
Il suo sguardo mi esaspera. È diventato un ossessione. Quando sono tornato, benché non le avessi detto niente di Torrington o di mio padre, mi ha chiesto:
“Come sta?”.
Vero è che non era difficile intuirlo. Non mancavano gli indizi. Ciò non toglie che mi sento sempre attaccato a un filo. Ovunque io sia, qualsiasi cosa io faccia, è un po' come se avessi sempre i suoi occhi addosso.
Fuori sta imperversando una vera bufera, di quelle che coprono con metri di neve e ghiaccio ogni cosa, e Donald se ne sta seduto nel fienile a fumare una sigaretta dopo l'altra. È uscito alla ricerca di Ray, un amico che vede una volta all'anno, e per il quale
nutre una profonda invidia.
Ray, è bello, ha successo, sta con una donna molto sensuale e vive a New York. Donald invece lavora in uno studio di avvocatura nel Connecticut, ha una vita monotona e ha sposato una donna irreprensibile e glaciale. Quindi perché salvare l'amico? Non è meglio fingere di esserne eroicamente alla ricerca, e invece lasciarlo crepare congelato nella tormenta?
Inizia così questo strepitoso romanzo di George Simenon, con un uomo divorato dall'invidia che coglie l'occasione per vendicarsi. Ma poi c'è dell'altro, c'è “lo sguardo” della moglie, di una donna che, anche se non dice nulla, è consapevole della codardia del marito, e delle sue azioni. La moglie non parla mai, ma il suo sguardo parla per lei. E Donald inizia a vacillare, a mettere a repentaglio la vita del perfetto borghese, per vedere come reagirà la moglie. Ma Isabel non reagisce, se non con lo sguardo inquisitore, nel quale Donald continuamente si specchia. Ma è davvero così? La moglie sa tutto e lo accusa con lo sguardo, oppure sono solamente proiezioni di Donald? Ma soprattutto, come liberarsi di quella ossessione?
Commenti
30/05/2022 17:01
1i - Liceo Galvani, Bologna
L'aspetto che mi è piaciuto di più del libro è la costante focalizzazione da parte del protagonista sugli occhi di Isabel, poiché sono un elemento che potrebbe apparire innocuo ma che mette in costante soggezione Donald, ed è anzi una delle ragioni dei suoi cambiamenti. Di seguito riporto due citazioni a riguardo dal libro. La prima è questa: “Dispone di un'intera gamma di sguardi di cui si serve come di strumenti di precisione. Alle parole potrei rispondere, ma agli occhi rispondere è impossibile”. La seconda: “Gli occhi continuavano a fissarmi, immobili, e allora ho premuto il grilletto altre due volte. Puntando a quegli occhi”. Nella prima citazione Donald spiega come mai odia lo sguardo di sua moglie, non sa mai il suo significato e non ha modo di replicare alle sue occhiate. Ho deciso di riportare la seconda citazione per dimostrare come effettivamente gli occhi di Isabel lo facessero andare fuori di testa e fossero un tormento per il protagonista, tanto da sparare puntando contro quelli.
Secondo te c'è una colonna sonora perfetta?
23/05/2022 19:40
1B - Liceo Nomentano, Roma
Questo libro è molto bello e coinvolgente, l'autore, George Simenon, è stato capace di farmi immedesimare nel protagonista attraverso le dettagliate, ma spesso anche lente e poco utili al contesto, descrizioni dei pensieri di Donald. Il libro parla di un'amicizia basata su menzogne ma soprattutto da invidia che il protagonista prova per il suo "amico" Ray, poiché lui possedeva tutto ciò che Donald non ha mai avuto.
24/05/2022 15:00
1C - Liceo artistico Nervi-Severini, Ravenna
Questo libro parla di un uomo di nome Donald che vive con la sua moglie Isabel, in quel periodo erano soliti ad andare alle feste con degli amici fino a che una sera a causa del clima arriva una tempesta di neve che li costringe ad andare via per poi fermarsi in mezzo alla strada a causa della neve.
Quindi Donald, Isabel e i loro amici Ray e Mona dovranno camminare fino ad arrivare a casa per poi accorgersi che mancava Ray, Donald si mette a cercarlo ma poco dopo si rifugia in un capanno a fumare sigarette.
