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Sarebbe morto; e sarebbe andato in qualche posto dove l'avrebbero capito. Era inutile attendersi comprensione dei suoi profondi e delicati sentimenti da uomini come il tenente. La comprensione doveva cercarla nella tomba. 
Henry, diciassette anni, non sta nella pelle. Sulla stampa ogni giorno viene raccontata un'esaltante vittoria dell'esercito nordista contro i ribelli schiavisti. Anche lui vuole diventare un eroe, anche lui vuole fare la sua parte. Quindi comunica alla madre il desiderio di arruolarsi volontario. La madre ci prova a dissuaderlo, ma Henry, testone, vuole la sua parte di gloria, e decide di arruolarsi di nascosto.
Inizia così un viaggio all'interno della guerra di secessione americana, tra battaglie vinte, perse, amici che muoiono, fughe davanti al nemico e avanzate coraggiose e folli. Stephen Crane, con questo romanzo, ci porta dentro, fisicamente e filosoficamente, alla natura multiforme e contraddittoria della guerra. Un uomo che fugge davanti al nemico può riscattarsi dalla vergogna? Era meglio resistere e morire? La paura ha un valore o è solo un'emozione ignobile da combattere? E qual è il valore degli uomini mandati a morire: sono semplice carne da macello?
Un viaggio dentro l'uomo attraverso la metafora della guerra. 

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