Il corpo nero
Fandango, 2023
176 pagine
Sento che avrei potuto vivere una vita più semplice senza domandarmi continuamente chi sono e da dove vengo, ma sono stati i miei antenati a condurmi fino a questo punto, anche se non so ancora il perché.
Fin da piccola Anna sente di appartenere a più mondi. Ha la sua quotidianità a Roma, tra la scuola, gli amici e i primi amori. E poi ha i lunghi silenzi dei suoi genitori, che non le raccontano mai veramente del Paese in cui sono nati e hanno vissuto prima di andare in Italia: la Liberia. Suo padre è stato il primo uomo del suo villaggio a lasciare l'Africa per l'Europa. Non parla molto della sua vita africana, se non attraverso la musica che ascolta in compagnia di Anna in momenti di grande gioia e intimità. La madre è chiusa in un silenzio ancora più inscalfibile, che la figlia non ha il coraggio di infrangere. Tutto quello che ha sono le storie che la mamma le ha raccontato quando era piccola.
Nonostante i segreti, l'Africa si manifesta spesso nella sua vita, attraverso la gioia che portano le zie e gli amici dei genitori che frequentano la sua casa: ingombranti e rumorosi, parlano lingue che Anna non capisce e mangiano cibi molto diversi da quelli romani. Dovunque vadano lei e la sua gemella, qualsiasi cosa facciano, c'è sempre qualcuno che ricorda loro di essere nere. E così si trova apparentemente divisa tra due culture, quella italiana che spesso le dice di non essere la benvenuta, e quella liberiana, a cui non appartiene fino in fondo. Ma Anna non vuole dover scegliere, non vuole doversi dividere: È l'Africa a farmi capire che appartengo anche all'Italia, che posso essere tutto, che non ho confini, perché il mio corpo non è più un limite.
Nonostante i segreti, l'Africa si manifesta spesso nella sua vita, attraverso la gioia che portano le zie e gli amici dei genitori che frequentano la sua casa: ingombranti e rumorosi, parlano lingue che Anna non capisce e mangiano cibi molto diversi da quelli romani. Dovunque vadano lei e la sua gemella, qualsiasi cosa facciano, c'è sempre qualcuno che ricorda loro di essere nere. E così si trova apparentemente divisa tra due culture, quella italiana che spesso le dice di non essere la benvenuta, e quella liberiana, a cui non appartiene fino in fondo. Ma Anna non vuole dover scegliere, non vuole doversi dividere: È l'Africa a farmi capire che appartengo anche all'Italia, che posso essere tutto, che non ho confini, perché il mio corpo non è più un limite.
Commenti
03/04/2024 17:50
3BSA - Liceo Rosmini, Rovereto
"Il Corpo Nero" segue la storia di Anna, una ragazza italo-liberiana determinata a riconnettersi con le sue radici in Liberia nonostante la guerra. È un romanzo di formazione che riflette sulle sfide dell'identità, raccontato con semplicità e immersività, lo consiglio agli adolescenti e ai giovani adulti per le sue lezioni sulla solidità psicologica.
Questa storia ti ha fatto venire in mente un luogo?
03/04/2024 16:23
3BSA - Liceo Rosmini, Rovereto
"Il corpo nero" di Anna Maria Gehnyei è un libro che affronta con grande sensibilità e profondità temi cruciali legati all'identità e alla percezione personale. Attraverso una narrazione avvincente e coinvolgente, l'autrice esplora la complessità delle relazioni interrazziali, mettendo in luce le sfide e le discriminazioni affrontate dai protagonisti a causa del loro colore della pelle. Gehnyei ci guida in un viaggio emozionante attraverso le vite intrecciate di personaggi che lottano per trovare il proprio posto nel mondo, confrontandosi con pregiudizi, stereotipi e discriminazioni. Con uno stile narrativo ricco di dettagli e sfumature, l'autrice ci invita a riflettere sulle radici profonde delle disuguaglianze razziali e sulla necessità di un dialogo aperto e inclusivo per superarle. "Il corpo nero" è un libro che lascia un'impronta duratura, spingendo i lettori a interrogarsi sulle proprie convinzioni e a guardare al mondo con occhi più empatici e aperti.
