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Alla fine della guerra ci sono gli orfani dei morti e ci sono i figli dei vivi. 
E poi ci sono gli orfani dei vivi. (...)
Sono orfani dei vivi perché hanno una madre, che è stata costretta prima a farli e poi a disfarsi di loro, e hanno perfino due padri. Uno è il soldato che ha preso la loro madre con la forza e l'ha messa incinta: austriaco, ungherese, italiano, bosniaco, poco importa. L'altro è il legittimo marito, il capofamiglia, che in quel momento si trovava sotto le armi. Quando è tornato a casa, alla fine della guerra, ci ha trovato un bambino in più. Un intruso, concepito e nato durante la sua assenza. Un affronto inaccettabile. 
Giovanna, Caterina e Vittorio sono cresciuti insieme nell'"Istituto per i figli della guerra" di Portogruaro. Sono orfani ma non del tutto, figli della guerra, appunto: nati da una violenza, sono stati separati dalle madri e destinati a non conoscere mai i loro padri, soldati stranieri che non sanno della loro esistenza.
L'Istituto è per loro una famiglia, ma raggiunta una certa età le loro strade si dividono: Giovanna viene adottata da una coppia benestante di Padova, che vuole trasformarla in una “signorina perbene” e le cambia persino il nome. Vittorio, più ribelle, scappa dall'Istituto in cerca di libertà e di qualcuno che lo accetti per ciò che è. Caterina non sa di poter contare su un legame invisibile che la guida, anche nei momenti più difficili.
Le loro storie si allontanano senza mai perdersi del tutto, e ognuno di loro spera prima o poi di ritrovare gli altri. 

Commenti

Avatar Rim_Aahid
19/05/2025 15:35
1A - Liceo Righi, Bologna
Il libro è scorrevole e coinvolgente, le descrizioni permettono al lettore di entrare nel libro, permettendo un'immaginazione dei vari episodi e dei personaggi che possiamo trovare. Il linguaggio è molto chiaro e semplice,sono presenti molte parole comuni che si usano quotidianamente, anche se è capitato di imbattermi in qualche parola un po' più complicata. L'unica cosa negativa è la prevedibilità della trama, che era priva di colpi di scena. Per il resto il libro mi è piaciuto molto e lo consiglio molto soprattutto a chi vuole leggere un libro nel poco tempo libero che ha
Avatar shilapaolucci
19/05/2025 06:56
1E - Liceo Laura Bassi, Bologna
Nella tua pelle di Chiara Carminati è un romanzo che mi ha davvero colpito. La scrittura è delicata ma potente, capace di raccontare storie difficili con una sensibilità unica. La trama si dipana tra tre bambini che crescono insieme all'istituto San Filippo Neri, ma che avranno destini diversi: Giovanna, Caterina e Vittorio. Il tema dell'abbandono e della ricerca di una identità mi ha davvero toccato. Ogni personaggio è ben costruito e ha una profondità che rende difficile non affezionarsi a loro. La trama si sviluppa con un ritmo che tiene alta la tensione emotiva. La cosa che mi è piaciuta di più è proprio il modo in cui l'autrice affronta temi complessi come la guerra e le cicatrici che lascia, non solo a livello storico, ma soprattutto emotivo e personale. È un romanzo che, pur essendo ambientato in un contesto difficile, trasmette un messaggio di speranza e di forza interiore. Sicuramente lo consiglio a chi cerca una lettura che vada oltre il semplice, che tocchi temi più profondi e che non sia solo intrattenimento, ma anche una riflessione sul nostro passato e su ciò che ci definisce come persone.
