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Avatar Shirley
Consigliato da
Ne ho visti tanti di film sulle prigioni, ma nessuno come questo. Questo non è un film su sbarre e porte chiuse. È un film sull'essere solo quando non sei davvero solo e sull'avere paura tutto il tempo. 
Steve Harmon sembra sempre trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato. Un incubo che diventa purtroppo una tragedia quando viene accusato di aver fatto il palo durante una rapina finita nel sangue. A soli sedici anni si ritrova in prigione con l'accusa di omicidio, rischiando una condanna a vita. 
Pieno di paure decide di raccontare la sua storia come se fosse un film, una sorta di sceneggiatura introspettiva con tanto di interpreti e colonna sonora, in questo modo trasporta il lettore a vivere sulla propria pelle tutto ciò che investe la vita del ragazzo. Colpevole o innocente? Carnefice o vittima? Da chi sarà giudicato Steve in tribunale? Può sperare in un processo equo? E la sua famiglia come lo considera se per tutti lui è un Mostro?
Tutti questi dubbi attanagliano i giorni di prigionia che scorrono lenti e inesorabili ma Steve continua a raccontarci la sua storia perché tutti hanno il diritto di poterlo fare.

Qui puoi trovare altre notizie messe a disposizione dall'editore italiano:
https://marcosymarcos.com/oltre-le-pagine-di-monster/

Commenti

Avatar Stefano_puxeddu
21/04/2022 08:36
2 i - Liceo Scientifico “A.Pacinotti” di Cagliari
La storia è sia molto attuale che realistica, gli stereotipi e gli atteggiamenti usati nei confronti di steve stupiscono del fatto che un ragazzo innocente possa essere accusato di gravi crimini solo per trovare un colpevole, il ragazzo era innocente ma essendo quasi indirettamente costretto ad “aiutare” per la rapina senza che in realtà sapesse cosa stesse facendo è stato accusato come uno dei rapinatori, era un ragazzo tranquillo che amava la fotografia e per il fatto di essersi ritrovato in mezzo ad una brutta situazione , per non dire a causa della sua pelle è stato accusato rischiando la prigione
Avatar cimarostoalessio
28/03/2022 22:06
1E - Liceo Scientifico Statale "Ugo Morin", Venezia - Mestre
anche se ha una trama molto comune, il libro si sviluppa in un modo molto diverso e originale, dando priorità alla parte psicologica della persona
Avatar Darine
29/03/2022 07:37
1E - Liceo Scientifico Statale "Ugo Morin", Venezia - Mestre
Questo libro mi ha inizialmente coinvolto proprio perché fosse il punto di vista di un adolescente che venisse raccontato, ed alla fine mi è piaciuto il libro
Avatar TommasoFrazzei
24/03/2022 16:54
2B - IIS "Vittorio Bachelet", Oggiono
Il racconto le quali tematiche da sempre sono di mio gradimento rappresenta incredibilmente molti aspetti della società odierna seppur si tratti di un racconto ambientato non poco tempo fa. A partire dal pregiudizio, argomenti come il razzismo, la criminalità, la violenza e le strade. La cosa che sicuramente si può più apprezzare è la netta sensazione di essere su un set cinematografico dove il protagonista steve è anche regista supervisione musicale e attore stesso. Ciò che porta Steve a vivere una situazione simile come il regista di un film è la sua incredibile passione per il cinema che lo accompagna in strada nella sua cella e nelle aule di tribunale dove come spesso accade oggi, ci si trova ad essere pregiudicati per irrilevanti elementi come il colore della pelle o il luogo di appartenenza. Il libro da un interessante spunto di riflessione, soprattutto nei monologhi interiori che il protagonista intraprende, la lettura non è pesante e le tematiche sono state da me molto apprezzate. Consiglio a chi ama il crime ma soprattutto a chi ama quello che è il mondo cinematografico.
Avatar elisamorena
19/03/2022 21:12
2BT - I.I.S. Cesare Battisti, Bolzano
Questo libro parla di un ragazzo che viene accusato di aver ammazzato qualcuno e mentre si trova in carcere decide di raccontare la sua storia sotto forma di sceneggiatura. Racconta i sentimenti che prova in quel momento,quello che ha provato e tutto quello che gli è successo.

