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Fonny andava a una scuola professionale dove insegnano ai ragazzi a fare ogni genere di cose schifose e inutili, come tavolini da gioco, poggiapiedi e cassettoni che mai nessuno comprerà perché chi compra mobili fatti a mano? I ricchi no. Dicono che quei ragazzi sono tonti. Ma la gente che gestisce queste scuole vuole assicurarsi che non diventino intelligenti: in realtà insegnano ai ragazzi a essere schiavi.
Harlem, anni Settanta. Clementine, detta Tish, ha una famiglia tutto sommato amorevole che la sostiene; Alonso, detto Fonny, ha dalla sua parte solo il padre, alcolista, mentre sia le sorelle che la madre lo ritengono un poco di buono. 
Nonostante l'umile provenienza sociale e il contesto sfavorevole, i due trovano il loro posto nel mondo, sono innamorati, felici e finalmente hanno un posto carino dove stare insieme.
Ma in quell'America violenta e razzista la felicità non può durare. 
Un poliziotto, ferito nell'ego, per una futilità mette in atto la sua vendetta, e cattura, ammanetta e imprigiona Fonny accusandolo di violenza sessuale, senza nessuna prova a suo carico. La parola di un poliziotto, in quel contesto, vale molto di più di quella di un ragazzo nero, anche senza la minima prova.
La sorella di Tish trova un buon avvocato, e forse la possibilità di avere un difensore bravo e motivato darà una scelta a Fonny. 
Lo spiraglio di luce permette di vedere, come in un teatrino delle ombre, l'ingiustizia terribile che riguarda chi per una sola diversità sente su di sé lo stigma che lo rende vulnerabile e calpestabile nei diritti.

Commenti

Avatar pinguino
23/04/2024 18:28
2C - IS Pietro Gobetti, Scandiano, RE
Il libro che ho letto si intitola “ Se la strada potesse parlare”, è ambientato nell'America del 1970. I protagonisti principali sono Tish, una ragazza di 19 anni e Fonny, un ragazzo di 22 anni che in passato era stato accusato di aver stuprato una giovane donna. Fonny ha dichiarato di non esser stato lui, quella sera, a molestare la giovane. Questo libro tratta molti temi come il razzismo e la discriminazione nei confronti delle persone nere in America in quegli anni. Per queste accuse Fonny viene messo in carcere e la sua fidanzata Tish lo può vedere per pochi minuti al giorno attraverso un vetro, perché le carceri americane sono diverse da quelle italiane. Il finale è stato un po sconvolgente per me [...]. Questo libro mi è piaciuto molto perché il tema trattato mi ha fatto riflettere sul pregiudizio delle persone che hanno un colore di pelle diverso.
Avatar miocmatteo
22/04/2024 16:17
2C - IS Pietro Gobetti, Scandiano, RE
Se la strada potesse parlare è un libro scritto da James Baldwin. Il genere è un misto tra giallo e romanzo di formazione, con una storia tanto intricata quanto complessa. La storia si concentra molto sul razzismo presente negli Stati Uniti negli anni ‘70. I protagonisti della storia sono due ragazzi appena ventenni, Tish e Fonny, Tish è una ragazza magra, nera, mentre Fonny è un ragazzo mulatto, la mamma è una donna bianca, mentre il padre è un uomo nero. I due ragazzi si conoscono fin da molto piccoli, il loro primo e vero incontro è avvenuto quando Tish aveva 6 anni mentre Fonny 9, un episodio interessante perché per colpa dei loro amici finirono in una mezza rissa, Fonny sputò a Tish e lei gli diede un colpo con un pezzo di legno in cui c'era conficcato un chiodo che lacerò la guancia di Fonny; da lì diventarono amici e poi fidanzati. Il libro non parla subito di questo episodio, ma racconta come Tish visita Fonny in carcere che, però, è lì ingiustamente. In uno di questi incontri Tish gli dà una notizia molto importante che cambierà la vita di tutti: Tish è incinta. Tish quel giorno lo dice anche alla sua famiglia, la mamma, Sharon, per prima, la sorella Ernestine, per seconda e il padre per ultimo, dopo che la famiglia riceve la notizia invita anche quella di Fonny. La notizia però non fu accettata con tanto entusiasmo e le donne delle due famiglie si scontrarono tra di loro,prima le due madri e poi le sorelle di Fonny con Tish ed Ernestine. Da questo episodio le due famiglie cercano delle soluzioni per far uscire Fonny dalla prigione, la famiglia di Tish si impegna di più, con l'aiuto del padre di Fonny, Frank, le sorelle e la madre invece ci remano contro, dicendo che fosse un buono a nulla. Il libro non è tanto semplice infatti ci sono episodi mischiati uno sull'altro e per questo motivo bisogna essere molto concentrati, non lo consiglierei a ragazzini troppo piccoli questo perché ci sono molte parolacce, e riferimenti ad atti sessuali. Il libro però è molto bello e interessante con una bella storia.
