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Hugo fece un respiro profondo, tornò indietro e spostò le macerie carbonizzate. L'automa era pesante e ridotto a pezzi, ma lui lo raccolse e, non avendo altro posto dove andare, tornò alla temuta stazione ferroviaria.
Hugo è un bambino orfano che vive nella Parigi di inizio Novecento, presso uno zio ubriacone che si occupa della manutenzione degli orologi della stazione.
Un giorno però scompare anche lo zio e Hugo, terrorizzato all'idea di essere rinchiuso in un orfanotrofio, si costruisce un rifugio nei cunicoli segreti della stazione.
Le giornate di Hugo sono dedite alla carica e manutenzione degli orologi, così nessuno si accorge che lo zio se n'è andato, e alla riparazione di un automa avuto in eredità dal padre, che , Hugo né è convinto, una volta riparato riprodurrà con la penna che ha in mano un messaggio che il padre ha lasciato per lui. Per aggiustare l'automa Hugo deve rubare i componenti al chiosco di un vecchio giocattolaio che un giorno, però, lo sorprende, gli ruba il taccuino su cui sono scritte le indicazioni per le riparazioni e lo costringe a un patto.
Se il ragazzo rivuole indietro il suo taccuino dovrà lavorare gratuitamente per il vecchio giocattolaio. Hugo non ha alternativa e accetta, ma proprio quell'imprevisto permetterà a Hugo di conoscere Isabelle e da quell'incontro la sua vita cambierà completamente.
Il libro, di ben 544 pagine, ha la bellissima peculiarità di narrare gran parte della storia per immagini.

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Selznick, La stanza delle meraviglie
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Commenti

Avatar marco_09
07/02/2022 22:00
2C - Scuola secondaria di primo grado, San Pietro in Campiano, Ravenna
Questo libro è un romanzo grafico, la narrazione è concisa essenziale accompagnata però da bellissime illustrazioni a carboncino, talmente fatte bene che ogni immagine sembra una foto. Le immagini occupano entrambe le pagine e non integrano il testo, non illustrano la parte scritta ma fanno procedere la lettura le immagini sono la vera forza di questo libro.
Avatar gretacrupi
17/01/2022 09:32
3C - Scuola media L. Trombini, Tirano (SO)
la storia è bella ma secondo me ci sono troppe immagini
Avatar Lettoreanonimo007
20/01/2022 13:33
2H - Secondaria di I grado "G. Rossetti", IC Pescara 5
Molto bella la grafica e l'impaginazione che rendono bene l'idea di trasformare il libro in un film. Mi sono piaciuti i disegni, veramente bellissimi. La mancanza dei colori viene compensata dal talento nel fare i disegni così abilmente con solo la matita e l''idea di trovare una spiegazione per lo stile del disegno é ancora una volta molto ingegnosa. La storia é lenta nello sviluppo, perché ci sono molti eventi negativi, ma vale la pena andare fino a fondo alla storia, perché il finale ... Io non ho messo una melodia perché immagino il libro come un film muto, prima che il sonoro venisse inventato per il cinema ( NON LEGGERE DA QUESTA PARTE IN POI SE NON HAI GIÀ LETTO IL LIBRO) Tuttavia ho trovato alcuni errori nel senso logico di come viene scritto il libro e nei disegni. Nel libro alcuni disegni sono stati sostituiti dalle foto, mentre nel finale viene scritto che il romanzo intero é stato fatto da una macchina che ha inventato Hugo da grande, simile a quella del padre. Le foto sono forse state aggiunte dal macchinario e stampate milioni di copie? Prima della conoscenza della chiave al collo di Isabelle, quella per attivare il meccanismo del padre di Hugo, quando é stata presentata per la prima volta non compare. Nonostante questo, per me sia la storia e sia i disegni sono perfetti
Avatar DeRosaNicolò
14/01/2022 15:43
3X - scuola media "Marco d'Oggiono", Oggiono
Questa storia mi è piaciuta molto sia per la trama coinvolgente sia per i colpi di scena o le continue entrate in scena di nuovi personaggi. E' una storia molto originale e il libro nonostante il fatto che è di 500 pagine ci soni molte immagini ed è iscritto in modo chiaro, comprensibile e scorrevole.