
A sangue freddo
Garzanti, 2020
Traduzione di Alberto Rollo
432 pagine
L'immaginazione, naturalmente, può aprire qualsiasi porta, girare la chiave e lasciare entrare il terrore.
1959, Kansans occidentale, villaggio di Holcomb, una domenica di metà novembre, quattro colpi di fucile spazzano via un'intera famiglia. Non stiamo leggendo la sceneggiatura di qualche episodio di Criminal minds o di CSI, questo è il lungo resoconto di un tragico evento che, tra la fine degli anni Cinquanta e i primi anni Sessanta, ha sconvolto l'America. Nel tranquillo e agricolo Middle West due psicopatici uccidono, senza apparente movente, una tranquilla famiglia contadina, e di conseguenza scatta la caccia all'uomo.
Capote, intellettuale, poeta e voce scomoda del tempo, decide con piglio giornalistico, mai retorico, di raccontare la tragedia, di raccontarla freddamente, non solo raccogliendo aneddoti sulle vite delle vittime ma soprattutto guardando dentro gli animi degli assassini. Questo libro parla di due uomini che si incontrano in carcere, che si rivedono per caso fuori e che decidono un giorno di fare un colpo. Racconta però anche di un'America lontana, che si sveglia un mattino scoprendo il terrore dietro la porta.
Capote, intellettuale, poeta e voce scomoda del tempo, decide con piglio giornalistico, mai retorico, di raccontare la tragedia, di raccontarla freddamente, non solo raccogliendo aneddoti sulle vite delle vittime ma soprattutto guardando dentro gli animi degli assassini. Questo libro parla di due uomini che si incontrano in carcere, che si rivedono per caso fuori e che decidono un giorno di fare un colpo. Racconta però anche di un'America lontana, che si sveglia un mattino scoprendo il terrore dietro la porta.
Commenti
Ancora nessun commento