Norwegian wood. Tokyo blues

Einaudi, 2013
Traduzione di Giorgio Amitrano
379 pagine
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- Però quella domenica ho tirato un attimo il fiato, – continuò Midori. – Quando siamo saliti sul terrazzo e abbiamo guardato l'incendio bevendo e cantando. Non so da quanto tempo era che non mi sentivo così bene, come libera da un peso. Sono sempre sotto pressione da parte di tutti. Appena mi vedono, mi chiedono questo o quest'altro. Solo tu non mi chiedi mai niente.
Toru è un ragazzo timido e introverso che ha molte difficoltà a legare con le persone. Al liceo riesce comunque a farsi un amico, Kizuki, con il quale esce spesso e attraverso il quale conosce Naoko, la sua fidanzata. I tre si trovano molto bene assieme fino a che non accade una disgrazia: Kizuki si toglie inspiegabilmente la vita. Dopo quella tragedia Toru e Naoko si perdono di vista e si incontrano per caso anni dopo sulla metropolitana.
Da quel giorno iniziano a rivedersi passando intere giornate a passeggiare per la città, senza quasi mai rivolgersi la parola.
Toru non sa perché, ma inizia a sentire una fortissima attrazione per Naoko, un sentimento che non riesce però a comunicare alla ragazza. Capita però, che il giorno del compleanno di Naoko tra i due ci sia un momento di forte intimità che potrebbe dare il via alla loro storia, se non fosse che, dopo quella bellissima giornata, Naoko fa perdere le sue tracce. Che fine ha fatto la ragazza? Quale terribile segreto custodisce? E perché ha abbandonato Toru senza dare nessuna spiegazione? 

Commenti

Avatar Mankirat
02/02/2024 09:33
2C LES - IIS Capirola, Ghedi (BS)

Questa storia ti ha fatto venire in mente un luogo?

Secondo te c'è una colonna sonora perfetta?

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Avatar Lyons
20/01/2024 11:57
1M - Liceo Attilio Bertolucci, Parma
Questo libro, quando stavo cercando all'interno del sito per sceglierne uno, mi è valso subito all'occhio questo libro dalla copertina rossa. Tutti gli altri libri avevano circa gli stessi colori spenti. Sono andato a leggere di cosa parlasse questo libro e alle prime righe già mi ispirava molto. Devo essere sincero, questo libro è ambientato nella vita giapponese, a Tokyo, e a me non piace molto la cultura giapponese sotto diversi punti di vista ma comunque ho voluto leggerlo. Tocca gli ambiti dell'amore ma soprattutto dell'amicizia, del fatto di stare insieme. Parla di un ragazzo molto timido e solitario di nome Toru, che non gli piace molto approcciare o socializzare con altri suoi coetanei. Ha iniziato il liceo, proprio come me, (infatti mi sono immedesimato molto nella sua personalità) e si è trovato davanti il suo percorso scolastico Kizuki, il suo migliore amico che lo accompagnerà nella sua vita sociale. Kizuki aveva una fidanzata che fece conoscere pure a Toru e tutti e tre diventarono molto uniti insieme. Uscivano quasi tutti i giorni, si raccontavano tutto, ridevano, scherzavano. Insomma, stavano proprio in armonia l'uno con l'altro. Questa ragazza si chiama Naoko, anche lei un po ' riservata. Purtroppo nel pieno di questa bellissima e indimenticabile amicizia succede un qualcosa di inaspettato, veramente bruttissimo, una catastrofe. La cosa brutta è che questa catastrofe, che vi sto per raccontare, è successa anche abbastanza velocemente da quando è iniziato tutto e quando l'ho letta quasi non ci credevo. Kizuki purtroppo si suicida, senza un perchè. Mi stava simpatico, era pure un bravo amico e allo stesso tempo un bravo fidanzato, magari fossi come lui. Comunque da quel giorno, Toru e Naoko, dopo la notizia, non si rividero mai piu', come due perfetti sconosciuti. Non si cercavano, nessuno chiedeva notizie dell'altro. Come se la loro amicizia fosse stata un punto perso nel nulla (io, questa parte del libro, la descriverei esattamente così). Dopo circa due anni o anche di piu', per stranissimo caso, in città, tutti e due si ritrovarono sulla Metropolitana. Nessuno credeva ai suoi occhi, nemmeno io, lettore, credevo a quello che stavo leggendo. Si salutarono e da lì cominciarono a rivedersi, a uscire e stare quasi tutti i giorni ma la cosa piu' assurda è che facevano tutto questo ma non si rivolgevano una singola parola. Proprio non si esprimevano. E io ero lì, quando l'ho letto, a sperare in un “ciao, cosa è successo in questi ultimi anni” ma nulla da fare. [...] Dopo questa lunga spiegazione di questo bellissimo racconto, voglio commentare un pò cosa e cosa non mi è piaciuto. Il libro lo consiglio spassionatamente, è veramente travolgente. Anche nel modo in cui è stato scritto ti fa sembrare che stai realmente vivendo i sentimenti di Toru. In Toru io mi medesimo molto. Anche io all'inizio di ogni nuova esperienza sono sempre un pò timido ma poi, se trovo le persone giuste, è tutta un'altra cosa. Se poi si allontanano per qualche strano motivo, quello si che fa male. Proprio come è successo a Toru con Kizuki. Una cosa che non mi è piaciuta per nulla è la lunghezza del libro. Purtroppo sono poche pagine e quindi è come se finisse subito il racconto perchè talmente ti piace quando lo leggi che, invece che leggere solo 10 pagine, ne leggi 30. Voglio concludere il commento ringraziando Xanadu per avermi fatto scoprire e leggere questo libro. Io sono un ragazzo che non legge molto quindi è molto raro trovare il libro giusto. Emanuele Leone.