Avatar Briansium
19/04/2024 09:12
2C - I.I.S. Cesare Battisti, Bolzano
Fonny frequentava una scuola professionale dove insegnano ai ragazzi a fare oggetti considerati inutili e schifosi. La gente che gestisce queste scuole sembra voler assicurarsi che i ragazzi non diventino intelligenti, ma piuttosto che diventino schiavi. La storia si svolge ad Harlem negli anni Settanta, dove Tish e Fonny, nonostante le difficoltà del contesto sociale e la violenza razzista, trovano l'amore e un posto dove stare insieme. Tuttavia, la felicità viene interrotta quando un poliziotto ingiustamente accusa Fonny di violenza sessuale senza prove concrete. La parola del poliziotto sembra valere di più di quella di un ragazzo nero. La sorella di Tish cerca un avvocato per difendere Fonny e spera che questa possibilità possa offrire una scelta migliore per lui.
Avatar Lando_Norris_4
14/04/2024 12:14
2BL - Liceo Andrea Maffei, Riva del Garda
“Se la strada potesse parlare” di James Baldwin è un libro che affronta delle tematiche centrali, l'amore e il dolore. Il racconto si apre con Tish, una ragazza afroamericana, che va a trovare il suo fidanzato, Fonny, detenuto in carcere sotto un'ingiusta accusa di aver violentato una ragazza portoricana. La protagonista è lì per annunciare la sua gravidanza e in un momento così buio e doloroso della loro vita, questa notizia riesce a portare della felicità alla coppia durante il loro piano per tirare fuori Fonny. Mi è piaciuto particolarmente come questo libro è strutturato, non ha dei veri e propri capitoli, lo scrittore lascia qualche riga di spazio vuoto per separare i vari paragrafi. Ho gradito questa cosa perché in molti casi le nuove sezioni tornano a degli eventi passati, creando uno schema nella narrazione che ricorda i flashback ed a loro volta aiutano a capire come si è arrivati a un certo punto del racconto. Il linguaggio crudo e forte che l'autore utilizza è un' altro componente che aiuta a entrare e immedesimarsi nel testo, potrebbe non essere gradito da molti ma a me personalmente non è dispiaciuto. “E in quei pochi secondi, mentre era lì solo con se stesso, lontano da me, il bambino è stato l'unica cosa vera al mondo, più vera della prigione, più vera di me” questa frase mi ha colpito particolarmente perché credo colga in pieno l'elemento centrale del libro, cioè l'amore e la speranza che il loro bambino garantisce durante una situazione complicata e tutti i dubbi della coppia. Nonostante non sia ancora nato è l'unica certezza che hanno in mezzo a tutti i loro dubbi, come un'ancora di salvezza su cui si possono aggrappare per non affondare nel mare delle loro insicurezze e perplessità. In conclusione è uno dei migliori libri che io abbia letto e penso tutti dovrebbero considerare dargli un'occhiata, mi ha segnato e fatto riflettere molto, per esempio su come l'amore non sia un emozione banale, ma è qualcosa di più complicato e forte.
