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Erano strani gli altri della classe, quelli per i quali l'andazzo andava avanti come sempre. Se uno prima di una prova scritta avesse chiesto loro: «Ma tu perché vivi?», quelli avrebbero risposto: «Non è nel programma scolastico, non lo sappiamo».
La vita in una città della provincia tedesca negli anni Ottanta può essere faticosa. Soprattutto se sei all'ultimo anno di superiori, devi trovare un modo per sfuggire alla leva militare obbligatoria e il tuo migliore amico ha appena ingoiato un intero flacone di sonniferi tentando di ammazzarsi. Ma può anche trasformarsi in un'incredibile avventura se si decide di andare a vivere tutti insieme in una grande casa per stare vicini a una persona fragile. È quello che decidono di fare Höppner, Vera, Pauline, Cäcilia ed Harry per aiutare il loro amico Frieder ad affrontare i suoi momenti più bui. Lo fanno per lui, ma anche per loro, per il desiderio che hanno di scappare, di viaggiare, di fuggire a Berlino dove nessuno li costringerà ad andare a combattere nell'esercito. Vivono insieme e si aiutano a vicenda durante l'ultimo anno delle superiori, prima che ognuno decida che percorso intraprendere. Saranno in grado insieme di inventare qualcosa di diverso dal birth, school, work, death che sembra caratterizzare le monotone vite di chi li circonda? Ma soprattutto, riusciranno a capire perché si vive e perché, a volte, qualcuno può decidere che non vuole più farlo?

Commenti

Avatar Nini
30/03/2024 09:34
1M - Liceo Attilio Bertolucci, Parma
Germania, anni 80, piena guerra fredda. In questo ambiente di sofferenza e distanza sociale, si scorge un giovane con il timore del futuro e con la costante voglia di fuggire da un presente in cui, anche se in compagnia di amici, il braccio della solitudine trattiene la mente del giovane maturando Höppner, che con nostalgia rammenta un passato in cui ogni dettaglio era scandito con un sorriso. Il racconto inizia con la fuga del protagonista, Höppner, da una famiglia in cui il sentimento di straniamento è presente ogni giorno e che lo fa sentire poco voluto. Questo sentimento è esacerbato anche dalla comparsa del nuovo compagno della madre, il cosiddetto C2M2 (Compagno Coglione di Mia Madre). Trovo la scelta di questo nome molto ingegnosa, perché riesce a dare un volto al personaggio senza una particolare descrizione. Dato il malessere creato nella sua dimora, si nota una grande volontà di scappare con le persone amate o fidate come con Vera, la fidanzata di Höppner, o l'amico Frieder, tentato suicida, per trovare la libertà. Quest'ultimo argomento viene spesso trattato secondo continue opinioni diverse: all'inizio, la libertà viene raffigurata con il lasciarsi tutto alla spalle, per poi diventare un concetto più tangibile dandogli un nome 《Suicidio. Faceva pensare a una malattia, mi dissi. O a una medicina. Prima si diceva togliersi la vita. O tentare di ammazzarsi. Frieder aveva cominciato a parlare di morte volontaria, di libera scelta. Dubitavo che fosse davvero libero quando ingerì le compresse. Se l'esito della decisione era scontato, in cosa consisteva la libertà? 》 Il giovane protagonista alla notizia della volontà di suicidio dell'amico, rimane scosso a tal punto di cambiare totalmente pensiero su quella che dovrebbe essere la mente di un adolescente, spostando l'asticella dell'obbiettivo 《Non compiere 18 anni significava che era stato tutto vano》. La vera parte di avventura inizia con la dimissione di Frieder dal manicomio e con la decisione di convivenza tra nuovi e vecchi amici: Höppner, Vera, Cäcilia, Pauline e Harry, che con la paura di perdere un amico per mano di un abisso interiore e con avventure indimenticabili riscrivono il significato di famiglia, assente come visione positiva nella vita di tutti i giovani protagonisti. L'ironia mescolata alla serietà consente una lettura attenta che suscita paura e felicità. Angoscia con tranquillità. Libertà con prigionia. Ogni singolo dettaglio, genera confusione e rompe una visione costruita sul mondo adolescenziale, lasciando al lettore molti punti di domanda e questioni irrisolte. Consiglio la lettura a chiunque abbia voglia di un momento di riflessione, capace di mettere in dubbio i pregiudizi. Durante la lettura, sono presenti dei riferimenti a musiche e a film che rendono ancora più vicino questo racconto al lettore. "La nostra casa" pare un'antitesi a causa dell'enorme contrasto e del continuo senso di "non appartenenza" di tutti i personaggi. Il racconto viene narrato in prima persona. L'autore Bov Bjerg, specializzato in storie di giovani e di amore, a parer mio, rende difficile la comprensione del racconto a causa della mancanza del titolo di ogni capitolo, anzi per la vera e propria mancanza di questi.

