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Il suo sguardo mi esaspera. È diventato un ossessione. Quando sono tornato, benché non le avessi detto niente di Torrington o di mio padre, mi ha chiesto:
“Come sta?”.
Vero è che non era difficile intuirlo. Non mancavano gli indizi. Ciò non toglie che mi sento sempre attaccato a un filo. Ovunque io sia, qualsiasi cosa io faccia, è un po' come se avessi sempre i suoi occhi addosso.
Fuori sta imperversando una vera bufera, di quelle che coprono con metri di neve e ghiaccio ogni cosa, e Donald se ne sta seduto nel fienile a fumare una sigaretta dopo l'altra. È uscito alla ricerca di Ray, un amico che vede una volta all'anno, e per il quale
nutre una profonda invidia.
Ray, è bello, ha successo, sta con una donna molto sensuale e vive a New York. Donald invece lavora in uno studio di avvocatura nel Connecticut, ha una vita monotona e ha sposato una donna irreprensibile e glaciale. Quindi perché salvare l'amico? Non è meglio fingere di esserne eroicamente alla ricerca, e invece lasciarlo crepare congelato nella tormenta?
Inizia così questo strepitoso romanzo di George Simenon, con un uomo divorato dall'invidia che coglie l'occasione per vendicarsi. Ma poi c'è dell'altro, c'è “lo sguardo” della moglie, di una donna che, anche se non dice nulla, è consapevole della codardia del marito, e delle sue azioni. La moglie non parla mai, ma il suo sguardo parla per lei. E Donald inizia a vacillare, a mettere a repentaglio la vita del perfetto borghese, per vedere come reagirà la moglie. Ma Isabel non reagisce, se non con lo sguardo inquisitore, nel quale Donald continuamente si specchia. Ma è davvero così? La moglie sa tutto e lo accusa con lo sguardo, oppure sono solamente proiezioni di Donald? Ma soprattutto, come liberarsi di quella ossessione?

Commenti

Avatar Rombo
30/05/2022 17:01
1i - Liceo Galvani, Bologna
L'aspetto che mi è piaciuto di più del libro è la costante focalizzazione da parte del protagonista sugli occhi di Isabel, poiché sono un elemento che potrebbe apparire innocuo ma che mette in costante soggezione Donald, ed è anzi una delle ragioni dei suoi cambiamenti. Di seguito riporto due citazioni a riguardo dal libro. La prima è questa: “Dispone di un'intera gamma di sguardi di cui si serve come di strumenti di precisione. Alle parole potrei rispondere, ma agli occhi rispondere è impossibile”. La seconda: “Gli occhi continuavano a fissarmi, immobili, e allora ho premuto il grilletto altre due volte. Puntando a quegli occhi”. Nella prima citazione Donald spiega come mai odia lo sguardo di sua moglie, non sa mai il suo significato e non ha modo di replicare alle sue occhiate. Ho deciso di riportare la seconda citazione per dimostrare come effettivamente gli occhi di Isabel lo facessero andare fuori di testa e fossero un tormento per il protagonista, tanto da sparare puntando contro quelli.

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Avatar chiararomano
23/05/2022 19:40
1B - Liceo Nomentano, Roma
Questo libro è molto bello e coinvolgente, l'autore, George Simenon, è stato capace di farmi immedesimare nel protagonista attraverso le dettagliate, ma spesso anche lente e poco utili al contesto, descrizioni dei pensieri di Donald. Il libro parla di un'amicizia basata su menzogne ma soprattutto da invidia che il protagonista prova per il suo "amico" Ray, poiché lui possedeva tutto ciò che Donald non ha mai avuto.
