Sento che avrei potuto vivere una vita più semplice senza domandarmi continuamente chi sono e da dove vengo, ma sono stati i miei antenati a condurmi fino a questo punto, anche se non so ancora il perché. 
Fin da piccola Anna sente di appartenere a più mondi. Ha la sua quotidianità a Roma, tra la scuola, gli amici e i primi amori. E poi ha i lunghi silenzi dei suoi genitori, che non le raccontano mai veramente del Paese in cui sono nati e hanno vissuto prima di andare in Italia: la Liberia. Suo padre è stato il primo uomo del suo villaggio a lasciare l'Africa per l'Europa. Non parla molto della sua vita africana, se non attraverso la musica che ascolta in compagnia di Anna in momenti di grande gioia e intimità. La madre è chiusa in un silenzio ancora più inscalfibile, che la figlia non ha il coraggio di infrangere. Tutto quello che ha sono le storie che la mamma le ha raccontato quando era piccola.
Nonostante i segreti, l'Africa si manifesta spesso nella sua vita, attraverso la gioia che portano le zie e gli amici dei genitori che frequentano la sua casa: ingombranti e rumorosi, parlano lingue che Anna non capisce e mangiano cibi molto diversi da quelli romani. Dovunque vadano lei e la sua gemella, qualsiasi cosa facciano, c'è sempre qualcuno che ricorda loro di essere nere. E così si trova apparentemente divisa tra due culture, quella italiana che spesso le dice di non essere la benvenuta, e quella liberiana, a cui non appartiene fino in fondo. Ma Anna non vuole dover scegliere, non vuole doversi dividere: È l'Africa a farmi capire che appartengo anche all'Italia, che posso essere tutto, che non ho confini, perché il mio corpo non è più un limite.

Commenti

Avatar Stanizzi
20/01/2024 13:53
1A - IIS "Vittorio Bachelet", Oggiono
È una storia molto significativa di una ragazza che si sente discriminata a causa delle sue origini, mi è piaciuto soprattutto il coraggio della ragazza, che giustamente non si è mai vergognata di nulla e si è sempre sentita fiera dello stato da cui viene.
Avatar Mariah_T09
11/01/2024 15:59
1AL - IIS "Vittorio Bachelet", Oggiono
La storia mi è piaciuta molto, l'ho trovata facile da seguire, il che è molto importante dato che sono straniera. Ho trovato molto interessante vedere la vita di una donna nata in Italia ma non considerata italiana per puro pregiudizio. È davvero bello seguire le storie, che sono parti vere della vita dell'autrice, e mi è piaciuto molto il suo esprimersi nella parte della "ricerca di un'identità" perché non è considerata italiana (essendo nata in Italia) e allo stesso tempo non è considerato dalla libia (per discendenza dai genitori). Penso che sia un libro interessante e importante per gli stranieri, i neri e ancora di più per i bianchi razzisti che pensano che i neri siano trattati uguali nella società o pensano che i neri siano inferiori. Il libro mi è piaciuto e è un ottimo libro.
Avatar puellapuellae
04/01/2024 16:03
1I - Liceo Galvani, Bologna
Dopo aver letto questo libro mi sono sentita piena. Piena di nuove emozioni, positive e negative. Durante la sua lettura ho provato pena nei confronti di chi non ha la maturità di capire che il mondo è bello perché è vario. Il mondo è un bel luogo in cui vivere perché ci sono continue opportunità di crescita. È così da sempre, ma c'è sempre stato qualcuno a cui l'idea di un luogo popolato da diverse anime, irriproducibili in maniera uguale, facesse storcere il naso. C'è e ci sarà continuamente qualcuno che ci giudicherà, per il nostro colore di pelle, perché abbiamo i denti storti, perché abbiamo qualche chilo di troppo o perché al contrario, siamo troppo magri. Verremo attaccati da tante persone nel corso della nostra vita, più di quanto da bambini potessimo anche solo immaginare. Ci volteranno le spalle anche le persone che consideravamo fidate e che non si sono rivelate tali. Ma nel caso non riuscissimo a difendere il nostro corpo, se l'involucro esterno della nostra persona venisse assediato, rimarrà sempre il nostro cuore. Il cuore di ciascun essere umano contiene sogni, amori, passioni, desideri e si può provare in una quantità infinita di modi a ferirlo, ma per non perdere dai buchi delle ferite ciò che ci sta dentro, saremmo disposti a dare via l'unico strumento che abbiamo sin da quando siamo neonati, per mettere sopra a quei tagli un cerotto. Ognuno di noi sarebbe disposto a liberarsi del proprio corpo, pur di conservare il proprio cuore. E alle volte ai sogni non diamo tanta importanza, alla nostra famiglia non diamo tanta importanza, agli amici, alla luce di gioia che brilla nei nostri occhi quando stiamo con le persone giuste. Tendiamo a concentrarci su ciò che gli altri vogliono farci diventare. E questo libro, che tratta temi estremamente importanti e attuali, come il razzismo, la scoperta di se stessi, il valore della famiglia e delle persone che ci circondano, in modo vero e realistico, mi ha fatto capire quanto l'essere umano sia cattivo. Gli uomini sono narcisisti e pensano prima alla propria felicità, poi alla felicità degli altri. Si accertano di essere al sicuro e poi si preoccupano di chi li circonda. E siamo tutti così, non ne è fatta eccezione per nessuno. Forse dovremmo imparare a giudicare un po'meno gli altri e un po' di più noi stessi, perché il mondo sarà migliore quando tutti scriveranno la propria storia parlando anche degli altri, non solo di se stessi.

