Walden. Vita nel bosco

Feltrinelli, 2014
Traduzione di Salvatore Proietti
336 pagine
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 Dobbiamo imparare a risvegliarci e a restare svegli, non con ausili meccanici ma con un'infinita attesa dell'alba, che non ci abbandoni neppure nel sonno più profondo.
 Non conosco fatto più incoraggiante dell'indiscutibile capacità da parte dell'uomo di elevare la propria vita con uno sforzo consapevole.
Per prima cosa, due avvertenze: la prima è che questo è uno dei libri più influenti nella storia americana. Stiamo parlando di una specie di diario di metà Ottocento, che una volta rilavorato è diventato un vero saggio filosofico sulla possibilità di vivere in altri modi rispetto a quelli che la "modernità" ci impone, in pieno equilibrio con la natura. È sicuramente la maggiore fonte di ispirazione di tutti i movimenti ecologisti e ambientalisti sino ad oggi. Per dirne una, se hai visto il film di Sean Penn "Into the wild" (e se non l'hai visto rimedia subito!), forse ricordi che nell'autobus abbandonato nella foresta, vicino al corpo di Alex Supertramp, c'era un libro, che lui rileggeva e annotava ogni giorno. Era proprio questo.
Seconda avvertenza: a tratti è anche molto noioso, Thoreau probabilmente aveva troppe cose da dire contro il conformismo del suo paese, e troppo entusiasmo per controllarsi, e a volte si allunga senza riuscire a fermarsi. Ma dappertutto ci sono pensieri e frasi assolutamente memorabili.

Per due anni e due mesi, ancora piuttosto giovane, Henry David Thoreau ha lasciato la sua comunità per rifugiarsi in un bosco. Non per sola passione nei confronti della natura selvaggia, anzi, il laghetto vicino al quale si stabilì era a pochi chilometri da un paese. Voleva capire se fosse possibile vivere in un altro modo, diremmo oggi più ecosotenibile. Con un'accetta e poco più si è stanziato in una radura, e si è costruito da solo una baracca. ha iniziato a lavorare la terra. si è goduto il passare delle stagioni, ha registrato ogni cosa. Per dirla con le sue parole, ha "succhiato il midollo della vita".  

Commenti

Avatar myspaceandrada
06/06/2022 18:50
2ALN - Liceo Rosmini, Rovereto
Walden è un racconto d'avventura pubblicato nel 1864, dove l'autore, Henry David Thoreau, trascorre due anni, due mesi e due giorni isolato dalla società, in un bosco presso il lago di Walden, alla ricerca di sé stesso e della natura. Se si cerca un libro che trasmetta tranquillità e che rilassi, questo è il libro perfetto, grazie alle descrizioni dettagliate del paesaggio e alle varie riflessioni che l'autore si fa. Altrimenti, se non si è interessati all'ambiente, questo libro è altamente sconsigliato perché tutta la narrazione e la storia si basa su questo argomento. Difatti, molte volte il libro può diventare pesante oppure noioso da leggere per i vari motivi menzionati precedentemente. Questo libro è stato molto interessante da leggere ma personalmente non mi è piaciuto particolarmente, semplicemente perché non è il genere di romanzo che prediligo nella mia lettura. Di sicuro è stata una scelta di libro fuori dalla mia zona di conforto, il che non mi dispiace, anzi mi ha aiutata a capire quale genere testuale preferisco. Ci sono state anche parti del libro che mi hanno resa molto curiosa, ad esempio il fatto che il protagonista viveva di tutto ciò che produceva da sé, ma comunque non ci terrei a leggere un'altro libro come questo, non perché non sia stata una bella lettura, ma perché non mi appassiona questo tipo di libro.