23/02/2024 21:42
2BL - Liceo Andrea Maffei, Riva del Garda
"Il corpo nero" è il racconto di Anna Maria Genhyei, nata in Italia da genitori Liberiani.
Questo testo affronta molte tematiche, l'adolescenza, la voglia di conoscere le proprie origini e com'è crescere sentendosi diversi solo per il colore della propria pelle.
Leggendo questo libro mi è stato molto facile sentire le emozioni provate da Anna, si viene travolti nella storia e sembra quasi di vivere le vicende narrate in prima persona, si percepisce anche un cambiamento nelle riflessioni della protagonista con il passare degli anni.
La cosa che mi è piaciuta di più è la curiosità verso le proprie origini che non è mai cambiata e nel corso della narrazione è aumentata, un'altra cosa che ho gradito è stata la trasparenza dell'autrice nel raccontare certi passaggi, cosa che ha reso il racconto più coinvolgente.
Nel complesso è un libro che ho letto con molto piacere.
31/05/2024 09:54
1G - Liceo Ulivi, Parma
"Il corpo nero" di Anna Maria Gehnyei è un libro che mi ha davvero colpito. La storia parla di una giovane donna afro-italiana che cerca di trovare la sua identità e il suo posto nel mondo, affrontando il razzismo e la discriminazione in Italia.
Una delle cose che mi è piaciuta di più è come l'autrice racconta la storia. La voce della protagonista è autentica e sincera, e riesce a trasmettere le sue emozioni in modo molto reale. Mi sono sentito coinvolto nella sua lotta, nella sua rabbia, ma anche nella sua speranza e forza. La scrittura è intensa e mi ha fatto riflettere su quanto sia importante ascoltare chi vive queste esperienze ogni giorno.
Il libro mi ha fatto pensare molto sull'identità e sull'appartenenza. La protagonista cerca di capire chi è, tra la cultura italiana e quella africana. Questo mi ha toccato personalmente, facendomi pensare a come tutti noi cerchiamo di trovare il nostro posto nel mondo e come le nostre origini influenzino chi siamo.
Un altro aspetto che ho apprezzato è come il libro parli del razzismo e delle piccole ingiustizie quotidiane in modo chiaro e diretto. Gehnyei non nasconde le difficoltà e le ingiustizie che la protagonista affronta, ma lo fa in un modo che permette al lettore di capire senza sentirsi sopraffatto.
Ho anche apprezzato molto come il libro mostri la solidarietà all'interno della comunità afro-italiana. Le relazioni tra i personaggi sono ben descritte e mostrano quanto il supporto reciproco sia importante nella lotta contro la discriminazione.
Nonostante gli aspetti positivi, ci sono alcune cose che non mi sono piaciute. In alcuni punti, la narrazione può sembrare un po' lenta e ripetitiva. Questo può rendere la lettura meno scorrevole e potrebbe far perdere un po' di interesse. Inoltre, alcuni personaggi secondari avrebbero potuto essere sviluppati meglio. Avrei voluto sapere di più su di loro e su come le loro esperienze influenzano la protagonista.
28/05/2024 18:14
1AL - IIS "Vittorio Bachelet", Oggiono
" Il corpo nero" di Anna Maria Gehnyei è un libro autobiografico che narra la storia dell'autrice.
Anna è nata a Roma, figlia di immigrati liberiani, in questo libro ripercorrerà la sua vita, le sue origini e tutte le difficoltà che ha dovuto affrontare.
Gehnyei racconta di come dagli altri è sempre stata vista "troppo nera" a causa delle sue origini e dei pregiudizi delle persone, nonostante sia nata e cresciuta a Roma, nella sua vita affronterà episodi di razzismo e affronterà delle sfide nel trovare una sua propria identità culturale.
Il libro affronta temi politici e sociali come il diritto alla cittadinanza, il razzismo e l'identità culturale.
Ho trovato questo libro particolarmente interessante, mi ha aiutato a riflettere su temi importanti e delicati e sono riuscita a mettermi nei panni di chi affronta queste situazioni difficili e complesse.
Infine trovo Anna un esempio di forza e resilienza, nella sua vita ha passato momenti difficili e situazioni spiacevoli ma è sempre riuscita ad affrontarle con coraggio.