Avatar Giancardo_456
24/05/2022 15:00
1C - Liceo artistico Nervi-Severini, Ravenna
Questo libro parla di un uomo di nome Donald che vive con la sua moglie Isabel, in quel periodo erano soliti ad andare alle feste con degli amici fino a che una sera a causa del clima arriva una tempesta di neve che li costringe ad andare via per poi fermarsi in mezzo alla strada a causa della neve. Quindi Donald, Isabel e i loro amici Ray e Mona dovranno camminare fino ad arrivare a casa per poi accorgersi che mancava Ray, Donald si mette a cercarlo ma poco dopo si rifugia in un capanno a fumare sigarette. Tutto continuerà quando la polizia troverà il cadavere di Ray e Donald sarà sospettato. A quel punto inizierà un' avvenimento di cose che lo stresseranno tenendolo sotto pressione che lo faranno quasi impazzire arrivando addirittura a uccidere Isabel. Tralasciando la trama ho trovato questo libro bello ma a mio parere è troppo lungo e titubante su certi argomenti
Avatar gildatorri
25/05/2022 15:16
2i - Liceo Galvani, Bologna
Come seconda recensione di quest'anno del progetto Xanadu ho letto “La mano” dell'autore George Simenon. Il mio voto a questo libro è 7, perché il romanzo è scritto in un linguaggio abbastanza semplice e adatto a tutti, quindi anche ai lettori meno accaniti. L'unica cosa che non ho gradito molto è stato il finale, chesecondo me necessita di ulteriori chiarimenti. Ho trovato però interessante il protagonista, Donald, avvocato di mezza età che conduce da sempre una vita monotona e tranquilla, sposato da anni con una moglie alquanto riservata, ma con uno sguardo sempre molto attento. Il libro narra della degenerazione a livello mentale del protagonista stesso, cominciata dopo la morte tragica del migliore amico Ray, e di come egli si senta in ogni momento osservato e giudicato dalla stessa moglie, tanto da farla diventare un'ossessione: “Lo fa apposta. E' la sua arma segreta. So che mi sforzo di capire, che il suo atteggiamento mi mette a disagio, mi rende insicuro. Dispone di un'intera gamma di sguardi di cui si serve come di strumenti di precisione. Alle parole potrei rispondere, ma agli occhi rispondere è impossibile. (...) Perchè mi guardi così? Così come?” Questa degenerazione inoltre porta Donald ad avere fantasie strane sulla moglie di Ray, Mona, donna completamente diversa dalla sua, fantasie di desiderio frenetico che fino a quel momento non aveva mai veramente incontrato. Il racconto è un vero e proprio flusso dei pensieri del protagonista, dove egli domanda a sé stesso se la sua vita fino a quel momento fosse stata veramente come credeva, perfetta e metodica, iniziando ad avere sempre più dubbi, dubbi che vanno ad abbattere tutte quelle certezze che con gli anni si era andato a costruire attorno come uno scudo. Donald è infatti profondamente geloso del migliore amico Ray, tanto da ammettere di odiarlo: “Lo odio e lo lascio morire. Lo odio e lo uccido. Lo odio perché è più tosto di me, perché ha una moglie più desiderabile della mia, perché fa la vita che avrei voluto fare io, perché va per la sua strada senza curarsi di quello che travolge… Non sono un debole. E neppure un fallito. La mia vita me la sono scelta, così come ho scelto Isabel”. Un luogo che secondo me si addice a questo romanzo è New York, dove infatti si ambienta una parte del romanzo, città organizzatissima e gigantesca, così tanto da sovrastare tutti i problemi esistenziali di Donald e lasciarlo in pace, facendolo sentire quasi rilassato e tranquillo. Una canzone che invece potrebbe accompagnare la lettura e il romanzo potrebbe essere "Jealousy” di Olivia Rodrigo, che tradotta significa appunto “gelosia”, un sentimento ben conosciuto al protagonista.
Avatar ester
15/05/2022 23:35
1E - Liceo Laura Bassi, Bologna
"La mano" di Georges Simenon è un romanzo psicologico con un narratore interno e poche sequenze narrative essendo le dialogiche e riflessive quelle prevalenti. La storia in sé è interessante, ma si sviluppa debolmente e a parer mio; la lettura diventa pesante e poco scorrevole. Il mistero e la lotta sono tutti all'interno della testa del protagonista che, esausto delle regole opprimenti di una vita borghese e oppresso dalla trappola del matrimonio di pirandelliana memoria, decide di riprendere in mano la sua vita dopo "un casuale evento scatenante". Il romanzo è una serie di figure simboliche: una panchina su cui il protagonista medita il cambio di direzione; un funerale reale e metaforico con cui seppellisce il suo passato ma soprattutto "una mano" che rappresenta per lui una cosa da adorare e diventa il simbolo della sua libertà. Purtroppo il libro finisce in modo frettoloso e superficiale e questo è un altro punto negativo che ho trovato. Non mi sento di consigliarne la lettura, soprattutto se siete lettori che amano trame avvincenti e travolgenti.
Avatar edoardosieni
03/05/2022 17:09
1A - Liceo Nomentano, Roma
Il libro 'La mano' di Georges Simenon ha come protagonista un uomo di nome Donald che è invidioso del suo amico Ray per la vita che ha, diversa dalla sua. L' invidia diventa in breve tempo odio e tutto avviene sotto lo sguardo consapevole della moglie, che lo fa sentire osservato e colpevole. Il libro è diverso da tutti quelli che ho letto: è un libro pesante che ti fa sentire, a livello emotivo, una grande ansia, che si accumula durante la narrazione. L'abilità dell'autore è quella di accrescere la tensione in maniera esponenziale. L' intreccio a mio parere presenta poche azioni e troppi dialoghi (non sempre utili) che però non rendono il racconto meno avvincente. Lo consiglio solo se si è appassionati da racconti dove spicca l'elevato livello di tensione.