Tutto continuerà quando la polizia troverà il cadavere di Ray e Donald sarà sospettato.
A quel punto inizierà un' avvenimento di cose che lo stresseranno tenendolo sotto pressione che lo faranno quasi impazzire arrivando addirittura a uccidere Isabel.
Tralasciando la trama ho trovato questo libro bello ma a mio parere è troppo lungo e titubante su certi argomenti
25/05/2022 15:16
2i - Liceo Galvani, Bologna
Come seconda recensione di quest'anno del progetto Xanadu ho letto “La mano” dell'autore George Simenon.
Il mio voto a questo libro è 7, perché il romanzo è scritto in un linguaggio abbastanza semplice e adatto a tutti, quindi anche ai lettori meno accaniti. L'unica cosa che non ho gradito molto è stato il finale, chesecondo me necessita di ulteriori chiarimenti.
Ho trovato però interessante il protagonista, Donald, avvocato di mezza età che conduce da sempre una vita monotona e tranquilla, sposato da anni con una moglie alquanto riservata, ma con uno sguardo sempre molto attento.
Il libro narra della degenerazione a livello mentale del protagonista stesso, cominciata dopo la morte tragica del migliore amico Ray, e di come egli si senta in ogni momento osservato e giudicato dalla stessa moglie, tanto da farla diventare un'ossessione: “Lo fa apposta. E' la sua arma segreta. So che mi sforzo di capire, che il suo atteggiamento mi mette a disagio, mi rende insicuro. Dispone di un'intera gamma di sguardi di cui si serve come di strumenti di precisione. Alle parole potrei rispondere, ma agli occhi rispondere è impossibile. (...) Perchè mi guardi così? Così come?”
Questa degenerazione inoltre porta Donald ad avere fantasie strane sulla moglie di Ray, Mona, donna completamente diversa dalla sua, fantasie di desiderio frenetico che fino a quel momento non aveva mai veramente incontrato.
Il racconto è un vero e proprio flusso dei pensieri del protagonista, dove egli domanda a sé stesso se la sua vita fino a quel momento fosse stata veramente come credeva, perfetta e metodica, iniziando ad avere sempre più dubbi, dubbi che vanno ad abbattere tutte quelle certezze che con gli anni si era andato a costruire attorno come uno scudo.
Donald è infatti profondamente geloso del migliore amico Ray, tanto da ammettere di odiarlo: “Lo odio e lo lascio morire. Lo odio e lo uccido. Lo odio perché è più tosto di me, perché ha una moglie più desiderabile della mia, perché fa la vita che avrei voluto fare io, perché va per la sua strada senza curarsi di quello che travolge… Non sono un debole. E neppure un fallito. La mia vita me la sono scelta, così come ho scelto Isabel”.
Un luogo che secondo me si addice a questo romanzo è New York, dove infatti si ambienta una parte del romanzo, città organizzatissima e gigantesca, così tanto da sovrastare tutti i problemi esistenziali di Donald e lasciarlo in pace, facendolo sentire quasi rilassato e tranquillo.
Una canzone che invece potrebbe accompagnare la lettura e il romanzo potrebbe essere "Jealousy” di Olivia Rodrigo, che tradotta significa appunto “gelosia”, un sentimento ben conosciuto al protagonista.
15/05/2022 23:35
1E - Liceo Laura Bassi, Bologna
"La mano" di Georges Simenon è un romanzo psicologico con un narratore interno e poche sequenze narrative essendo le dialogiche e riflessive quelle prevalenti. La storia in sé è interessante, ma si sviluppa debolmente e a parer mio; la lettura diventa pesante e poco scorrevole. Il mistero e la lotta sono tutti all'interno della testa del protagonista che, esausto delle regole opprimenti di una vita borghese e oppresso dalla trappola del matrimonio di pirandelliana memoria, decide di riprendere in mano la sua vita dopo "un casuale evento scatenante". Il romanzo è una serie di figure simboliche: una panchina su cui il protagonista medita il cambio di direzione; un funerale reale e metaforico con cui seppellisce il suo passato ma soprattutto "una mano" che rappresenta per lui una cosa da adorare e diventa il simbolo della sua libertà. Purtroppo il libro finisce in modo frettoloso e superficiale e questo è un altro punto negativo che ho trovato. Non mi sento di consigliarne la lettura, soprattutto se siete lettori che amano trame avvincenti e travolgenti.
