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Fonny andava a una scuola professionale dove insegnano ai ragazzi a fare ogni genere di cose schifose e inutili, come tavolini da gioco, poggiapiedi e cassettoni che mai nessuno comprerà perché chi compra mobili fatti a mano? I ricchi no. Dicono che quei ragazzi sono tonti. Ma la gente che gestisce queste scuole vuole assicurarsi che non diventino intelligenti: in realtà insegnano ai ragazzi a essere schiavi.
Harlem, anni Settanta. Clementine, detta Tish, ha una famiglia tutto sommato amorevole che la sostiene e Alonso, detto Fonny, ha dalla sua parte solo il padre, alcolista, mentre sia le sorelle e la madre lo ritengono un poco di buono. 
Nonostante l'umile provenienza sociale e il contesto sfavorevole i due trovano il loro posto nel mondo, sono innamorati, felici e finalmente hanno un posto carino dove stare insieme. Ma in quell'America violenta e razzista la felicità non può durare. 
Un poliziotto, ferito nell'ego, per una futilità mette in atto la sua vendetta, e cattura, ammanetta e imprigiona Fonny accusandolo di violenza sessuale, senza nessuna prova a suo carico. La parola di un poliziotto, in quel contesto, vale molto di più di quella di un ragazzo nero, anche senza la minima prova.
La sorella di Tish trova un buon avvocato, e forse la possibilità di avere un difensore bravo e motivato darà una scelta a Fonny. 
Lo spiraglio di luce permette di vedere, come in un teatrino delle ombre, l'ingiustizia terribile che riguarda chi per una sola diversità sente su di sé lo stigma che lo rende vulnerabile e calpestabile nei diritti.

Commenti

Avatar puellapuellae
14/03/2024 16:09
1I - Liceo Galvani, Bologna
Amore. Che grande cosa l'amore! Amore va oltre i pregiudizi. Amore corre tutti i giorni da una parte all'altra di ciascuno di noi, nascondendosi, per poi comparire all'improvviso e impossessarsi delle nostre debolezze. «Abbiatevi cura l'uno dell'altra, scoprirete che è qualcosa di più che una frase fatta». L'amore è qualcosa di così umano che parlarne si rivela sempre essere una grande sfida; ma questo libro lo ha raccontato in un modo tremendamente reale, da avermi fatto venire i brividi per certe sue parole. L'amore non si può studiare, non si può imparare e non esiste un modo per sapere di essere innamorati. Tish, la protagonista di questo libro, mi ha dato la sensazione di aver visto chiaramente questo sentimento. Luce, gioia, ricordi. Gli occhi di un innamorato non si devono per forza avere davanti per percepire ciò che emanano. Lei è questo quando sta con lui. Anche quando si baciano in un carcere disumano con un vetro che li separa. Anche quando lui, distrutto da tutto quello che sta passando, dalle torture, dalle violenze subite, dalla solitudine, non viene supportato dalla sua stessa famiglia. Lei è speranza quando lui è rabbia. Lei ha dentro di sé una parte del loro amore, che cresce mentre il corpo che la nutre combatte. Ed è stato il contrasto fortissimo tra la realtà del mondo che circonda i due giovani innamorati, ingiustamente costretti a vivere due vite totalmente diverse, la cosa che ho apprezzato di più di questo racconto. Un amore che va oltre le pareti scure del carcere in cui lui deve lottare per sopravvivere, ma che allo stesso tempo si sviluppa dentro il corpo di lei sotto forma di un bambino. Un sentimento che si tappa le orecchie davanti ai continui litigi tra le famiglie dei futuri genitori. Perché alla fine l'amore è questo: un vestito che si adatta con ogni centimetro della sua stoffa al nostro corpo, che può proteggerci, che può salvarci, che può essere fastidioso, ma che alla fine troverà sempre le parole giuste per aprire il nostro cuore e lasciarlo gonfiare dell'aria diversa che si respira quando si ha la sensazione di non essere più soli. La canzone che ha ispirato questo commento si chiama «Sign of the Times» di Harry Styles, perchè come le parole, anche la musica riesce a toccare certe corde nascoste del cuore, fino a farle vibrare di emozioni inestimabilmente preziose e i ricordi ai quali mi rimanda questo brano sono sempre qualcosa di raro. Ho scelto l'immagine perchè la scritta «I love you» incisa nella polvere delle pareti di quel carcere, dietro sbarre che però non confinano l'amore di quelle parole, mi ha fatto subito pensare al libro di J. Baldwin.

