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Spaventato, Kovalev chiese dell'acqua e si strofinò gli occhi con un asciugamano bagnato: non c'era che dire, di naso neppur l'ombra! Si palpò ben bene per essere sicuro di non dormire, non dormiva, no! Saltò dal letto, si riscosse, e sempre niente naso!... Egli chiese i suoi vestiti e si precipitò difilato dal capo di polizia.
Due racconti direttamente da metà Ottocento (ma che sembrano scritti oggi) del grande Gogol', in cui il ridicolo e il grottesco sono ulteriormente enfatizzati dalle spassosissime immagini moderne di Altan, anche lui maestro della satira.
 
Il naso è un racconto assurdo, narrato però con le caratteristiche del realismo: un tizio si sveglia una mattina e non ha più il naso. Lo cerca ovunque, ma niente. Al suo posto un buco, pelle liscia, che lui nasconde subito con un fazzoletto, perché terrorizzato dal mostrarsi in società in quelle condizioni: sa già che saranno guai sul lavoro, e le donne non lo vorranno più. Contemporaneamente, un barbiere sta per addentare un panino che ha in casa, e dentro ci trova un bel naso. Così uno il naso lo cerca disperatamente, l'altro ha bisogno invece di disfarsene. E ad un certo punto proprio il naso verrà avvistato a zonzo su una carrozza, vestito in alta uniforme...
 
Il cappotto si basa su un gioco simile, in cui al centro c'è il rapporto tra un individuo e la società, e come tutto sia regolato dalle apparenze: Akakij Akakievič (potrebbe essere tradotto Ingenuo Ingenuotti) ha un cappotto ormai a pezzi, e il suo sarto si rifiuta di rammendarlo per l'ennesima volta, perché ormai non c'è più nulla da rammendare. Lui è poverissimo, ma il freddo russo e lo sguardo dei colleghi lo costringono a enormi sacrifici per comprarne uno nuovo, e come per magia la sua vita cambia: prima era considerato una nullità, ora tutti lo cercano e lo trattano con i maggiori riguardi. 

Commenti

Avatar margaret_cherry
30/01/2023 21:03
1P - Liceo Galvani, Bologna
"Il Naso. Il Cappotto" di Gogol racconta di scenari impossibili che però vengono narrati come se ciò che accade durante lo svolgimento fosse reale. "Il Naso" racconta di un assessore di collegio, Kovalëv, che una mattina si ritrova senza più il naso. Nello svolgimento di questa storia Gogol ci racconta le avventure dell'assessore e di come si comporta il naso di Kovalëv. "Il Cappotto", invece, narra di come il funzionario Akakij Akakievič Bašmačkin cerca disperatamente di comprare una nuova mantella per riuscire a guadagnarsi il rispetto dei suoi colleghi. Ma, un giorno, qualcuno gliela ruberà e lui morirà di freddo. Il libro è scritto in maniera molto fluida e leggibile che ritengo perfetta per un ragazzo o una ragazza di 14/15 anni. Mi ha appassionato molto perchè, anche se è abbastanza corto, è comunque una lettura piacevole che fa riflettere su molti aspetti della vita che spesso vengono ignorati.
Avatar GiulioMB
18/01/2023 22:49
2A - Liceo Morandi, Finale Emilia (MO)
"Il Naso" e "Il Cappotto" sono i due racconti che rappresentano maggiormente il modello di scrittura di Gogol e degli autori russi. Ne "Il Naso", raccontando una storia ironica e surreale, Gogol rappresenta la realtà della Russia zarista di metà Ottocento. Tramite la figura del Naso e di Kovalev lo scrittore rappresenta una borghesia grassa e vanitosa e piena di ingiustizie. Il tema delle ingiustizie ritorna anche ne " Il Cappotto", in cui Gogol rappresenta la dura realtà della Russia, priva di una "giustizia divina". L'autore descrive l'impossibilità dell'uomo, Akakij Akakievic, di ribellarsi alla forza oppressiva della società. Nonostante la pesantezza dei temi, Gogol Usa l'ironia e l'umorismo, mischiati a situazioni grottesche e impossibili, per rendere la scrittura leggera e scorrevole. Ho apprezzato molto il libro e anche il messaggio che vuole dare Gogol. Consigliatissimo.
Avatar emmabattaglioli
18/01/2023 23:18
2B - Liceo Morandi, Finale Emilia (MO)
In questo libro troviamo due racconti: Il "cappotto" e Il "naso" scritti da Gogol' nel 1842. Mi ha fatto molto effetto pensare che solo quattordici anni prima Manzoni stesse scrivendo l'opera dei "Promessi Sposi" molto più verosimili e realistici rispetto a questi due racconti. È stata una lettura molto piacevole e scorrevole vista la buona traduzione e la brevità dei testo. Consiglio questo libro a chi ama i racconti surreali e fantastici.