Avatar Pit0303
15/05/2025 22:10
1E - Liceo Laura Bassi, Bologna
Giovanna, Caterina e Vittorio si conoscono e crescono insieme all'istituto per i figli della guerra a Portogruaro: sono bambini orfani, “ma non orfani”, separati dalle madri e respinti dai loro padri “putativi”. Sono nati a causa di violenze subiti dalle loro madri da soldati nemici, verso la fine della prima guerra mondiale. Vengono così accolti da un gruppo di religiosi che cercano di dare loro una parvenza di famiglia, poi le loro strade si dividono: Giovanna viene adottata da una ricca coppia di Padova che le cambia anche il nome; Vittorio, l'avventuroso, scappa ma in fondo desidera farsi catturare da qualcuno che gli voglia bene. Caterina tornerà dalla propria famiglia biologica per dare loro un contributo lavorativo. I tre ragazzi, nonostante le strade diverse, continueranno a essere legati gli uni agli altri per sempre. I nomi sono di fantasia ma i fatti sono realmente avvenuti. L'autrice ha cercato negli archivi, attraversato città e calli (parte del libro è ambientata a Venezia) per raccontare una storia di intrecci di vita tra questi ragazzi. Ho scoperto un pezzo di storia ignorata, e casualmente ho visto alla televisione il programma “Una giornata particolare” che ha presentato questi avvenimenti, per cui ho capito la realtà di quello che è veramente accaduto. Il romanzo rimane nel cuore grazie alla descrizione delle relazioni e dell'amicizia che si crea tra i vari personaggi, non solo quelli principali. Ho apprezzato i sentimenti che legano i tre ragazzi e come affrontano la vita con forza e speranza. Ecco perché “entra nella pelle”.
Avatar Samu_a
16/05/2025 10:51
2C - I.I.S. Cesare Battisti, Bolzano
Questo libro mi ha coinvolto particolarmente dato che i protagonisti erano ragazzi. L'autrice ha usato un lessico adatto al contesto. Secondo me l'autrice si è soffermata troppo su alcuni aspetti inutili di una protagonista in alcuni punti del libro.
Avatar noe30
13/05/2025 20:15
1F - IIS Venturi, Modena
Il messaggio di questo libro mi ha fatto percepire che la vita sarà sempre piena di dolore e prima poi si ritrova la forza per rialzarsi e continuare per la propria strada. Inoltre mi ha fatto capire che l'amicizia nei momenti più difficili esiste e soprattutto mi ha fatto riflettere di quanto io sia fortunata di avere una famiglia unita e benestante e di essere anche nata in questa epoca moderna. In tutto ciò mi è piaciuto tanto e a me che non piace molto leggere, sono riuscita a finirlo perché leggendolo sono stata coinvolta anche io nella storia e capendo le loro condizioni mi è venuta più voglia di continuarlo.
Avatar PO
PO
11/05/2025 22:21
2BS - Liceo Torricelli Ballardini, Faenza
Durante la Prima guerra mondiale, nei territori vicini al fronte i soldati di qualsiasi esercito compivano violenze sulle donne che rimanevano a casa ad aspettare i mariti partiti per combattere nell'esercito. I bambini che nascevano da questi crimini di guerra, figli di nessuno, perché dimenticati dai padri biologici e ripudiati dai mariti delle madri, venivano inviati all'Istituto per i “figli della guerra” di Portogruaro, dove un gruppo di religiosi cercava di regalar loro un futuro. È proprio da questo istituto che incomincia la storia di Giovanna, Vittorio e Caterina, legati da un fortissimo legame che durerà nel tempo, anche dopo la separazione forzata delle loro strade. “Nella tua pelle” è un romanzo storico e di formazione, veloce e facile da leggere, in cui si riportano anche le lettere che i personaggi si scambiano nel corso della storia, ispirata a fatti realmente accaduti. Personalmente, ho trovato questo libro piacevole da leggere e lo consiglierei sicuramente a chiunque perché fa riflettere su un aspetto della guerra spesso dimenticato.
Avatar Angyyyy
11/05/2025 23:04
1CU - Liceo Torricelli Ballardini, Faenza
Il libro è carino e ha una lettura molto scorrevole, non è uno dei generi che preferisco ma l'ho trovato comunque molto interessante non è per nulla noioso anzi trovo molto bello che ci sia la “storia” di più personaggi e non solo di uno.
