liceo Minghetti, Bologna
"Syberia" è un romanzo storico e di avventura dello scrittore Guido Sgardoli. Janis è un ragazzo polacco imprigionato, in seguito ad una rivolta contro lo zar a cui lui ha preso parte, in un gulag. Una volta riuscito a fuggire, si ritrova a dover sopravvivere nella taiga russa. Attraverso le sue disavventure e il suo viaggio in questo paesaggio ostile, insieme anche a non pochi colpi di scena e momenti di tensione, veniamo a sapere alcuni aspetti della sua vita precedente. Nelle ultime pagine del libro è possibile notare la grande crescita che il personaggio ha subito durante il suo cammino. Ho trovato questo libro molto interessante e bello, in particolare il modo in cui vengono descritte le emozioni e le riflessioni del protagonista. Le prime pagine possono risultare un po' noiose, ma in poco tempo il libro riesce a catturare l'attenzione del lettore. Unico altro a spetto che non ho apprezzato molto del racconto è stata la parte finale, in cui il romanzo assume una sfumatura fantastica, che, per quanto possa renderlo più interessante per alcuni, a me non è piaciuto.
Avatar bonfattiema
17/04/2024 10:20
1E - Liceo Tassoni, Modena
Syberia é un libro con una trama decisamente lineare. Parla di un giovane uomo, Janis, che dopo essere scappato da una prigione in Siberia, si mette in cammino per tornare verso la sua città e i suoi genitori. Durante questo viaggio dovrà incontrare molte difficoltà e rischierà anche di morire di fame e sete. Il libro nei primi capitoli potrebbe sembrare monotono e noioso,ma andando avanti con la lettura esso diventa più appassionante e coinvolgente, la lettura è scorrevole e il libro si riesce a finire in poco tempo. Questa storia fa riflettere molto sul fatto di come piccoli dettagli, nella nostra vita irrilevanti, possano essere decisivi nei momenti critici in cui si trova il protagonista. Inoltre la continua crescita di Janis, definita dall'autore “viaggio di iniziazione”, fa immedesimare il lettore nella storia. In conclusione, questo libro è molto affascinante, soprattutto per chi ama leggere romanzi d'avventura. Sicuramente ,dopo questa lettura, darò uno sguardo ad altri libri dell' autore!
Avatar MaialiRoyale
05/04/2024 18:26
1A - ITET Giacomo Floriani- Riva del Garda (TN)
Nei primi capitoli mi sembrava che avessi scelto il libro sbagliato, era noioso e monotono, poi invece la storia si sblocca e sembra di leggere due libri completamente diversi. Durante il suo percorso, fra le quasi incontaminate terre della siberia che fanno da sfondo al racconto, Janis cioè il protagonista incontrerà grandi predatori come orsi, incontrerà anche alcune persone, certe di queste lo aiuteranno nel suo viaggio mentre altre lo ostacoleranno ne suo cammino. La cosa che più mi è piaciuta del libro sono state le sue descrizioni che ti fanno sentire come se fossi nel libro. Ho apprezzato il finale che aggiunge qualcosa di un po' meno credibile ma aiuta la storia.