Il piccolo Majid vive una vita tranquilla nella grande casa che condivide con la sua famiglia: un edificio dai contorni magici e pieno di stanze, anfore, scaffali, storie e segreti in cui Majid scopre a poco a poco la storia della sua famiglia e del suo paese. Ma poi la guerra irrompe con il frastuono improvviso delle bombe zittendo il familiare sottofondo della radio del padre, strappando Majid fuori dal mondo dei sogni e gettandolo dritto dentro una realtà fin troppo vera. Attraverso sei episodi Majid cresce e vive molteplici contraddizioni, dissidi interni familiari, la scoperta dell'arte, della narrazione, dell'impegno politico e della disillusione. Una storia toccante che attraverso gli occhi di un bambino, di un ragazzo e poi di un uomo, vede la rapida trasformazione dell'Iran tra il fantasma di una guerra ancora in corso e la ribellione di una generazione di uomini e donne che desiderano la libertà.

 Se vuoi rimanere ancora un po' in Iran puoi Leggere Lolita a Teheran 

Commenti

Avatar Ema09
03/04/2024 22:39
1D - Liceo Tassoni, Modena
Io non sono un gran lettore, di conseguenza non ne sono molto convinto della realtà del mio giudizio, ma penso che il fumetto sia semplice e molto interessante dovuto per parti più horror e soprattutto per quelle di realtà delle condizioni di vita degli abitanti. lo lo consiglio vivamente perché è un genere da provare anche se non si è convinti del tutto.
Avatar Matteoferro
01/04/2024 13:19
1BS - Liceo Torricelli Ballardini, Faenza
Nato in Iran è il primo libro di Majid Bita e come si può capire dal titolo, il fumetto ci illustra tramite tanti disegni e pochi testi tutto il vissuto dello stesso Majid e della sua famiglia, dal post rivoluzione del 1979 in Iran al suo trasferimento in Italia. Quando si legge Nato in Iran si conosce la realtà circostante come la scoprirebbe un bambino. Gli ambienti scelti da Majid per gran parte del libro sono: la casa dei nonni e la periferia di Teheran fatte di archi, nicchie nascoste, soffitte, cantine, giardini, stanze in cui è vietato entrare. La storia dell' Iran, di un altro Iran prima della dittatura islamica, viene fuori dalle cantine, dagli scatoloni di libri vietati e nascosti da anni, dall' armadio della nonna, dove sono rimaste appese le foto di cantanti esiliati fin dai tempi dello Scià, prima della rivoluzione. Proseguendo nella lettura si può notare la crescita di Majid che esce dalla casa dei nonni e scopre la scuola, le vie di Teheran e infine le manifestazioni contro il regime; ogni passo però è raccontato e disegnato cercando di farci immedesimare in lui, facendoci trovare a condividere lo stesso stato d'animo e gli stessi sentimenti. Nella storia compaiono diversi personaggi ma nessuno viene descritto dettagliatamente, inoltre i disegni sono solo in bianco e nero e spesso si trasformano in scarabocchi proprio per creare atmosfere confuse e claustrofobiche. Si possono inoltre notare le personificazioni e le metafore che richiamano spesso alla tradizione iraniana. Il fumetto mi è piaciuto molto e l'ho ritenuto immersivo e insolito proprio perché leggendo con attenzione ti troverai quasi trasportato lì di fianco a Majid e ai suoi amici e già dal primo capitolo si può intuire che non è un comune fumetto ma un fumetto ricco di significato. Lo consiglio a tutti perché lo ritengo arricchente per tutti e serve a farci capire ciò che hanno provato in Iran e ragionare su tanti aspetti come la libertà e la guerra.
Avatar bea1
22/03/2024 17:44
1G - Liceo Attilio Bertolucci, Parma
