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 ...niente sole, sono giorni che non vedi il sole, amico mio e lo Yukon, sepolto sotto un metro di ghiaccio, a sua volta ricoperto da altrettanta neve, un bianco interrotto solo dalla pista, ma quella pista esile, quella mancanza di sole, quel freddo spaventoso, quel silenzio pesante e la stranezza del luogo non ti impressionano affatto, tu non sei agitato... 
Tratta dall'omonimo racconto di Jack London, questa storia a fumetti ci ripropone senza nascondimenti la sfida dell'uomo alla natura selvaggia, ma anche l'orrore e l'angoscia di fronte alla morte.
Un Chechaquo, un novellino, nella lingua degli indiani Chinook, ha la bizzarra idea di mettersi in cammino per raggiungere un accampamento nelle lande disperse dell'Alaska con una temperatura di 60° sotto zero. Il bianco della neve è accecante, la barba è gelata, il tabacco da masticare quando viene sputato congela prima di toccare terra, le gallette di carne devono stare a contatto con la pelle per non diventare due proiettili inattaccabili dai denti. Come compagno, un cane. Perché quest'uomo è partito solo? Se gli accade qualcosa ce la farà? Lo strato soffice della neve nasconde insidie, fiumiciattoli surgivi che possono bagnare gli indumenti che lo tengono in vita. L'uomo cade nella sorgente, non sente più i piedi, il terrore inizia a impossessarsi della sua ragione, deve stare calmo, ce la può fare, al massimo perderà qualche dita per congelamento, deve assolutamente accendere un fuoco... 

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