Le degenerate

Uovonero, 2024
Traduzione di Giuseppe Iacobaci- Alta leggibilità con il font TestMe
272 pagine
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Avatar Shirley
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London colse un odore nella stanza, ben prima di entrare. Si sentì rivoltare lo stomaco mentre il battito accelerava. Paura. Era una sensazione di disagio che detestava, e la scacciò con un colpo di tosse, insieme al vomito che le saliva in gola. Si tirò su, dritta, preparandosi ad affrontare qualunque cosa ci fosse ad attenderla lì dentro. 
Donne. C'erano donne nella stanza. Dappertutto. Distese per terra. Nude. Vestite. Donne che dondolavano. Che gironzolavano. Donne che mormoravano. Danzavano. Gemevano. Tutt'introno a lei. 
1928, Stati Uniti. London è giovane, orfana e ribelle, e non accetta per niente il suo destino. Considerata una degenerata, viene rinchiusa in una Scuola per deboli di mente; lì dentro ragazze e donne vivono in condizioni disumane, costrette alla perenne obbedienza, senza nessuna speranza di uscirne. Un istituto che in realtà è solo una prigione. La loro pena non ha fine, devono rimanere dentro fino alla fine dei loro giorni. Qui London conosce Rose, con la sindrome di Down, capace di espedienti incredibili per ottenere ciò che vuole; sua sorella Maxine, divisa tra la passione per la musica e un amore inconfessabile e Alice, nata con il piede equino e per questo abbandonata dalla famiglia. Insieme iniziano a sognare la libertà, un futuro diverso, lontano dagli orrori della Scuola e dalla disumanità delle altre ragazze. 

Alla fine di questo romanzo troverai una nota dell'autrice in cui spiega alcune parole discriminatorie che oggi, per fortuna, non si usano più; e una nota storica in cui viene spiegata l'eugenetica e tutte le terribili conseguenze che sono derivate da questa pseudoscienza. 

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