Ti è piaciuto?
Veder la tua vita come una storia mentre la stai vivendo può aiutarti a viverla meglio: non è saggio pensare di sapere come sarà o come andrà a finire. Questo lo si potrà conoscere soltanto quando sarà terminata. E anche quando è terminata, e anche quando è la vita di un altro, di qualcuno che è vissuto cento anni fa, ed è una storia che ho sentito ripetere infinite volte, mentre la ascolto continuo a sperare e a temere come se non sapessi come finisce; in questo modo vivo la storia ed essa vive in me. E' un buon modo per ingannare la morte. Le storie sono le entità a cui la morte ritiene di poter mettere la parola fine. La morte non può capire che, anche se finiscono con lei, con lei non finiscono.
Le storie delle altre persone possono divenire una parte della tua, le sue fondamenta, il terreno su cui crescere.
Gli abitanti dei Monti - un territorio aspro e selvaggio - possiedono dei Doni: uno per famiglia, passato ai discendenti per via ereditaria. Doni meravigliosi: la capacità - con un gesto, una parola, un'occhiata - di chiamare gli animali, di accendere il fuoco, di spostare la terra. Doni terribili: la possibilità di spezzare un arto, di ottenebrare la mente, di scatenare una malattia devastante. E gli uomini e le donne dei Monti vivono nel continuo terrore che una famiglia "scateni" il proprio Dono contro le altre, mutilandole, sterminandole o rendendole schiave. Ma, così facendo, non rinunciano forse a ciò che hanno di più prezioso? 

Commenti

Ancora nessun commento