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Dovevi tornare al mondo, Ronaterihonte, per poter morire, per illuminare il destino della Lunga Casa. Philip parlò. Io, privo di madre, non so più quante volte sono nato. Tu sei la prima e l' ultima levatrice, hai fatto di me un Mohawk e mi hai richiamato per l' ultima volta. Adesso sei la morte. Molly parlò. Il mondo si è bloccato. Molly parlò. Un cerchio si chiude, un cerchio si apre. Molly parlò. Le Sei Nazioni vivranno. Philip sospirò, gli occhi si bagnarono di lacrime.
Questo romanzo racconta la guerra di indipendenza americana da un punto di vista poco conosciuto, quello dei pellerossa americani che vi sono stati coinvolti. Il conflitto esplode nel 1775 e termina nel 1783 con la conquista dell' indipendenza da parte degli stati uniti d' America, e vede contrapposti da una parte i coloni americani, dall' altra l' impero inglese e i suoi alleati, tra cui la Confederazione delle sei Nazioni, composta dalle tribù dei Mohawk, Oneida, Cayuga, Onondaga, Tuscarora e Seneca. Una guerra che sembra mossa da un principio di giustizia, la libertà americana dall' impero colonialista inglese, mostra nel racconto dei Wu Ming un' articolazione di motivazioni molto più complessa, tra le quali il desiderio dei coloni di poter occupare liberamente la terra dei nativi americani. La lotta per l' indipendenza americana raccontata in quest' opera, non è una guerra giusta, mossa da alti ideali, ma una guerra generata da miserabili interessi. In mezzo, a pagarne le spese, i pellerossa americani coinvolti nella difesa delle proprie terre, saranno spazzati via dagli eventi della storia. Ma questa è la cornice, il pretesto narrativo, in realtà questo libro ci racconta un mondo e una cultura che non ci sono più, attraverso le gesta di eroi che difficilmente il lettore potrà dimenticare.

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