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Avatar Adrisaurus_rex
05/05/2022 15:11
1A - Liceo Nomentano, Roma
Walden è il diario di due anni, due mesi e due giorni della vita solitaria di Henry David Thoreau, uno scrittore che si rifugia nei boschi per vivere con il minimo indispensabile che gli consente di imparare quanto più possibile dalla natura. È un libro molto interessante e rilassante poiché, ogni tanto, leggendo, mi sono perso nelle accurate descrizioni dei vari paesaggi che mi hanno trasportato accanto a Thoreau e nei ricordi passati del mio campo scout. Ebbene sì, sono uno scout, e capisco molto bene Thoreau quando afferma che guardando la natura il tempo si ferma: mi svegliavo prima di tutti al sorgere del sole, rimanevo seduto nella tenda a scrutare l'orizzonte e la natura che mi circondava e il tempo sembrava non scorrere. Ogni tanto lo scrittore si perde su questioni economiche e filosofiche che faccio fatica a seguire. Il linguaggio usato è semplice e alla portata di tutti. È un libro che consiglio agli amanti della natura e a tutti coloro che spesso sentono il bisogno di abbandonare la civiltà e stare da soli nei boschi.

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Avatar gre
gre
10/05/2022 20:34
1i - Liceo Galvani, Bologna
Trovo che questa storia sia molto coinvolgente e che stimoli i lettori a riflessioni non sempre semplici. Walden è un libro molto impegnativo, sia per il modo di scrivere dell'autore e protagonista, Thoreau, che a volte può risultare anche pesante, che per gli argomenti trattati e le considerazioni e i ragionamenti che porta a fare. Tramite un diario, Thoreau, si allontana per due anni dalla sua cittadina e dalla vita comune per andare in mezzo alla natura, più precisamente nei boschi vicino al lago Walden; con lo scopo di farsi un''idea più concreta sulla società civile di cui non condivideva gli ideali. Usando il racconto della sua storia, vengono approfonditi temi impegnativi e complessi come l'economia, il rapporto degli uomini con i soldi e con il tempo, sulla superficialità dell'uomo e di quanto nella nostra società siano fondamentali i beni materiali. L'aspetto che mi è piaciuto di meno è che scrittore si sofferma parecchio su dettagli botanici, però ho apprezzato le descrizioni particolareggiate paesaggistiche, perchè ti fanno immedesimare maggiormente nelle sue riflessioni. L'idea di Thoreau è che l'uomo dovrebbe vivere non per le imposizioni e le opinioni sociali e morali della comunità (oggi diremmo di non seguire la massa), bensì seguendo ciò che è essenziale e di cui si sente un vero bisogno. Infatti fa un esempio nudando il vestiario: in quei tempi, come oggi, spesso sono i giudizi altrui a farci decidere come e con cosa vestirci e comportarci. Thoreau espone il fatto della moda, che da un lato è positivo, in quanto le differenze di vestiario si annullano, ma dall'altro è negativo, poiché toglie la possibilità di esprimersi e di rappresentare con i vestiti la nostra interiorità è il nostro carattere. Il messaggio che quindi questa storia vuol far capire è che la nostra società è basata sul giudizio dell'altro e che ogni persona dovrebbe vivere la propria esistenza senza farsi condizionare da ciò che per i canoni della società è giusto, sbagliato, bello, brutto….