05/04/2024 21:10
1B - Liceo Ulivi, Parma
08/05/2024 17:25
1BS - Liceo Torricelli Ballardini, Faenza
"Il corpo nero" parla della storia di Anna, una ragazza nata a Roma da genitori liberiani. È un romanzo di formazione infatti racconta della crescita della ragazza, in cerca delle sue origini e le sue difficoltà a causa del suo colore di pelle. In questo romanzo sono presenti molti flashback che possono creare confusione nel lettore, poiché sembra che non ci sia un collegamento tra un capitolo e l'altro. I capitoli sono brevi ed è usato un linguaggio semplice. Personalmente l'ho trovato coinvolgente, poiché mi ha creato empatia verso i personaggi, e scorrevole. Dato che parla di temi importanti e attuali come la guerra e il razzismo lo consiglio sia agli adolescenti che agli adulti.
08/05/2024 16:04
1BS - Liceo Torricelli Ballardini, Faenza
"Il corpo nero" racconta la storia di una ragazza, nata da genitori immigrati, in cerca di un'appartenenza, di un'identità. Anna, infatti, nel corso della sua vita a Roma, si pone delle domande, a volte spontanee, altre volte indotte dal mondo razzista e ingiusto che la circonda, e che successivamente la spingerà nella sua terra di origine, la Liberia, per conoscersi in maniera intima e profonda.
Durante questo viaggio interiore, e non solo, ella verrà accompagnata dai genitori, "zii" e amici, i quali la sosterranno continuamente sia nei momenti felici che in quelli più difficoltosi e problematici.
Il libro è un'autobiografia, in cui l'autrice si racconta tramite brevi storie che formeranno la sua persona, contrapponendo continuamente la terra d'origine all'Italia, sia dal punto di vista narrativo che linguistico.
Il linguaggio è, inoltre, semplice e scorrevole, ma progredisce e si complica man mano che la protagonista, nonché scrittrice, cresce.
Infine, la storia in cui Anna Maria Gehnyei lascia immergere il lettore è riflessiva e coinvolgente, tratta temi importanti come il razzismo e la solidarietà, senza renderli pesanti o noiosi; per questo trovo la lettura adatta a tutti: sia ai giovani che ai lettori più maturi.
03/04/2024 19:52
1D - Liceo Tassoni, Modena
Il libro 'Il Corpo Nero' è davvero interessante. La trama è coinvolgente e tiene alta l'attenzione fin dall'inizio, nonostante non ci siano grandi colpi di scena. La storia offre una buona combinazione di avvenimenti e spiega il razzismo dal punto di vista di chi lo subisce. Mi è piaciuto particolarmente il modo in cui l'autore ha diviso il racconto, cioè in brevi capitoli che non fanno stancare il lettore.
31/03/2024 17:40
1BS - Liceo Torricelli Ballardini, Faenza
Il libro “Il corpo nero” parla di Anna, una ragazza che vive in Italia nata da genitori liberiani. E' una ragazza solare, volenterosa, determinata, ma è anche stanca, stanca di tutte le ingiustizie che per anni ha subito per via del colore della sua pelle. Anna sente la necessità di ritornare in Liberia, vuole riabbracciare i suoi cari e vuole scoprire le sue origini. Ma ha un enorme ostacolo da superare, la guerra, che per anni ha distrutto la sua terra e la sua famiglia. E' un romanzo di formazione perché possiamo notare il cambiamento di Anna nel passare del tempo.
Il tempo del racconto è molto veloce rispetto al tempo della storia, vengono fatte delle ellissi, e proprio queste delle volte fanno perdere il filo di quello che si sta leggendo creando confusione al lettore. Il narratore è omodiegetico, ed è proprio Anna, la protagonista, ad esserlo. Il lessico è semplice e colloquiale, e questo contribuisce alla piena immersione nella storia.
E' un libro riflessivo perché fa capire a pieno le sensazioni di una persona discriminata, che sente la mancanza di una parte di se, che non si sente libera, che sa di non sapere. E' un libro relazionale perché parla delle relazioni tra Anna e le altre persone. Delle volte le relazioni sono molto difficili per via della sua pelle e delle sue origini. Esprime determinazione perché Anna a tutti i costi vuole tornare nella sua terra, e farà di tutto per riuscirci, anche rischiando. E' immersivo perché il lettore si immedesima nella storia ed è come viverla in prima persona, come se fossi io a raccontare e a vivere il tutto.
