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Il suo sguardo mi esaspera. È diventato un ossessione. Quando sono tornato, benché non le avessi detto niente di Torrington o di mio padre, mi ha chiesto:
“Come sta?”.
Vero è che non era difficile intuirlo. Non mancavano gli indizi. Ciò non toglie che mi sento sempre attaccato a un filo. Ovunque io sia, qualsiasi cosa io faccia, è un po' come se avessi sempre i suoi occhi addosso.
Fuori sta imperversando una vera bufera, di quelle che coprono con metri di neve e ghiaccio ogni cosa, e Donald se ne sta seduto nel fienile a fumare una sigaretta dopo l'altra. È uscito alla ricerca di Ray, un amico che vede una volta all'anno, e per il quale
nutre una profonda invidia.
Ray, è bello, ha successo, sta con una donna molto sensuale e vive a New York. Donald invece lavora in uno studio di avvocatura nel Connecticut, ha una vita monotona e ha sposato una donna irreprensibile e glaciale. Quindi perché salvare l'amico? Non è meglio fingere di esserne eroicamente alla ricerca, e invece lasciarlo crepare congelato nella tormenta?
Inizia così questo strepitoso romanzo di George Simenon, con un uomo divorato dall'invidia che coglie l'occasione per vendicarsi. Ma poi c'è dell'altro, c'è “lo sguardo” della moglie, di una donna che, anche se non dice nulla, è consapevole della codardia del marito, e delle sue azioni. La moglie non parla mai, ma il suo sguardo parla per lei. E Donald inizia a vacillare, a mettere a repentaglio la vita del perfetto borghese, per vedere come reagirà la moglie. Ma Isabel non reagisce, se non con lo sguardo inquisitore, nel quale Donald continuamente si specchia. Ma è davvero così? La moglie sa tutto e lo accusa con lo sguardo, oppure sono solamente proiezioni di Donald? Ma soprattutto, come liberarsi di quella ossessione?

Commenti

Avatar fra0057572904
03/05/2022 16:27
1A - Liceo Nomentano, Roma
La Mano di George Simenon, libro pubblicato nel 1968. La storia è ambientata in America nel Connecticut nel 1950. Il tutto parte da un invito a una festa come tante, dove si beve e si crea un'atmosfera particolare. Seguito da un piccolo incidente di percorso, Donald, il protagonista, nella casa del ricco ospite, inizia un percorso di analisi interiore che lo porterà a una serie di peripezie. Il libro è carino, il personaggio ben strutturato e approfondito, si basa su un racconto piacevole da leggere. È uno di quei libri che consiglierei ad un ragazzo adolescente. È anche affascinante vedere la storia scritta in focalizzazione interna così da permettere di comprendere le emozioni,i pensieri e il punto di vista di Donald e il suo cambiamento interiore...
Avatar Agnese
12/05/2022 21:53
1E - Liceo Laura Bassi, Bologna
“La mano” ci racconta la vita di Donald, un avvocato di provincia che vive una vita tranquilla nel Connecticut con la moglie Isabel e le figlie. Donald ha fatto le sue scelte (il lavoro, la moglie) perché voleva che le cose fossero “solide e ordinate”, ma la routine della sua vita viene sconvolta una sera d'inverno, durante un party, quando fuori c'è una grande tempesta di neve e Donald scopre il suo amico Ray mentre tradisce la moglie: si scatenano nel protagonista invidie e rimpianti, odio nei confronti dell'amico e desiderio di quel che non ha. Donald mette in discussione tutta la sua vita. Il protagonista è debole, timoroso, ha fatto le sue scelte senza capire chi avrebbe voluto essere e ora si ritrova prigioniero in una vita che non vuole, con una moglie che non lo rimprovera, ma da cui si sente sempre giudicato (con i suoi occhi chiari) e il desiderio di aver voluto essere qualcun altro e vivere in un altro posto. “Avevo iniziato, chissà perché, a strappare gli angoli della verità di tutti i giorni, a vedermi riflesso in uno specchio diverso, e adesso tutto l'impianto più o meno rassicurante della vecchia verità cadeva a pezzi.” Scritto in prima persona è come se Donald ci raccontasse lo sprofondare della sua mente nella follia, ad un certo punto non c'è niente e nessuno che può aiutarlo, nessuna “mano”, e l'unica possibile fine alla sua ossessione è la morte... Il libro è ben strutturato, la scrittura in prima persona coinvolge il lettore nella storia e nella mente del protagonista.