Questa storia ti ha fatto venire in mente un luogo?

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Avatar _Andrea_
14/03/2022 23:00
1C - Liceo Laura Bassi, Bologna
In questo libro Walter Dean Myers racconta la storia di Steve Harmon in modo particolare, come se fosse una pellicola cinematografica. Facendo ciò il lettore si immerge completamente nella storia, e con l'immaginazione da una propria rappresentazione a ogni elemento: le voci, l'aspetto dei personaggi e le ambientazioni. Reputo che Myers abbia fatto una scelta innovativa con questo metodo di scrittura in un epoca in cui la tv ha un ruolo importantissimo nella vita delle persone; inoltre così l'autore è in grado di trasmettere meglio le sensazioni e i pensieri del protagonista. Un altro punto a favore è la scorrevolezza nella lettura; detto questo consiglio il libro a chiunque sia aperto ad approcciarsi a una lettura scritta in modo diverso dal tradizionale romanzo
Avatar annagialla
13/03/2022 16:41
1C - Liceo Laura Bassi, Bologna
L'autore di questo romanzo, Walter Dean Myers, narra la storia di Steve Harmon, un ragazzo nero di sedici anni accusato di aver preso parte ad una rapina finita nei peggiori dei modi: con un omicidio. Steve, in attesa del processo, si rifugia nel mondo del cinema raccontando i fatti che avverranno come se fossero delle sceneggiature cinematografiche con tanto di note di regia, facendo immedesimare i lettori nel suo personaggio e nella sua storia. Andando avanti nella lettura si riesce a cogliere ciò che Steve prova, soprattutto la paura e i suoi pensieri, di un giovane ragazzo che potrebbe perdere tutto da un momento all'altro. Il racconto ha un ritmo incalzante e si legge scorrevolmente, l'ho trovato più appassionante verso la fine piuttosto che all'inizio poiché a causa dei fatti narrati come scenografie, personalmente non riuscivo a seguire appieno le vicende e i dialoghi tra i personaggi. La mancanza di descrizioni nel libro mi faceva perdere interesse, tuttavia verso la fine l'ho apprezzato di più. Nel complesso è un libro piacevole di cui però non ne consiglierei la lettura, ritengo che la forma narrativa, seppur originale, non è risultata molto chiara e appassionante.
Avatar Shaq_ONjl
09/03/2022 22:39
2F - Liceo Copernico, Bologna
Steve é un ragazzo afroamericano di 16 anni che si ritrova in prigione dopo aver "commesso" un omicidio. Si trova quindi in un luogo dove il distacco tra vita e sopravvivenza é minimo. Per raccontare il processo e gran parte della storia si usa lo stile del cinema, una delle passioni più importanti del ragazzo che ci fa immedesimare da subito nella storia. Vengono trattati vari temi come il razzismo e il bullismo e per raccontarli si parla spesso delle emozioni che prova il ragazzo tra cui la paura. É un libro molto interessante che tratta temi importanti. Uno dei motivi per cui mi é piaciuto é il fatto che continuando a leggere il libro Steve si trova in bilico tra l'essere colpevole e l'essere innocente.
Avatar Giaimeditel
07/03/2022 19:10
2E - Convitto Nazionale "Vittorio Emanuele II", Cagliari
Steve Harmon ha 16 anni è un ragazzo afroamericano, sotto processo con l' accusa di aver fatto il palo durante una rapina finita male e rischia la condanna vita. È un ragazzo smarrito e con una grande paura ma per non scoraggiarsi decide di raccontare il suo processo come se fosse un film, infatti il libro è strutturato proprio come se fosse un copione. Fino all' ultimo non sapremo se sarà colpevole o fidarci di lui e ritenerlo innocente. Questo libro ci lascerà da pensare anche riguardo l' argomento del razzismo e dei pregiudizi che le persone possono avere. Oltre al protagonista troviamo altri personaggi come James King, il giudice, il procuratore, testimoni e gli avvocati. Personalmente ho apprezzato il modo in cui è strutturato il libro perché ti permette di visualizzare chiaramente le scene nella propria testa e immaginare la voce di ogni personaggio. Consiglierei questo libro anche perché è un libro breve è facile da leggere.