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Avatar Willigelmo
19/01/2024 09:33
2B LSA - IIS Capirola, Ghedi (BS)
il libro “la nostra casa” di bov bjerg mi è piaciuto molto perchè mi ha fatto riflettere, parla di argomenti di cui non si discutono tutti i giorni, il suicido, mi ha entusiasmato leggerlo perché quando l'autore si chiedeva perché le persone si suicidano, autuonamente mi facevo anche io la stessa domanda. lo consiglio
Avatar virginiaf
18/01/2024 19:06
2B LSA - IIS Capirola, Ghedi (BS)
'La nostra casa' è un romanzo che parla di 6 ragazzi che, all''ultimo anno di liceo, vanno a vivere insieme in una grande casa per stare vicini ad uno di loro, Frieder, che ha appena tentato di suicidarsi. La storia è raccontata dal punto di vista di Hoppner, che è subito stato contento di accettare l'invito ad andare a vivere nell' Auerhaus (così i protagonisti chiamano la loro casa) per non dover più vivere con il compagno di sua madre e con la speranza di trovare un modo per sfuggire alla leva militare obbligatoria. Nel libro sono raccontate tutte le avventure che questi ragazzi vivono insieme e le lunghe conversazione che hanno, in cui, per esempio, domandano a Frieder il perchè del suo gesto e come si fosse sentito prima di compierlo oppure si chiedono come sarà la loro vita una volta lasciata l'Auerhaus. Questo libro mi è piaciuto molto perchè mi è sembrato molto scorrevole da leggere, ma allo stesso tempo mi ha portato a riflettere su diversi temi.
Avatar Dadssi_Marwan
26/05/2023 07:58
1A - IIS "Vittorio Bachelet", Oggiono
Il libro mi è piaciuto abbastanza, i temi che tratta sono l'adolescenza e l'amicizia temi che trattiamo tutt'oggi.
Avatar ssara
25/05/2023 21:09
1A - IIS "Vittorio Bachelet", Oggiono
Mi è piaciuto abbastanza soprattutto per i temi che tratta in cui mi riconosco: l'adolescenza, l'amicizia. Questi quattro ragazzi che convivono insieme con la voglia di di diventare indipendenti, forse troppo presto. Durante la convivenza condivido insieme colazioni, pranzi e cene e per mantenersi fanno piccoli furti. Mi sono ritrovata molto con la storia racconta. Lo consiglio molto soprattutto per gli adolescenti ma anche per i piu grandi per capire il punto di vista degli adolescenti.
Avatar dajerooma
15/05/2023 17:19
1BSA - Liceo Andrea Maffei, Riva del Garda
Il libro di Bov Bjerg “La nostra casa”, è una storia appassionante e coinvolgente che affronta temi molto a cuore ai giovani, quali l'importanza dell'amicizia, il desiderio di indipendenza, la difficoltà ad affacciarsi ad un mondo nuovo e sconosciuto e la ricerca di un proprio ruolo nella società. Il libro mi è piaciuto molto perché mi sono immedesimato nella storia di quattro ragazzi che lasciandosi alle spalle storie famigliari complicate e problemi esistenziali, provano a superare le difficoltà andando a vivere insieme. Intristito dal fatto che l'amico Frieder viva in un manicomio, e per evitare che si suicidi, Hoeppner (il protagonista) decide di andare insieme alla sua ragazza, Vera, e all'amica Cäcilia a vivere con lui all'Aurehaus, una casa di campagna di proprietà dei genitori di Frieder. I quattro liceali iniziano così una convivenza, dove alla routine di colazioni, pranzi e cene assieme, si aggiungono feste, conoscenze di nuove persone, piccoli furti per procurarsi il cibo, delusioni d'amore e avventure pericolose. Hoeppner affronta anche il tema della leva militare, obbligo che lui cerca con vari sotterfugi di eludere. [...]

