Sento che avrei potuto vivere una vita più semplice senza domandarmi continuamente chi sono e da dove vengo, ma sono stati i miei antenati a condurmi fino a questo punto, anche se non so ancora il perché. 
Fin da piccola Anna sente di appartenere a più mondi. Ha la sua quotidianità a Roma, tra la scuola, gli amici e i primi amori. E poi ha i lunghi silenzi dei suoi genitori, che non le raccontano mai veramente del Paese in cui sono nati e hanno vissuto prima di andare in Italia: la Liberia. Suo padre è stato il primo uomo del suo villaggio a lasciare l'Africa per l'Europa. Non parla molto della sua vita africana, se non attraverso la musica che ascolta in compagnia di Anna in momenti di grande gioia e intimità. La madre è chiusa in un silenzio ancora più inscalfibile, che la figlia non ha il coraggio di infrangere. Tutto quello che ha sono le storie che la mamma le ha raccontato quando era piccola.
Nonostante i segreti, l'Africa si manifesta spesso nella sua vita, attraverso la gioia che portano le zie e gli amici dei genitori che frequentano la sua casa: ingombranti e rumorosi, parlano lingue che Anna non capisce e mangiano cibi molto diversi da quelli romani. Dovunque vadano lei e la sua gemella, qualsiasi cosa facciano, c'è sempre qualcuno che ricorda loro di essere nere. E così si trova apparentemente divisa tra due culture, quella italiana che spesso le dice di non essere la benvenuta, e quella liberiana, a cui non appartiene fino in fondo. Ma Anna non vuole dover scegliere, non vuole doversi dividere: È l'Africa a farmi capire che appartengo anche all'Italia, che posso essere tutto, che non ho confini, perché il mio corpo non è più un limite.

Commenti

Avatar Lando_Norris_4
23/02/2024 21:42
2BL - Liceo Andrea Maffei, Riva del Garda
"Il corpo nero" è il racconto di Anna Maria Genhyei, nata in Italia da genitori Liberiani. Questo testo affronta molte tematiche, l'adolescenza, la voglia di conoscere le proprie origini e com'è crescere sentendosi diversi solo per il colore della propria pelle. Leggendo questo libro mi è stato molto facile sentire le emozioni provate da Anna, si viene travolti nella storia e sembra quasi di vivere le vicende narrate in prima persona, si percepisce anche un cambiamento nelle riflessioni della protagonista con il passare degli anni. La cosa che mi è piaciuta di più è la curiosità verso le proprie origini che non è mai cambiata e nel corso della narrazione è aumentata, un'altra cosa che ho gradito è stata la trasparenza dell'autrice nel raccontare certi passaggi, cosa che ha reso il racconto più coinvolgente. Nel complesso è un libro che ho letto con molto piacere.
Caldo abbraccio
Avatar AlessioSantoro
03/04/2024 19:52
1D - Liceo Tassoni, Modena
Il libro 'Il Corpo Nero' è davvero interessante. La trama è coinvolgente e tiene alta l'attenzione fin dall'inizio, nonostante non ci siano grandi colpi di scena. La storia offre una buona combinazione di avvenimenti e spiega il razzismo dal punto di vista di chi lo subisce. Mi è piaciuto particolarmente il modo in cui l'autore ha diviso il racconto, cioè in brevi capitoli che non fanno stancare il lettore.
Avatar filippomozzi
03/04/2024 17:50
3BSA - Liceo Rosmini, Rovereto
"Il Corpo Nero" segue la storia di Anna, una ragazza italo-liberiana determinata a riconnettersi con le sue radici in Liberia nonostante la guerra. È un romanzo di formazione che riflette sulle sfide dell'identità, raccontato con semplicità e immersività, lo consiglio agli adolescenti e ai giovani adulti per le sue lezioni sulla solidità psicologica.

Questa storia ti ha fatto venire in mente un luogo?