Avatar compasso
13/04/2024 19:05
2C - IS Pietro Gobetti, Scandiano, RE
Durante le vacanze di Pasqua ho letto il libro “Se la strada potesse parlare” di James Baldwin, un romanzo di genere romantico/giallo, dove uno dei temi principali è quello del razzismo. Ambientato nell'America del dopoguerra, in uno dei quartieri più poveri di New York, dove regna il potere dei bianchi sui poveri cittadini afroamericani, che vengono sottomessi e accusati per qualsiasi cosa inimmaginabile. La storia di questo romanzo ha come protagonisti principali Tish, ragazza di 19 anni che si innamora di un amico con il quale è cresciuta sin da bambina, Alonzo, detto Fonny, ragazzo di 22 anni, che vive nel quartiere di Harlem, a New York. Fonny inizia a frequentare una scuola dove insegnano a costruire e a progettare accessori per la casa, lavoro che viene subito deriso da tish, che lo considera inutile. Dopo questo lavoro, Fonny decide di specializzarsi in ciò che gli piace, ovvero l'artigianato, più in particolare lui decide di iniziare a realizzare dei modellini in legno, da solo, a casa, fino a quando non viene accusato, ingiustamente, di uno stupro avvenuto nei confronti di una donna portoricana e viene incarcerato, dallo stesso agente con cui aveva avuto uno scontro faccia a faccia all'esterno di un mini-market. Dopo che Fonny venne incarcerato arrivò la notizia dell'arrivo di un bimbo da parte di Tish, notizia che non viene accolta molto bene da parte della madre e delle sorelle di Fonny, che viene considerato un poco di buono, dicendo anche che se avesse studiato quando doveva farlo, non si sarebbe ritrovato in quella situazione. Nacque il problema di chi si sarebbe preso cura del bimbo, dato che Fonny era in carcere. [...] Questo libro personalmente mi è piaciuto molto, soprattutto per il fatto che tratta argomenti delicati e particolari come il razzismo, lo consiglierei a qualsiasi persona di qualsiasi età, perché è una problematica che non è stato ancora sconfitta e che ha influenzato la vita di milioni di cittadini neri, soprattutto in America, dove non avevano diritti e non avevano neanche possibilità, come successo nel romanzo, di ottenere giustizia, anche nel caso in cui i poliziotti non avevano alcuna prova o testimonianza.
Avatar amgharaya
11/04/2024 14:32
1BL - Liceo Andrea Maffei, Riva del Garda
"Se la strada potesse parlare" di James Baldwin è un romanzo profondo che esplora temi di razzismo e amore nel contesto della vita afroamericana a New York, negli anni ‘70 precisamente. La storia ruota attorno alla giovane coppia afroamericana, Fonny e Tish, che cerca di costruire una vita insieme nonostante le molte difficoltà e discriminazioni che incontrano. Questo libro mi ha trasmesso molte emozioni, dalle lacrime di frustrazione alle gioie di piccole vittorie. Mi sono soprattutto ritrovata nelle sfide affrontate dai personaggi principali, in particolare con la loro lotta contro il razzismo e le ingiustizie sistemiche, perché anche io da giovane sono stata vittima di commenti razziali e diciamo che questo libro mi ha riportato questi ricordi, ma oltre questo, l'ingiustizia razziale è una cosa che succede tutt'oggi. In conclusione il libro mi è piaciuto molto, non solo per la storia, ma anche per il modo in cui è stato scritto. L'autore descrive molto bene i personaggi, facendo capire ogni singolo dettaglio e il che permette al lettore di immergersi nel racconto. Consiglierei questo libro? Assolutamente sì anche perché è un libro molto scorrevole e pieno di dialoghi quindi di conseguenza è anche facile da leggere.
Avatar Ginevra_
03/04/2024 17:47
1BS - Liceo Torricelli Ballardini, Faenza
“Se la strada potesse parlare” racconta la storia d''amore tra Tish e Fonny, due semplici ragazzi afroamericani che si amano profondamente e che insieme cercano di costruirsi un futuro, in un contesto di povertà e miseria. Saranno, però, ostacolati dall''ingiusto sistema penale americano, rappresentato da un poliziotto razzista, il quale imprigionerà Fonny per un crimine non commesso. In una situazione così drammatica, il loro unico punto di riferimento e fonte di speranza saranno le loro famiglie, le quali, nonostante le apparenti differenze e incomprensioni, mostreranno un''intima solidarietà, sostenendosi continuamente l'un l'altro. Il romanzo, ambientato a New York, negli anni '70, è narrato sotto il punto di vista di Tish, la quale descrive ciò che le succede in maniera molto diretta, per certi aspetti quasi “cruda”, utilizzando numerosi flashback che, a mio parere, non confondono, ma, al contrario, aiutano a comprendere meglio la storia e a empatizzare maggiormente con i personaggi. Grazie alla narrazione è infatti possibile capire a fondo le loro vite, provando un sentimento di compassione che rende la lettura “più umana”. E' proprio quest'ultimo l'aggettivo che utilizzerei per descrivere il libro: “umano” ; la bellezza del racconto, infatti, non sta nella storia, negli avvenimenti, nei colpi di scena, perché purtroppo, lì non c' è nulla di nuovo, è una vicenda che si ripete ormai da troppi anni e che, in qualche modo, conosci già. Ciò che lo rende veramente emozionante, al contrario, è la bravura di Baldwin nel trasmettere al lettore le emozioni provate dai personaggi: dolore, amore, gratitudine, disperazione, resilienza… le quali, in un certo senso, diventano anche tue. Il libro mi è piaciuto molto, non l''ho trovato per nulla noioso e monotono, comprendo però che non tutti, soprattutto da “adolescenti”, siano pronti o abbiano voglia di affrontare temi così profondi e importanti. Per questo lo consiglierei solamente ai lettori più maturi.