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Avatar ChiaraBruno
13/05/2022 16:03
1E - Liceo Laura Bassi, Bologna
"La Mano" è un libro scritto da Georges Simenon; racconta una storia di amici basata sull'invidia provata da Donald, il protagonista, nei confronti di Ray, il suo migliore amico. Il protagonista è sempre stato infelice della sua vita, perché non ha mai avuto tutto ciò che desiderava; per questo motivo provava molta invidia per il suo amico, che al contrario aveva tutto ciò che lo rendesse felice. L'invidia di Donald è arrivata al limite quando una sera dopo una festa, durante una bufera, il suo amico scompare e lui, invece di andare a cercarlo, passa tutta la notte in un fienile, mentendo a sua moglie e a quella dell'amico. Quando trovano Ray, però, è troppo tardi per salvarlo. Dal mio punto di vista l'amicizia fra i due si rivela molto falsa, poiché fondata su invidia e tradimenti, dunque non è tale di essere chiamata cos^ì; per questo credo che il racconto voglia far riflettere molto sul valore dell'amicizia. Grazie a questo libro possiamo riflettere anche sul tema dell'amore, perché anche in questo caso il protagonista non prova più, come una volta, un amore sincero e puro nei confronti della moglie. Questo romanzo è scritto in prima persona, infatti è ricco di riflessioni e pareri personali del protagonista; tramite questo aspetto ci si può immedesimare molto bene in Donald. E' narrato in modo semplice e comprensibile, il che permette una lettura scorrevole.
Avatar tommasooo
13/05/2022 22:30
1E - Liceo Laura Bassi, Bologna
Questo libro mi è piaciuto anche se verso la metà è stato un po' noioso. Sono d'accordo con le altre recensioni quando lo descrivono come un romanzo psicologico, perché non è tanto un racconto di eventi quanto di pensieri e ragionamenti intuiti o immaginati. Gli sguardi tra i protagonisti sono molto importanti perché esprimono molto più delle parole, soprattutto Isabel, moglie del protagonista Donald, usa gli occhi per giudicare le azioni del marito che pensa di aver ucciso (o comunque di non aver fatto nulla per impedirlo) il suo migliore amico Ray, invidiato per la sua bella casa di New York e per la sua desiderabile moglie Mona, la cui mano che pende dal letto mentre dorme diventa oggetto del desiderio di Donald, che vorrebbe stringerla. Quando Donald diventa consapevole del suo cinismo sente insopportabile riprendere la vita quotidiana con Isabel perché non riuscirebbe più a tollerare i suoi sguardi pieni di giudizio e in un rapido momento di follia estrae la pistola dal cassetto e le spara come se fosse l'unico modo per spegnere per sempre quello sguardo insopportabile.
Avatar giovi
09/05/2022 17:35
2 BL - Liceo Andrea Maffei, Riva del Garda
Ho scelto questa lettura con la consapevolezza che non era il mio genere, ma avevo piacere di provare qualcosa di diverso rispetto a ciò che leggo di solito. Ho apprezzato molto il modo in cui è stato scritto questo romanzo, in prima persona, e il fatto che all'interno del testo ci siano molte riflessioni del protagonista, che ci aiutano a metterci nei suoi panni e capire le situazioni. Un'amicizia tra due personaggi, Donald e Ray, dietro alla quale però c'è tanta invidia, ciascuno nei confronti della vita dell'altro. È una lettura scorrevole a mio parere, il libro è scritto in modo semplice e molto capibile. Anche se non è il mio genere, mi è piaciuto molto e lo consiglierei anche agli altri.