Avatar Michele_C
05/05/2022 14:41
1A - Liceo Nomentano, Roma
Un libro piacevole da leggere anche se non particolarmente interessante. La trama si sviluppa in modo avvincente e ha al centro un uomo che per salvarsi la vita non presta soccorso al migliore amico di cui è invidioso. Il punto di vista interno del narratore personaggio permette al lettore di conoscere ogni pensiero, emozione o sentimento non solo del protagonista ma anche degli altri personaggi che si relazionano con lui. La genialità della scrittura non va di pari passo con il ritmo del racconto che viene rallentato da frequenti descrizione a volte troppo dettagliate
Avatar FILIPPO077
05/05/2022 15:22
1A - Liceo Nomentano, Roma
il libro la "mano" é un romanzo giallo di Georges Simenon, scrittore belga di lingua francese. Il libro ha come protagonista Donald, un avvocato 55enne che prova invidia verso verso il suo caro amico Ray. Questa invidia degenera sempre di più , minando il suo equilibrio psicologico. Donald dopo 17 anni di matrimonio con sua moglie Isabel si innamora della moglie di Ray, Mona. Il rapporto che nascerà fra i due sarà un evento scioccante per tutti i lettori. Il libro l'ho trovato interessante e originale però la narrazione dei fatti è molto lenta. Consiglio questo libro solamente ai lettori esperti che se amano immergersi in un'esperienza impegnativa. Mi è piaciuto il fatto che l'autore ha scritto il libro utilizzando la voce narrante di uno dei personaggi perchè mi ha aiutato più facilmente la psicologia dei personaggi. La scrittura è molto semplice anche se alcuni termini li ho cercati sul vocabolario perchè non ero a conoscenza del significato. Questo libro mi ha fatto vedere da vicino a cosa può arrivare una persona sotto gli effetti dell'alcol
Avatar tallaz
05/05/2022 15:25
1A - Liceo Nomentano, Roma
Questo libro, La mano , di Georges Simenon tratta con estrema sensibilità le grandi e complesse difficoltà in cui può andare incontro la mente umana. Il protagonista, Donald, un uomo di quarantacinque anni, avvocato, che vive nella cittadina del Brentwood nel Connecticut, si è reso conto di aver vissuto dietro una parvenza della realtà che lui stesso si era costruito e che, giunta ad un punto da cui non può più tornare indietro, paragonata con quella di alcune persone che gli sono vicine è, secondo lui, infelice e tristemente monotona. In particolare, un paragone diretto avviene con la vita del suo amico Ray che, sposato con una donna sensuale che ama, con un lavoro stabile e ben retribuito, inizia ad essere invidiato e poi odiato dal protagonista perchè ritenuto più fortunato di lui. Inoltre l'esistenza di Donald è costantemente tormentata dallo sguardo critico della moglie che non riesce sempre ad interpretare. Allora Donald trova rifugio nell'alcol... Ho apprezzato particolarmente questo libro perchè particolare e coinvolgente.
Avatar Dario
05/05/2022 15:33
1A - Liceo Nomentano, Roma
“La Mano” è un libro che parla di un avvocato, Donald Dodd, che dopo aver passato la sua vita a studiare le leggi, un giorno decide di andare a un bar e iniziare a bere, e decide di fare un cambiamento radicale di sé stesso dopo una bufera di neve. Lo sguardo di sua moglie diventa quasi un'ossessione per il protagonista, che lo porterà alla pazzia. Questo libro non mi è piaciuto molto perché il narratore si fa troppe domande senza trovare mai una risposta.
Avatar Frush_07
10/05/2022 18:02
1i - Liceo Galvani, Bologna
Donal Dodd è appena tornato da una festicciola con sua moglie, Isabel; un suo amico, Ray; e la moglie di Ray, Mona. I personaggi incorrono in una bufera di neve, ma, nell'avvicinarsi a casa, Ray viene travolto dalla bufera. Da quel momento in poi la situazione psicologica di Donald, che aveva deciso di non fare niente per cercare di salvare il suo ex amico, continua a degenerare per tutto il libro. Questo libro non mi è piaciuto molto, principalmente per la monotonia che compare a un certo punto. La continua ripetizione in questione sono le descrizioni degli sguardi di Isabel, per esempio: “Dovrei decidermi una volta per tutte a non badare ai suoi sguardi. Lo fa apposta. È la sua arma segreta. Sa che mi mette a disagio, mi rende insicuro.” Non mi è piaciuto, inoltre, il fatto che io non sia riuscito a comprendere il senso del libro. “Perché, perché una simile crudeltà?” ho pensato. Forse non c'è un motivo. Ad alcune persone può piacere restare nel dubbio, ma a me, personalmente, non dice molto. Un aspetto che invece mi è piaciuto della storia è stato la suspense nelle ultime pagine, seguita da un finale completamente inaspettato, a sorpresa. “Lei tesse... tesse.. Mi guarda con ferocia in attesa di vedermi crollare. Ma non ha paura?”. Mi è piaciuto perché non mi sarei mai aspettato che sarebbe potuto accadere ciò che è successo nelle ultime pagine.

