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Si portavano dietro la grande paura del soldato, cioè la paura di arrossire. Quegli uomini uccidevano e morivano perchè si vergognavano di non farlo. Era questo, e non altro, ad averli portati in guerra, niente di positivo, niente sogni di gloria o d'onore, solo evitare di arrossire per il disonore. Morivano per non morire di vergogna. 
Si tratta di una raccolta di racconti semiautobiografici ambientati durante la guerra del Vietnam. I protagonisti sono i membri di un plotone di giovani soldati americani che affrontano la guerra e ne portano i pesi – sia concreti (oggetti personali, lettere, superstizioni) sia interiori (ricordi, colpe, paure). Ogni episodio si concentra su un aspetto diverso del conflitto e dei suoi effetti sui soldati e sulle persone che hanno lasciato a casa. O'Brien fonde finzione e memoria, modificando dettagli reali per esplorare temi universali come la morte, il terrore, la lealtà e l'amicizia
Il titolo originale, The things they carried, richiama proprio gli “oggetti che portavano” i soldati: nel primo racconto, per esempio, il sergente Cross trascina dietro di sé fotografie della sua amata e fantasmi di cose non dette, sogni spezzati. Insieme, i racconti compongono un ritratto intenso della guerra, facendo luce sull'orrore della battaglia ma anche sulla compassione e sulla solidarietà che uniscono i giovani uomini in trincea. Il tono è toccante e realistico, privo di retorica: descrive il conflitto dall'interno, senza sconti, ma sempre ricordando la vulnerabilità umana dietro il conflitto. 
Il capolavoro di un autore che ha dedicato la sua vita a raccontare la tragedia della guerra. 

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