Lo consiglio agli adolescenti e anche ai giovani adulti perché credo che da questo libro si possa imparare molto, soprattutto su come comportarsi in determinate situazioni.
29/03/2024 23:03
2D LSU - IIS Capirola, Ghedi (BS)
Ho apprezzato questo libro perché mi ha coinvolto emotivamente siccome la scrittrice va a raccontare la sensazione, provata da figli di migrati (compresa me), di non appartenere al pieno a nessuno cultura e sentirsi diversi e incompresi, anche dalla propria famiglia. Consiglio questo libro poiché secondo me è breve, parla di attualità, e porta ad una riflessione profonda attraverso le varie vicenda narrate.
25/03/2024 20:50
1I - Liceo Galvani, Bologna
Durante la lettura di questo libro mi sono resa conto di come deve essere impegnativo per delle persone, decidere di cambiare stato per trovare opportunità lavorative migliori (o altro, nel caso dei genitori della protagonista) e andare a vivere in un posto molto lontano dal luogo in cui si è cresciuti, dove si ha casa e famiglia. Inoltre mi sono resa conto di quanto sia difficile essere discriminati o pregiudicati solo per il colore della propria pelle.
Quest'ultima cosa in particolare è molto sentita dalla protagonista, Anna, che all'inizio del libro ha 7 anni e viene esclusa a ricreazione dai compagni di classe. Mi piace molto come, durante il libro, non cresca solo lei, ma anche i suoi pensieri che rimangono comunque semplici da capire, grazie alla chiarezza/trasparenza dell'autrice.
Anna si può descrivere con tre aggettivi : curiosa, di scoprire la propria storia e le tradizioni del popolo dei genitori; maturata, perchè, dall' inizio del libro, quando era molto piccola, è cresciuta e i suoi pensieri sono cambiati, non si è più sentita inadeguata ed è riuscita ad accettarsi; scrittrice, non è un aggettivo, ma descrive in ugual modo la protagonista, che racconta di quanto si sia appassionata alla scrittura quando i genitori le regalano un diario segreto con tanto di lucchetto, dove si libera di tutti i pensieri che non racconta nemmeno alla sorella.
Il padre è un personaggio di cui Anna cerca sempre di scoprire qualcosa in più: sulla sua storia turbolenta, sulla sua vita quando viveva nel villaggio in Africa, ma semplicemente anche conoscerlo, poiché i due non parlano granché. Quindi possiamo definirlo misterioso, con il quale Anna vorrebbe avere un legame al di fuori del sangue.
La mia frase preferita è quella finale :
“È stata l'Africa a farmi capire che appartengo anche all'Italia, che posso essere tutto, che non ho confini, perché il mio corpo non è più un limite. e solo il mio corpo [...] il mio corpo è bello perchè è nero”.
Mi piace perchè ha accettato il suo corpo dopo tanto tempo e trovo che come frase sia molto forte, dopo tutto il tempo che ha passato a sentirsi inadeguata per via del colore del suo corpo.
Ho scelto questa foto perché Anna racconta delle domeniche, il giorno dedicato ai capelli, quando la madre li acconcia alle figlie, e Anna si annoia a stare ore e ore seduta, però le piace anche poter andare a scuola ogni lunedì con un'acconciatura diversa.
La canzone l'ho scelta perché è una canzone che canticchia sempre il padre delle gemelle, specialmente la frase “Stolen from Africa, brought to America” (Rubato dall'Africa, portato in America).
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Secondo te c'è una colonna sonora perfetta?
