Nato in Iran
Canicola, 2023
360 pagine
Il piccolo Majid vive una vita tranquilla nella grande casa che condivide con la sua famiglia: un edificio dai contorni magici e pieno di stanze, anfore, scaffali, storie e segreti in cui Majid scopre a poco a poco la storia della sua famiglia e del suo paese. Ma poi la guerra irrompe con il frastuono improvviso delle bombe zittendo il familiare sottofondo della radio del padre, strappando Majid fuori dal mondo dei sogni e gettandolo dritto dentro una realtà fin troppo vera. Attraverso sei episodi Majid cresce e vive molteplici contraddizioni, dissidi interni familiari, la scoperta dell'arte, della narrazione, dell'impegno politico e della disillusione. Una storia toccante che attraverso gli occhi di un bambino, di un ragazzo e poi di un uomo, vede la rapida trasformazione dell'Iran tra il fantasma di una guerra ancora in corso e la ribellione di una generazione di uomini e donne che desiderano la libertà.
Se vuoi rimanere ancora un po' in Iran puoi Leggere Lolita a Teheran
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Commenti
03/05/2024 21:45
1AS - Liceo Luigi Stefanini, Venezia Mestre
08/05/2024 16:15
1BS - Liceo Torricelli Ballardini, Faenza
Nato in Iran è un fumetto disegnato in maniera molto interessante e sporca, e narra le vicende giornaliere di Majid, ovvero l'autore, infatti è un romanzo autobiografico di protesta sulla questione iraniana, e anche sulle difficoltà che ha uno che immigra in un'altro stato, la storia è divisa in tre parti. Questo fumetto mi è piaciuto e mi ha fatto pensare sulle difficoltà di tutte le persone che vivono in una situazione di guerrao di rivolta, lo consiglierei a tutte le persone che vogliono una lettura sulle rivolte. A questo libro darei due aggettivi: immersivo, perché ti fa sentire li, e suggestivo, perché fa emozionare.
04/05/2024 15:10
3BSA - Liceo Rosmini, Rovereto
Dopo aver letto questo libro ho riflettuto sulla questione in Iran e non solo. Questa autobiografia non è la solita che parla dei pochi diritti delle donne e delle guerre in Iran (che sono comunque molto importanti), ma Majid Bita, l'autore, riesce con l'aiuto anche delle immagini che caratterizzano il fumetto, a far immergere il lettore e fargli capire le sensazioni che si provano a vivere situazioni come queste. Inoltre penso che Bita sia stato agevolato dal fatto che queste esperienze le ha vissute in prima persona, capendo lui stesso quello che si prova.
04/05/2024 00:06
2AS - Liceo Luigi Stefanini, Venezia Mestre
Ho trovato questo fumetto molto bello perché racconta ogni sfumatura della storia e cultura dell' autore. Le illustrazioni secondo sono davvero molto belle infatti trasmettono l'anima del paese e della vita di allora. La scelta dell'uso del colore, o meglio del bianco e nero, aggiunge un fascino unico e coinvolgente a questo libro. L'incontro con l'autore Maijd Bita è stato un'esperienza molto coinvolgente: la sua capacità di esporre idee e rispondere alle domande con chiarezza e profondità ha arricchito ulteriormente il valore di questo libro.
03/05/2024 21:57
2AS - Liceo Luigi Stefanini, Venezia Mestre
Disegni particolari ma belli e le vicende sono emozionanti.
03/05/2024 21:56
1AS - Liceo Luigi Stefanini, Venezia Mestre
Molto bella la trama e il lessico del testo è molto comprensibile
03/05/2024 19:14
2AS - Liceo Luigi Stefanini, Venezia Mestre
Il libro è un'opera di profonda bellezza, che racconta un paese in tutti i suoi aspetti riflettendo la ricca storia e la cultura. Ogni illustrazione cattura l'atmosfera e racconta la cultura iraniana e la vita di quel periodo. La scelta del bianco e nero rende questo libro ancora più particolare e interessante. L'incontro con l'autore è stata un'esperienza piacevole, Majid ha saputo raccontare le sue idee e le risposte alle domande sono state chiare complete e molto interessanti.