Avatar luanaimperioso
08/05/2022 14:57
2 BL - Liceo Andrea Maffei, Riva del Garda
In questo libro i personaggi sono ben caratterizzati e si può osservare il loro lato interiore. In particolare si vede inizialmente il protagonista Donald condurre una vita che tutti definirebbero normale: un avvocato che rispetta le leggi e che sta economicamente bene. Ci si fa subito un'idea della vita che conduce, dalle persone che ha attorno e dal suo modo di fare, ma man mano che si va avanti, si scoprono aspetti nuovi, versioni di lui che Leggendo il libro, ho lasciato perdere le parti superflue e ho cercato di interpretare le sue emozioni, i suoi stati d'animo e in genere la sua esistenza. Lui, raccontando in prima persona i fatti, fa emergere le sue paure, che certe volte sono difficili da esplicitare, perché si teme quello che possono pensare le altre persone o semplicemente il fatto che potrebbero non vederti più con gli stessi occhi e non ti tratterrebbero più come prima. Soprattutto in questo libro capisci come una sola azione possa farti intraprendere un viaggio personale, dove ti poni delle domande, vieni sorpreso, capisci chi vuoi essere o chi non sei mai riuscito ad essere. Come sia facile accorgersene sempre troppo tardi, quando le cose non vanno come vorresti. Donald stesso non era mai uscito dai suoi schemi, non aveva mai provato nuove esperienze che gli fossero utili per cambiare la prospettiva delle cose, per cambiare direzione e per intraprendere una nuova vita che gli avrebbe colpito l'anima e il cuore. Ha sempre rispettato una vita ordinata, stabile e sicura fin da subito per poi capire che non era quello che in fondo desiderava. Ed è in questi casi che ci si domanda da quanto tempo si spreca la propria vita e quella delle persone che ti stanno accanto. Ad esempio, viene subito in mente sua moglie, poiché se le giornate di Donald erano organizzate secondo un preciso ordine e una chiara logica, anche lei non avrà mai provato dei sentimenti talmente forti che corrispondono alla parola "amare". In realtà alla moglie non servono le parole, perché i suoi sguardi fanno intendere quello che vorrebbe dire e quello che fluttua nella sua mente, perché lei infondo sa cosa succede e ciò che non funziona. Dunque, questo libro permette di approfondire il senso della vita: la vita va vissuta, va cambiata, necessita di novità, di diversità, di luce e di esplorazioni, che fanno maturare la persona perché, pur con i suoi difetti, si senta soddisfatta e orgogliosa di ciò che fa.
Avatar gaiettaa
06/05/2022 19:36
2 BL - Liceo Andrea Maffei, Riva del Garda
La Mano di Georges Simenon è un libro che ho letteralmente amato. Fin dalla prima pagina mi ha fatta rimanere con il fiato sospeso e mi ha fatto crescere una perenne voglia di leggere per scoprire ciò che sarebbe successo dopo. MI è piaciuto veramente molto anche come è scritto, ho apprezzato moltissimo che sia narrato da Donald Dodd, il personaggio principale, perché lo trovo una persona piena di angoli oscuri da scoprire. Inoltre, sempre parlando di metodo di scrittura, ho amato come il narratore (Donald) racconta tutta la storia come se fosse quasi un monologo interiore o che stesse raccontando a qualcuno ma quasi servisse a lui stesso per mettere in ordine tutti gli avvenimenti nella sua testa. Lo trovo un punto di vista molto interessante. Non sono assolutamente solita leggere romanzi di questo genere, ma devo ammettere che mi ha colpito particolarmente, soprattutto la continua analisi psicologica mi ha affascinata veramente molto. Sono presenti tutti i minimi dettagli che a volte suscitano perfino angoscia. A parer mio Georges Simenon voleva puntare l'attenzione su alcune emozioni negative che provano tutti gli uomini, come l'invidia che prova Donald nei confronti della vita apparentemente perfetta dell' "amico". Questa invidia è causata dai rimpianti che ha e ha avuto, infatti lui stesso dice che è scontento della sua vita quasi monotona. Ecco il secondo elemento: il rimpianto. Poi l'odio, che all'inizio non pensava neanche di provare, ma lo capisce poi. Il