Avatar Righello23
03/04/2024 17:53
1ASA - Liceo Andrea Maffei, Riva del Garda
Questo libro è come un tuffo in un mondo che sembra così lontano eppure così vicino. Baldwin ci porta in un viaggio attraverso le strade e le vite di Fonny e Tish. In questo romanzo, Baldwin non ha paura di affrontare le dure realtà della vita urbana e delle relazioni interrazziali: ci mostra i conflitti, le tensioni e le ingiustizie che esistevano allora, ma che ancora oggi ci sono, e ci costringe a confrontarci con la brutalità della discriminazione e del razzismo. Ma attraverso tutto questo, emerge anche un messaggio di speranza e resistenza, ad esempio con: "Nonostante le avversità, c'è sempre spazio per l'amore, la solidarietà e la lotta per un futuro migliore”. A me personalmente è piaciuto davvero molto perché tratta sì di vicende accadute molti anni fa, ma sono cose che accadono comunque anche ai giorni nostri, lo consiglio a tutti i non lettori perché è veramente interessante e molto scorrevole, lo si riesce a leggere in poco tempo.
Avatar Kola
31/03/2024 10:05
1BL - Liceo Andrea Maffei, Riva del Garda
"Oggi sono andata a trovare Fonny".... inizia così questo libro che narra le vicende di due giovani neri innamorati in un'America ancora troppo "bianca", a cavallo tra gli anni '60 e '70. I protagonisti sono Tish, diciannovenne incinta, e il suo fidanzato Fonny, rinchiuso in prigione nonostante la sua innocenza. Le loro vite non saranno facili, ma la forza dell'amore e l'arrivo di un bambino li spingeranno a lottare fino in fondo per far valere i propri diritti. Il racconto, di per sé, è molto interessante e riporta alla luce i maltrattamenti subiti da chi è nato con "il colore della pelle sbagliato". Ad oggi, questa forma di razzismo è ancora presente evidenziando, purtroppo, come l'uomo non abbia imparato niente dagli errori del passato. Il lessico utilizzato dall'autore non mi ha affatto coinvolta: ho percepito molta rabbia nelle sue parole e alcuni aggettivi, davvero troppo forti e crudi, mi hanno "distaccata" dalla narrazione. Tanto da non avere quasi più la voglia di terminarlo. Consiglio quindi la lettura a coloro che sentono la tematica molto vicina e credono follemente nell'amore.
Avatar ale09
25/03/2024 21:12
4B - Liceo Minghetti, Bologna
Ho trovato questo libro molto interessante e mi è piaciuto molto il modo in cui è scritto e strutturato. Lo consiglierei a tutti gli adolescenti.
