The Outsiders
Rizzoli, 2017
Traduzione di Beatrice Masini
226 pagine
Quando sei un ragazzo, tutto è nuovo, è l'alba. È solo quando ti sei abituato a tutto che fa giorno. Come la storia che ti piacciono i tramonti, Pony. Ecco l'oro. Resta così, è un bel modo di essere.
I Socials e i Greasers sono due gang di ragazzi che si contendono i quartieri di una piccola città americana. Sono sempre in guerra, una guerra basata su divisioni sociali e di classe, che diventano anche differenze di pensiero; due mondi divisi dalla ricchezza, due categorie distinte che non comunicano se non con coltelli e cazzotti.Da una parte i Socials, familiarmente detti "Socs": pieni di soldi, con belle macchine e strepitose ragazze, a cui tutto sembra essere consentito e che non hanno problemi apparenti in famiglia e a scuola. Dall'altra parte i Greaser: la gente dei sobborghi, perennemente costretta ad affrontare la vita facendo affidamento soltanto sulle proprie forze. La voce narrante è Ponyboy, un Greaser, ragazzo di quattordici anni pieno di allegria e con una grande passione per i libri e i film. La sua vita è scandita da un rapporto conflittuale con il fratello maggiore Darry, da pomeriggi con la banda passati a sfottersi a vicenda ridendo di ogni cosa e dalle costanti battaglie con i ragazzi “perbene”. È proprio durante uno dei tanti scontri che il suo migliore amico, Johnny, si spinge oltre uccidendo per errore un giovane. In fuga dalla polizia, Ponyboy e l'amico, trovano rifugio in una vecchia chiesa diroccata e lì vivono giorni intensi sopravvivendo solo con le loro forze, tutto sembra un idillio fino a quando un terribile incendio sconvolge le loro vite.
Commenti
05/06/2022 20:50
seconda o - Liceo Scientifico “A.Pacinotti” di Cagliari
Ho apprezzato molto la lettura del libro “the outsiders” soprattutto per i temi trattati come quello dell'amicizia, della violenza, adolescenza, e della vita in generale,la differenza tra ricchi e poveri utili in qualche modo per innescare in me una riflessione personale su questi argomenti così importanti. Mi è davvero
piaciuto il punto di vista da cui la storia è raccontata, cioè quella di un ragazzino che nonostante la sua giovane età appare già maturo e vissuto; ciò che mi ha colpito è stata la descrizione dettagliata di ogni singolo personaggio sulla vita ma anche sull'aspetto fisico sicuramente per far sì che si possa immaginare al meglio la condizione sociale e la fisionomia in generale. Una cosa che ho notato particolarmente sono state le emozioni e i sentimenti di solito travolgenti che hanno portato i singoli personaggi ad agire, e come molto spesso essi abbiano agito senza pensare proprio travolti da queste emozioni. Proprio attraverso le vicende dei personaggi e con la narrazione in prima persona si può notare una rappresentazione indiretta della realtà in cui questi ragazzi si trovano coinvolti e di tutto ciò che sono costretti a subire. Un altro aspetto che ho notato è stato il linguaggio utilizzato, con la presenza di qualche errore grammaticale e anche della semplicità delle parole utilizzate, tutto ciò serve naturalmente per evidenziare il degrado sociale e ancora di più il degrado culturale di questa parte della società dimenticata da tutti.