Avatar Tommaso1337
03/04/2024 16:23
3BSA - Liceo Rosmini, Rovereto
"Il corpo nero" di Anna Maria Gehnyei è un libro che affronta con grande sensibilità e profondità temi cruciali legati all'identità e alla percezione personale. Attraverso una narrazione avvincente e coinvolgente, l'autrice esplora la complessità delle relazioni interrazziali, mettendo in luce le sfide e le discriminazioni affrontate dai protagonisti a causa del loro colore della pelle. Gehnyei ci guida in un viaggio emozionante attraverso le vite intrecciate di personaggi che lottano per trovare il proprio posto nel mondo, confrontandosi con pregiudizi, stereotipi e discriminazioni. Con uno stile narrativo ricco di dettagli e sfumature, l'autrice ci invita a riflettere sulle radici profonde delle disuguaglianze razziali e sulla necessità di un dialogo aperto e inclusivo per superarle. "Il corpo nero" è un libro che lascia un'impronta duratura, spingendo i lettori a interrogarsi sulle proprie convinzioni e a guardare al mondo con occhi più empatici e aperti.
Avatar Unicorno_rosa
31/03/2024 17:40
1BS - Liceo Torricelli Ballardini, Faenza
Il libro “Il corpo nero” parla di Anna, una ragazza che vive in Italia nata da genitori liberiani. E' una ragazza solare, volenterosa, determinata, ma è anche stanca, stanca di tutte le ingiustizie che per anni ha subito per via del colore della sua pelle. Anna sente la necessità di ritornare in Liberia, vuole riabbracciare i suoi cari e vuole scoprire le sue origini. Ma ha un enorme ostacolo da superare, la guerra, che per anni ha distrutto la sua terra e la sua famiglia. E' un romanzo di formazione perché possiamo notare il cambiamento di Anna nel passare del tempo. Il tempo del racconto è molto veloce rispetto al tempo della storia, vengono fatte delle ellissi, e proprio queste delle volte fanno perdere il filo di quello che si sta leggendo creando confusione al lettore. Il narratore è omodiegetico, ed è proprio Anna, la protagonista, ad esserlo. Il lessico è semplice e colloquiale, e questo contribuisce alla piena immersione nella storia. E' un libro riflessivo perché fa capire a pieno le sensazioni di una persona discriminata, che sente la mancanza di una parte di se, che non si sente libera, che sa di non sapere. E' un libro relazionale perché parla delle relazioni tra Anna e le altre persone. Delle volte le relazioni sono molto difficili per via della sua pelle e delle sue origini. Esprime determinazione perché Anna a tutti i costi vuole tornare nella sua terra, e farà di tutto per riuscirci, anche rischiando. E' immersivo perché il lettore si immedesima nella storia ed è come viverla in prima persona, come se fossi io a raccontare e a vivere il tutto. Lo consiglio agli adolescenti e anche ai giovani adulti perché credo che da questo libro si possa imparare molto, soprattutto su come comportarsi in determinate situazioni.
Avatar NovlinKaur
29/03/2024 23:03
2D LSU - IIS Capirola, Ghedi (BS)
Ho apprezzato questo libro perché mi ha coinvolto emotivamente siccome la scrittrice va a raccontare la sensazione, provata da figli di migrati (compresa me), di non appartenere al pieno a nessuno cultura e sentirsi diversi e incompresi, anche dalla propria famiglia. Consiglio questo libro poiché secondo me è breve, parla di attualità, e porta ad una riflessione profonda attraverso le varie vicenda narrate.
Avatar daydream
25/03/2024 20:50
1I - Liceo Galvani, Bologna
Durante la lettura di questo libro mi sono resa conto di come deve essere impegnativo per delle persone, decidere di cambiare stato per trovare opportunità lavorative migliori (o altro, nel caso dei genitori della protagonista) e andare a vivere in un posto molto lontano dal luogo in cui si è cresciuti, dove si ha casa e famiglia. Inoltre mi sono resa conto di quanto sia difficile essere discriminati o pregiudicati solo per il colore della propria pelle. Quest'ultima cosa in particolare è molto sentita dalla protagonista, Anna, che all'inizio del libro ha 7 anni e viene esclusa a ricreazione dai compagni di classe. Mi piace molto come, durante il libro, non cresca solo lei, ma anche i suoi pensieri che rimangono comunque semplici da capire, grazie alla chiarezza/trasparenza dell'autrice. Anna si può descrivere con tre aggettivi : curiosa, di scoprire la propria storia e le tradizioni del popolo dei genitori; maturata, perchè, dall' inizio del libro, quando era molto piccola, è cresciuta e i suoi pensieri sono cambiati, non si è più sentita inadeguata ed è riuscita ad accettarsi; scrittrice, non è un aggettivo, ma descrive in ugual modo la protagonista, che racconta di quanto si sia appassionata alla scrittura quando i genitori le regalano un diario segreto con tanto di lucchetto, dove si libera di tutti i pensieri che non racconta nemmeno alla sorella. Il padre è un personaggio di cui Anna cerca sempre di scoprire qualcosa in più: sulla sua storia turbolenta, sulla sua vita quando viveva nel villaggio in Africa, ma semplicemente anche conoscerlo, poiché i due non parlano granché. Quindi possiamo definirlo misterioso, con il quale Anna vorrebbe avere un legame al di fuori del sangue. La mia frase preferita è quella finale : “È stata l'Africa a farmi capire che appartengo anche all'Italia, che posso essere tutto, che non ho confini, perché il mio corpo non è più un limite. e solo il mio corpo [...] il mio corpo è bello perchè è nero”. Mi piace perchè ha accettato il suo corpo dopo tanto tempo e trovo che come frase sia molto forte, dopo tutto il tempo che ha passato a sentirsi inadeguata per via del colore del suo corpo. Ho scelto questa foto perché Anna racconta delle domeniche, il giorno dedicato ai capelli, quando la madre li acconcia alle figlie, e Anna si annoia a stare ore e ore seduta, però le piace anche poter andare a scuola ogni lunedì con un'acconciatura diversa. La canzone l'ho scelta perché è una canzone che canticchia sempre il padre delle gemelle, specialmente la frase “Stolen from Africa, brought to America” (Rubato dall'Africa, portato in America).