passaggio da una semplice invidia ad un odio fortissimo viene analizzato e messo a nudo attraverso i pensieri nella mente del protagonista, senza filtri, dritto al dunque. Molto probabilmente è questo il motivo per cui ci si riesce ad immedesimare al 100% nella storia e soprattutto nel personaggio, ed ecco un altro motivo per cui mi è piaciuto così tanto questo libro. Ci sono solo due aspetti che non mi hanno convinto a pieno di questa narrazione: i capitoli e il finale. Ho trovato i capitoli un po' troppo lunghi e mi sembrava che a volte questo fatto rallentasse la narrazione e questo a volte mi ha fatto storcere il naso, come si suol dire, perché quando si sta leggendo questo libro si ha una curiosità perenne che ti divora da dentro, quindi un ritmo lento è tutto il contrario che di ciò serve. Parlando del finale, invece, l'ho trovato un po' troppo frettoloso. Tutta la narrazione è un climax crescente, se si può definire tale, e non si vede l'ora di arrivare al finale, perché ci si aspetta il colpo di scena, invece tutto è stato racchiuso in una due pagine. Consiglio questo libro a qualsiasi adolescente che si vuole addentrare nel mondo della psicologia, perché qui è posta in modo assolutamente esplicito. Inoltre è perfetto ovviamente per chi ama la suspense. Ma avverto che può essere un libro molto crudele, detto anche da Simenon, quindi può non essere un libro adatto a tutti.

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Avatar adelefait
05/05/2022 14:34
2 BL - Liceo Andrea Maffei, Riva del Garda
La trama in sé è una narrazione molto bella ed intrigante, ricca di colpi di scena e di suspance. Anche per me, che non sono molto portata per questo genere, il libro è sembrato davvero molto coinvolgente. C'ho messo un po' di tempo ad "inquadrare" il protagonista, Donald, perché all'inizio è un po' confusa la sua descrizione, ma proseguendo si recupera bene il filo della storia, tanto che sono riuscita a capirlo fino in fondo.
Avatar lorenzfittante
25/03/2022 22:54
2Z - Liceo Copernico, Bologna
E' angosciante la cura attuata da Georges Simenon nel rappresentare i pensieri del protagonista del romanzo “La mano” Donald Dodd, uomo di 45 anni che affronta una crisi esistenziale quando si trova davanti ad un scelta: salvare Ray, l'amico che conosce da una vita, rischiando la sua, oppure non rischiare la sua vita e lasciar morire il suo amico. Per molti questa scelta potrà sembrare a senso unico ma non per Donald Dodd che dopo anni di insoddisfazione della sua condizione sociale e della sua vita matrimoniale , alla vista dell'amico Ray, uomo di successo e sposato con una donna sensuale è esitante su quella decisione. Questo romanzo ci porterà in un viaggio dove la crudeltà e l'odio represso saranno i temi principali e come definito dallo stesso autore è uno dei più crudeli mai scritti da lui Ho davvero apprezzato la lettura di questo romanzo, che reputo un capolavoro per gli amanti dei romanzi prettamente psicologici, perciò è una lettura consigliata agli amanti del genere, in caso non si sia amanti del genere, potrebbe risultare noioso anche se non particolarmente lungo.
Avatar Marika
08/04/2022 23:56
2B - IIS "Vittorio Bachelet", Oggiono
questo libro ti fa entrare nella storia, lasciando una suspense che ti fa immaginare gli eventi futuri. il protagonista, donald, è invidioso della vita del suo migliore amico ray, perché ha tutto quello che a lui è stato negato. durante una notte di bufera, ray non tornerà a casa dopo una festa e donald decide di andare a cercarlo, ma era molto ubriaco e provava un forte risentimento nei confronti dell'amico che lo spingeranno a fermare le sue ricerche, troverà rifugio in un fienile dove passerà qualche ora a fumare e a ripensare alle sue gelosie. torna a casa e riferisce a sua moglie, Isabel, e a quella dell'amico, mona per la quale lui prova dei sentimenti, di non averlo trovato. il giorno seguente troveranno ray morto. lo scrittore descrive le emozioni del protagonista e aiuta il lettore ad entrare ed immedesimarsi nella testa e nelle emozioni di donald.