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Avatar Bea123456789
13/05/2023 18:21
2ASC - Liceo Rosmini, Rovereto
Recensione “La nostra casa” “La nostra casa” è un romanzo scritto da Bov Bjerg, pubblicato nel 2017. La storia è ambientata nella Germania degli anni ‘80 e ha come protagonistA un gruppo di amici che decidono di andare a vivere insieme in una ex fattoria per proteggere Frieder, un ragazzo che aveva tentato il suicidio. Questa fattoria, battezzata Auerhaus, diventa così il mondo di questi ragazzi in cui vivono senza la supervisione di adulti. Questo libro mi è piaciuto molto soprattutto per i risvolti psicologici presenti nel testo e gli spunti interessanti che lo scrittore inserisce.
Avatar Annan
13/05/2023 13:01
2ASC - Liceo Rosmini, Rovereto
“La nostra casa” è un romanzo di Bov Bjerg pubblicato dalla casa editrice Keller. Si tratta di un romanzo psicologico e riflessivo del 2017 che narra le vicende di un gruppo di adolescenti della Germania degli anni Ottanta. I giovani ragazzi si trasferiscono durante l'ultimo anno di liceo in una vecchia fattoria: Auerhaus. Si ritrovano tutti in quella casa per aiutare e proteggere Frider, ma anche per capire veramente come vogliono vivere la loro vita. Hanno un unico obiettivo comune: trovare la felicità. Insieme vivono amicizie, amori e difficoltà sconvolgenti, tutto circondato da furti, feste e lunghe chiacchierate. La voce narrante è Hoppner, il migliore amico di Frider, che racconta la storia dal giorno che ha cambiato completamente la loro vita. “Io non volevo uccidermi. Non volevo più vivere. Credo ci sia una differenza”- Frieder Il libro è scritto con un lessico semplice e frasi brevi, che lo rendono scorrevole e piacevole alla lettura. Personalmente ho trovato il libro coinvolgente ed emozionante. A tratti è parso quasi di trovarsi veramente nella Auerhaus. Sono rimasta incollata alle pagine e con il fiato sospeso fino alla fine per poi rendermi conto che era solo una storia. Una storia che però fa riflettere su temi importanti senza appesantire il lettore.
Avatar perinii
12/05/2023 16:39
3B - ITIS Galilei, San Secondo Parmense
Questo romanzo narra di 5 ragazzi degli anni ‘80 che decidono di andare a vivere insieme per aiutare un loro amico a non tentare di uccidersi un' altra volta. La loro è una casa dove possono scappare dalla realtà che li circonda,creandosi il loro mondo, stabilendo regole per la convivenza e sperimentando nuove cose come la droga,il furto,l'omosessualità e le feste. I temi trattati sono l'amore,l'amicizia e il suicidio. Il motivo del tentativo di suicidio di Frieder rimane un grande punto interrogativo per tutto il romanzo,sappiamo solo che lui non è che voleva uccidersi ma smettere di vivere. È un tema davvero forte e lascia un senso di malinconia e a volte viene “alleggerito” da battute ironiche tra i personaggi. Il linguaggio utilizzato è semplice, è una storia ben scritta e per niente pesante.
Avatar Lettore1605
09/05/2023 18:35
1BSA - Liceo Andrea Maffei, Riva del Garda
questo libro racconta la storia di ragazzi che vogliono scappare dal loro monotono destino che li aspetta e aiutare il loro amico Frieder, che aveva tentato il suicidio e successivamente era stato ricoverato in manicomio, a cambiare idea e vivere la vita con loro. Decidono così di fondare l'Auerhaus, occupando una fattoria abbandonata dove avrebbero potuto vivere senza limiti facendo ciò che volevano. All'inizio tutti sono molto preoccupati per Frieder perché hanno paura che smetta di prendere le sue medicine e possa ammazzarsi da un momento all'altro, ma poi subentrano altri problemi. Una citazione che mi ha colpito: mentre è quella di Hoppner, stava facendo un esame e mentre si trova ad analizzare una frase con, dove trova un punto e virgola. , Llui dice: - La cosa peggiore erano i punti e virgola. Si mettevano quando si era indecisi tra la virgola e il punto. Non dentro o fuori, ma punto e virgola. Il punto e virgola sintetizza in un solo carattere, il concetto di “in un certo senso”- . Secondo me con questa frase Hopper intendeva che i "punti e virgola” sono la soluzione più facile, ma servono solo a procrastinare le decisioni:, per quanto possa far male mettere un punto nella nostra vita è meglio che soffrire poco è più lungo come con un punto e virgola. Questo libro tratta diversi temi come la difficoltà di vivere da soli avendo molte responsabilità e l'andare d'accordo con altre persone capendo cosa provano e accettandole per le loro ideologie, anche se diverse dalle nostre, perdonando i vari errori commessi. Tratta anche delle tentazioni e delle prove che la vita ci mette davanti nel nostro cammino, degli sbagli e degli errori che portano delle conseguenze.