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Avatar Crevax
21/01/2024 12:26
2A - IS Pietro Gobetti, Scandiano, RE
Il libro ''Se la strada potesse parlare'' è un romanzo ambientato a New York negli anni '70 , la copertina del libro rappresenta veramente poco la storia che leggerai,in molte parti del libro ti verrà da domandarti:''ma l'ho letto bene?'' oppure ''perchè si ritrovano in questa situazione?'' , senza magari nessuna risposta perchè infondo tutto si collegherà e capirai il verso senso di tutta la storia. L'inizio del libro è stato molto strano per me perchè parte da un momento della storia che tu subito non riesci a capire , anche se voltando solo qualche pagina più avanti capirai la spiegazione di tutto ciò. I personaggi del libro ti potranno sembrare incasinati , infatti sono tanti e non descritti tutti all'inizio ma è proprio questo che ti farà incuriosire su ognuno di loro;ti piacerà molto la protagonista''Tish'' che è una ragazza rimasta incinta all'età di 21 anni da un uomo rinchiuso in carcere ingiustamente; il problema principale infatti sarà proprio far uscire di galera il suo futuro marito ''Fonny'' che è andato in prigione a causa di un errore della denuncia .Tish nel corso della storia avrà sempre la fiducia nella sua famiglia che la supporterà sempre e dal suo ragazzo , proprio lei e la sua famiglia cercherannò disperatamente soldi per la cauzione. Da quel che ho scritto si potrà capire che i principali temi della storia sono il razzismo che purtroppo in America esiste ancora, ''Il denaro '' di cui la famiglia necessità e '' l'amore '' che hanno tutti l'uno dell'altro.Come ho già citato è presente il razzismo che è davvero un tema importante tutt'oggi , ed è stato proprio questo tema a farmi andare avanti a leggere con più gusto, ma oltre questo mi ha spinto come tutta la famiglia di Tish abbiamo affrontato tutti i loro problemi nonostante lei debba portare avanti la gravidanza , questo ci fa capire lo scrittore di come non importi di come sono le difficoltà ma quello che veramente conta è come le affrontiamo. I personaggi del libro sono stati descritti davvero bene , insieme anche alla descrizione dei luoghi che ti fa proprio capire ogni singolo dettaglio facendoti cosi immaginare la storia nella tua mente e per finire il libro ricorda davvero tante citazioni sulla vita ; ed il finale del libro è proprio come ti aspetti che sia , anche se succede tutto in un'attimo. Al libro do 9 perchè non lo reputo un libro consigliabile a tutti ma comunque davvero unico nel suo genere ,anche se prima di leggerlo vi consiglio di vedervi il trailer per farvi un'idea della trama e quindi di cosa andrete a leggere. Il libro lo consiglio principalmente a tutti quelli a cui interessano storie sul razzismo, del dramma e a chi interessa capire come si trovano le famiglie americane in difficoltà economiche .Qua sotto allego una foto che rappresenta per me la parte dell'america che non tutti conoscono.

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Avatar Arun
16/05/2024 11:13
1A - Liceo Giosuè Carducci (BZ)
"Se la strada potesse parlare" è un libro che mi ha suscitato riflessioni interessanti . Benché abbia apprezzato l'abilità dell'autore nel mostrare alcune tematiche importanti, ho trovato la trama un po' prevedibile e alcuni dialoghi piuttosto banali. Nel complesso, è un romanzo che si legge senza particolare entusiasmo, ma che offre comunque qualche momento di riflessione. Chi si aspetti che il libro si concentri su razzismo, povertà o altre tematiche attuali, verra deluso poiché il libro si concentrerà su l'amore tra i 2 protagonisti, secondo me spiazzando un po' chi ha scelto questo testo per gli argomenti che sembrava offrire dalla copertina.
