Ti è piaciuto?
Spaventato, Kovalev chiese dell'acqua e si strofinò gli occhi con un asciugamano bagnato: non c'era che dire, di naso neppur l'ombra! Si palpò ben bene per essere sicuro di non dormire, non dormiva, no! Saltò dal letto, si riscosse, e sempre niente naso!... Egli chiese i suoi vestiti e si precipitò difilato dal capo di polizia.
Due racconti direttamente da metà Ottocento (ma che sembrano scritti oggi) del grande Gogol', in cui il ridicolo e il grottesco sono ulteriormente enfatizzati dalle spassosissime immagini moderne di Altan, anche lui maestro della satira.
 
Il naso è un racconto assurdo, narrato però con le caratteristiche del realismo: un tizio si sveglia una mattina e non ha più il naso. Lo cerca ovunque, ma niente. Al suo posto un buco, pelle liscia, che lui nasconde subito con un fazzoletto, perché terrorizzato dal mostrarsi in società in quelle condizioni: sa già che saranno guai sul lavoro, e le donne non lo vorranno più. Contemporaneamente, un barbiere sta per addentare un panino che ha in casa, e dentro ci trova un bel naso. Così uno il naso lo cerca disperatamente, l'altro ha bisogno invece di disfarsene. E ad un certo punto proprio il naso verrà avvistato a zonzo su una carrozza, vestito in alta uniforme...
 
Il cappotto si basa su un gioco simile, in cui al centro c'è il rapporto tra un individuo e la società, e come tutto sia regolato dalle apparenze: Akakij Akakievič (potrebbe essere tradotto Ingenuo Ingenuotti) ha un cappotto ormai a pezzi, e il suo sarto si rifiuta di rammendarlo per l'ennesima volta, perché ormai non c'è più nulla da rammendare. Lui è poverissimo, ma il freddo russo e lo sguardo dei colleghi lo costringono a enormi sacrifici per comprarne uno nuovo, e come per magia la sua vita cambia: prima era considerato una nullità, ora tutti lo cercano e lo trattano con i maggiori riguardi. 