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Avatar CrostaceosuXanadu
11/05/2022 23:02
2i - Liceo Galvani, Bologna
"Walden, vita nel bosco", è più di un romanzo d'avventura, è proprio un diario di vita che l'autore riempie con i suoi pensieri e esperienze, oltretutto riguardo tematiche più attuali che mai. Il protagonista, Thoreau, stanco della vita movimentata e della confusione cittadina, decide di provare un esperimento particolare, ovvero sopravvivere nella natura selvaggia solamente tramite i propri sforzi, senza utilizzare i mezzi moderni del mondo civilizzato. Per due anni trascorre nei boschi presso il lago di Walden le proprie giornate, vivendo dei frutti della terra e costruendo con le proprie mani una capanna, come testimonia nei versi seguenti: "Per più di cinque anni mi mantenni così, solamente con il lavoro delle mie mani, e scoprii che lavorando circa sei settimane l'anno potevo soddisfare tutte le spese per guadagnarmi da vivere. Avevo tutto l'inverno e gran parte dell'estate liberi per lo studio". Fra le sue molte annotazioni spiccano le riflessioni che si pone, ad esempio su come la società non presti più attenzione a ciò che accade intorno a loro, specialmente le piccole cose che non andrebbero ignorate; una delle tante può esser quella riguardo al vestiario: "Nessun uomo è mai sceso nella mia stima perché aveva una toppa nei vestiti; eppure sono certo che ci si preoccupi più, in genere, di avere vestiti alla moda, o almeno puliti e non rattoppati, che di avere una coscienza pulita." Ho apprezzato molto il libro, completo e ricco di descrizioni, che tuttavia certe volte si dilungano e diventa difficile seguire la narrazione.
Avatar Adrisaurus_rex
05/05/2022 14:51
1A - Liceo Nomentano, Roma
Walden è il diario di due anni, due mesi e due giorni che narra della vita solitaria di Henry David Thoreau, scrittore e protagonista, che si rifugia nei boschi per vivere una vita con il minimo indispensabile che gli consente di imparare quanto può dalla natura. È un libro molto interessante e rilassante poiché ogni tanto, leggendo, mi perdo nelle accurate descrizioni dei vari paesaggi che ti trasportano accanto a Thoreau e in ricordi passati del mio campo scout. Ebbene sì, sono uno scout, e capisco molto bene Thoreau quando afferma che guardando la natura il tempo si ferma. Mi svegliavo prima di tutti al sorgere del sole, rimanevo seduto nella tenda a scrutare l'orizzonte e la natura che mi circondava e il tempo sembrava non scorrere. Ogni tanto lo scrittore si perde su questioni economiche e filosofiche che faccio fatica a seguire però per il resto del diario viene usato un linguaggio semplice alla portata di tutti. È un libro che consiglio agli amanti della natura e a tutti coloro che spesso sentono il bisogno di abbandonare la civiltà e stare da soli nei boschi.
Avatar Giulia_Toma
09/03/2022 16:37
2E - Convitto Nazionale "Vittorio Emanuele II", Cagliari
Penso che questa storia sia una che possiamo rivedere anche oggi, Walden è un lago del Massachusetts, America, Thoreau decide di andare a vivere lì per staccare un po' alla vita moderna, frenetica che viveva nella città. Thoreau é contento di vivere lì perché é immerso nella natura e si sente libero e tranquillo a vivere in mezzo alla natura. Sta lì per circa 2/3 anni, ma alla fine capisce di dover rientrare, il messaggio che mi ha trasmesso e che bisogna vivere in modo semplice e leggero.
Avatar gabibbo
08/03/2022 23:25
2i - Liceo Galvani, Bologna
