Ti è piaciuto?
Probabilmente Maus è uno dei dieci fumetti più importanti di sempre, perché aprì questo linguaggio a territori ancora mai esplorati. Spiegelman ha voluto raccontare la storia dei suoi genitori, della loro vita ad Auschwitz durante il Nazismo. Era la dimostrazione che il fumetto poteva raccontare qualsiasi cosa, senza limitarsi ai generi tradizionali, siano essi quello avventuroso, comico o di supereroi.
Dopo Maus, il fumetto può affrontare la Storia, anche quella più tragica e dolorosa dei Lager e dello sterminio degli Ebrei, mescolando la documentazione storica scrupolosissima e l'invenzione di trasformare i personaggi in animali: topi gli Ebrei, gatti i nazisti. Ma può anche raccontare le emozioni e i piccoli fatti della nostra quotidianità, il difficile rapporto tra Art e il padre, la difficoltà dell'autore di trovare una forma adatta per raccontare una vicenda così pesante, senza scadere nella commozione fine a se stessa, né nella rappresentazione stereotipata. Il fatto che il libro fu premiato con il Premio Pulitzer, dato per la prima volta ad un fumetto, è la dimostrazione che Spiegelman è riuscito nell'intento. 

Commenti

Avatar Lion09
21/05/2024 11:09
1I - Liceo Galvani, Bologna
Ebreo: che cosa c'è di male in questa parola, come mai causa tanto scalpore, che cosa hanno fatto di male queste persone denominate con questa parola composta da 5 lettere, cinque lettere che hanno creato lo sterminio più grande di tutta la storia umana. Tutto questo solo perché la nostra vita è basata sul giudicare gli altri, in ogni momento anche banalmente guardando una persona,nella nostra testa la stiamo giudicando, o ancora peggio la stiamo selezionando con i suoi difetti e i suoi pregi. È questo ciò che è successo sotto il dominio di Hitler: le persone, considerate di razza pura, giudicavano gli ebrei (persone normali come noi con la bocca, il naso, gli occhi e un corpo) come persone non degne di stare al mondo o di vivere la loro vita. Maus è la storia di Vladek Spiegelman , un ebreo sopravvissuto all' epoca nazista in Europa , e di suo figlio : un disegnatore di fumetti che è alla ricerca di un rapporto con suo padre. Gli ebrei sono rappresentati come topi , i nazisti come gatti , i polacchi come maiali e gli americani come cani. Sicuramente dietro ognuno di questi animali se ci pensiamo c'è un significato: il topo, animale abbastanza indifeso con un aspetto carino amorevole, che nella nostra società di oggi viene ucciso con le trappole e considerato schifoso, rispecchia molto gli ebrei, il gatto, felino astuto e intelligente sempre pronto a agire per salvarsi la vita, spesso viene considerato molto respingente e schizzinoso, assolutamente identico ai nazisti, il maiale, animale pacifico si può dire neutrale in tema di guerra, che sta sempre sulle sue senza dare tanto fastidio a nessuno, rispecchia molto i polacchi e infine il cane, animale assolutamente amichevole, alleato in tema di guerra, sempre pronto alla risoluzione e al chiarimento, rispecchia molto gli americani. La storia è divisa in due parti . – nella prima si parla quasi sempre della situazione che ha vissuto il padre nell' Europa di Hitler , e nella seconda vi è sempre la presenza della storia nazista ma compare in prevalenza il rapporto padre figlio e la ricerca di un punto stabile. Penso che questo libro/fumetto insegni davvero tanto e rispetto ad altri libri sempre sull'argomento dello sterminio degli ebrei faccia vedere realmente come sono realmente andate le cose, senza filtri o pregiudizi. Adesso per concludere vorrei trascrivere un dialogo tra il padre e il figlio( appena tornato da scuola, dopo che i suoi amici lo avevano lasciato cadere senza dargli una mano a rialzarsi): " Vieni qua figliolo, dammi una mano a tagliare la legna..... Ehi tutto bene ? Perché piangi?" disse il padre abbastanza preoccupato "I miei amici mi hanno lasciato cadere senza aiutarmi a rialzarmi" rispose lui singhiozzando" E tu li definisci amici?! I tuoi amici?! Chiudili in una stanza da soli senza cibo per una settimana. Lì capisci cosa è un amico"......

Secondo te c'è una colonna sonora perfetta?

Apri →

Avatar tommypaolo
17/04/2024 19:20
4D - Liceo Minghetti, Bologna
spiazante
Avatar NMPLR
23/01/2024 13:46
2D - Scuola secondaria di primo grado Randi, Ravenna
Lo stile delle vignette è molto curato e ben fatto, la storia anche se è cruda rappresenta come vivevano queste persone e come erano le cose al loro tempo.
Avatar ENRIMEDRI
02/01/2024 17:02
3E - Scuola media Strocchi, Faenza
il libro è semplicemente geniale. l'idea di comparare i vari popoli ad animali in base alla loro situazione è molto azzeccata. lo stile di art spiegelman e la descrizione dei personaggi post aushcwitz riescono molto bene nel raccontare gli orrori della seconda guerra mondiale, ed anche il fattore del realismo non viene a mancare, come la parlata di vladek. ho dato 8 stelle perchè il libeo mi è piaciuto molto, ma non è molto scorrevole.
Avatar covi_il_ficus
29/04/2023 11:12
1P - Liceo Fermi, Bologna
il libro mi è piaciuto anche se non è il mio genere
Avatar schiassi_michele
26/04/2023 06:55
1P - Liceo Fermi, Bologna
Il libro mi è abbastanza piaciuto perchè pur essendo un fumetto le avventure vissute dal padre durante la guerra sono molto realistiche e ben descritte e ti fanno capire i sentimenti e le sensazioni da lui provate.Il libro è scritto in un italiano non del tutto corretto,probabilmente come se un tedesco o polacco provasse a parlare italiano,idea molto interessante ma andando avanti nella lettura forse un pò fastidiosa.
Avatar Michele_Campanaro
24/04/2023 16:06
1N - Liceo Fermi, Bologna
Per i miei gusti, questa storia raccontata a fumetto è davvero toccante, racconta in modo molto approfondito con sincere testimonianze la situazione nella seconda guerra mondiale, usa bei paragoni e il parallelismo tra flashback e attualità è eseguito senza sbavature; non è semplice immedesimarsi in una storia simile, munita di costanti ostacoli diversi tra superare. Il voto che mi sento di dare è 7 , la storia è ben strutturata e il lessico appropriato, non mi è piaciuto la rappresentazione del padre, troppo irriconoscente con chi vuole aiutarlo, per uno che ne ha passate tante è difficile vederlo in quel modo.