Commenti

Avatar SOF_FICINA
04/06/2023 19:55
1BL - Liceo Andrea Maffei, Riva del Garda
“Il naso. Il cappotto”, scritti da Nikolaj Gogol', sono due racconti ricchi di umorismo e ironia. Il primo tratta di temi attuali, come la paura di Kovalev nel girare fra la gente ed essere poi giudicato per una parte mancante di sé, andando poi a compiere azioni indesiderate per farsi accettare.. Il secondo invece tratta più sull'indifferenza dell'uomo che compie un atto ingiusto senza prima pensare: ad Akakij viene rubato il suo amato cappotto nonostante non abbia mai fatto nulla di male. Di questo libro penso che, nonostante le descrizioni molto ampie e quasi esagerate, la lettura è scorrevole e abbastanza leggera, per questo le consiglio.
Avatar bonham
04/06/2023 14:46
1BL - Liceo Andrea Maffei, Riva del Garda
“Il naso” era una lettura più leggera, dal mio punto di vista, con molto umorismo e ironia, tuttavia “Il cappotto” è stato il mio preferito fra i due, facendomi provare una sorta di compassione per il protagonista, Akakij Akakievic. Gogol narra entrambe le storie con un lessico di facile comprensione, nonostante io creda che le descrizioni fossero eccessive e avesse un ritmo troppo statico. Entrambi trattano critiche sociali, argomenti attuali e delicati dissacrando e rendendoli più semplici con metafore “materiali” (come quella del cappotto). Devo ringraziare questi due racconti anche per avermi fatto scoprire altri suoi racconti come “Il ritratto” e “Il diario di un pazzo”. Queste due letture non erano ciò che mi aspettavo, ma di certo non sono rimasta delusa.
Avatar Kola
19/05/2023 15:20
1BL - Liceo Andrea Maffei, Riva del Garda
L'umorismo è il protagonista assoluto di questi due brevi racconti, che solo uno scrittore come Gogol' potrebbe inventare. Il primo libro tratta temi ancora molto attuali attraverso la storia del povero Kovalev che, un giorno, si ritrova senza naso. Ha vergogna di mostrarsi in società senza una parte fondamentale del suo volto e la paura di essere giudicato lo porta ad una scelta molto scomoda: andare in giro con un fazzoletto al posto del naso. Ancora una volta, la paura di non essere accettati è ciò che prevale su tutti noi, obbligandoci ad assumere comportamenti che non vorremmo pur di piacere agli altri. Il secondo, il mio preferito, vede come protagonista Akakij Akakievic, un uomo così buono che si vede rubare sotto gli occhi l'amato cappotto. In questo racconto prevale più l'indifferenza della gente, un tema molto forte all''epoca di Gogol'' (1800), ma che persiste anche nella nostra. In parecchie scene mi sono ritrovata nel personaggio di Akakievic perché credo che molte persone approfittino della bontà e debolezza altrui per prendersi gioco di coloro che non reagiscono. Questi comportamenti portano rabbia e tristezza in coloro che non sono in grado di difendersi, indifferenza da parte dei “prepotenti”.
Avatar passerinigabriele
14/05/2023 19:27
2B - Liceo Morandi, Finale Emilia (MO)
Tempo fa avevo letto alcuni racconti surreali di Dino Buzzati e li ho trovati molto intriganti, per questo ho voluto cimentarmi in questi racconti di Gogol, che devo dire mi hanno stupito. Mi è piaciuto molto il linguaggio dell'autore, abbastanza "storico" , per certi versi complicato, ma comunque comprensibile e soprattutto caratterizzato da una forte ironia. È interessante anche il tentativo di Gogol, in entrambi i racconti di cercare di renderli il più reali possibili tanto che spesso egli garantisce il realismo delle vicende narrate. Il surrealismo in questo modo pare praticamente "reale" e penso che sia una caratteristica stilisti molto interessante. Tra i due ho apprezzato maggiormente il cappotto per i temi trattati e devo dire che è un racconto estremamente profondo e commovente per certi versi. Consiglio vivamente questo racconti anche per intraprendere una lettura diversa dal consueto.
Avatar Schipani
13/05/2023 15:51
2A - Liceo Morandi, Finale Emilia (MO)
Il naso e il cappotto tutto sommato è un bel libro,perché con due storie irrealistiche parla di alcuni atteggiamenti,tipo l'avidità o l'egoismo,che fanno parte di molte persone.Questo è un libro per me scritto con un linguaggio ben comprensibile e non troppo difficile. L'unica nota negativa sono le considerazioni e l'introduzione che sono un po' troppo lunghi e esaustivi.
Avatar VZ_Vince
18/01/2023 15:49
1P - Liceo Fermi, Bologna
Avatar SimoGres
19/04/2023 22:24
1H - Liceo Galvani, Bologna
Il naso e Il cappotto sono due racconti dello scrittore russo Gogol'. "Il Cappotto" è un racconto che mi ha toccato profondamente, mostra in maniera chiara come l'avidità, la meschinità e l'indifferenza possono distruggere la vita di una persona modesta e umile. La tecnica narrativa che utilizza l'autore è pungente e molto realistica. Grazie alla descrizione dettagliata dei personaggi ho avuto un quadro chiaro di ognuno di loro e degli ambienti che li circondano. La trama è molto triste e commovente, ma allo stesso tempo è una satira sociale che critica l'ingiustizia e la crudeltà della società russa dell'Ottocento. Da subito Gogol dà l'idea di un sistema corrotto capace di sottomettere le persone e mostra come la lotta per la sopravvivenza può essere spietata. Una citazione che mi è sembrata significativa è questa: “Vedete fino a qual punto, nella Santa Russia, tutti sono contaminati dall'imitazione: ciascuno mette in ridicolo il proprio superiore – e poi lo scimmiotta.“ “Il naso” è il racconto che ho preferito perché l'ho trovato originale e stravagante. Presenta temi che mi hanno molto interessato, come la perdita dell'identità, la paura della differenza e la lotta per l'uguaglianza. Gogol' dipinge un ritratto della società russa dell'epoca, dove l'apparenza e la posizione sociale sono più importanti delle qualità di un individuo. Già all'inizio del racconto, subito dopo l'introduzione del protagonista, il Collegiato Kovalëv, che scopre di aver perso il proprio naso, la situazione assurda mi ha divertito, infatti il protagonista esclama:"Era un naso! Un naso vero! Ma come poteva essere possibile? E come aveva fatto quel naso a guadagnarsi la libertà?". La scrittura di Gogol' è infatti vivace e ironica, con un uso ricorrente dell'umorismo nero e del sarcasmo. Mi è piaciuta anche la sua capacità di descrivere la città di San Pietroburgo e i suoi abitanti in modo molto vivace. Il finale mi ha lasciato con una sensazione di perplessità e di stupore. In questa edizione i racconti sono accompagnati dalle illustrazioni di Altan, un artista che conoscevo già in quanto autore della Pimpa, personaggio che ho amato molto da bambino.