03/05/2022 17:09
1A - Liceo Nomentano, Roma
Il libro 'La mano' di Georges Simenon ha come protagonista un uomo di nome Donald che è invidioso del suo amico Ray per la vita che ha, diversa dalla sua. L' invidia diventa in breve tempo odio e tutto avviene sotto lo sguardo consapevole della moglie, che lo fa sentire osservato e colpevole. Il libro è diverso da tutti quelli che ho letto: è un libro pesante che ti fa sentire, a livello emotivo, una grande ansia, che si accumula durante la narrazione. L'abilità dell'autore è quella di accrescere la tensione in maniera esponenziale. L' intreccio a mio parere presenta poche azioni e troppi dialoghi (non sempre utili) che però non rendono il racconto meno avvincente. Lo consiglio solo se si è appassionati da racconti dove spicca l'elevato livello di tensione.
05/05/2022 14:41
1A - Liceo Nomentano, Roma
Un libro piacevole da leggere anche se non particolarmente interessante. La trama si sviluppa in modo avvincente e ha al centro un uomo che per salvarsi la vita non presta soccorso al migliore amico di cui è invidioso. Il punto di vista interno del narratore personaggio permette al lettore di conoscere ogni pensiero, emozione o sentimento non solo del protagonista ma anche degli altri personaggi che si relazionano con lui. La genialità della scrittura non va di pari passo con il ritmo del racconto che viene rallentato da frequenti descrizione a volte troppo dettagliate
05/05/2022 15:22
1A - Liceo Nomentano, Roma
il libro la "mano" é un romanzo giallo di Georges Simenon, scrittore belga di lingua francese. Il libro ha come protagonista Donald, un avvocato 55enne che prova invidia verso verso il suo caro amico Ray. Questa invidia degenera sempre di più , minando il suo equilibrio psicologico. Donald dopo 17 anni di matrimonio con sua moglie Isabel si innamora della moglie di Ray, Mona. Il rapporto che nascerà fra i due sarà un evento scioccante per tutti i lettori. Il libro l'ho trovato interessante e originale però la narrazione dei fatti è molto lenta. Consiglio questo libro solamente ai lettori esperti che se amano immergersi in un'esperienza impegnativa. Mi è piaciuto il fatto che l'autore ha scritto il libro utilizzando la voce narrante di uno dei personaggi perchè mi ha aiutato più facilmente la psicologia dei personaggi. La scrittura è molto semplice anche se alcuni termini li ho cercati sul vocabolario perchè non ero a conoscenza del significato. Questo libro mi ha fatto vedere da vicino a cosa può arrivare una persona sotto gli effetti dell'alcol
05/05/2022 15:25
1A - Liceo Nomentano, Roma
Questo libro, La mano , di Georges Simenon tratta con estrema sensibilità le grandi e complesse difficoltà in cui può andare incontro la mente umana. Il protagonista, Donald, un uomo di quarantacinque anni, avvocato, che vive nella cittadina del Brentwood nel Connecticut, si è reso conto di aver vissuto dietro una parvenza della realtà che lui stesso si era costruito e che, giunta ad un punto da cui non può più tornare indietro, paragonata con quella di alcune persone che gli sono vicine è, secondo lui, infelice e tristemente monotona. In particolare, un paragone diretto avviene con la vita del suo amico Ray che, sposato con una donna sensuale che ama, con un lavoro stabile e ben retribuito, inizia ad essere invidiato e poi odiato dal protagonista perchè ritenuto più fortunato di lui. Inoltre l'esistenza di Donald è costantemente tormentata dallo sguardo critico della moglie che non riesce sempre ad interpretare. Allora Donald trova rifugio nell'alcol...
Ho apprezzato particolarmente questo libro perchè particolare e coinvolgente.