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Avatar francescasmaldino
12/05/2022 23:06
2E - Convitto Nazionale "Vittorio Emanuele II", Cagliari
Non avevo mai letto un libro come “La mano”: devo dire che mi aspettavo tutt'altro. Credevo si parlasse di un tipico omicidio, pensavo fosse il tipico giallo incentrato sulla risoluzione di un mistero. È per questo che mi stupivo sempre di più, pagina per pagina, rimanendo affascinata e in un certo senso completamente immersa nella mente del protagonista. Mi è piaciuto particolarmente il fatto che Donald, il protagonista, fosse un uomo del tutto normale in cui molti magari possono rispecchiarsi. Man mano che si va avanti con la lettura si è testimoni della maturazione dei pensieri, della coscienza e dello stato d'animo di Donald. Particolarmente intrigante anche il rapporto tra Donald e sua moglie, quest'ultima la si può definire come un grillo parlante, ma che non parla, osserva. Lei, o meglio il suo sguardo, è anche ciò che porta Donald alla disperazione, alla frustrazione, ma allo stesso tempo rimane ancorato a questa presenza che lo esaspera e consuma. Consiglio questo libro, in quanto oltre ad avere una trama molto avvincente ed interessante, è anche molto facile e scorrevole da leggere.
Avatar gabibbo
13/05/2022 00:35
2i - Liceo Galvani, Bologna
Un libro atipico di uno scrittore principalmente noto per romanzi polizieschi, "La mano" è un noir molto crudo e affascinante che ha catturato facilmente la mia attenzione. Racconta essenzialmente di un uomo, Donald Dodd, che si trova di fronte ad una crisi esistenziale. Prova invidia per il suo amico Ray - che ha tutto quello che lui desidera - e realizza di non essere soddisfatto con la vita che ha vissuto. All'inizio della storia Donald si trova a decidere se andare a salvare l'amico da una bufera o se rimanere a casa sano senza rischiare la propria vita. Questo evento lo porta a riflettere sulla sua vita. Simenon ci guida attraverso un'introspezione complessa nei pensieri del personaggio. Difatti secondo me la vera storia, diversamente dalla gran parte dei gialli/noir, si svolge all'interno della mente del protagonista, che pian piano si rende conto di essere angosciato e schiacciato dalla vita da perfetto borghese che inconsciamente ha costretto se stesso a vivere. Quindi le sicurezze della sua vita borghese vengono demolite da Donald che medita di cambiare vita, di raggiungere la libertà. La lettura del romanzo è resa più intrigante dall'aggiunta di vari flashforward che portano ad indagare e cercare di prevedere come continuerà la storia. E infine si arriva a un tragico, anche se forse un po' affrettato finale.
Avatar GiuliaZinghirino
15/05/2022 11:22
1B - Liceo Nomentano, Roma
Questa lettura è molto scorrevole. Il tema approfondito è quello dell' amicizia, in questo caso fra Donald e Ray. La loro amicizia è sempre stata composta dall' invidia che prova Donald, il protagonista, nei confronti di Ray, poiché Ray è sempre riuscito ad avere tutto ciò che Donald desiderava. Quando una sera l' amico scompare il protagonista decise di non cercarlo e mentendo alla moglie si nascose in un fienile. Quest' amicizia non si può definire essa, infatti questo libro mi è piaciuto molto perchè definisce l' esatto opposto del termine “amicizia” e lo approfondisce anche grazie ai pensieri in prima persona del protagonista, che ci descrive il sentimento di invidia nei confronti di Ray.
Avatar giuliaaa
15/05/2022 17:57
1B - Liceo Nomentano, Roma
Ho avuto un rapporto molto difficile con questo libro. Ci sono stati momenti in cui ho pensato di smettere di leggerlo, perché la storia non andava avanti. C'erano pagine intere occupate dalle riflessioni o dai pensieri del protagonista che hanno reso la lettura lenta e poco scorrevole. È un peccato, perché dalla trama sembrava un libro molto valido che, a mio parere, poteva essere sviluppato diversamente. Inoltre, dato che non mi ha preso particolarmente, non mi sono neanche sforzata di comprendere appieno la fine che non è poi così chiara. Nonostante tutto penso che "La mano" possa dare molti spunti di riflessione sulla mente umana e lo consiglio agli amanti del genere psicologico.