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Avatar Luke
22/01/2023 18:28
2M - IIS Majorana, San Lazzaro (BO)
Queste due storie sono molto interessanti sono ambientate a San Pietroburgo nella prima metà del 1800. Queste storie satiriche e grottesche sono complicate per via delle numerose e profonde digressioni dell'autore che si sofferma su ogni personaggio delle vicende.

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Avatar Giuliacerchiara
22/01/2023 12:43
5D - Liceo Galvani, Bologna
Questo libro è diviso in tre racconti: IL CAPPOTTO: narra la storia di Akakij Akakievic, un impiegato, che, essendo preso in giro continuamente per il suo cappotto rovinato, decide di comprarne uno nuovo. Non avendo abbastanza soldi per permetterselo fa molti sacrifici e quando riesce finalmente a comprarlo, glielo rubano. Akakij proverà a farsi giustizia in ogni modo, anche se le forze dell'ordine non danno importanza al suo caso. IL NASO: Kovalev, un assessore collegiale, una mattina si sveglia senza naso. Lo cerca ovunque disperato, fino a quando lo riconosce, vestito da elegante funzionario in carrozza. Anche in questo racconto il protagonista, non ricevendo aiuto dai piani alti, proverà a risolvere questa faccenda da solo, con l'aiuto di un gendarme. IL CALESSE: Certokuckj, dopo aver partecipato a una festa, invita il comandante, il colonello e alcuni ufficiali a pranzo, il giorno seguente, presso la sua abitazione per far ammirare il suo calesse. Certokuckj, dopo aver trascorso una serata tra alcool e gioco, rincasa all'alba, e sua moglie lo lascia dormire fino a mattina inoltrata. Quando arrivano gli ospiti è costretto a ideare un curioso stratagemma. Sono racconti brevi, significativi e in cui domina l'ironia, che permette all'autore di evidenziare i problemi della società. Queste storie intrattengono, fanno divertire, e secondo me è una lettura piacevole per i ragazzi delle scuole superiori. Il terzo racconto mi è piaciuto meno degli altri, perchè l'ho trovato lento, mentre il mio preferito è il primo, soprattutto per il finale.
Avatar VZ_Vince
20/01/2023 16:17
1P - Liceo Fermi, Bologna
il libro fa riflettere sul fatto che le azioni che si fanno portano conseguenze per chi le compie e per chi le riceve.
Avatar silvia-
22/01/2023 22:31
1E - Liceo Laura Bassi, Bologna
Questo libro è suddiviso in tre racconti: due molto famosi, "Il Naso" e "Il Cappotto", e uno un po' meno conosciuto e molto breve: "Il Calesse". I racconti di Gogol' descrivono la Russia dell'Ottocento da un punto di vista critico e satirico, a tratti sembrano prendere in giro la borghesia dell'epoca, facendo però luce su aspetti umani riconducibili al mondo moderno. Sono dei racconti, quindi, di grande contemporaneità. Il cappotto fa riferimento a come l'apparenza sia così importante e come le persone sappiano essere false ed ipocrite. Si parla anche della grande disparità tra ricchi e poveri e del potere smisurato dei superiori. Ne "Il naso" ritorna il tema dell'apparire e di mantenere un buon profilo nella società. Sono storie che fanno riflettere molto e che consiglio a tutti.
Avatar fp
fp
15/01/2023 16:08
2A - Liceo Morandi, Finale Emilia (MO)
" il naso ed il cappotto" rispecchiano in tutto e per tutto i modi di scrivere degli autori russi, con un modo quasi teatrale della narrazione, lo scrittore ci apre il sipario del palcoscenico letterario e noi rimaniamo ad osservare meravigliati e sconcertati. La storia è paradossale e bizzarra ma allo stesso tempo avvincente ed inclusiva poiché ti catapulta nel periodo storico in cui lo scrittore Nykolaj Gogol vive e basa il proprio romanzo, grazie a descrizioni dettagliate degli ambienti e personaggi, con il quale il lettore riesce anche a cogliere meglio la trama generale del racconto in sé. La lettura non è affatto impegnativa quindi si può ritenere accessibile a tutti.