25/03/2024 22:22
1I - Liceo Galvani, Bologna
Il libro “Il corpo nero” fa riflettere sulle diverse opportunità che la gente può avere e sulle esperienze che ognuno di noi vive durante la propria vita; così è stato per me. Infatti l ‘aspetto che mi è piaciuto di più è stato quello di poter partecipare a gran parte della vita di una donna africana, i cui genitori sono emigrati in Italia, e vivere le discriminazioni e violenze verbali che lei stessa ha subito. L' autrice racconta perfettamente come sia stare in un paese dove si è considerati e si è fatti sentire stranieri o sbagliati dagli altri, nonostante si sia nati lì. Le differenze culturali, fisiche, psicologiche e religiose spesso portano le persone a sentirsi minacciate ed avere paura, facendo in modo che venga trasmesso a colui/colei in minoranza; proprio come un bullo. Da soli non si è rilevanti, ma insieme, un'intera società che assalta i suoi abitanti di origini differenti, può rendere la vita difficile e soffocante per loro. Spesso si tende a fermarsi alle superficialità e all' apparenza delle persone; infatti, quasi sempre i pregiudizi e la paura crescono più velocemente della ragione. La protagonista di origine liberiana, Anna, è una ragazza di buon cuore, non vendicativa e determinata, perché subisce il razzismo sin da bambina, nonostante sia di nascita romana, e questo non le ha impedito di vivere felicemente la sua vita senza vendicarsi a queste persone. Un altro personaggio che mi ha colpito è suo padre, un uomo gentile, ma anche abbastanza asociale, quando ascolta la musica, e sensibile, dato che lo fa da solo e non cede mai al volere delle figlie di raccontargli la vita passata in Liberia. Poi, riporto questa citazione, presa dall' ultima riga del romanzo:”[...]Io nel mio corpo nero decido di abitare”, è stata la mia frase preferita, perchè l' accettazione di se stessi è una delle cose più difficili da ammettere; quando qualcuno è capace di dire agli altri e a se stesso di amarsi così come si è, significa aver raggiunto la cima dell' Everest.
Quest' immagine mi ricorda il popolo di origine della famiglia di Anna, ovvero in Liberia, mentre la canzone “We are the world” mi è subito venuto in mente pensando a questo libro, perchè è stato un gesto di compassione da parte di molti cantanti americani famosi per raccogliere soldi per aiutare i bambini africani che muoiono di fame; parla di unione, fratellanza e uguaglianza.
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17/02/2024 14:29
3G - Liceo Laura Bassi, Bologna
“Il corpo nero” è un libro magnifico, una ricerca di sè e delle proprie origini, uno sguardo al passato per conoscersi più a fondo.
Anna è una ragazza italiana con origini liberiane, che, attraverso i suoi ricordi, ripercorre la propria storia. Ma qual è la sua storia? Una storia fatta di reminiscenze, alcune dolorose, altre più gioiose, eppure sin da subito traspare una cosa: la sua "inadeguatezza".
Lei è “inadeguata” , è “fuori posto”, dove? Qui, in Italia.
Ed è sempre stato così, lo avvertiva da piccola quando i bambini si rifiutavano di giocare con lei, crescendo negli sguardi della gente e dal distacco nelle loro parole.
Quando nessun luogo è casa, né l'Italia, perché la giudica, la respinge, la isola e nemmeno la Liberia, che non ha mai visto e da cui mai sarà considerata una vera liberiana.
Cresce quindi in lei il bisogno di andare alla scoperta delle proprie radici e origini, e di dare ascolto non alla voci degli altri, alle voci che la giudicano, ma per una volta alla sua e al suo cuore, che risuona in lei come un tamburo, una dolce melodia liberiana che la guida fin lì.
Il suo viaggio le farà comprendere che possono essere chiamati casa più luoghi e che gli abitanti di ciascuna di essa, non debbano necessariamente avere caratteristiche omologate, perchè è l'amore per quei luoghi che ci rende una parte indissolubile di essi.
Secondo te c'è una colonna sonora perfetta?
16/02/2024 07:32
4F - Liceo Minghetti, Bologna
Questo libro ha una scrittura semplice ed è strutturato in brevi capitoli che raccontano aneddoti della vita della scrittrice che si svolgono a Roma. Personalmente è stato molto interessante leggere un libro che tratta l'argomento del razzismo e della voglia di viaggiare nei villaggi della Liberia da cui provengono i genitori e che mostra molto bene la difficoltà ma anche la ricchezza di appartenere a due culture diverse.
Raccomando questo libro a chi è curios* riguardo a questi temi e a chi guarda i migranti chiedendosi come sia stata la loro vita e da quali posti provengano.