Avatar Lion09
25/03/2024 12:43
1I - Liceo Galvani, Bologna
Ambientato a New York negli anni settanta. Protagonista un uomo di colore di Harlem di 21 anni, Fonny, e la sua ragazza di 19 anni, Tish. Questo libro ti insegna soprattutto quanto era difficile essere una persona di colore negli anni settanta: dover convivere quotidianamente con le ingiustizie scaturite dal razzismo e desiderare solo di fuggire. Leggendo questo libro ti sorge la spontanea domanda:" Ma di fatti, che cosa hanno fatto di male le persone di colore? Avere la pelle di un altro colore è un crimine?". Non mi sembra. Io penso che sia un modo anche per differenziarsi dagli altri. Tornando al libro loro due si conoscono da sempre e hanno condiviso tutto, si amano alla follia e aspettano con ansia di coronare il loro amore sposandosi e andando a vivere in qualche piccola soffitta dove Fonny avrebbe potuto anche lavorare alle sue sculture. Lui un uomo duro e freddo , che non ha bisogno di chiedere mai aiuto a nessuno. Lei dolce, carina, amorevole, spesso molto ingenua. Non chiedono molto dalla vita, solo di stare bene e di non lasciarsi mai, quando purtroppo la loro felicità viene interrotta ancora prima di manifestarsi pienamente. Fonny finisce in prigione per un crimine che non ha commesso (è stato accusato di aver struprato una donna) e Tish scopre un cosa che stravolgerà la vita ad entrambi e gliel'ho vuole dire nonostante le circostanze poco favorevoli. Dolo averlo detto a lui deve dare la bella notizia anche alle due rispettive famiglie. La sua una famiglia aperta e priva di pregiudizi. Quella di Fonny una famiglia abbastanza chiusa, non aperta a cambiamenti: la madre rigidamente cattolica e il padre all'antica, un padre per cui c'era il matrimonio prima di tutto. Per la madre di Fonny , Tish era la causa di tutti i problemi di suo figlio. Un racconto dominato dall'amore di una donna per il ragazzo che ama e dal quale aspetta un bambino e da quello di una famiglia che si impegna per riuscire a pagare le spese di un avvocato lavorando ogni giorno senza sosta. Questo libro mi è piaciuto davvero tanto e lo consiglio a tutti perché mostra la vera realtà che spesso non viene raccontata e penso che nessuno vorrebbe trovarsi nella situazione di Tish a portare avanti una gravidanza senza qualcuno affianco o nella situazione di Fonny di attendere non sapendo se poter vivere o dover morire. Voglio finire citando uan frase che viene ripetuta molto spesso:" Non fate mai agli altri quello che non vorreste venisse fatto a voi".

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Avatar valeriaeccheli
24/03/2024 23:14
2ASC - Liceo Rosmini, Rovereto
Leggere questo libro è stata un''sperienza piuttosto intensa, mi ha fatto molto riflettere e pensare a cosa realmente significasse essere un nero di Harlem negli anni Settanta, dover convivere quotidianamente con le ingiustizie scaturite dal razzismo e desiderare solo di fuggire. I protagonisti di questa storia sono Tish, una ragazza di 19 anni, e il suo fidanzato Fonny di 21 anni: si conoscono da sempre e hanno condiviso tutto, si amano alla follia e aspettano con ansia di coronare il loro amore sposandosi e andando a vivere in qualche piccola soffitta dove Fonny avrebbe potuto anche lavorare alle sue sculture. Non chiedono molto dalla vita, solo di stare bene e di non lasciarsi mai, quando purtroppo la loro felicità viene interrotta ancora prima di manifestarsi pienamente. Fonny viene accusato senza prove di aver stuprato una donna portoricana finendo così in prigione e trovandosi a dover riporre tutta la fiducia in Tish e nella sua famiglia perché lo liberino. Un racconto dominato dall'amore di una donna per il ragazzo che ama e dal quale aspetta un bambino e da quello di una famiglia che si impegna per riuscire a pagare le spese di un avvocato lavorando ogni giorno senza sosta. Tish è giovane ma è una donna forte seppur a volte troppo buona e ingenua, è decisa a tenere il bambino pur non sapendo quando avrebbe visto il padre, si aggrappa a lui come unica speranza certa in quel mare di ingiustizie e soprusi. Fonny invece è un giovane uomo messo a dura prova dalla vita, costretto a subire per qualcosa che non ha mai fatto senza possibilità di essere creduto. A dominare su tutto però è l'amore di due giovani determinati ad essere l'uno parte integrante dell''altro, sempre e per sempre. Ammiro il coraggio di Tish nel portare avanti la gravidanza e la determinazione con la quale ogni giorno lotta per farsi giustizia da sola in un mondo dove anche i poliziotti sono corrotti, razzisti e dichiarano il falso. Viene aiutata da tutta la sua famiglia che ama Fonny come se fosse uno di loro, forse perché alla fine lo era sempre stato. Questo libro mi è piaciuto davvero e lo consiglio a tutti perché mostra la vera realtà che spesso non viene raccontata. Penso che nessuno dovrebbe mai trovarsi a dare un bacio attraverso un vetro non sapendo più cosa accadrà nel futuro, aspettando di vivere o di morire.