Avatar margheritarizzi
15/04/2022 14:36
1N - Liceo Ulivi, Parma
Ho scelto questo libro aspettandomi una storia completamente diversa, nonostante ciò ho apprezzato particolarmente la lettura. Sono rimasta colpita dai temi trattati, principalmente la solitudine di alcuni personaggi come il padre di Donald e il suicidio che si pensa possa aver compiuto Ray. Inoltre si parla anche di maschere, di quelle che si è messo Donald, creandosi un personaggio in cui non riesce più a vivere e proprio per questo non ha più controllo di se stesso nel momento in cui non riesce più a recitare la sua parte. Lo stile rimane comunque scorrevole, nonostante la confusione nella testa di Donald, caratterizzata da innumerevoli salti dalla realtà ai suoi pensieri, e da come lui si perda in essi. Inoltre questo libro mi ha fatta riflettere su come si possano prendere anche decisioni sbagliate e che un giorno potremmo ritrovarci tutti sulla panchina del fienile a pensare a quanto abbiamo sbagliato nella vita, creandoci un personaggio che non riusciamo più a interpretare.

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Avatar Nickbond
30/04/2022 09:14
2i - Liceo Galvani, Bologna
Premetto dicendo che a me il libro è piaciuto, nonostante non abbia rispettato "la mia scaletta ideale", ma siccome mi trovo costretto a elencare gli aspetti che ho apprezzato meno. Partirei dagli sguardi, perché com'è vero che gli sguardi sono stati la parte che mi ha colpito maggiormente, è vero anche che nella descrizione di questi molte volte mi sono annoiato, trovando diverse ripetizioni e punti morti. Non mi è piaciuta l'eccessiva monotonia con cui sono descritti alcuni passaggi e non mi è piaciuto che non ci fosse un antagonista. Ma la parte che mi ha "deluso" di più è stata la mancanza di un momento di spannung o in generale di momenti di tensione. L'ultima mia "critica" riguarda il finale. Un finale veloce e non troppo pensato, come quello che ci si potrebbe aspettare da un personaggio del calibro di Dodd, ma che si svolge nell'arco di una pagina del libro. Forse è giusto che sia così, ma avrei preferito si fosse svolto più lentamente.

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Avatar Kevin_Milaqi
19/04/2022 20:38
1N - Liceo Ulivi, Parma
Questo libro di Georges Simenon, tratta di Donald, un avvocato di quarantacinque anni statunitense che prova invidia verso Ray, un amico che conosce fin da ragazzo che però muore. Andando avanti nel libro, questa invidia si trasforma poi in odio e la mentalità di Donald inizia a degenerare. Il protagonista inizia a pensare in modo diverso rispetto a prima e inizia a frequentare la moglie di Ray. Questo rapporto rovina quello che Donald e sua moglie avevano creato in diciassette anni di matrimonio e quando il protagonista e Mona si lasciano, i pensieri e il comportamento di Donald iniziano ad essere totalmente negativi. Il libro l'ho trovato abbastanza scorrevole e lo consiglio. La storia è interessante e soprattutto tratta la psicologia del protagonista e dei personaggi.