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Avatar rebez
02/03/2022 16:10
2i - Liceo Galvani, Bologna
Perché credere che un ragazzo nero che vive in un quartiere malfamato, accusato di omicidio, sia innocente? Il lettore si troverà a fare i conti con i propri pregiudizi, le proprie ambivalenze che oscilleranno di scena in scena. La modalità scelta per evidenziare e valorizzare i contenuti del libro, da parte dell'autore, è narrare la storia come il copione di un film. Inizialmente potrebbe risultare un impedimento nel seguire il racconto. Proseguendo, invece, questo aspetto fa emergere le emozioni dei personaggi; la cura nei dettagli e gli effetti scenici che l'autore descrive permettono di attribuire senso e di immaginare più vividamente l'ambientazione e i personaggi. “Stacco su: STEVE HARMON. Poi: PP. del quaderno che ha davanti. Sta scrivendo la parola “MOSTRO” a ripetizione. Una mano bianca (quella di O'BRIEN) gli toglie la matita dalla mano e sbarra tutte le parole “MOSTRO”. Un altro aspetto che accompagna tutto il libro, creando un coinvolgimento emotivo e intellettivo, è la difficoltà del protagonista nel ricordare i fatti che lo coinvolgono personalmente, ovvero la rapina. “Potevo ancora sentire l'odore di Mamma. E sapevo che lei sentiva che io non avevo fatto niente di male. Ero io a non esserne sicuro. Ero io che stavo seduto su una branda a chiedermi sé mi stessi prendendo in giro”. Questo crea nel lettore un senso di suspense che lo accompagna in tutta la storia, rendendo il finale inaspettato. Infine ultima osservazione: “Non sono colpevole”. “Avresti dovuto dire non sono stato io”. Con queste poche parole viene ricordato al lettore che il protagonista è un semplice ragazzo che sta iniziando a conoscere il mondo, con le sue incoerenze e le sue sfumature, e non un criminale come lo reputano i personaggi del romanzo. Questo fa emergere in che modo l'opinione del lettore può essere influenzata dagli eventi della storia e condividerne i pregiudizi. Il libro è piacevole e pieno di considerazioni che restano impresse nella mente del lettore come spunti di riflessione. Concludendo si può affermare che nessun individuo merita di essere giudicato senza prima aver ascoltato e compreso la sua storia, fatta di paure, passioni e sentimenti. Allo stesso tempo il libro evidenzia la vulnerabilità delle persone e come queste possono essere facilmente influenzabili.
Avatar mikalll
28/02/2022 23:14
2F - Liceo Copernico, Bologna
Il protagonista Steve è un ragazzo afroamericano di sedici anni sotto processo per omicidio. Viene accusato di aver fatto il palo durante una rapina finita male. Per non impazzire chiuso nella sua cella, il ragazzo decide di scrive in un diario quel periodo della sua vita sotto forma di sceneggiatura. Di conseguenza per il resto del libro, si susseguono battute delle due parti nel tribunale durante il processo. Ma alla fine la colpevolezza o l''innocenza del protagonista non toglieranno il fatto che agli occhi delle persone intorno a lui sia un mostro. Ho trovato il libro interessante. La storia solleva una moltitudine di domande sul senso di colpa, sugli stereotipi razziali e sui difetti del sistema giudiziario. Il libro è breve e consiglio di leggerlo.
Avatar gmGioia
25/02/2022 15:35
2ACL - Liceo Rosmini, Rovereto
Personalmente, ho davvero apprezzato questo libro... Il modo in cui è scritto lo rende unico ed innovativo. È un romanzo che permette la totale immedesimazione, grazie ad un copione che permette di identificare le voci di ogni personaggio. Credo che in una generazione come la nostra, dove film e serie TV fanno parte della quotidianità, questo libro possa permettere ai lettori di "assemblare" le proprie immagini, dando occhi ai volti, intonazioni alle voci e dettagli ai luoghi descritti. Il linguaggio giudiziario potrebbe non apparire come uno dei più accurati, ma per un lettore che vuole sperimentare qualche nuovo genere, questo è l'ideale!! La vicenda è avvincente e lascia davvero con il fiato sospeso... un libro da leggere senza poterlo abbandonare a metà!