Avatar giu_li_a
16/05/2024 11:18
1A - Liceo Giosuè Carducci (BZ)
“Se la strada potesse parlare” è un libro che ci ha suscitato emozioni contrastanti. Se vi aspettate di leggere un libro, la cui trama non è per niente prevedibile, questo è il libro che non fa al caso vostro; certo, tratta di tematiche molto importanti e toccanti ma senza prenderti e coinvolgerti nella storia dei personaggi. Non è assolutamente una lettura scorrevole, il libro infatti, non presenta capitoli ma è un racconto che non si interrompe mai. La fine non è né chiara né comprensibile: voi avete capito come termina il racconto? Noi ancora no! Nonostante tutto ciò abbiamo deciso di dare la sufficienza poiché ha esposto tematiche molto importanti per la società, questo, niente di più!
Avatar gaiaa09
15/05/2024 18:17
1I - Liceo Galvani, Bologna
“Se la strada potesse parlare” di James Baldwin è un romanzo che mi ha fatto riflettere molto. Parla di due giovani innamorati, Tish e Fonny, che devono combattere insieme le ingiustizie contro i neri nell'America degli anni ‘50. L'ambientazione fa pensare che il racconto tratti di tematiche lontane ma noi, ma in realtà non è così: purtroppo ho pensato che alcuni comportamenti nel libro non fossero così lontani dai comportamenti della nostra società. L'attualità di questo libro è la cosa che mi è piaciuta di più. In questa situazione straziante in cui si trovano, Tish e Fonny sanno che possono contare l'uno sull'altra. Tish ha diciannove anni, è coraggiosa, insicura e, anche se pensa di non esserlo, tanto matura. Fonny invece è premuroso, forte e ha tanta passione per quello che fa. Tish ha una famiglia che la ama, mentre Fonny deve vivere con un padre alcolizzato e la madre e le sorelle che lo odiano. Sono diversi, ma appassionatamente innamorati, perché non puoi controllare l'amore, è l'amore che provi per una persona che ti entra nel corpo senza che tu te ne accorga. Loro due lo sanno, e sanno che finché i loro cuori smetteranno di battere e i loro occhi smetteranno di incontrarsi, niente andrà perduto. “É un miracolo accorgersi che qualcuno ti ama” dice Tish, ed è proprio vero, perché nella loro situazione, essere innamorati è il miracolo che li salva. Per questo libro ero molto indecisa tra due canzoni, così ho deciso di metterle entrambe. La prima si chiama “seven”, di Taylor Swift (il titolo è scritto con la lettera minuscola) e mi ricorda molto la storia d'amore tra i due protagonisti. Taylor narra di un rapporto tra due persone che si amano tanto. Una persona della coppia ha problemi famigliari, e allora l'altra le promette che andranno in un posto lontano, così che l'amato/a non dovrà più piangere. La seconda si chiama “Lover”, è sempre di Taylor Swift. L'ho scelta perché questa canzone è un vero e proprio inno all'amore, cosa che mi sembrava adatta per questo libro. https://youtu.be/arY60P-JExE?si=b74GGywOXTGD8zPQ https://youtu.be/cIwJZpWiyKQ?feature=shared
Avatar danielllll
15/05/2024 17:41
2J - IS Pietro Gobetti, Scandiano, RE
Recensione - Se la strada potesse parlare Una storia che mischia l'amore e il razzismo nell'America degli anni 70 sono questi i temi principali che affronta James Baldwin nel romanzo “Se la strada potesse parlare”. La storia verte su Tish, una giovane ragazza afroamericana, e su Fonny il suo fidanzato, dal quale aspetta un figlio. I due si conoscono da quando sono bambini e sono destinati a stare insieme; quando ormai il loro matrimonio sembra vicino ciò che succede a Fonny finisce per sconvolgere la vita di tutta la famiglia di Tish e del padre del ragazzo. E' un duro colpo per la ragazza che si trova a combattere contro una giustizia per nulla giusta. L'autore adotta una struttura del testo molto particolare: infatti non suddivide il libro in capitoli ma lo divide in paragrafi separati da più righe vuote. Questo perché allo stesso tempo racconta ciò che avviene prima e dopo l'avvenimento di cui parlavo prima. Molto spazio è dedicato anche alla riflessione sui temi dell'amore e del razzismo, che fa da cornice alla storia. Per questo motivo la lettura non è sempre accattivante ma nel mio caso la voglia di sapere come sarebbe finita la storia ha preso il sopravvento. Il lessico è molto semplice forse anche per il contesto in cui la storia è ambientata e risulta piacevole. In sostanza quindi il libro mi è piaciuto e lo consiglierei a qualcuno che vuole leggere una storia toccante e che racconta ciò che per moltissimi, troppi anni hanno subito persone innocenti solo per il colore della loro pelle e le condizioni in cui sono vissute