“Walden” è un classico americano e il libro più famoso dell'importante scrittore e filosofo Thoreau. Non è un libro semplice, ma è un'esperienza memorabile. Si tratta del resoconto di un periodo (dal 1845 al 1847) durante il quale lo scrittore ha vissuto isolato in una foresta nel New England. Inizia con una corposa introduzione, quasi un piccolo trattato filosofico, nella quale Thoreau ci da un'infarinatura della sua filosofia e della sua critica alla società moderna. Le sue critiche alla civiltà industrializzata sono modernissime, anzi ancora più valide oggi che lo erano al tempo. Ad esempio, critica l'ossessione con il progresso tecnologico qui: “Le nostre invenzioni sono pensate per essere giocattoli carini che ci distraggono dalle questioni più serie. Non sono altro che mezzi progrediti per un fine non ancora progredito, un fine che era già troppo facile da raggiungere, come le ferrovie che ci collegano a Boston o a New York. Abbiamo l'urgenza di costruire un telegrafo dal Maine al Texas, ma può darsi che il Maine e il Texas non abbiano nulla di importante da dirsi”. Lo scrittore propone uno stile di vita più in contatto con la natura e afferma che la vita moderna è essenzialmente vuota e superficiale. Thoreau riflette sulle imposizioni sociali che dettano la vita in società e dimostra che sono fondamentalmente illogiche. Avendo osservato questi problemi, decide di sperimentare uno stile di vita diverso. Lo fa anche per un motivo che dice in una frase molto bella: “Non volevo vivere quella che non era una vita, perché l'esistenza è una cosa preziosa [...] Volevo vivere fino in fondo e succhiare tutto il midollo della vita, vivere in modo così spartano da sradicare tutto quello che vita non era, recidere quanto c'era di superfluo e raggiungere così l'essenza, arrivare a mettere la vita stessa in un angolo e ridurla ai minimi termini; e se a quel punto la vita si sarebbe rivelata nella sua miseria più intima, avrei goduto di quella miseria genuina e l'avrei mostrata al mondo. Ma se avessi invece scoperto la sua più sublime bellezza, allora l'avrei assaporata così da poterne fare una descrizione sincera nel resoconto del mio viaggio.” Compie un atto non poco estremo decidendo di vivere in modo isolato; un atto che però lo cambia come persona. Tuttavia Thoreau sa che non può continuare a vivere così per tutta la vita e quindi alla fine torna nella società, giungendo alle conclusioni del suo discorso filosofico nell'ultima parte del libro. “Walden” è un libro difficile. Lo è principalmente per lo stile di scrittura ottocentesco a momenti un po' pedante. Gran parte del libro è costituita da descrizioni minuziose e chilometriche della natura bellissima. Thoreau dimostra inoltre una conoscenza scientifica molto estesa dell'ambiente che lo circonda. Infatti secondo lui l'uomo dovrebbe imparare a vivere con la natura, conoscendone i pericoli e le risorse; l'uomo moderno, che ha dimenticato questo rapporto primordiale con l'ambiente, non saprebbe capire se una pianta è velenosa o no. Tornando allo stile di scrittura, è doveroso dire che “Walden” è pieno di passaggi lenti che spesso mi hanno annoiato. Spesso lo scrittore si dilunga su aspetti botanici o dettagli economici della sua vita, che fanno sembrare il libro più che altro una sorta di manuale di sopravvivenza o enciclopedia naturalistica. Essendo però “Walden” il resoconto di un esperimento, queste parti un senso ce l'hanno. Le mie parti preferite del libro sono le descrizioni bellissime e particolareggiate, che creano un senso di intimità e vicinanza con lo scrittore. Fanno venire voglia di visitare i paesaggi rurali dell'America. E' difficile riportarle qua per intero, quindi consiglio di leggersi il libro se si vuole. In conclusione, chiunque abbia mai desiderato una vita meno moderna e più in connessione con la natura potrebbe leggere “Walden”, ma non si deve aspettare una lettura semplice.