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Avatar irenee
22/02/2022 19:07
2ACL - Liceo Rosmini, Rovereto
Walter Dean Myers ha narrato la storia di Steve Harmon mettendo nero su bianco una rappresentazione cinematografica. Questo originale format mi ha impressionata: le descrizioni erano dirette e concrete e permettevano al lettore di creare, con la propria immaginazione, uno scenario soggettivo, ma ben preciso di ciò che stava accadendo. Mi hanno incuriosito le pause riflessive e le introspezione sui diversi personaggi; sembrava esserci un'ambivalenza narrativa: un narratore interno (Steve) e uno esterno che aveva una diversa visione degli avvenimenti. Ciò che non mi ha convinto sono stati i dialoghi: mentre ho trovato verosimile il linguaggio utilizzato dal diciassettenne Steve, quello giuridico mi è apparso ingenuo e poco convincente. Spesso le due tesi non sono state ben argomentate e l'abilità espositiva è stata limitata. Guardando la vera e propria trasposizione cinematografica, invece, ho apprezzato il taglio fotografico e le scelte cromatiche. Credo che, con questo tipo di scrittura, non sia possibile riproporre le pause cinematografiche che permettono di arricchire una trama che si presenta lineare e semplice.
Avatar Rombo
17/02/2022 01:32
1i - Liceo Galvani, Bologna
Del libro mi è piaciuto come l'autore riesca a esprimere molto bene quello che il protagonista prova, andando oltre la superficialità delle apparenze e scavando più a fondo, da un punto di vista morale, il rapporto del protagonista col mondo prima e durante il suo periodo in prigione. Di seguito riporto due citazioni; la prima: “Questo è un film sull'essere solo quando non sei davvero solo e sull'avere paura tutto il tempo”. La seconda: “Quello che c'è tra noi, l'essere padre e figlio, viene schiacciato da qualcos'altro che tenta di prendere il suo posto. E' come un uomo che cerca suo figlio con lo sguardo e invece vede un mostro”. In entrambe le citazioni c'è il punto in comune della sensazione di estraneità verso gli altri, provata dal protagonista. Nella prima afferma come anche in mezzo ad altre persone, che vivono una situazione simile alle la sua, lui non si sente in compagnia, si sente solo, privato della sua vecchia vita. Così, nella seconda citazione, parla di come dal suo punto di vista, le sue relazioni (anche con le persone a lui più care) siano cambiate: la gente non lo guarda più come prima, vede soltanto un ragazzo in prigione, che ha fatto scelte sbagliate.

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Avatar MeliC
13/02/2022 16:52
1C - Liceo Laura Bassi, Bologna
Steve Harmon è stato accusato di omicidio, si trova in prigione in attesa del verdetto e decide di raccontare le sue giornate in questo ambiente violento e traumatizzante. La particolarità è che questo diario, è narrato in forma di sceneggiatura: i dialoghi tra i diversi personaggi sono rappresentati da una successione di frasi pronunciate dai vari protagonisti e le scene circostanti come “stacchi” o descrizioni tra i dialoghi. La scena si sposta tra la prigione e l'ambiente in cui Steve ha vissuto la sua vita fino all'arresto. Personalmente ho trovato il libro interessante, Steve è un ragazzo che, nella storia, a tratti diventa anche un mostro, un adolescente che ha compiuto un errore, ma anche il complice di un assassinio, che potrebbe commettere di nuovo un gesto criminale. Questo mi ha fatto riflettere sull'impatto che le nostre azioni hanno nella nostra vita e in quella di chi ci è vicino, ma anche su come una stessa vicenda possa essere vista da più punti di vista differenti. Quindi, anche se il libro non rientra nei generi che leggo più spesso, l''ho trovato piacevole, scorrevole e mi ha fatto pensare, quindi ne consiglio la lettura.