Avatar zoefiorentinii
27/04/2023 23:22
2 Bs - Liceo Torricelli Ballardini, Faenza
"La Nostra Casa" racconta la comune storia di 5 ragazzi, Höppner, Pauline, Vera, Cäcilia e Harry, la cui vita cambia radicalmente quando decidono di trasferirsi in un'unica casa per rimanere vicini e aiutare un loro amico che ha appena tentato il suicidio. Devo ammettere che questo libro non mi ha preso subito e all'inizio ho fatto fatica a capire dove volesse indirizzarsi, ma poi sono riuscita a "entrare" nel romanzo e immedesimarmi al meglio nei personaggi, arrivando a capire i loro vari punti di vista e ho cominciato a leggere il racconto in maniera diversa, più consapevole. Consiglio questo libro a chi ha voglia di dedicarsi ad una lettura seria e che faccia riflettere, poiché offre molti spunti su cui pensare.
Avatar NINOXVII
25/04/2023 22:05
3B - ITIS Galilei, San Secondo Parmense
“La nostra casa” è un romanzo scritto da Bov Bjerg e ambientato nella Germania degli anni ‘80. Questo libro ci racconta le vicissitudini di un gruppo di ragazzi che decidono di vivere in una casa di campagna con lo scopo di controllare un amico che ha tentato il suicidio. I protagonisti sono Höppner, Frieder, Vera, Cäcilia, Pauline e Harry accomunati tutti dalle stesse paure: assomigliare ai propri genitori, i ragazzi temono la leva militare obbligatoria e la paura di ciò che la vita gli può riservare. Höppner propone a Frieder di trasferirsi insieme a lui in questa casa di campagna,in modo da poter controllare il proprio amico, a loro due si aggiungerà inizialmente Vera( la ragazza di Höppner) e successivamente Cäcilia, Pauline e Harry per non lasciare Hoppner solo con Frieder. Durante questo periodo di convivenza i ragazzi si sentono finalmente liberi, vivono senza il sostegno economico dei propri genitori, danno feste e cercano di arrangiarsi come possono; in questa casa l'amicizia di questo gruppo si consolida molto velocemente al punto da definire tale luogo la loro vera CASA. Tutto sommato non è un brutto libro, anzi, è abbastanza interessante ma non è riuscito a farmi immergere nel racconto per il fatto che la storia è strutturata come se fosse una sorta di diario, alcune parti sono state spiegate nel minimo dettaglio e altre in maniera sbrigativa. il linguaggio utilizzato è semplice e colloquiale e tratta temi non scontati tra cui la morte, l'omosessualità, l'amicizia e le problematiche legate all'adolescenza.
Avatar bohok
26/04/2023 21:31
2S - I.I.S. Cesare Battisti, Bolzano
"La nostra casa" è un romanzo di Bov Bjerg, ambientato negli anni Ottanta in una piccola cittadina tedesca. Parla della convivenza di un gruppo di adolescenti, Höppner, Frieder, Vera, Pauline, Cäcilia e Harry, nella "Auerhaus", durante il loro ultimo anno di liceo e dopo il tentato e fallito suicidio di Frieder. Tratta infatti, di temi non solo riguardanti l'amicizia ma anche di argomenti più profondi e complessi, come il suicidio, il distaccamento dalla propria famiglia, le prime esperienze nel mondo "adulto" e la crescita personale. Questo è un romanzo riflessivo, l'autore (in questo caso Höppner, che racconta in prima persona) scrive tutti i suoi pensieri "a cascata", come se non potesse trattenerli e dargli un percorso ben delineato, infatti non è raro che si salti da un argomento all'altro. Nonostante sia una lettura di breve durata è molto intensa e concreta, Bjerg non si perde in giri di parole o metafore, e credo che riesca a rispecchiare alla perfezione la dura e difficile realtà per i ragazzi nati in quel periodo, ovvero il costante timore della leva militare. Frieder a causa del suo stato psicologico è considerato infermo mentale e quindi ciò non è un problema. Invece Höppner, piuttosto che affrontare il suo destino, fantastica spesso sul loro futuro se fossero diversi, e prova a trovare un modo per evitare la leva, ovvero fuggendo a Berlino. Anche se questo libro non è esattamente il mio genere, mi è piaciuto molto per il modo con cui scrive Bjerg, riesce a trattare temi particolari sempre con uno sfondo ironico in modo da non far stancare mai il lettore.