Avatar Garfield
11/05/2025 23:36
2BS - Liceo Torricelli Ballardini, Faenza
Nella tua pelle di Chiara Carminati è un romanzo che racconta le vicende di tre bambini orfani, cresciuti in un istituto religioso di Portogruaro: sono i figli della guerra, cioè i bambini nati durante la seconda guerra mondiale dalle donne violentate per mano dei soldati stranieri. I protagonisti del romanzo sono Giovanna, Caterina e Vittorio, tre bambini che crescono insieme all'interno dell'Istituto, il quale, pur avendo un'aria di protezione, è comunque ambiente di solitudine e di sofferenza. Le loro storie si intrecciano, ma le loro vite sono destinate a separarsi. Giovanna, che verrà adottata da una coppia benestante di Padova, deve affrontare una trasformazione totale della sua identità, il suo nome viene cambiato e la sua vita deve essere compatibile a un'immagine perfetta di signorina dalle buone maniere. Vittorio, invece, è quello che soffre di più la separazione dalle sue compagne e decide di fuggire, con il desiderio costante di venire accolto un giorno da qualcuno che lo ami per quello che è veramente, senza cercare di cambiarlo. Infine, Caterina, che non sa ancora quale sarà la sua strada. Carminati scrive un romanzo profondo, ricco di emozioni e di tematiche forti, con un tono delicato, trattando di temi dolorosi e complessi. La sua scrittura è empatica, sa trattare i personaggi con molta sensibilità, trasmettendo la loro crescita emotiva e psicologica durante il racconto. L'elemento che arricchisce ulteriormente il romanzo è il fatto che la vicenda si ispira a storie vere dell'Istituto San Filippo Neri di Portogruaro, un luogo realmente esistito in Europa, dove venivano accolti i “figli della guerra”. È una storia toccante, che emoziona e fa riflettere, consigliata per un pubblico sensibile, interessato ai romanzi storici e alla memoria.
Avatar Andra001
09/05/2025 21:02
1I - Liceo Galvani, Bologna
Il libro mi ha fatto riflettere sull'importanza di accettare e comprendere le proprie vulnerabilità. Questo tema dimostra quanta capacità abbiamo per affrontare le difficoltà e le sfide della vita con maggiore consapevolezza e compassione, riconoscendo che le nostre debolezze e fragilità sono una parte naturale della nostra umanità. Accettare le nostre vulnerabilità può aiutarci a sviluppare una maggiore empatia verso noi stessi e gli altri, e a costruire relazioni più autentiche e significative.

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Avatar giovannolo-big
29/04/2025 13:02
1A - ITS Morigia-Perdisa, AGRARIO, Ravenna
Questo libro mi è piaciuto perché si distingue per la sensibilità con cui affronta tematiche complesse come il trauma, il lutto e la ricostruzione dell'identità.
Avatar Dav-02
30/03/2025 20:43
2D - Scuola media Pertini, Reggio Emilia
"Nella tua pelle" è un romanzo che parla di tre ragazzi, Giovanna, Vittorio e Caterina, che vivono in un istituto per orfani. Successivamente essi si devono dividere poiché Giovanna viene adottata, Vittorio rimane all'istituto, mentre Caterina può contare su un legame familiare. Questo libro è molto coinvolgente , nonostante l'inizio sia un po' noioso ma dopo che i tre ragazzi si separano diventa più interessante. Inoltre il libro mi è piaciuto anche perché i tre ragazzi, nonostante si trovino lontani l'uno dall'altro, continuano a scriversi delle lettere.
Avatar MATTIABERRI
25/04/2025 20:13
1C - IIS "Vittorio Bachelet", Oggiono
ll libro racconta la vita di tre bambini, Giovanna, Caterina e Vittorio, “figli della guerra “che, durante il racconto, diventano poi tre ragazzi “adulti”. La storia infatti si volge tra il 1923 e il 1937 alla fine della prima guerra mondiale. I tre bambini, che si considerano fratelli, hanno in comune il fatto di vivere nell'Istituto di Portogruaro, un paese vicino a Venezia, gestito da suore e con a capo il Monsignore. Il personaggio principale è Giovanna, insieme alla sua storia vengono poi raccontate, anche se in modo meno dettagliato anche le vite di Caterina e Vittorio. Giovanna, Caterina e Vittorio hanno tre storie tristi, vivono in questa struttura senza i loro genitori ma il finale del libro è positivo. Dopo essersi persi di vista per anni, i tre ragazzi, riescono, con l'aiuto della fortuna a ritrovarsi. [...]. I primi due capoversi del libro, nella prima pagina, sono quelli che riassumono un pò la situazione dell'epoca. Spiega perché in quel periodo, i bambini venivano considerati “orfani” nonostante i genitori, in alcuni casi, fossero ancora vivi. Il libro è veloce da leggere, ed è scritto in modo molto semplice, o con un linguaggio chiaro e comprensibile a tutti.