03/05/2024 17:56
1BS - Liceo Torricelli Ballardini, Faenza
Questo libro di Majin Bita parla attraverso le figure e le poche parole di quella che è la visione catastrofica della guerra per le persone comuni e per una piccola famiglia costretta a vivere in delle condizioni nella quale la maggior parte di noi non saprebbe neanche immaginarsi. Il libro è un fumetto ma con qualcosa di diverso rispetto a quelli classici: esso è infatti completamente in bianco e nero e molto spesso le immagini assumono forme di scarabocchi e macchie per creare un'atmosfera di paura e confusione. Trovo che questo libro faccia riflettere su una realtà completamente fuori dall'ordinario e dalla via quotidiana. Inoltre lo trovo anche formativo in quanto il lettore può crescere e imparare leggendo e guardando semplicemente le pagine del libro dalla quale traspare veramente la difficoltà e l'esasperazione dei personaggi vissuta anche dall'autore. nella storia i personaggi raffigurati sono molti ma l'autore decide di non focalizzarsi su un protagonista probabilmente per non far vedere solo il punto di vista di un personaggio ma di appunto un'intera popolazione. lo consiglio e mi è piaciuto soprattutto per il meccanismo di riflessione che l'autore, tramite i suoi disegni riesce a far innescare all'interno del lettore
03/05/2024 17:19
2AS - Liceo Luigi Stefanini, Venezia Mestre
Il libro racconta la storia dell'autore, un ragazzo disegnatore iraniano, in forma di fumetto. Disegni bellissimi che fanno riflettere, un racconto profondo sull'Iran, sotto l'aspetto culturale, politico e sociale. L'incontro con l'autore è stato molto interessante, nel quale è riuscito ad esprimere a parole le emozioni e i sentimenti che nei suoi disegni si sfumavano.
03/05/2024 16:23
1AS - Liceo Luigi Stefanini, Venezia Mestre
Attraverso piccoli dettagli, la quotidianità vista da un bambino, disegni sparsi e occhi spaventati, malinconici si può capire molto sulla storia di un paese.
03/04/2024 22:39
1D - Liceo Tassoni, Modena
Io non sono un gran lettore, di conseguenza non ne sono molto convinto della realtà del mio giudizio, ma penso che il fumetto sia semplice e molto interessante dovuto per parti più horror e soprattutto per quelle di realtà delle condizioni di vita degli abitanti. lo lo consiglio vivamente perché è un genere da provare anche se non si è convinti del tutto.
01/04/2024 13:19
1BS - Liceo Torricelli Ballardini, Faenza
Nato in Iran è il primo libro di Majid Bita e come si può capire dal titolo, il fumetto ci illustra tramite tanti disegni e pochi testi tutto il vissuto dello stesso Majid e della sua famiglia, dal post rivoluzione del 1979 in Iran al suo trasferimento in Italia. Quando si legge Nato in Iran si conosce la realtà circostante come la scoprirebbe un bambino. Gli ambienti scelti da Majid per gran parte del libro sono: la casa dei nonni e la periferia di Teheran fatte di archi, nicchie nascoste, soffitte, cantine, giardini, stanze in cui è vietato entrare. La storia dell' Iran, di un altro Iran prima della dittatura islamica, viene fuori dalle cantine, dagli scatoloni di libri vietati e nascosti da anni, dall' armadio della nonna, dove sono rimaste appese le foto di cantanti esiliati fin dai tempi dello Scià, prima della rivoluzione.
Proseguendo nella lettura si può notare la crescita di Majid che esce dalla casa dei nonni e scopre la scuola, le vie di Teheran e infine le manifestazioni contro il regime; ogni passo però è raccontato e disegnato cercando di farci immedesimare in lui, facendoci trovare a condividere lo stesso stato d'animo e gli stessi sentimenti.
Nella storia compaiono diversi personaggi ma nessuno viene descritto dettagliatamente, inoltre i disegni sono solo in bianco e nero e spesso si trasformano in scarabocchi proprio per creare atmosfere confuse e claustrofobiche.