Secondo te c'è una colonna sonora perfetta?

Apri →

Avatar Toni13
05/04/2023 10:14
1I - Liceo Laura Bassi, Bologna
secondo me, i due racconti sono molto originali e ben raccontati. i dettagli sono molti ma non esagerati e non disturbano lo scorrimento della storia. particolarmente mi è piaciuto più "il naso" rispetto al "cappotto", lo ho trovato più divertente e con una fine migliore. l'ironia dell'autore si sente attraverso alcuni commenti da lui fatti e che non risultano non innapproppiapiati visto l'assurdità dei racconti. l'unico difetto è la traduzione che non ho apprezzato visto la complicatezza esagerata delle parole scelte.
Avatar Found
02/04/2023 20:50
1P - Liceo Galvani, Bologna
"Il naso" e "Il cappotto", sono i due racconti narrati in questo libro, il cui autore è Gogol', uno scrittore dell'800. Questi due racconti fanno parte dei "Racconti di Pietroburgo". Il primo è "Il naso", che narra di un signore che una mattina, dopo essersi svegliato, si guarda allo specchio e nota di non avere più il naso, al suo posto nulla, solamente la pelle del volto. Il signore inizia a cercarlo da tutte le parti e non trovandolo più decide di coprirsi immediatamente il viso con un fazzoletto bianco che cerca di togliere il meno possibile quando in pubblico, poiché terrorizzato dal mostrarsi in società in quelle condizioni. Contemporaneamente a questo evento, un barbiere la mattina, mentre decide di mangiare del pane per colazione, addentandolo ci trova al suo interno un misterioso naso. Il barbiere cerca di sbarazzarsene al più presto, spaventato da quanto accaduto. Una parte del racconto che mi è particolarmente piaciuta è stata il dialogo tra il signore senza naso ed un giornalista al quale chiede di pubblicare un annuncio riguardante l'accaduto. Il cronista da subito non voleva assolutamente parlare dell'annuncio nel giornale locale, ma poi, alla vista del volto del povero signore, cambia immediatamente idea. Il secondo racconto è "Il cappotto", che tratta la vicenda umana di un funzionario preso in giro dai colleghi ed escluso dalla vita sociale, che si trova in difficoltà nel momento in cui è costretto a comprarsi un nuovo cappotto, dato che il suo precedente era troppo rovinato. Il funzionario inizia subito a risparmiare per l'acquisto. Non appena riesce ad acquistarlo lo indossa senza pensarci due volte, e nota come tutti coloro che lo deridevano e lo prendevano in giro, adesso l'onorano e gli portano rispetto. Tuttavia il funzionario non sa che il dramma è dietro l'angolo... In questo secondo racconto viene da subito descritta la società in cui i fatti sono ambientati: viene rappresentata la classe sociale più bassa, che lotta quotidianamente per ottenere la giusta considerazione ed il giusto rispetto da parte della classe sociale superiore "Il naso" e "Il cappotto" sono due racconti che mostrano una critica sociale del mondo di oggi. Personalmente, ho apprezzato molto la lettura di questi racconti, e, anche se ho preferito la lettura de "Il naso", entrambi mi hanno molto stupito per la loro originalità. Altra cosa molto particolare è lo stile di narrazione di Gogol', che si presenta come molto particolare e di alto registro: infatti nel racconto vengono spesso utilizzati termini ricercati. Personalmente, nonostante ciò, la lettura non mi è sembrata molto pesante. Riconosco che può non piacere.
Avatar LGT_
01/04/2023 10:54
1P - Liceo Galvani, Bologna
Personalmente non ho gradito la lettura di questo libro, infatti ritengo che la scrittura di Gogol' sia molto antica e poco scorrevole per essere proposto ai giorni nostri. Anche i racconti non mi hanno attirato, infatti non hanno suscitato in me la voglia di continuare la lettura di questo libro e penso che per quanto le idee siano originali e interessanti non siano sviluppate in modo tale da attirare l'attenzione del lettore. Nel libro sono presenti però anche tratti espressi egregiamente da Gogol' , come ad esempio il dialogo tra Kovalëv ed il redattore del giornale all'interno del quale voleva inserire un annuncio al fine di ritrovare il proprio naso, il quale ho trovato simpatico e interessante. Ne Il Cappotto, il racconto che personalmente ho trovato più interessante, ho apprezzato come Gogol' renda il pregiudizio dei colleghi vano nel momento in cui il protagonista si presenta con il nuovo cappotto e riesce ad esprimere l'importanza di una piccola cosa a cui noi non faremmo nemmeno caso.
