
John Fante
John Fante (Denver, 1909 – Woodland Hills, 1983) fu uno scrittore italo-americano. Crebbe a Boulder in una famiglia povera e segnata da conflitti, alcolismo e discriminazione verso gli immigrati italiani: un vissuto che divenne la principale fonte della sua narrativa e ispirò il personaggio di Arturo Bandini, suo alter ego letterario.
Trasferitosi a Los Angeles, iniziò a scrivere mantenendosi con lavori precari. Grazie al sostegno di H.L. Mencken pubblicò i primi racconti e collaborò come sceneggiatore a Hollywood, attività redditizia ma da lui disprezzata. Esordì nel 1938 con Aspetta primavera, Bandini, seguito da Chiedi alla polvere (1939), in cui mise in scena le ambizioni e i conflitti interiori di Bandini.
Dopo un silenzio dovuto anche alla guerra, tornò nel 1952 con Full of life (in italiano In tre ad attenderlo), dove affrontò il tema dell'identità dell'immigrato. Colpito dal diabete e da gravi problemi di salute che lo resero cieco e amputato, pubblicò nel 1982 Dreams from Bunker Hill, ultimo capitolo del ciclo di Bandini.
La sua fama si rinnovò poco prima della morte, anche grazie all'ammirazione di Charles Bukowski, che lo considerava “il narratore più maledetto d'America”.