
Chiedi alla polvere
Einaudi, 2016
Traduzione di Mariagiulia Castagnone
214 pagine
Ci saranno momenti di confusione e momenti di desiderio, e altri in cui la mia solitudine verrà alleviata solo dalle lacrime che, come uccellini bagnati, cadranno ad ammorbidire le mie labbra aride. Ma ci sarà consolazione e ci sarà bellezza, come l'amore di qualche fanciulla morta. Ci saranno risate soffocate e la quieta attesa della notte e una tenue paura dell'abbraccio avvolgente e derisorio della morte. E la notte verrà, e con essa i dolci oli delle mie marine, versati su di me da chi ho abbandonato per inseguire i sogni della mia gioventù. E io sarò perdonato, per questo e per altro, per Vera Rivken e per l'incessante battere d'ali di Voltaire, affascinante uccello, e perchè mi sono fermato a osservarlo e a sentirne il canto. Tutto mi sarà perdonato, quando farò ritorno alla mia terra sul mare.
Arturo Bandini, ventenne, con il sogno di diventare un grande scrittore si trasferisce a Los Angeles in una stanzetta di uno sgangherato hotel di periferia. È alla ricerca di una intuizione, di una trama per le sue storie e allora inizia a passeggiare solitario nelle vie più buie e sconosciute. Vuole fare esperienza, dice, per trovare sotto la polvere della città qualcosa o qualcuno capace di donargli l'amore e una vita migliore. E l'amore arriva: una bellissima cameriera messicana, Camilla, gli farà perdere la testa. Passionale, incerto, violento e caparbio il loro modo di amarsi diventa sempre più particolare fino ad uno sconcertante epilogo finale, dove il deserto sembra il luogo prescelto per il loro futuro.
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