Avatar Nannistaa
31/03/2023 20:25
1P - Liceo Galvani, Bologna
Il "Naso" e il "Cappotto" sono due libri estratti dalla collezione "Racconti di Pietroburgo" di Gogol', una scrittore che vive nell'800. Il "Naso" è il primo racconto in cui il protagonista perde il naso, e rendendosi conto del fatto comincia a cercarlo per tutta la città. Intanto il suo naso è finito accidentalmente nel panino di un altro uomo, così contemporaneamente ci sono i due personaggi che si ritrovano ad avere a che fare con questo naso; il primo a cercarlo e il secondo a sbarazzarsene. [...] Il "Cappotto" è il secondo racconto, che personalmente mi è piaciuto di più: infatti narra di un impiegato con una disponibilità economica assai modesta, e per questo tutti i suoi colleghi lo deridevano, ma un giorno si presenta con un cappotto nuovo e lucido, tanto da guadagnare il rispetto che tanto desiderava. Una sera il cappotto gli viene rubato, [...] I due racconti sono molto particolari, con uno sfondo permanente di ironia che ti permette di continuare a leggere, adatti entrambi sia ad un pubblico giovane che ad uno adulto, soprattutto grazie ad uno stile di scrittura efficacie e scorrevole
Avatar Tosca2e
31/03/2023 09:39
2E - I.I.S. Cesare Battisti, Bolzano
"Il naso" e "Il cappotto" sono due racconti di Nikolaj Gogol. "Il naso" racconta la storia di un naso che si stacca dal viso di un ufficiale e diventa una persona separata e indipendente. L' ufficiale quindi cerca disperatamente di recuperare il suo naso ma incontra molte difficoltà nel farlo. Il fatto che un naso si stacchi dal viso di un ufficiale e prenda vita propria, è come se si perdesse l'identità personale in una società dove l'apparenza e lo stato sociale sono tutto ciò che conta di più. "Il cappotto" racconta invece la storia di un impiegato governativo, Akaky Akakievich, che vive una vita noiosa e grigia. La sua lotta per acquistare un nuovo cappotto, ci mostra come rappresenta il suo obbiettivo a una vita migliore, ma che finisce per essere cancellata dalla società che lo circonda. Tuttavia, quando il cappotto viene rubato, la sua vita diventa piena di disperazione e tormento. Akaky rappresenta la classe sociale più bassa (i poveri), che lotta per ottenere la giusta considerazione e rispetto da parte della classe sociale più superiore. Questi racconti di Gogol sono considerati di genere umoristico e bizzarro. La scrittura di Gogol è molto descrittiva e ricca di dettagli,e ciò aiuta a creare un'atmosfera di tipo fantastico e inquietante, è molto coinvolgente e creativa, e i personaggi e le situazioni che descrive sono al tempo stesso assurdi e realistici. In sintesi, "Il naso" e "Il cappotto" sono due racconti che mostrano una critica sociale del mondo di oggi. Personalmente, ho apprezzato molto la lettura di questi racconti. Mi hanno soprattutto molto colpito per la loro originalità. Consiglio sicuramente la lettura di "Il naso" e "Il cappotto" a chiunque sia interessato alla letteratura russa o al genere umoristico e bizzarro.
Avatar GiovanniManferdini
29/03/2023 07:29
2B - Liceo Morandi, Finale Emilia (MO)
Quando il grottesco si mescola con la fantasia e l'assurdo! Ecco come ho interpretato i due racconti di Gogol "Il Cappotto " e "Il Naso": il primo narra di un uomo che vive la sua vita lavorativa copiando lettere mentre viene preso in giro dal suo superiore e trova consolazione nel farsi confezionare un bel cappotto;" Il Naso" racconta le vicissitudini di un uomo , un burocrate del governo, a cui sparisce il naso. Nonostante i tentativi forzati di Kovaliov per riavere il suo naso, esso ritornerà inaspettatamente al suo posto naturale. Sia l'una che l'altra novella, ambientate nella Russia dell'Ottocento, sono una critica alla società del tempo , troppo attenta alle apparenze. Non rileggerei questo libro perché senza conoscere le linee generali della letteratura russa dell'epoca, non é di facile comprensione e per questo lo consiglierei a chi ne é appassionato. Il naso, ha risvegliato in me l'immagine di un opera di Chagall per la sua dimensione surreale che é per certi versi quella che viene proposta da Gogol