Avatar Ravanello_09
15/05/2024 00:33
1I - Liceo Galvani, Bologna
A che età si diventa adulti? Il libro “Se la strada potesse parlare” di James Baldwin tratta della storia di una giovane coppia afroamericana, Tish e Fonny, durante gli anni '70 negli Stati Uniti. La vicenda inizia con la presentazione di Tish, una diciannovenne innamorata; questa può essere descritta con tre aggettivi: determinata, emotiva, matura. Le caratteristiche che attribuisco alla protagonista sono evidenti in tutto il testo: la determinazione, nella lotta per l'innocenza di Fonny; l'emotività, nell'alternarsi di momenti di gioia e di malinconia, causati da vicende troppo pesanti per una giovane donna. Mi ha fatto riflettere sulla maturità del personaggio di Tish il passaggio in cui descrive il suo rapporto con Fonny: “Eravamo uno parte dell'altra, ognuno carne della carne dell'altro - il che vuol dire che ci consideravamo un fatto così sicuro che non abbiamo mai pensato alla carne. Lui aveva gambe e io avevo gambe - era tutto quel che sapevamo ma era tutto quello che ci serviva”. In questa frase, Tish ci dimostra quanto sia matura, nonostante i suoi diciannove anni: il loro è un legame profondamente umano. Fonny è un uomo appassionato, sensibile e astuto, ama il suo lavoro di scultore ed è convinto che diventerà un ottimo artista. La sensibilità, una delle sue caratteristiche più evidenti, è presente nelle sue continue premure per Tish e la famiglia di lui. Collegandomi a ciò di cui ho parlato in precedenza riguardo ai personaggi, uno degli aspetti che ho gradito di più è stata la loro complessità, che percepiamo nel loro comportamento durante le complicate vicende narrate; ne sono un esempio i modi diversi in cui i componenti della famiglia di Tish reagiscono alla sua gravidanza inaspettata. L'unico aspetto che non ho apprezzato particolarmente è la mancanza di capitoli, che invece avrebbero favorito l'andamento del racconto. Il voto che darei a questo romanzo è 8. Leggendo questo libro mi è venuta in mente la canzone “Nei tuoi occhi cosa c'è” di Alfa che parla delle emozioni che si provano nell'essere innamorati.

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Avatar costolette
23/04/2024 16:03
2BL - Liceo Andrea Maffei, Riva del Garda
"Se la strada potesse parlare", scritto da James Baldwin nel 2018, è un romanzo che affronta importanti temi sociali (come ad esempio il razzismo) e segue una complessa storia d'amore tra i protagonisti, Tish e Fonny, designando in questo modo, accuratamente, una parte della società afroamericana negli anni ‘70 nella città di New York. Tish è una giovane donna determinata, che lotta per difendere il suo amore per Fonny nonostante moltissime complicazioni. Fonny, invece, è un giovane artista con un talento straordinario, ma costretto a confrontarsi con le ingiustizie razziali e la polizia. La discriminazione razziale, appunto, è uno dei principali temi della narrazione, che segue tutte le ingiustizie e le tensioni sociali presenti nella storia, ma anche nella vera e propria epoca storica. Si parla anche di famiglia, facendo riflettere sulla difficoltà di tenerla integra in situazioni difficili; la fede e la resilienza, ovvero “la capacità di un individuo di affrontare e superare un evento traumatico o un periodo di difficoltà”; ovviamente si parla molto anche di relazioni interpersonali (soprattutto tra i due protagonisti). Personalmente, ho apprezzato enormemente la scrittura di Baldwin, poiché è estremamente coinvolgente ed emotiva: usa un linguaggio attuale e reale, che rispecchia l'ambientazione storica della storia, ma ciononostante rende il tutto facile da comprendere. Il libro è pieno di immagini vivide e sequenze riflessive profonde; l''ho trovato estremamente scorrevole da leggere. Sebbene non sia lunghissimo, mi ha fatto riflettere molto sui temi sopracitati che, nonostante siano frutto di una storia proveniente dall'immaginazione dello scrittore, tutto ciò risulta molto reale. Consiglierei questo libro sicuramente a persone che apprezzano riflessioni semplici, ma forti, penetranti e costruttive. L'unica critica che posso fare è che avrei sperato e amato, se fosse stato più lungo.