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Avatar Jonny_the_best
28/02/2022 18:30
2F - Liceo Copernico, Bologna
Walden. Vita nel bosco è un romanzo il quale tratta di un' uomo che decide di trasferirsi in mezzo alla natura lasciando la sua città natale. Quest' ultimo pensa che l' uomo moderno sperpera il denaro ed il proprio tempo inutilmente. Il protagonista si trova nelle sponde del lago Walden, esso si immerge completamente nella natura e parla delle sensazioni che quella vita comporta. Personalmente il romanzo non mi è piaciuto molto, però per le persone che amano la natura e le descrizioni del paesaggio è perfetto.
Avatar Lucretto
20/02/2022 22:35
2i - Liceo Galvani, Bologna
Walden o vita nei boschi è un libro che tratta di riflessioni antropologiche ed esperienze vissute dal narratore dopo aver trascorso due anni nei boschi del New England, nelle vicinanze del lago Walden. Vivendo a contatto con la natura si è reso conto di quanto la vita dell'uomo sia piena di superficialità e di ricchezze materiali, sperimentando lui stesso una vita umile e povera ma allo stesso tempo estremamente ricca di piccoli momenti e insegnamenti che la vita gli ha concesso. Proprio per questo egli decide di affrontare solo gli aspetti esistenziali della vita. “Non volevo vivere quella che non era una vita, perché l'esistenza è una cosa preziosa [...] Volevo vivere fino in fondo e succhiare tutto il midollo della vita, vivere in modo così spartano da sradicare tutto quello che vita non era, recidere quanto c'era di superfluo e raggiungere così l'essenza, arrivare a mettere la vita stessa in un angolo e ridurla ai minimi termini; e se a quel punto la vita si sarebbe rivelata nella sua miseria più intima, avrei goduto di quella miseria genuina e l'avrei mostrata al mondo. Ma se avessi invece scoperto la sua più sublime bellezza, allora l'avrei assaporata così da poterne fare una descrizione sincera nel resoconto del mio viaggio.” Si deve aggiungere che il concetto di vita per noi, come per i contemporanei dell'autore, non indica semplicemente la nostra esistenza, bensì il rapportarci con altre persone all'interno di una società piena di dogmi, per la maggior parte delle volte inutili. Si pensi ad esempio all'ambito della moda e dell'abbigliamento, su cui l'autore svolge osservazioni come questa: “Tenga a mente, chi lavora, che lo scopo degli abiti è prima di tutto conservare il calore vitale e secondariamente, nel nostro stato sociale, coprire le nudità; [...] Re e regine, che indossano un abito una sola volta, non conoscono il piacere di portare un vestito che calzi bene, anche se i loro vengono cuciti appositamente da sarti o sarte. Loro sono più che altro attaccapanni su cui vanno appesi abiti puliti. Ogni giorno che passa, il nostro vestiario somiglia sempre di più a noi, dato che riceve l'impronta del carattere di chi lo indossa,[...] Non ho mai perso la stima per qualcuno solo perché i suoi vestiti erano rattoppati.” Il narratore, con questo ragionamento, vuole far intendere come anche solo il vestiario possa mettere in evidenza una dilagante superficialità abbondantemente presente nella società in cui è stato scritto il libro, ma che è presente anche in quella contemporanea. Il narratore ci invita quindi a pensare al vero scopo del vestiario: mantenere la nostra temperatura costante. Nel corso della storia, però, il concetto di abito si è evoluto, infatti nella società odierna il vestiario ha assunto un significato più ampio. Sì, è vero che un vestito è solo un pezzo di stoffa con cui ci copriamo, ma rappresenta soprattutto il nostro status sociale, il nostro genere, la nostra trascuratezza ed è quindi una forte espressione del nostro carattere e della nostra persona. Il concetto di moda influisce quindi enormemente sull'espressione di noi stessi, ma a cosa serve dunque la moda, che ci fa apparire tutti uguali, annullando quindi la nostra diversità e unicità? La moda spinge sulla necessità dell'uomo di sentirsi appartenente a un gruppo, che è una esigenza naturale. Sì, è vero che la moda, eguagliandoci, annulla le differenze sociali, ma annulla anche l'espressione di noi stessi. Si può dunque affermare che la moda, sopprimendo il concetto di abito in quanto mezzo per non sentire il freddo, sia una delle tante imposizioni sociali che aggiungono alla vita dell'uomo aspetti superflui, quindi non esistenziali, che il narratore non riterrebbe degne di considerazione. Sarebbe opportuno, quindi, come afferma l'autore vedere la vita solo in quanto esistenza, preoccupandosi esclusivamente degli aspetti essenziali, trascurando i mezzi che ci mostrano alla società, come ad esempio un indumento? Secondo il narratore la vita va vissuta trascurando le imposizioni mentali e sociali: bisogna vestirsi perché si ha freddo, mangiare perchè si è affamati e bere perché si è assetati, senza fare nulla perchè si è costretti. Naturalmente non intendo dire che sia necessario avere pochi vestiti ed apparire trascurati per avvicinarsi al concetto primario di esistenza, anzi credo che non ci sia nulla di sbagliato nel voler mostrarsi curati, ma è importante considerare il fatto che possa diventare un meccanismo fine a se stesso.