Avatar Rombo
21/04/2023 01:01
1i - Liceo Galvani, Bologna
“La Nostra Casa” è un libro ambientato nella Germania degli anni ‘80, che tratta tematiche psicologiche, in particolare dal punto di vista adolescenziale. Di conseguenza è un racconto che fa riflettere e che ho trovato molto interessante. La trama parla di un ragazzo di diciotto anni di nome Frieder, che dopo aver tentato il suicidio, viene ricoverato in un manicomio. L'unico a visitarlo è l'amico Höppner (è dal suo punto di vista che ci viene narrata la storia). Una volta fuori, Frieder va a convivere in una casa in campagna insieme a Höppner, e anche Vera, Cäcilia, Pauline e Harry; questi ultimi vogliono aiutare Frieder a superare i suoi momenti bui e proteggerlo. Anche loro però fanno fatica a seguire questo stile di vita: hanno paura del futuro, di diventare come i loro genitori, di essere uguali al resto dei loro coetanei. In particolare i maschi temono la leva militare; preferirebbero scappare, andare a Berlino (dove la leva non è obbligatoria), sentirsi più liberi. Di seguito riporto due citazioni che ho apprezzato particolarmente; la prima: “Erano strani gli altri della classe, quelli per i quali l'andazzo andava avanti come sempre. Se uno prima di una prova scritta avesse chiesto loro: <<Ma tu perché vivi?>>, quelli avrebbero risposto: <<Non è nel programma scolastico, non lo sappiamo>>”; la seconda: “Il 24 Dicembre ero a casa. Cioè, ero in famiglia. Perché in realtà la mia casa era l'Auerhaus". Nella prima frase è rappresentato perfettamente il tema di questo libro. Come detto in precedenza i protagonisti non vogliono essere come i loro coetanei, proprio perché essi vivono la vita senza riflettere su ciò che fanno, svolgono compiti solo se gli vengono assegnati da qualcuno, non sono liberi, bensì dipendenti dalla società e dal pensiero altrui. Nella seconda invece, Höppner esprime l'importanza della sua nuova casa (l'Auerhaus per l'appunto), poiché è per lui una nuova esperienza e rappresenta un passo verso il futuro, verso una nuova direzione, contro gli schemi della solita routine.

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Avatar pb1109
20/04/2023 19:51
1i - Liceo Galvani, Bologna
Titolo:”La nostra casa” Autore: Bov Bjerg Questo libro racconta una storia veramente strana. Un gruppo di ragazzi di provincia che decidono di andare a vivere insieme dopo il tentato suicidio di uno di loro. Un luogo dove possono fare ciò che vogliono, per esempio fare feste, ma soprattutto un luogo dove possono stare da soli, dove devono cavarsela senza l'aiuto dei genitori. Durante tutta la durata della storia i ragazzi del gruppo si conoscono meglio, facendo continue esperienze, diventando così di fatto una vera e propria famiglia, unita da legami forti. E' ovvio che all'interno del romanzo il tema principale sia quello della morte, ma ho potuto identificare anche quello dell'amore e dell'amicizia. Devo dire la verità: inizialmente questa non era la lettura che avevo scelto, ma dopo averne ascoltato l'inizio mi sono subito convinto a scoprire se questo gruppo di ragazzi è riuscito a raggiungere il loro obiettivo: la libertà. Voto:8,5 Mi hanno particolarmente colpito una citazione: “Il 24 dicembre ero a casa. Cioè, ero in famiglia. Perchè la mia casa in realtà era l'Auerhaus. Ma questo lo capivano solo quelli che erano a casa nell'Auerhaus. Per questo”a casa” significava sempre “famiglia” quando parlavamo con qualcuno che non era a casa nell'Auerhaus. Quando invece parlavamo con chi era a casa nell'Auerhaus, “a casa” significava sempre Auerhaus”. All'inizio non comprendevo il senso di questa frase, ma dopo aver compreso il legame venutosi a creare tra i ragazzi all'interno della casa, ho compreso a pieno il valore di “casa” per il gruppo.

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