Avatar pinguino
23/04/2024 18:28
2C - IS Pietro Gobetti, Scandiano, RE
Il libro che ho letto si intitola “ Se la strada potesse parlare”, è ambientato nell'America del 1970. I protagonisti principali sono Tish, una ragazza di 19 anni e Fonny, un ragazzo di 22 anni che in passato era stato accusato di aver stuprato una giovane donna. Fonny ha dichiarato di non esser stato lui, quella sera, a molestare la giovane. Questo libro tratta molti temi come il razzismo e la discriminazione nei confronti delle persone nere in America in quegli anni. Per queste accuse Fonny viene messo in carcere e la sua fidanzata Tish lo può vedere per pochi minuti al giorno attraverso un vetro, perché le carceri americane sono diverse da quelle italiane. Il finale è stato un po sconvolgente per me [...]. Questo libro mi è piaciuto molto perché il tema trattato mi ha fatto riflettere sul pregiudizio delle persone che hanno un colore di pelle diverso.
Avatar miocmatteo
22/04/2024 16:17
2C - IS Pietro Gobetti, Scandiano, RE
Se la strada potesse parlare è un libro scritto da James Baldwin. Il genere è un misto tra giallo e romanzo di formazione, con una storia tanto intricata quanto complessa. La storia si concentra molto sul razzismo presente negli Stati Uniti negli anni ‘70. I protagonisti della storia sono due ragazzi appena ventenni, Tish e Fonny, Tish è una ragazza magra, nera, mentre Fonny è un ragazzo mulatto, la mamma è una donna bianca, mentre il padre è un uomo nero. I due ragazzi si conoscono fin da molto piccoli, il loro primo e vero incontro è avvenuto quando Tish aveva 6 anni mentre Fonny 9, un episodio interessante perché per colpa dei loro amici finirono in una mezza rissa, Fonny sputò a Tish e lei gli diede un colpo con un pezzo di legno in cui c'era conficcato un chiodo che lacerò la guancia di Fonny; da lì diventarono amici e poi fidanzati. Il libro non parla subito di questo episodio, ma racconta come Tish visita Fonny in carcere che, però, è lì ingiustamente. In uno di questi incontri Tish gli dà una notizia molto importante che cambierà la vita di tutti: Tish è incinta. Tish quel giorno lo dice anche alla sua famiglia, la mamma, Sharon, per prima, la sorella Ernestine, per seconda e il padre per ultimo, dopo che la famiglia riceve la notizia invita anche quella di Fonny. La notizia però non fu accettata con tanto entusiasmo e le donne delle due famiglie si scontrarono tra di loro,prima le due madri e poi le sorelle di Fonny con Tish ed Ernestine. Da questo episodio le due famiglie cercano delle soluzioni per far uscire Fonny dalla prigione, la famiglia di Tish si impegna di più, con l'aiuto del padre di Fonny, Frank, le sorelle e la madre invece ci remano contro, dicendo che fosse un buono a nulla. Il libro non è tanto semplice infatti ci sono episodi mischiati uno sull'altro e per questo motivo bisogna essere molto concentrati, non lo consiglierei a ragazzini troppo piccoli questo perché ci sono molte parolacce, e riferimenti ad atti sessuali. Il libro però è molto bello e interessante con una bella storia.
Avatar Briansium
19/04/2024 09:12
2C - I.I.S. Cesare Battisti, Bolzano
Fonny frequentava una scuola professionale dove insegnano ai ragazzi a fare oggetti considerati inutili e schifosi. La gente che gestisce queste scuole sembra voler assicurarsi che i ragazzi non diventino intelligenti, ma piuttosto che diventino schiavi. La storia si svolge ad Harlem negli anni Settanta, dove Tish e Fonny, nonostante le difficoltà del contesto sociale e la violenza razzista, trovano l'amore e un posto dove stare insieme. Tuttavia, la felicità viene interrotta quando un poliziotto ingiustamente accusa Fonny di violenza sessuale senza prove concrete. La parola del poliziotto sembra valere di più di quella di un ragazzo nero. La sorella di Tish cerca un avvocato per difendere Fonny e spera che questa possibilità possa offrire una scelta migliore per lui.