Questa storia ti ha fatto venire in mente un luogo?

Secondo te c'è una colonna sonora perfetta?

Apri →

Avatar Aisha
25/03/2024 22:22
1I - Liceo Galvani, Bologna
Il libro “Il corpo nero” fa riflettere sulle diverse opportunità che la gente può avere e sulle esperienze che ognuno di noi vive durante la propria vita; così è stato per me. Infatti l ‘aspetto che mi è piaciuto di più è stato quello di poter partecipare a gran parte della vita di una donna africana, i cui genitori sono emigrati in Italia, e vivere le discriminazioni e violenze verbali che lei stessa ha subito. L' autrice racconta perfettamente come sia stare in un paese dove si è considerati e si è fatti sentire stranieri o sbagliati dagli altri, nonostante si sia nati lì. Le differenze culturali, fisiche, psicologiche e religiose spesso portano le persone a sentirsi minacciate ed avere paura, facendo in modo che venga trasmesso a colui/colei in minoranza; proprio come un bullo. Da soli non si è rilevanti, ma insieme, un'intera società che assalta i suoi abitanti di origini differenti, può rendere la vita difficile e soffocante per loro. Spesso si tende a fermarsi alle superficialità e all' apparenza delle persone; infatti, quasi sempre i pregiudizi e la paura crescono più velocemente della ragione. La protagonista di origine liberiana, Anna, è una ragazza di buon cuore, non vendicativa e determinata, perché subisce il razzismo sin da bambina, nonostante sia di nascita romana, e questo non le ha impedito di vivere felicemente la sua vita senza vendicarsi a queste persone. Un altro personaggio che mi ha colpito è suo padre, un uomo gentile, ma anche abbastanza asociale, quando ascolta la musica, e sensibile, dato che lo fa da solo e non cede mai al volere delle figlie di raccontargli la vita passata in Liberia. Poi, riporto questa citazione, presa dall' ultima riga del romanzo:”[...]Io nel mio corpo nero decido di abitare”, è stata la mia frase preferita, perchè l' accettazione di se stessi è una delle cose più difficili da ammettere; quando qualcuno è capace di dire agli altri e a se stesso di amarsi così come si è, significa aver raggiunto la cima dell' Everest. Quest' immagine mi ricorda il popolo di origine della famiglia di Anna, ovvero in Liberia, mentre la canzone “We are the world” mi è subito venuto in mente pensando a questo libro, perchè è stato un gesto di compassione da parte di molti cantanti americani famosi per raccogliere soldi per aiutare i bambini africani che muoiono di fame; parla di unione, fratellanza e uguaglianza.