05/05/2022 15:33
1A - Liceo Nomentano, Roma
“La Mano” è un libro che parla di un avvocato, Donald Dodd, che dopo aver passato la sua vita a studiare le leggi, un giorno decide di andare a un bar e iniziare a bere, e decide di fare un cambiamento radicale di sé stesso dopo una bufera di neve. Lo sguardo di sua moglie diventa quasi un'ossessione per il protagonista, che lo porterà alla pazzia. Questo libro non mi è piaciuto molto perché il narratore si fa troppe domande senza trovare mai una risposta.
10/05/2022 18:02
1i - Liceo Galvani, Bologna
Donal Dodd è appena tornato da una festicciola con sua moglie, Isabel; un suo amico, Ray; e la moglie di Ray, Mona. I personaggi incorrono in una bufera di neve, ma, nell'avvicinarsi a casa, Ray viene travolto dalla bufera. Da quel momento in poi la situazione psicologica di Donald, che aveva deciso di non fare niente per cercare di salvare il suo ex amico, continua a degenerare per tutto il libro.
Questo libro non mi è piaciuto molto, principalmente per la monotonia che compare a un certo punto. La continua ripetizione in questione sono le descrizioni degli sguardi di Isabel, per esempio: “Dovrei decidermi una volta per tutte a non badare ai suoi sguardi. Lo fa apposta. È la sua arma segreta. Sa che mi mette a disagio, mi rende insicuro.”
Non mi è piaciuto, inoltre, il fatto che io non sia riuscito a comprendere il senso del libro. “Perché, perché una simile crudeltà?” ho pensato. Forse non c'è un motivo. Ad alcune persone può piacere restare nel dubbio, ma a me, personalmente, non dice molto.
Un aspetto che invece mi è piaciuto della storia è stato la suspense nelle ultime pagine, seguita da un finale completamente inaspettato, a sorpresa. “Lei tesse... tesse.. Mi guarda con ferocia in attesa di vedermi crollare. Ma non ha paura?”.
Mi è piaciuto perché non mi sarei mai aspettato che sarebbe potuto accadere ciò che è successo nelle ultime pagine.
Questa storia ti ha fatto venire in mente un luogo?

Secondo te c'è una colonna sonora perfetta?
12/05/2022 23:06
2E - Convitto Nazionale "Vittorio Emanuele II", Cagliari
Non avevo mai letto un libro come “La mano”: devo dire che mi aspettavo tutt'altro. Credevo si parlasse di un tipico omicidio, pensavo fosse il tipico giallo incentrato sulla risoluzione di un mistero. È per questo che mi stupivo sempre di più, pagina per pagina, rimanendo affascinata e in un certo senso completamente immersa nella mente del protagonista. Mi è piaciuto particolarmente il fatto che Donald, il protagonista, fosse un uomo del tutto normale in cui molti magari possono rispecchiarsi. Man mano che si va avanti con la lettura si è testimoni della maturazione dei pensieri, della coscienza e dello stato d'animo di Donald. Particolarmente intrigante anche il rapporto tra Donald e sua moglie, quest'ultima la si può definire come un grillo parlante, ma che non parla, osserva. Lei, o meglio il suo sguardo, è anche ciò che porta Donald alla disperazione, alla frustrazione, ma allo stesso tempo rimane ancorato a questa presenza che lo esaspera e consuma. Consiglio questo libro, in quanto oltre ad avere una trama molto avvincente ed interessante, è anche molto facile e scorrevole da leggere.
13/05/2022 00:35
2i - Liceo Galvani, Bologna
Un libro atipico di uno scrittore principalmente noto per romanzi polizieschi, "La mano" è un noir molto crudo e affascinante che ha catturato facilmente la mia attenzione. Racconta essenzialmente di un uomo, Donald Dodd, che si trova di fronte ad una crisi esistenziale.