Avatar Abuturab
24/03/2024 20:41
1E - Liceo Laura Bassi, Bologna
Se la strada potesse parlare" di James Baldwin è un romanzo che affronta temi importanti, però la sua esecuzione lascia alcuni aspetti da desiderare. Cioè la storia è coinvolgente e anche i personaggi sono fatti bene, ma la narrazione mi sembra un po' troppo lunga inutilmente. Baldwin secondo me è riuscito sicuramente a trasmettere le profonde ingiustizie e le disuguaglianze presenti nella società americana. Tuttavia alcuni passaggi risultano eccessivamente descrittivi e ripetitivi. Nonostante queste critiche, "Se la strada potesse parlare" resta comunque un'opera degna di attenzione per i suoi temi universali, il personaggio che mi piace di più e in cui mi ritrovo sarebbe il padre della protagonista: penso che sia uno dei più interessanti e significativi del romanzo. Trovo che la sua presenza aggiunga una profonda dimensione umana alla storia, e lui svolge questo ruolo di saggezza e sostegno in un contesto segnato dalla discriminazione e dall'ingiustizia. La sua figura è come un faro di speranza per la famiglia, e le sue parole e azioni contribuiscono a illuminare la narrativa con una luce di saggezza e compassione. Detto tutto questo darei un buonissimo 7 su 10, che va molto alla famiglia super supportativa e in particolare al babbo.

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Avatar Black-T
24/03/2024 09:45
1E - Liceo Laura Bassi, Bologna
"Se la strada potesse parlare" di James Baldwin è un'opera straordinaria che affronta con una profondità e una sensibilità uniche le questioni della razza, della giustizia e dell'amore negli Stati Uniti. Attraverso la storia di una famiglia afroamericana nell'Harlem degli anni 70, Baldwin dipinge un ritratto vivido e commovente delle sfide e delle lotte che affrontano le persone di colore nella società americana. La sua prosa è intensa, incisiva e ricca di emozione, trasportando il lettore in un viaggio indimenticabile attraverso le vite dei suoi personaggi. "Se la strada potesse parlare" è un libro che lascia un'impronta duratura, spingendo il lettore a riflettere sulle ingiustizie del passato e del presente, e a sperare in un futuro di maggiore equità e compressione. Consiglio vivamente la lettura di questo capolavoro letterario.
Avatar MattiG0602
18/03/2024 16:18
2A - IS Pietro Gobetti, Scandiano, RE
Vi è mai capitato di imbattervi in una storia caratterizzata dal razzismo e dalle ingiustizie subite dal protagonista solo per il proprio colore di pelle e per la chiusura mentale dell'ambiente a lui circostante? Probabilmente sì, dato che il tema è molto ricorrente, ma vi consiglio in entrambi i casi di mettervi comodi e leggere questo libro. Volendo brevemente riassumere il racconto potremmo dire che il protagonista Alonzo Hunt, soprannominato Fonny, viene arrestato per un reato che in realtà non ha mai commesso: lo stupro di una giovane portoricana. La cosa peggiore per lui è, però il fatto che l'arresto coincida con la gravidanza della sua fidanzata Clementine, soprannominata Tish. Quest'ultima è infatti la seconda protagonista. I temi principali che vengono trattati sono: l'amore, la solidarietà, la fratellanza e il sacrificio compiuto sia dall'intera famiglia di Tish che dal padre di Fonny, Frank, per liberare il protagonista. Si dà ampio spazio anche a tematiche che riguardano la vita privata e l'affettività della giovane coppia come ad esempio la loro prima volta, i loro rifugi, i loro segreti, i loro sogni. Il finale invece lo potremmo definire un lieto fine a metà. Sicuramente l'elemento che rende ancora più avvincente il libro è la narrazione affidata ad una donna, simbolo di resilienza, determinazione e della capacità di adattarsi a qualsiasi circostanza che nel genere femminile emerge ancora di più. Ricordiamoci sempre che nelle situazione di sfortuna le donne sono sempre quelle più penalizzate. Mossa rischiosa da parte dell'autore Baldwin che però si è rivelata azzeccata, con il lettore che nel corso della lettura riuscirà a comprendere e ad apprezzare sempre di più tale scelta stilistica. Gli altri elementi che caratterizzano lo stile della vicenda sono: un linguaggio scarno, colloquiale, ma diretto; l'uso di continui salti temporali e l'alternanza di azioni, descrizioni ed introspezioni interiori della protagonista Tish. Detto questo arriverei finalmente alla conclusione: per me "Se la strada potesse parlare" è un libro bello, interessante ma che non è adatto a tutti. Infatti lo consiglierei a tutte quelle persone che hanno una buona soglia di concentrazione perché, soprattutto all'inizio, le descrizioni e i continui salti temporali sono difficili da seguire, e a tutti coloro che vogliono immergersi in un contesto sociale probabilmente più sfortunato del proprio, per capire quali siano i veri problemi, ben differenti dalle sciocchezze a cui diamo solitamente conto noi.

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