Questa storia ti ha fatto venire in mente un luogo?

Secondo te c'è una colonna sonora perfetta?

Apri →

Avatar -aury
17/02/2024 14:29
3G - Liceo Laura Bassi, Bologna
“Il corpo nero” è un libro magnifico, una ricerca di sè e delle proprie origini, uno sguardo al passato per conoscersi più a fondo. Anna è una ragazza italiana con origini liberiane, che, attraverso i suoi ricordi, ripercorre la propria storia. Ma qual è la sua storia? Una storia fatta di reminiscenze, alcune dolorose, altre più gioiose, eppure sin da subito traspare una cosa: la sua "inadeguatezza". Lei è “inadeguata” , è “fuori posto”, dove? Qui, in Italia. Ed è sempre stato così, lo avvertiva da piccola quando i bambini si rifiutavano di giocare con lei, crescendo negli sguardi della gente e dal distacco nelle loro parole. Quando nessun luogo è casa, né l'Italia, perché la giudica, la respinge, la isola e nemmeno la Liberia, che non ha mai visto e da cui mai sarà considerata una vera liberiana. Cresce quindi in lei il bisogno di andare alla scoperta delle proprie radici e origini, e di dare ascolto non alla voci degli altri, alle voci che la giudicano, ma per una volta alla sua e al suo cuore, che risuona in lei come un tamburo, una dolce melodia liberiana che la guida fin lì. Il suo viaggio le farà comprendere che possono essere chiamati casa più luoghi e che gli abitanti di ciascuna di essa, non debbano necessariamente avere caratteristiche omologate, perchè è l'amore per quei luoghi che ci rende una parte indissolubile di essi.

Secondo te c'è una colonna sonora perfetta?

Apri →

Avatar Margot5
16/02/2024 07:32
4F - Liceo Minghetti, Bologna
Questo libro ha una scrittura semplice ed è strutturato in brevi capitoli che raccontano aneddoti della vita della scrittrice che si svolgono a Roma. Personalmente è stato molto interessante leggere un libro che tratta l'argomento del razzismo e della voglia di viaggiare nei villaggi della Liberia da cui provengono i genitori e che mostra molto bene la difficoltà ma anche la ricchezza di appartenere a due culture diverse. Raccomando questo libro a chi è curios* riguardo a questi temi e a chi guarda i migranti chiedendosi come sia stata la loro vita e da quali posti provengano.
Avatar Stanizzi
20/01/2024 13:53
1A - IIS "Vittorio Bachelet", Oggiono
È una storia molto significativa di una ragazza che si sente discriminata a causa delle sue origini, mi è piaciuto soprattutto il coraggio della ragazza, che giustamente non si è mai vergognata di nulla e si è sempre sentita fiera dello stato da cui viene.
Avatar Mariah_T09
11/01/2024 15:59
1AL - IIS "Vittorio Bachelet", Oggiono
La storia mi è piaciuta molto, l'ho trovata facile da seguire, il che è molto importante dato che sono straniera. Ho trovato molto interessante vedere la vita di una donna nata in Italia ma non considerata italiana per puro pregiudizio. È davvero bello seguire le storie, che sono parti vere della vita dell'autrice, e mi è piaciuto molto il suo esprimersi nella parte della "ricerca di un'identità" perché non è considerata italiana (essendo nata in Italia) e allo stesso tempo non è considerato dalla libia (per discendenza dai genitori). Penso che sia un libro interessante e importante per gli stranieri, i neri e ancora di più per i bianchi razzisti che pensano che i neri siano trattati uguali nella società o pensano che i neri siano inferiori. Il libro mi è piaciuto e è un ottimo libro.
Avatar puellapuellae
04/01/2024 16:03
1I - Liceo Galvani, Bologna
Dopo aver letto questo libro mi sono sentita piena. Piena di nuove emozioni, positive e negative. Durante la sua lettura ho provato pena nei confronti di chi non ha la maturità di capire che il mondo è bello perché è vario. Il mondo è un bel luogo in cui vivere perché ci sono continue opportunità di crescita. È così da sempre, ma c'è sempre stato qualcuno a cui l'idea di un luogo popolato da diverse anime, irriproducibili in maniera uguale, facesse storcere il naso. C'è e ci sarà continuamente qualcuno che ci giudicherà, per il nostro colore di pelle, perché abbiamo i denti storti, perché abbiamo qualche chilo di troppo o perché al contrario, siamo troppo magri. Verremo attaccati da tante persone nel corso della nostra vita, più di quanto da bambini potessimo anche solo immaginare. Ci volteranno le spalle anche le persone che consideravamo fidate e che non si sono rivelate tali. Ma nel caso non riuscissimo a difendere il nostro corpo, se l'involucro esterno della nostra persona venisse assediato, rimarrà sempre il nostro cuore. Il cuore di ciascun essere umano contiene sogni, amori, passioni, desideri e si può provare in una quantità infinita di modi a ferirlo, ma per non perdere dai buchi delle ferite ciò che ci sta dentro, saremmo disposti a dare via l'unico strumento che abbiamo sin da quando siamo neonati, per mettere sopra a quei tagli un cerotto. Ognuno di noi sarebbe disposto a liberarsi del proprio corpo, pur di conservare il proprio cuore. E alle volte ai sogni non diamo tanta importanza, alla nostra famiglia non diamo tanta importanza, agli amici, alla luce di gioia che brilla nei nostri occhi quando stiamo con le persone giuste. Tendiamo a concentrarci su ciò che gli altri vogliono farci diventare. E questo libro, che tratta temi estremamente importanti e attuali, come il razzismo, la scoperta di se stessi, il valore della famiglia e delle persone che ci circondano, in modo vero e realistico, mi ha fatto capire quanto l'essere umano sia cattivo. Gli uomini sono narcisisti e pensano prima alla propria felicità, poi alla felicità degli altri. Si accertano di essere al sicuro e poi si preoccupano di chi li circonda. E siamo tutti così, non ne è fatta eccezione per nessuno. Forse dovremmo imparare a giudicare un po'meno gli altri e un po' di più noi stessi, perché il mondo sarà migliore quando tutti scriveranno la propria storia parlando anche degli altri, non solo di se stessi.