Avatar Lando_Norris_4
14/04/2024 12:14
2BL - Liceo Andrea Maffei, Riva del Garda
“Se la strada potesse parlare” di James Baldwin è un libro che affronta delle tematiche centrali, l'amore e il dolore. Il racconto si apre con Tish, una ragazza afroamericana, che va a trovare il suo fidanzato, Fonny, detenuto in carcere sotto un'ingiusta accusa di aver violentato una ragazza portoricana. La protagonista è lì per annunciare la sua gravidanza e in un momento così buio e doloroso della loro vita, questa notizia riesce a portare della felicità alla coppia durante il loro piano per tirare fuori Fonny. Mi è piaciuto particolarmente come questo libro è strutturato, non ha dei veri e propri capitoli, lo scrittore lascia qualche riga di spazio vuoto per separare i vari paragrafi. Ho gradito questa cosa perché in molti casi le nuove sezioni tornano a degli eventi passati, creando uno schema nella narrazione che ricorda i flashback ed a loro volta aiutano a capire come si è arrivati a un certo punto del racconto. Il linguaggio crudo e forte che l'autore utilizza è un' altro componente che aiuta a entrare e immedesimarsi nel testo, potrebbe non essere gradito da molti ma a me personalmente non è dispiaciuto. “E in quei pochi secondi, mentre era lì solo con se stesso, lontano da me, il bambino è stato l'unica cosa vera al mondo, più vera della prigione, più vera di me” questa frase mi ha colpito particolarmente perché credo colga in pieno l'elemento centrale del libro, cioè l'amore e la speranza che il loro bambino garantisce durante una situazione complicata e tutti i dubbi della coppia. Nonostante non sia ancora nato è l'unica certezza che hanno in mezzo a tutti i loro dubbi, come un'ancora di salvezza su cui si possono aggrappare per non affondare nel mare delle loro insicurezze e perplessità. In conclusione è uno dei migliori libri che io abbia letto e penso tutti dovrebbero considerare dargli un'occhiata, mi ha segnato e fatto riflettere molto, per esempio su come l'amore non sia un emozione banale, ma è qualcosa di più complicato e forte.
Avatar compasso
13/04/2024 19:05
2C - IS Pietro Gobetti, Scandiano, RE
Durante le vacanze di Pasqua ho letto il libro “Se la strada potesse parlare” di James Baldwin, un romanzo di genere romantico/giallo, dove uno dei temi principali è quello del razzismo. Ambientato nell'America del dopoguerra, in uno dei quartieri più poveri di New York, dove regna il potere dei bianchi sui poveri cittadini afroamericani, che vengono sottomessi e accusati per qualsiasi cosa inimmaginabile. La storia di questo romanzo ha come protagonisti principali Tish, ragazza di 19 anni che si innamora di un amico con il quale è cresciuta sin da bambina, Alonzo, detto Fonny, ragazzo di 22 anni, che vive nel quartiere di Harlem, a New York. Fonny inizia a frequentare una scuola dove insegnano a costruire e a progettare accessori per la casa, lavoro che viene subito deriso da tish, che lo considera inutile. Dopo questo lavoro, Fonny decide di specializzarsi in ciò che gli piace, ovvero l'artigianato, più in particolare lui decide di iniziare a realizzare dei modellini in legno, da solo, a casa, fino a quando non viene accusato, ingiustamente, di uno stupro avvenuto nei confronti di una donna portoricana e viene incarcerato, dallo stesso agente con cui aveva avuto uno scontro faccia a faccia all'esterno di un mini-market. Dopo che Fonny venne incarcerato arrivò la notizia dell'arrivo di un bimbo da parte di Tish, notizia che non viene accolta molto bene da parte della madre e delle sorelle di Fonny, che viene considerato un poco di buono, dicendo anche che se avesse studiato quando doveva farlo, non si sarebbe ritrovato in quella situazione. Nacque il problema di chi si sarebbe preso cura del bimbo, dato che Fonny era in carcere. [...] Questo libro personalmente mi è piaciuto molto, soprattutto per il fatto che tratta argomenti delicati e particolari come il razzismo, lo consiglierei a qualsiasi persona di qualsiasi età, perché è una problematica che non è stato ancora sconfitta e che ha influenzato la vita di milioni di cittadini neri, soprattutto in America, dove non avevano diritti e non avevano neanche possibilità, come successo nel romanzo, di ottenere giustizia, anche nel caso in cui i poliziotti non avevano alcuna prova o testimonianza.