Prova invidia per il suo amico Ray - che ha tutto quello che lui desidera - e realizza di non essere soddisfatto con la vita che ha vissuto. All'inizio della storia Donald si trova a decidere se andare a salvare l'amico da una bufera o se rimanere a casa sano senza rischiare la propria vita. Questo evento lo porta a riflettere sulla sua vita. Simenon ci guida attraverso un'introspezione complessa nei pensieri del personaggio. Difatti secondo me la vera storia, diversamente dalla gran parte dei gialli/noir, si svolge all'interno della mente del protagonista, che pian piano si rende conto di essere angosciato e schiacciato dalla vita da perfetto borghese che inconsciamente ha costretto se stesso a vivere. Quindi le sicurezze della sua vita borghese vengono demolite da Donald che medita di cambiare vita, di raggiungere la libertà. La lettura del romanzo è resa più intrigante dall'aggiunta di vari flashforward che portano ad indagare e cercare di prevedere come continuerà la storia. E infine si arriva a un tragico, anche se forse un po' affrettato finale.
15/05/2022 11:22
1B - Liceo Nomentano, Roma
Questa lettura è molto scorrevole. Il tema approfondito è quello dell' amicizia, in questo caso fra Donald e Ray. La loro amicizia è sempre stata composta dall' invidia che prova Donald, il protagonista, nei confronti di Ray, poiché Ray è sempre riuscito ad avere tutto ciò che Donald desiderava. Quando una sera l' amico scompare il protagonista decise di non cercarlo e mentendo alla moglie si nascose in un fienile. Quest' amicizia non si può definire essa, infatti questo libro mi è piaciuto molto perchè definisce l' esatto opposto del termine “amicizia” e lo approfondisce anche grazie ai pensieri in prima persona del protagonista, che ci descrive il sentimento di invidia nei confronti di Ray.
15/05/2022 17:57
1B - Liceo Nomentano, Roma
Ho avuto un rapporto molto difficile con questo libro. Ci sono stati momenti in cui ho pensato di smettere di leggerlo, perché la storia non andava avanti. C'erano pagine intere occupate dalle riflessioni o dai pensieri del protagonista che hanno reso la lettura lenta e poco scorrevole. È un peccato, perché dalla trama sembrava un libro molto valido che, a mio parere, poteva essere sviluppato diversamente. Inoltre, dato che non mi ha preso particolarmente, non mi sono neanche sforzata di comprendere appieno la fine che non è poi così chiara. Nonostante tutto penso che "La mano" possa dare molti spunti di riflessione sulla mente umana e lo consiglio agli amanti del genere psicologico.
03/05/2022 16:27
1A - Liceo Nomentano, Roma
La Mano di George Simenon, libro pubblicato nel 1968.
La storia è ambientata in America nel Connecticut nel 1950. Il tutto parte da un invito a una festa come tante, dove si beve e si crea un'atmosfera particolare. Seguito da un piccolo incidente di percorso, Donald, il protagonista, nella casa del ricco ospite, inizia un percorso di analisi interiore che lo porterà a una serie di peripezie. Il libro è carino, il personaggio ben strutturato e approfondito, si basa su un racconto piacevole da leggere. È uno di quei libri che consiglierei ad un ragazzo adolescente. È anche affascinante vedere la storia scritta in focalizzazione interna così da permettere di comprendere le emozioni,i pensieri e il punto di vista di Donald e il suo cambiamento interiore...
12/05/2022 21:53
1E - Liceo Laura Bassi, Bologna
“La mano” ci racconta la vita di Donald, un avvocato di provincia che vive una vita tranquilla nel Connecticut con la moglie Isabel e le figlie.
Donald ha fatto le sue scelte (il lavoro, la moglie) perché voleva che le cose fossero “solide e ordinate”, ma la routine della sua vita viene sconvolta una sera d'inverno, durante un party, quando fuori c'è una grande tempesta di neve e Donald scopre il suo amico Ray mentre tradisce la moglie: si scatenano nel protagonista invidie e rimpianti, odio nei confronti dell'amico e desiderio di quel che non ha. Donald mette in discussione tutta la sua vita.
Il protagonista è debole, timoroso, ha fatto le sue scelte senza capire chi avrebbe voluto essere e ora si ritrova prigioniero in una vita che non vuole, con una moglie che non lo rimprovera, ma da cui si sente sempre giudicato (con i suoi occhi chiari) e il desiderio di aver voluto essere qualcun altro e vivere in un altro posto.