Avatar Lail4
21/04/2025 09:34
2B - Scuola secondaria di I grado "C. Colombo", San Giorgio di Piano (BO)
Bellissimo libro che narra della storia di Giovanna, Caterina e Vittorio 3 ragazzi orfani ma che non sono orfani perchè sono stati lasciati nell'Istituto per i figli della guerra di Portogruaro separati dalle madri e abbandonati dai padri. Durante questa storia i tre ragazzi, che sono cresciuti insieme, vengono separati e vengono mandati in posti diversi; per fortuna riescono a ritrovarsi e quetsa secondo me è la parte più bela di tutto il libro.
Avatar giuliitin
22/04/2025 15:48
1E - Liceo Righi, Bologna
Giovanna, Caterina e Vittorio non erano parenti, eppure, chiunque avesse chiesto loro che rapporto avessero avrebbero risposto “siamo fratelli”. Ambientato tra la Prima e la Seconda Guerra Mondiale, i tre ragazzi si trovano Portogruaro, nell''Istituto per i figli della guerra, ovvero l''istituto dove venivano portati i figli delle mogli dei soldati violentate per diletto dai soldati stranieri. Le madri, costrette dalla famiglia, rinunciavano ad ogni loro diritto sui bambini e li affidavano alla cura del Monsignore e delle suore. Dopo l''infanzia passata insieme i bambini vengono separati, ma riusciranno a ritrovarsi nel futuro? Il tema importante dei bambini Figli della guerra non è accentuato, in quanto la trama si focalizza principalmente sulle vicende dei tre protagonisti.  I tre personaggi principali sono ben descritti, tuttavia, Caterina sembra la più anonima dei tre, è quella di cui si parla meno nella storia. Con meno di duecento pagine, è una storia carica di sentimenti tuttavia molto rapida da leggere, con frasi brevi alternate da riflessioni e dialoghi. Uno degli aspetti migliori del libro è il finale perché valorizza il tempo impiegato a leggere il libro. Uno dei punti deboli è l'aver parlato poco di Caterina che dovrebbe essere una protagonista. Raccomando di leggere questo libro a chi è interessato ad una lettura breve e riguardante ciò che succedeva lontano dal fronte nel periodo delle Guerre Mondiali.
Avatar CateCalde
22/04/2025 18:14
1I - Liceo Laura Bassi, Bologna
“Nella tua pelle” di Chiara Carminati è un romanzo che racconta la vita di tre cosiddetti figli di guerra: Caterina, Vittorio e Giovanna che hanno fin da sempre vissuto la loro vita in un istituto tutti insieme. Più in particolare racconta della vita di Giovanna che è costretta a cambiare la propria identità dopo essere stata adottata in una famiglia che la trasformó in una ragazza modello. Vittorio invece ha dovuto affrontare molte peripezie, soprattutto con i ragazzi con cui abitava nell'istituto. Caterina, invece, riuscì a trovare la sua famiglia biologica, in una situazione economica un po' complicata, e andò a vivere con loro per aiutarli. Personalmente questo libro mi ha appassionato particolarmente perché mi sono provata ad immedesimare nelle vite di questi poveri ragazzi che avevano un unico desiderio, ovvero quello di trovare pace e libertà ma soprattutto la propria famiglia. Sinceramente lo consiglierei a tutte le persone di qualsiasi età perché penso che tutti dovrebbero conoscere questa realtà che purtroppo è presente ancora ai giorni d'oggi.