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Avatar ailed
10/02/2022 13:52
2CS - Liceo Luigi Stefanini, Venezia Mestre
Il libro é ben scritto e propone dei temi in fatto di sostenibilità incredibilmente attuali pensando soprattutto a quando é stato scritto. Per il mio gusto é troppo "lento", verte molto più sulla parte emozionale e filosofica che su quella pratica pertanto non é proprio il mio genere. La filosofia che permea il libro è molto interessante. La vita nel bosco è per Thoreau una fuga da una civiltà di cui non condivide valori e costumi, e l'intero romanzo raccogliere le sue riflessioni intorno a ogni aspetto della vita. Non c'è nulla di "avventuroso", è soltanto la vita di un uomo che si è ritirato in solitudine sulle sponde di un lago, il romanzo è autobiografico, e a mio parere non c'era molto che potesse accadere a un tizio in un bosco in territori ormai civilizzati a metà Ottocento. Ho scritto che è pesante perché Thoreau si dilunga moltissimo in dissertazioni sulla natura che lo circonda, vera protagonista del romanzo probabilmente, ma a tratti sembra letteralmente un'enciclopedia sulle specie di piante e animali del luogo.
Avatar Bri
Bri
05/02/2022 13:41
2i - Liceo Galvani, Bologna
Durante le vacanze di Natale ho avuto modo di leggere il romanzo “Walden: vita nei boschi” dello scrittore statunitense Henry David Thoreau. Vorrei, pertanto, esprimere la mia opinione riguardo a questo libro, e in particolare approfondire l'aspetto del libro che ho apprezzato di più. Prima, però, di parlare di questo aspetto vorrei spiegare brevemente di cosa parla. L'autore, protagonista del racconto, nel libro descrive la sua disapprovazione nei confronti della società ottocentesca, troppo consumistica, superficiale, meccanica e ripetitiva. Ci troviamo, infatti, nel periodo dell''industrializzazione, epoca che mette in evidenza lo sviluppo e il cambiamento della società e che di conseguenza segnerà una grande svolta nella storia dell'umanità. Thoreau, pertanto, decide di trovare una nuova vita, lontana dalle grandi città moderne, e nel pieno della natura, sostenendo: “Andai nei boschi perché desideravo vivere con saggezza, affrontando solo i fatti essenziali della vita, per vedere se non fossi riuscito a imparare quanto essa aveva da insegnarmi e per non dover scoprire in punto di morte di non aver vissuto. Il fatto è che non volevo vivere quella che non era una vita a meno che non fosse assolutamente necessario. Volevo vivere profondamente, succhiare tutto il midollo di essa, volevo vivere da gagliardo spartano, per sbaragliare ciò che vita non era, falciare ampio e rasoterra e riporre la vita lì, in un angolo, ridotta ai suoi termini più semplici”. Ecco, la visione che ha l'autore della società ottocentesca durante l''industrializzazione rappresenta l'aspetto che ho preferito del libro. Come ho già detto e sottolineo prima, Thoreau ritiene che l'uomo deve liberarsi di tutti gli irrigidimenti sociali a cui il nuovo mondo costringe, trovare lo spazio per pensare, entrando esclusivamente in contatto con la natura. Lui stesso ribadisce più volte che l'uomo spesso si basa solo ed esclusivamente sulle opinioni e il giudizio della società, che si concentra su aspetti, secondo l'autore, superflui, come può essere il modo di vestirsi: “Nessun uomo è mai sceso nella mia stima perché aveva una toppa nei vestiti; eppure sono certo che ci si preoccupi più, in genere, di avere vestiti alla moda, o almeno puliti e non rattoppati, che di avere una coscienza pulita”. Ora, in molti mi potrebbero dire che i discorsi sulla società fatti da Thoreau siano lunghi ed esagerati, e che egli non valuti gli aspetti positivi dell'industrializzazione. E in parte concordo, perché è vero che l'autore si sofferma a lungo sui vari argomenti trattati e che ha, in generale, una visione molto critica della società e di questa epoca. Ma, a parere mio, è importante ricordare che Thoreau ha scritto questo romanzo per far riflettere sulla società perbenista e consumistica di questo periodo storico, spesso tralasciata dalla storia, che, invece, tende a focalizzarsi sul solo tema del progresso dell'uomo. Dopotutto questo libro è un saggio filosofico e i saggi filosofici vogliono sempre farci riflettere in modo spesso esagerato. In secondo luogo, sempre riguardo all'aspetto preferito citato all'inizio, ho apprezzato molto come Thoreau ci faccia capire che l'uomo è artefice del proprio destino. Tutto ciò che egli fa avrà una conseguenza nel futuro. Ma la consapevolezza di questo non impedirebbe all'uomo di fare qualsiasi cosa? Non vorrebbe dire che non potrebbe più agire, perché ciò avrebbe una conseguenza negativa sulla sua vita futura? Ebbene no, perché l'uomo deve agire con saggezza e responsabilità, distaccandosi da ciò che viene, appunto, detto dalla società. Proprio ciò che Thoreau ribadisce durante tutto il libro. In conclusione, penso che questo libro, per quanto lungo e per alcuni forse pesante, faccia riflettere veramente tantissimo sull'uomo di “una volta”, ma che ancora oggi è così. E' un libro molto attuale, seppure sia stato scritto quasi due secoli fa!