“Avevo iniziato, chissà perché, a strappare gli angoli della verità di tutti i giorni, a vedermi riflesso in uno specchio diverso, e adesso tutto l'impianto più o meno rassicurante della vecchia verità cadeva a pezzi.”
Scritto in prima persona è come se Donald ci raccontasse lo sprofondare della sua mente nella follia, ad un certo punto non c'è niente e nessuno che può aiutarlo, nessuna “mano”, e l'unica possibile fine alla sua ossessione è la morte...
Il libro è ben strutturato, la scrittura in prima persona coinvolge il lettore nella storia e nella mente del protagonista.
Secondo te c'è una colonna sonora perfetta?
13/05/2022 16:03
1E - Liceo Laura Bassi, Bologna
"La Mano" è un libro scritto da Georges Simenon; racconta una storia di amici basata sull'invidia provata da Donald, il protagonista, nei confronti di Ray, il suo migliore amico.
Il protagonista è sempre stato infelice della sua vita, perché non ha mai avuto tutto ciò che desiderava; per questo motivo provava molta invidia per il suo amico, che al contrario aveva tutto ciò che lo rendesse felice.
L'invidia di Donald è arrivata al limite quando una sera dopo una festa, durante una bufera, il suo amico scompare e lui, invece di andare a cercarlo, passa tutta la notte in un fienile, mentendo a sua moglie e a quella dell'amico. Quando trovano Ray, però, è troppo tardi per salvarlo.
Dal mio punto di vista l'amicizia fra i due si rivela molto falsa, poiché fondata su invidia e tradimenti, dunque non è tale di essere chiamata cos^ì; per questo credo che il racconto voglia far riflettere molto sul valore dell'amicizia.
Grazie a questo libro possiamo riflettere anche sul tema dell'amore, perché anche in questo caso il protagonista non prova più, come una volta, un amore sincero e puro nei confronti della moglie.
Questo romanzo è scritto in prima persona, infatti è ricco di riflessioni e pareri personali del protagonista; tramite questo aspetto ci si può immedesimare molto bene in Donald. E' narrato in modo semplice e comprensibile, il che permette una lettura scorrevole.
13/05/2022 22:30
1E - Liceo Laura Bassi, Bologna
Questo libro mi è piaciuto anche se verso la metà è stato un po' noioso. Sono d'accordo con le altre recensioni quando lo descrivono come un romanzo psicologico, perché non è tanto un racconto di eventi quanto di pensieri e ragionamenti intuiti o immaginati. Gli sguardi tra i protagonisti sono molto importanti perché esprimono molto più delle parole, soprattutto Isabel, moglie del protagonista Donald, usa gli occhi per giudicare le azioni del marito che pensa di aver ucciso (o comunque di non aver fatto nulla per impedirlo) il suo migliore amico Ray, invidiato per la sua bella casa di New York e per la sua desiderabile moglie Mona, la cui mano che pende dal letto mentre dorme diventa oggetto del desiderio di Donald, che vorrebbe stringerla. Quando Donald diventa consapevole del suo cinismo sente insopportabile riprendere la vita quotidiana con Isabel perché non riuscirebbe più a tollerare i suoi sguardi pieni di giudizio e in un rapido momento di follia estrae la pistola dal cassetto e le spara come se fosse l'unico modo per spegnere per sempre quello sguardo insopportabile.
09/05/2022 17:35
2 BL - Liceo Andrea Maffei, Riva del Garda
Ho scelto questa lettura con la consapevolezza che non era il mio genere, ma avevo piacere di provare qualcosa di diverso rispetto a ciò che leggo di solito.
Ho apprezzato molto il modo in cui è stato scritto questo romanzo, in prima persona, e il fatto che all'interno del testo ci siano molte riflessioni del protagonista, che ci aiutano a metterci nei suoi panni e capire le situazioni.
Un'amicizia tra due personaggi, Donald e Ray, dietro alla quale però c'è tanta invidia, ciascuno nei confronti della vita dell'altro.
È una lettura scorrevole a mio parere, il libro è scritto in modo semplice e molto capibile.
Anche se non è il mio genere, mi è piaciuto molto e lo consiglierei anche agli altri.