Avatar amgharaya
11/04/2024 14:32
1BL - Liceo Andrea Maffei, Riva del Garda
"Se la strada potesse parlare" di James Baldwin è un romanzo profondo che esplora temi di razzismo e amore nel contesto della vita afroamericana a New York, negli anni ‘70 precisamente. La storia ruota attorno alla giovane coppia afroamericana, Fonny e Tish, che cerca di costruire una vita insieme nonostante le molte difficoltà e discriminazioni che incontrano. Questo libro mi ha trasmesso molte emozioni, dalle lacrime di frustrazione alle gioie di piccole vittorie. Mi sono soprattutto ritrovata nelle sfide affrontate dai personaggi principali, in particolare con la loro lotta contro il razzismo e le ingiustizie sistemiche, perché anche io da giovane sono stata vittima di commenti razziali e diciamo che questo libro mi ha riportato questi ricordi, ma oltre questo, l'ingiustizia razziale è una cosa che succede tutt'oggi. In conclusione il libro mi è piaciuto molto, non solo per la storia, ma anche per il modo in cui è stato scritto. L'autore descrive molto bene i personaggi, facendo capire ogni singolo dettaglio e il che permette al lettore di immergersi nel racconto. Consiglierei questo libro? Assolutamente sì anche perché è un libro molto scorrevole e pieno di dialoghi quindi di conseguenza è anche facile da leggere.
Avatar Ginevra_
03/04/2024 17:47
1BS - Liceo Torricelli Ballardini, Faenza
“Se la strada potesse parlare” racconta la storia d''amore tra Tish e Fonny, due semplici ragazzi afroamericani che si amano profondamente e che insieme cercano di costruirsi un futuro, in un contesto di povertà e miseria. Saranno, però, ostacolati dall''ingiusto sistema penale americano, rappresentato da un poliziotto razzista, il quale imprigionerà Fonny per un crimine non commesso. In una situazione così drammatica, il loro unico punto di riferimento e fonte di speranza saranno le loro famiglie, le quali, nonostante le apparenti differenze e incomprensioni, mostreranno un''intima solidarietà, sostenendosi continuamente l'un l'altro. Il romanzo, ambientato a New York, negli anni '70, è narrato sotto il punto di vista di Tish, la quale descrive ciò che le succede in maniera molto diretta, per certi aspetti quasi “cruda”, utilizzando numerosi flashback che, a mio parere, non confondono, ma, al contrario, aiutano a comprendere meglio la storia e a empatizzare maggiormente con i personaggi. Grazie alla narrazione è infatti possibile capire a fondo le loro vite, provando un sentimento di compassione che rende la lettura “più umana”. E' proprio quest'ultimo l'aggettivo che utilizzerei per descrivere il libro: “umano” ; la bellezza del racconto, infatti, non sta nella storia, negli avvenimenti, nei colpi di scena, perché purtroppo, lì non c' è nulla di nuovo, è una vicenda che si ripete ormai da troppi anni e che, in qualche modo, conosci già. Ciò che lo rende veramente emozionante, al contrario, è la bravura di Baldwin nel trasmettere al lettore le emozioni provate dai personaggi: dolore, amore, gratitudine, disperazione, resilienza… le quali, in un certo senso, diventano anche tue. Il libro mi è piaciuto molto, non l''ho trovato per nulla noioso e monotono, comprendo però che non tutti, soprattutto da “adolescenti”, siano pronti o abbiano voglia di affrontare temi così profondi e importanti. Per questo lo consiglierei solamente ai lettori più maturi.