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Fonny andava a una scuola professionale dove insegnano ai ragazzi a fare ogni genere di cose schifose e inutili, come tavolini da gioco, poggiapiedi e cassettoni che mai nessuno comprerà perché chi compra mobili fatti a mano? I ricchi no. Dicono che quei ragazzi sono tonti. Ma la gente che gestisce queste scuole vuole assicurarsi che non diventino intelligenti: in realtà insegnano ai ragazzi a essere schiavi.
Harlem, anni Settanta. Clementine, detta Tish, ha una famiglia tutto sommato amorevole che la sostiene e Alonso, detto Fonny, ha dalla sua parte solo il padre, alcolista, mentre sia le sorelle e la madre lo ritengono un poco di buono. 
Nonostante l'umile provenienza sociale e il contesto sfavorevole i due trovano il loro posto nel mondo, sono innamorati, felici e finalmente hanno un posto carino dove stare insieme. Ma in quell'America violenta e razzista la felicità non può durare. 
Un poliziotto, ferito nell'ego, per una futilità mette in atto la sua vendetta, e cattura, ammanetta e imprigiona Fonny accusandolo di violenza sessuale, senza nessuna prova a suo carico. La parola di un poliziotto, in quel contesto, vale molto di più di quella di un ragazzo nero, anche senza la minima prova.
La sorella di Tish trova un buon avvocato, e forse la possibilità di avere un difensore bravo e motivato darà una scelta a Fonny. 
Lo spiraglio di luce permette di vedere, come in un teatrino delle ombre, l'ingiustizia terribile che riguarda chi per una sola diversità sente su di sé lo stigma che lo rende vulnerabile e calpestabile nei diritti.

Commenti

Avatar bea1
21/01/2024 19:01
1G - Liceo Attilio Bertolucci, Parma
Se la strada potesse parlare è un libro di James Baldwin che racconta la storia di due ragazzi neri di New York, Tish e Fonny, follemente innamorati ma che si trovano di fronte ad un enorme ostacolo: Fonny, pochi mesi prima delle loro nozze viene incarcerato con l'accusa di stupro. In questo libro ci vengono raccontati tutti gli sforzi di Tish, una ragazza molto coraggiosa ma che senza Fonny si sente persa, e della sua famiglia nel disperato tentativo di tirare fuori il suo amato. Nel raccontarci questa storia é molto bravo l'autore, Baldwin, che riesce a farci vedere molto bene i sentimenti di tutti i personaggi ma, soprattutto, quelli di Tish, che è anche la voce narrante di tutto il romanzo, e di Fonny, un personaggio che non vediamo quasi mai se non attraverso dei flashback. Questi due ragazzi, nonostante siano ben descritti e amabili, non sono i miei preferiti: è, secondo me, molto ben descritto invece Frank, il padre di Fonny, che ama suo figlio più di chiunque altro: egli infatti farà di tutto per aiutare Fonny, arrivando a fare anche scelte drastiche e terribili. La storia è basata su alcuni temi principali: tra cui il desiderio di libertà, che si può notare durante tutto il libro. Molto più forte è, però, il tema della paura, del terrore che circonda i personaggi in continuazione, come dice Tish: “ È strano a cosa ci si aggrappa per superare il terrore quando il terrore ti circonda”. Un altro tema importantissimo è indubbiamente il razzismo, che mi fa pensare a tanti film che ho visto su questo tema, come Race, la storia di un atleta olimpico nero, e Green Book, che racconta la storia di un famoso pianista nero e del suo autista bianco. Insomma, Se la strada potesse parlare è decisamente un libro che consiglierei, molto interessante e accattivante.