08/05/2022 14:57
2 BL - Liceo Andrea Maffei, Riva del Garda
In questo libro i personaggi sono ben caratterizzati e si può osservare il loro lato interiore. In particolare si vede inizialmente il protagonista Donald condurre una vita che tutti definirebbero normale: un avvocato che rispetta le leggi e che sta economicamente bene. Ci si fa subito un'idea della vita che conduce, dalle persone che ha attorno e dal suo modo di fare, ma man mano che si va avanti, si scoprono aspetti nuovi, versioni di lui che Leggendo il libro, ho lasciato perdere le parti superflue e ho cercato di interpretare le sue emozioni, i suoi stati d'animo e in genere la sua esistenza.
Lui, raccontando in prima persona i fatti, fa emergere le sue paure, che certe volte sono difficili da esplicitare, perché si teme quello che possono pensare le altre persone o semplicemente il fatto che potrebbero non vederti più con gli stessi occhi e non ti tratterrebbero più come prima.
Soprattutto in questo libro capisci come una sola azione possa farti intraprendere un viaggio personale, dove ti poni delle domande, vieni sorpreso, capisci chi vuoi essere o chi non sei mai riuscito ad essere. Come sia facile accorgersene sempre troppo tardi, quando le cose non vanno come vorresti. Donald stesso non era mai uscito dai suoi schemi, non aveva mai provato nuove esperienze che gli fossero utili per cambiare la prospettiva delle cose, per cambiare direzione e per intraprendere una nuova vita che gli avrebbe colpito l'anima e il cuore. Ha sempre rispettato una vita ordinata, stabile e sicura fin da subito per poi capire che non era quello che in fondo desiderava. Ed è in questi casi che ci si domanda da quanto tempo si spreca la propria vita e quella delle persone che ti stanno accanto. Ad esempio, viene subito in mente sua moglie, poiché se le giornate di Donald erano organizzate secondo un preciso ordine e una chiara logica, anche lei non avrà mai provato dei sentimenti talmente forti che corrispondono alla parola "amare". In realtà alla moglie non servono le parole, perché i suoi sguardi fanno intendere quello che vorrebbe dire e quello che fluttua nella sua mente, perché lei infondo sa cosa succede e ciò che non funziona.
Dunque, questo libro permette di approfondire il senso della vita: la vita va vissuta, va cambiata, necessita di novità, di diversità, di luce e di esplorazioni, che fanno maturare la persona perché, pur con i suoi difetti, si senta soddisfatta e orgogliosa di ciò che fa.
06/05/2022 19:36
2 BL - Liceo Andrea Maffei, Riva del Garda
La Mano di Georges Simenon è un libro che ho letteralmente amato.
Fin dalla prima pagina mi ha fatta rimanere con il fiato sospeso e mi ha fatto crescere una perenne voglia di leggere per scoprire ciò che sarebbe successo dopo.
MI è piaciuto veramente molto anche come è scritto, ho apprezzato moltissimo che sia narrato da Donald Dodd, il personaggio principale, perché lo trovo una persona piena di angoli oscuri da scoprire. Inoltre, sempre parlando di metodo di scrittura, ho amato come il narratore (Donald) racconta tutta la storia come se fosse quasi un monologo interiore o che stesse raccontando a qualcuno ma quasi servisse a lui stesso per mettere in ordine tutti gli avvenimenti nella sua testa. Lo trovo un punto di vista molto interessante.
Non sono assolutamente solita leggere romanzi di questo genere, ma devo ammettere che mi ha colpito particolarmente, soprattutto la continua analisi psicologica mi ha affascinata veramente molto.
Sono presenti tutti i minimi dettagli che a volte suscitano perfino angoscia.
A parer mio Georges Simenon voleva puntare l'attenzione su alcune emozioni negative che provano tutti gli uomini, come l'invidia che prova Donald nei confronti della vita apparentemente perfetta dell' "amico". Questa invidia è causata dai rimpianti che ha e ha avuto, infatti lui stesso dice che è scontento della sua vita quasi monotona. Ecco il secondo elemento: il rimpianto. Poi l'odio, che all'inizio non pensava neanche di provare, ma lo capisce poi. Il passaggio da una semplice invidia ad un odio fortissimo viene analizzato e messo a nudo attraverso i pensieri nella mente del protagonista, senza filtri, dritto al dunque.