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Avatar Giogioxxxxx
08/12/2023 18:58
2B - Liceo Artistico Selvatico, Padova
Anna è nata e cresciuta a Roma ma, non si sente realmente parte della comunità che la circonda, si sente un'estranea. Sin da bambina ad Anna veniva in ogni momento ricordato di non essere Italiana e di essere molto diversa dai suoi coetanei. L''unico rapporto che Anna ha con l'Africa sono gli Zii e Zie che per lunghi o brevi periodi sostano a casa sua e la riempiono di rumore, cibo e odori tipici dell'Africa che alla Anna bambina piacciono tanto. Il padre, venuto in Italia prima dello scoppio della guerra Liberiana fu il primo uomo a lasciare il suo villaggio è chiuso in silenzi infiniti. comunica con le due figlie attraverso la musica, lascia trasparire emozioni, sensazioni ed esperienze che non sempre Anna da bambina riusciva a comprendere. Mentre la madre di Anna invece le racconta le sue avventure da bambina ma non le permette mai di scavare troppo a fondo nei suoi sentimento e nei suoi ricordi. Anna crescendo ha l'opportunità di conoscere molte persone, i primi amori e fare nuove esperienze ma si sente sempre divisa, non riesce a trovare un posto nel mondo. Dopo molti anni di ricerca di un suo posto nel mondo, grazie ad un esperienza che vive e la destabilizza, cambia idea e chiarisce molti aspetti della sua vita e delle sue origini. Anna non vuole essere né Italiana e né Liberiana, non vuole avere limiti e non vuole che il suo corpo sia un limite, vuole sentirsi libera. “E' solo il mio corpo. Il corpo nero. […] Il mio corpo è bello perché è nero. […] Il mio corpo si muove e parla senza tabù. Il mio corpo è metafora, comunica e si lascia interpretare. Il mio corpo è natura. […]”
Avatar erica_simeoni
05/12/2023 16:51
1CL - Liceo Luigi Stefanini, Venezia Mestre
Questo libro non mi è piaciuto moltissimo, secondo è un po' noioso, mi aspettavo qualcosa di più intrigante, che mi facesse davvero interessare. Lo consiglio a chi piacciono le autobiografie.