Questa storia ti ha fatto venire in mente un luogo?

Secondo te c'è una colonna sonora perfetta?

Apri →

Avatar Giogioxxxxx
08/12/2023 18:58
2B - Liceo Artistico Selvatico, Padova
Anna è nata e cresciuta a Roma ma, non si sente realmente parte della comunità che la circonda, si sente un'estranea. Sin da bambina ad Anna veniva in ogni momento ricordato di non essere Italiana e di essere molto diversa dai suoi coetanei. L''unico rapporto che Anna ha con l'Africa sono gli Zii e Zie che per lunghi o brevi periodi sostano a casa sua e la riempiono di rumore, cibo e odori tipici dell'Africa che alla Anna bambina piacciono tanto. Il padre, venuto in Italia prima dello scoppio della guerra Liberiana fu il primo uomo a lasciare il suo villaggio è chiuso in silenzi infiniti. comunica con le due figlie attraverso la musica, lascia trasparire emozioni, sensazioni ed esperienze che non sempre Anna da bambina riusciva a comprendere. Mentre la madre di Anna invece le racconta le sue avventure da bambina ma non le permette mai di scavare troppo a fondo nei suoi sentimento e nei suoi ricordi. Anna crescendo ha l'opportunità di conoscere molte persone, i primi amori e fare nuove esperienze ma si sente sempre divisa, non riesce a trovare un posto nel mondo. Dopo molti anni di ricerca di un suo posto nel mondo, grazie ad un esperienza che vive e la destabilizza, cambia idea e chiarisce molti aspetti della sua vita e delle sue origini. Anna non vuole essere né Italiana e né Liberiana, non vuole avere limiti e non vuole che il suo corpo sia un limite, vuole sentirsi libera. “E' solo il mio corpo. Il corpo nero. […] Il mio corpo è bello perché è nero. […] Il mio corpo si muove e parla senza tabù. Il mio corpo è metafora, comunica e si lascia interpretare. Il mio corpo è natura. […]”
Avatar erica_simeoni
05/12/2023 16:51
1CL - Liceo Luigi Stefanini, Venezia Mestre
Questo libro non mi è piaciuto moltissimo, secondo è un po' noioso, mi aspettavo qualcosa di più intrigante, che mi facesse davvero interessare. Lo consiglio a chi piacciono le autobiografie.