Nato in Iran è un fumetto di Majid Bita che, come si può capire dal titolo, racconta della vita in Iran. In particolare racconta della guerra civile che ci fu in Iran e dell'instabilità politica che le fece seguito con gli occhi dapprima di un bambino e poi, piano piano, con quelli di un adulto. A raccontare questa preziosa testimonianza di fatti realmente accaduti è l'autore stesso che, con questa autobiografia, ci fa riflettere su un tema particolarmente importante come la guerra. La storia, già molto avvincente, è accompagnata da tantissime immagini e schizzi che lasciano spazio alla creatività dell'autore che ci permette di vedere ancora meglio questo divario tra il giovane/bambino che vediamo all'inizio, il quale usa numerose personificazioni e metafore per rappresentare e spiegare gli avvenimenti, e un adulto di 29 anni che spiega sinteticamente ciò che è successo. Tutte le immagini sono disegnate con solo due colori, il bianco, il nero e le loro poche sfumature, andando a creare spesso atmosfere quasi claustrofobiche e molto confuse. Con esse e pochi testi l'autore ci racconta di qualche episodio della sua vita che lo ha impressionato e ci mostra i vari personaggi, che però non vengono descritti chiaramente. Si notano invece le emozioni del protagonista che vediamo, per gran parte del tempo, spaventato e confuso da ciò che succede intorno a lui. Solo verso la fine, negli ultimi episodi, lo vediamo prendere in mano la sua vita senza lasciarsi trasportare dagli eventi: proprio nell'ultimo episodio, infatti, egli è deciso ad incontrare l'ambasciata italiana e non si fa cacciare. È stato un fumetto a mio parere molto interessante e, soprattutto, incisivo, che spiega molto bene come doveva essere vivere in Iran in quel tempo. Nonostante ciò penso che sarebbe stato interessante vedere di più le relazioni tra i vari personaggi e conoscerli meglio poiché, a parte il padre, non si vedono spesso o, comunque, non sembrano per niente necessari all'interno di questi racconti. Complessivamente un lavoro molto stimolante e degno di nota.
Avatar Max007
22/02/2024 11:19
3BSA - Liceo Rosmini, Rovereto
Attraverso i suoi disegni Majid Bita cerca di raccontare la storia della sua vita in Iran, partendo dall'infanzia fino all'età adulta. Oltre a ciò, l'autore tenta di descrivere la complessa situazione politica del Paese, vero motivo per cui questo fumetto fu scritto e fulcro della storia stessa. Mi ha molto colpito lo stile originale e personale con cui sono state prodotte le vignette: nonostante siano in bianco e nero, esse riescono a comunicare perfettamente gli stati d'animo dei personaggi. A volte ho trovato un po' difficoltoso capire quello che succedeva nelle scene, sia a causa di alcuni elementi di fantasia che comparivano di tanto in tanto, sia per la rapidità con cui le azioni si susseguivano. Proprio per questo ho molto apprezzato la nota finale dello scrittore, che spiega in modo più dettagliato il contesto in cui visse, chiarendo la trama dell'opera e dandole più significato.
Avatar MO
MO
19/02/2024 07:22
3G - Liceo Laura Bassi, Bologna
Il fumetto è molto interessante e ti introduce alla realtà iraniana molto difficile , ma non mi è piaciuto particolarmente il modo di disegnare e ho qualche perplessità sulle date .
Avatar matteogavioli
19/01/2024 17:30
2B - Liceo Morandi, Finale Emilia (MO)
Nato in Iran è una storia familiare di Teheran, un'autobiografia che racconta la rapida trasformazione dell'Iran dopo la rivoluzione. Il libro è diviso in sei capitoli dove racconta un episodio della sua vita passando da bambino ad adulto tra contraddizioni, litigi politici, speranza e delusione sottolineando la situazione politica iraniana. Il libro è in realtà un fumetto caratterizzato da disegni cupi in bianco e nero che ti fanno immergere perfettamente nella situazione iraniana. Ho trovato piacevole la lettura di questo libro.