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Avatar Giulia_
05/02/2022 12:17
1C - Liceo artistico Nervi-Severini, Ravenna
Walden mi è piaciuto moltissimo e penso che per capirlo ancora di più dovrò rileggerlo, come minimo, un'altra volta. È, infatti, uno di quei libri che bisogna leggere con calma, per far sedimentare dentro se stessi i suoi concetti e le sue parole. È un libro interessante e più che la storia raccontata (ovvero quella di un uomo, l'autore, che decide di andare a vivere sulle rive del lago di Walden), sono interessanti il pensiero e i punti di vista dello scrittore (molti dei quali sono riscontrabili anche nella società e nei costumi di oggi). Questa è una delle frasi che mi sono piaciute di più del libro: "Eppure sono certo che ci si preoccupi di più, in generale, di avere vestiti alla moda, o almeno puliti e non rattoppati, che di avere una coscienza pulita."

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Avatar Arial
02/02/2022 16:13
2G - Liceo Ulivi, Parma
Walden non è sicuramente un libro rilassante e coinvolgente da leggere come un qualsiasi romanzo. Walden è un viaggio nell'esperienza di Thoreau, la scoperta di una ricerca infinita di semplicità, di capire quali sono le cose davvero importanti. Leggere questo libro non sarà qualcosa di leggero e non vi porterà di certo a voler diventare degli eremiti, ma vi farà capire che forse, alla fine dei conti, ogni tanto sia importante scavare a fondo di noi stessi, eliminare per un po' tutto il superfluo fino ad arrivare a scoprirci e a scoprire la vera ESSENZA DELLA VITA.

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Avatar climber3
29/01/2022 17:04
2CS - Liceo Luigi Stefanini, Venezia Mestre
Walden è senza dubbio un classico, soprattutto per l'america. Essendo un classico scritto intorno al 1800, è logico che il modo di scrivere è diverso rispetto a quello che usiamo nei giorni d'oggi. È un libro che non mi ha appassionata, non l'ho trovato coinvolgente, tanto che ho avuto la sensazione che avrei potuto prendere 20 pagine, saltare di netto e non mi sarei nemmeno accorta del salto. Non tolgo niente alla bravura di Thoreau... ma non lo trovo un libro che leggerei volentieri, sebbene ci siano dei passaggi che trovo particolarmente adatti alla società odierna.
Avatar christiankruk
22/01/2022 18:27
2BT - I.I.S. Cesare Battisti, Bolzano
Walden è un lago nel Massachusetts. Henry David Thoreau costruì una capanna in riva al lago e vi andò ad abitare dal luglio 1845 al settembre 1847. Il libro racconta i due anni passati dall'autore in quel posto. Si tratta di un diario in cui Toreau descrive le sue esperienze quotidiane, ed in particolare ciò che vede nel paesaggio e nella sua immaginazione. Ama particolarmente il silenzio del bosco che gli permette di riflettere su tanti argomenti come l'economia e la politica. Thoreau è considerato un precursore dell'ambientalismo moderno. In questa opera ha descritto la vita semplice, pura e a contatto con la natura. Oltre al rispetto di ciò che lo circonda, Thoreau apprezza la possibilità di passare molto tempo immerso nei suoi pensieri e lontano dalla rumorosa vita moderna. La natura è la protagonista del libro e l'autore ritiene che essa sia la fonte della vita e del benessere umano. Thoreau pensa che l'uomo per essere felice debba abbandonare la vita frenetica del mondo moderno per ritornare ad un rapporto diretto con la natura. Comunque, anche coloro che non abbandonano o mondo industrializzato, hanno bisogno di trovare i propri spazi di libertà che gli permettano di ritrovare il vero senso della vita. Nel romanzo, Thoreau condanna l'economia moderna che induce a sperperare il denaro. Egli costruisce con le proprie mani la sua capanna, coltiva la terra e descrive gli animali e le piante che vede. Trova anche degli amici nei paesini vicini e questa vita tranquilla gli fa trovare la pace interiore. È il suo modo per ribellarsi alla frenesia del mondo civilizzato Alla fine del libro Thoreau capisce che anche questa avventura deve terminare e rientra nella sua città. Il suo messaggio principale è quello che bisogna vivere con semplicità e leggerezza. Il libro di Thoreau è avvincente perché propone una visione originale della vita ma bisogna accettare l'idea che una scelta come la sua non è facile da mettere in pratica. Possiamo comunque prendere spunto dalle sue parole per impostare la nostra vita secondo regole più appropriate.

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