Si possono inoltre notare le personificazioni e le metafore che richiamano spesso alla tradizione iraniana.
Il fumetto mi è piaciuto molto e l'ho ritenuto immersivo e insolito proprio perché leggendo con attenzione ti troverai quasi trasportato lì di fianco a Majid e ai suoi amici e già dal primo capitolo si può intuire che non è un comune fumetto ma un fumetto ricco di significato.
Lo consiglio a tutti perché lo ritengo arricchente per tutti e serve a farci capire ciò che hanno provato in Iran e ragionare su tanti aspetti come la libertà e la guerra.
22/03/2024 17:44
1G - Liceo Attilio Bertolucci, Parma
Nato in Iran è un fumetto di Majid Bita che, come si può capire dal titolo, racconta della vita in Iran. In particolare racconta della guerra civile che ci fu in Iran e dell'instabilità politica che le fece seguito con gli occhi dapprima di un bambino e poi, piano piano, con quelli di un adulto. A raccontare questa preziosa testimonianza di fatti realmente accaduti è l'autore stesso che, con questa autobiografia, ci fa riflettere su un tema particolarmente importante come la guerra.
La storia, già molto avvincente, è accompagnata da tantissime immagini e schizzi che lasciano spazio alla creatività dell'autore che ci permette di vedere ancora meglio questo divario tra il giovane/bambino che vediamo all'inizio, il quale usa numerose personificazioni e metafore per rappresentare e spiegare gli avvenimenti, e un adulto di 29 anni che spiega sinteticamente ciò che è successo. Tutte le immagini sono disegnate con solo due colori, il bianco, il nero e le loro poche sfumature, andando a creare spesso atmosfere quasi claustrofobiche e molto confuse.
Con esse e pochi testi l'autore ci racconta di qualche episodio della sua vita che lo ha impressionato e ci mostra i vari personaggi, che però non vengono descritti chiaramente. Si notano invece le emozioni del protagonista che vediamo, per gran parte del tempo, spaventato e confuso da ciò che succede intorno a lui. Solo verso la fine, negli ultimi episodi, lo vediamo prendere in mano la sua vita senza lasciarsi trasportare dagli eventi: proprio nell'ultimo episodio, infatti, egli è deciso ad incontrare l'ambasciata italiana e non si fa cacciare.
È stato un fumetto a mio parere molto interessante e, soprattutto, incisivo, che spiega molto bene come doveva essere vivere in Iran in quel tempo. Nonostante ciò penso che sarebbe stato interessante vedere di più le relazioni tra i vari personaggi e conoscerli meglio poiché, a parte il padre, non si vedono spesso o, comunque, non sembrano per niente necessari all'interno di questi racconti. Complessivamente un lavoro molto stimolante e degno di nota.
22/02/2024 11:19
3BSA - Liceo Rosmini, Rovereto
Attraverso i suoi disegni Majid Bita cerca di raccontare la storia della sua vita in Iran, partendo dall'infanzia fino all'età adulta. Oltre a ciò, l'autore tenta di descrivere la complessa situazione politica del Paese, vero motivo per cui questo fumetto fu scritto ed è il fulcro della storia stessa. Mi ha molto colpito lo stile originale e personale con cui sono state prodotte le vignette: nonostante siano in bianco e nero, esse riescono a comunicare perfettamente gli stati d'animo dei personaggi. A volte ho trovato un po' difficoltoso capire quello che succedeva nelle scene, sia a causa di alcuni elementi di fantasia che comparivano di tanto in tanto, sia per la rapidità con cui le azioni si susseguivano. Proprio per questo ho molto apprezzato la nota finale dello scrittore, che spiega in modo più dettagliato il contesto in cui visse, chiarendo la trama dell'opera e dandole più significato.
19/02/2024 07:22
3G - Liceo Laura Bassi, Bologna
Il fumetto è molto interessante e ti introduce alla realtà iraniana molto difficile , ma non mi è piaciuto particolarmente il modo di disegnare e ho qualche perplessità sulle date .