Molto probabilmente è questo il motivo per cui ci si riesce ad immedesimare al 100% nella storia e soprattutto nel personaggio, ed ecco un altro motivo per cui mi è piaciuto così tanto questo libro.
Ci sono solo due aspetti che non mi hanno convinto a pieno di questa narrazione: i capitoli e il finale.
Ho trovato i capitoli un po' troppo lunghi e mi sembrava che a volte questo fatto rallentasse la narrazione e questo a volte mi ha fatto storcere il naso, come si suol dire, perché quando si sta leggendo questo libro si ha una curiosità perenne che ti divora da dentro, quindi un ritmo lento è tutto il contrario che di ciò serve.
Parlando del finale, invece, l'ho trovato un po' troppo frettoloso. Tutta la narrazione è un climax crescente, se si può definire tale, e non si vede l'ora di arrivare al finale, perché ci si aspetta il colpo di scena, invece tutto è stato racchiuso in una due pagine.
Consiglio questo libro a qualsiasi adolescente che si vuole addentrare nel mondo della psicologia, perché qui è posta in modo assolutamente esplicito. Inoltre è perfetto ovviamente per chi ama la suspense. Ma avverto che può essere un libro molto crudele, detto anche da Simenon, quindi può non essere un libro adatto a tutti.
Secondo te c'è una colonna sonora perfetta?
05/05/2022 14:34
2 BL - Liceo Andrea Maffei, Riva del Garda
La trama in sé è una narrazione molto bella ed intrigante, ricca di colpi di scena e di suspance.
Anche per me, che non sono molto portata per questo genere, il libro è sembrato davvero molto coinvolgente.
C'ho messo un po' di tempo ad "inquadrare" il protagonista, Donald, perché all'inizio è un po' confusa la sua descrizione, ma proseguendo si recupera bene il filo della storia, tanto che sono riuscita a capirlo fino in fondo.
25/03/2022 22:54
2Z - Liceo Copernico, Bologna
E' angosciante la cura attuata da Georges Simenon nel rappresentare i pensieri del protagonista del romanzo “La mano” Donald Dodd, uomo di 45 anni che affronta una crisi esistenziale quando si trova davanti ad un scelta: salvare Ray, l'amico che conosce da una vita, rischiando la sua, oppure non rischiare la sua vita e lasciar morire il suo amico. Per molti questa scelta potrà sembrare a senso unico ma non per Donald Dodd che dopo anni di insoddisfazione della sua condizione sociale e della sua vita matrimoniale , alla vista dell'amico Ray, uomo di successo e sposato con una donna sensuale è esitante su quella decisione.
Questo romanzo ci porterà in un viaggio dove la crudeltà e l'odio represso saranno i temi principali e come definito dallo stesso autore è uno dei più crudeli mai scritti da lui
Ho davvero apprezzato la lettura di questo romanzo, che reputo un capolavoro per gli amanti dei romanzi prettamente psicologici, perciò è una lettura consigliata agli amanti del genere, in caso non si sia amanti del genere, potrebbe risultare noioso anche se non particolarmente lungo.
08/04/2022 23:56
2B - IIS "Vittorio Bachelet", Oggiono
questo libro ti fa entrare nella storia, lasciando una suspense che ti fa immaginare gli eventi futuri. il protagonista, donald, è invidioso della vita del suo migliore amico ray, perché ha tutto quello che a lui è stato negato. durante una notte di bufera, ray non tornerà a casa dopo una festa e donald decide di andare a cercarlo, ma era molto ubriaco e provava un forte risentimento nei confronti dell'amico che lo spingeranno a fermare le sue ricerche, troverà rifugio in un fienile dove passerà qualche ora a fumare e a ripensare alle sue gelosie. torna a casa e riferisce a sua moglie, Isabel, e a quella dell'amico, mona per la quale lui prova dei sentimenti, di non averlo trovato. il giorno seguente troveranno ray morto. lo scrittore descrive le emozioni del protagonista e aiuta il lettore ad entrare ed immedesimarsi nella testa e nelle emozioni di donald.