Avatar ineedcoffee
23/04/2022 23:34
2i - Liceo Galvani, Bologna
La Mano è romanzo che sin dalle prime pagine è riuscito ad attirare la mia attenzione. Pubblicato nel 1968 da Georges Simenon, questo libro è stato riconosciuto come un romanzo crudo, definito dallo stesso autore “crudele”. Si capisce facilmente il motivo di tale affermazione andando avanti con il racconto, che man mano diventa più cupo. Questo romanzo infatti racconta la storia turbante di un uomo in crisi: Donald Dodd, il protagonista. La storia è divisa in due parti che si differenziano in quanto a trama, ma al contempo collegate da un aspetto caratterizzante del protagonista che viene messo subito in chiaro all'inizio del racconto. L'autore infatti descrive il personaggio puntualizzando questo fattore, ovvero che il protagonista è scontento di come la sua vita è riuscita. Questo rimorso per le scelte che ha compiuto, mischiato alla gelosia che il protagonista ha per chi vive una vita “migliore” della sua, porterà la trama a diventare sempre più cruda ed esplicita, fino ad arrivare al drammatico e inaspettato finale. Ma partiamo dal inizio. Il primo capitolo, come tutti gli altri di questo racconto, inizia narrando la fine di esso. Con un flashforward presente in ogni capitolo Simenon imposta una svolta del racconto che porta il lettore a interrogarsi su quali eventi abbiano portato a tale risvolto. Pochi libri sono stati in grado di agganciarmi in questo modo e ne sono infatti rimasta piacevolmente sorpresa. Un'altro aspetto che ho apprezzato molto di questo libro è l'accuratezza dell'autore nel descrivere la psicologia interna e i pensieri del protagonista. Senza alcun filtro, Simenon mette a nudo la mentalità negativa e cupa di Donald Dodd. Ciò è provato da citazioni come: “Lo odio e lo lascio morire. Lo odio e lo uccido. Lo odio perché è più tosto di me, perché ha una moglie più desiderabile della mia, perché fa la vita che avrei voluto fare io, perché va per la sua strada senza curarsi di quelli che travolge…” o “Dentro di me non mi sentivo più né un marito né un padre. Non ero più niente. Una carcassa vuota. Un automa. Non mi interessava più neanche la professione di avvocato e vedevo sin troppo chiaramente la cialtroneria dei miei clienti”. Sono le affermazioni spossanti come queste che, benchè negative, hanno un potere che poche opere letterarie sono in grado di trasmettere. Con schiette parole Simenon riesce a far quasi immedesimare il lettore nel protagonista, dando un senso di inadeguatezza. Questo perché ciò che prova Donald sono sentimenti umani. L'invidia, il rimpianto, l'egoismo, sono emozioni che proviamo tutti., per questo è così facile identificarsi in alcuni sentimenti del protagonista. In questa recensione non ho parlato tanto della effettiva trama di questo racconto giallo-noir, in quanto il vero fondamento del racconto è la brusca rappresentazione della parte più oscura della mente umana. Personalmente, ho trovato questo aspetto molto avvincente e spero che altri possano gradire quest'opera tanto quanto ho fatto io.

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Avatar Francy06
24/04/2022 17:16
2 BL - Liceo Andrea Maffei, Riva del Garda
Questo libro non mi è piaciuto. Ho trovato la lettura molto lenta, perché non erano presenti tanti dialoghi e i capitoli se pur pochi erano molto lunghi, anche 30 pagine. Inoltre un aspetto che non mi è piaciuto è il finale, perché mi ero fatta aspettative diverse durante la lettura e penso che non possa finire così. Un aspetto positivo, invece, è che il lettore si sente parte di ciò che sta accadendo nella storia, immaginando di osservare dall'alto il protagonista in azione e sentendo arrivare una certa “ansia” per quello che sta per succedere. La mano è un romanzo crudele e freddo che mette in evidenza l'oscurità e le debolezze di un uomo come tanti. Semplicemente un uomo imperfetto, ma al sicuro perché responsabile. Consiglio questo libro a tutti i lettori che vogliano leggere un genere “simile” ad un romanzo classico e che vogliano un libro ambientato in posti che non si trovano sempre nei romanzi. Un consiglio personale che voglio dare, è quello di non farsi idee sul finale già da quando si è a metà libro, ma immaginarlo verso gli ultimi capitoli o semplicemente non farsi idee ed aspettare la fine (scelta più efficace). Sconsiglio questo libro a tutti coloro che sono abituati a leggere libri di avventura o azione, perché, secondo me, non tratta questi temi e quindi può annoiare.

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