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Io non sono una macchina. Che cosa può sapere una macchina dell'odore dell'erba bagnata la mattina, o della voce di un neonato che piange? Io sono il tocco del sole tiepido sulla mia pelle, io sono la sensazione di un'onda fresca che s'infrange su di me. Io sono i luoghi che non ho mai visto, eppure immagino ad occhi chiusi. Io sono il sapore del respiro di un'altra persona, il colore dei suoi capelli.
Forse è un libro di fantascienza. Forse è una distopia. Forse è solo una sfida dialettica tra una giovane brillante, che non si accontenta e indaga, (rischiando di trovare risposte terribili), e una Commissione che deve valutarla durante l'esame di accesso all'Accademia. Ma più probabilmente è un saggio di filosofia mascherato, in cui si moltiplicano domande sul senso della vita, su cosa significa essere umani, sui rapporti di potere, sull'essere liberi o condizionati. E a confermarlo, la protagonista si chiama Anaximander, come il misterioso pensatore presocratico, e si presenta in queste cinque ore di esame portando come tesi una sua interpretazione della vita del giovane ribelle che decenni prima ha dato inizio alla nuova Era. Una lettura spiazzante, con un finale davvero sconvolgente.

Commenti

Avatar Saulė
07/01/2024 15:32
2B - Liceo Artistico Selvatico, Padova
E' un libro dalla lettura abbastanza scorrevole, non troppo impegnativo. E' interessante come l'autore, Bernard Beckett, cerca di fare capire l'origine della vita e dei processi della mente, come la differenza tra macchina e uomo. Cosa ci rende davvero umani? Cosa manca agli androidi per poter essere davvero ritenuti esseri viventi pensanti, capaci di ragionare e non solo un complesso di risposte già preparate? Consigliato agli amanti di storie sci-fi e un pò grottesche e a chi naturalmente piace porsi domande, che questo libro porta a porsi, ma a cui non sempre sa dare risposta.