Questa storia ti ha fatto venire in mente un luogo?

Avatar Peppino
26/03/2023 20:10
2GT - Liceo Galvani, Bologna
Ho adorato i due racconti all'interno di questo libro: entrambi danno un'atmosfera molto grigia e grottesca, soprattutto grazie alle illustrazioni fatte da Altan, e le storie sono seriamente intrattenenti. Lo consiglierei altamente a chiunque si faccia intrigare facilmente da premesse bizzarre. Pure i protagonisti delle due vicende presentano caratteristiche molto buffe: in "Il naso", l'assessore di collegio Konalev è un individuo alquanto pretenzioso che tende ad essere uno sbruffone con gli altri tranne quando si dimostrano di grado militare o di importanza maggiore. Infatti davanti alle donne si fa chiamare "maggiore", ma quando si ritrova davanti al suo naso per la prima volta diventa parecchio nervoso e spaventato, poiché capisce dagli indumenti che è un consigliere di stato. Invece nel secondo racconto intitolato "Il cappotto", il funzionario Akakij è un uomo torturato mentalmente che fa di tutto per ottenere un minimo di considerazione dai colleghi che lo prendono in giro per gli stracci che indossa. Lo stile dell'autore in questi due racconti è caratterizzato principalmente da un registro di alto livello, probabilmente dato dal fatto che lo scrittore è vissuto nel 19° secolo, e da un'abbondanza di frasi subordinate che arricchiscono la narrazione.
Avatar RobertaGeo
25/03/2023 17:46
2Q - Liceo Galvani, Bologna
“Il naso il cappotto” del 1842 scritto da Nikolaj Gogol è un racconto surreale e satirico che contiene anche commenti riguardo alla società dell'epoca. La storia segue le disavventure di un ufficiale di nome Kovalyov, che si sveglia una mattina scoprendo che il suo naso è scomparso. Il naso,infatti, ha una vita propria e si vede vagare per la città celandosi dietro a vari travestimenti, causando al funzionario angoscia e molto imbarazzo. In più la storia è piena di personaggi e situazioni esagerate che aggiungono carattere al libro. Ciò che differenzia di più questo racconto dagli altri è la scrittura di Gogol che si presenta molto fantasiosa e bizzarra. Qualche volta ,però, era difficile comprendere alcuni concetti e qualche termine obsoleto. Personalmente ritengo che uno dei punti di forza di questo breve romanzo sia la sua assurdità che evidenzia le questioni sociali e politiche del tempo e il linguaggio dell'autore che riesce a farti ragionare attraverso l'ironia. Tuttavia, il surrealismo e l'assurdità potrebbero non essere apprezzate da tutti ma nel complesso io ho trovato piacevole questo genere di racconto nonostante non sia tra quelli che sono solita leggere. Consiglierei di leggerlo soprattutto agli amanti della letteratura russa, del surrealismo o della satira.

Secondo te c'è una colonna sonora perfetta?

Apri →