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Nessun odore, a parte il lezzo di decadenza, in questo glorioso 2025. I cavi della tri-vu sono al sicuro, sotto terra, e solo un idiota o un rivoluzionario penserebbe di danneggiarli. 
Siamo di fronte a uno dei romanzi firmati con il doppio nome King-Bachman, quest'ultimo pseudonimo creato dal maestro dell'horror alla fine degli anni Settanta. Da questa firma sono usciti ben sette romanzi, tutti molto diversi dalla precedente e attuale produzione dell'autore e sicuramente L'uomo in fuga è uno di questi.

Il libro si apre con un conto alla rovescia, meno 100… Ben Richards è un uomo disperato: senza lavoro, senza soldi, con una moglie “drogata” di tri-vu e una figlia malata. In questo futuro le malattie e la desolazione fanno da sfondo a centinaia di reality dove la gente gioca e accetta ogni cosa pur di cambiare la triste realtà. Ben allora decide che nulla ha da perdere ormai: farà parte del programma più seguito del secolo “l'uomo in fuga”. Un uomo solo braccato da tutti gli abitanti degli Stati Uniti; 100 giorni per sopravvivere e vincere milioni e milioni di dollari, ogni ora di vita 100 dollari in più. Mai nessuno è riuscito a superare le 48 ore… 

Commenti

Avatar biancahahah
06/01/2024 19:09
2AC - Liceo Rosmini, Rovereto
Il libro si svolge in un futuro distopico, nel 2025, in una città americana, dove la differenza fra ricchi e poveri è netta, lo smog e l'inquinamento rendono vivere impossibile e tutti i cittadini sono dipendenti in maniera ossessiva dagli apparecchi elettronici, in particolare la cosiddetta tri-vu. Il fatto che ho trovato più affascinante e forse inquietante nel libro è la somiglianza fra la società nella quale viviamo e quella descritta. Nonostante la società distopica viva in un mondo oramai al limite, in grado di ospitare esseri umani, ma non ancora a lungo, a differenza della Terra sulla quale noi viviamo, possiamo trovare evidenti fatti in comune, come l'inquinamento che carica l'ossigeno che respiriamo di sostanze dannose per il nostro organismo e l'ossessività con la quale viviamo la tecnologia. Questo ultimo punto, è quello che più mi ha colpito, perché, soprattutto noi giovani, utilizziamo molto la tecnologia. Non ci accorgiamo di quello che ci fa, non ci rendiamo conto di quanto noi in realtà giornalmente ne abbiamo bisogno. Il protagonista del libro è un uomo spavaldo, talvolta superbo, che deve gareggiare in un reality show molto seguito, la quale pena, però, nel caso di sconfitta è la morte. Tutto il programma viene proiettato su questa tri-vu, che potrebbe essere l'equivalente dell'attuale cellulare. L'intera vicenda è costantemente accompagnata da un senso di ansia e curiosità: riuscirà Ben Richards a vincere il montepremi o verrà ucciso prima? come farà Ben Richards ad uscire dall'orribile situazione in cui si trova? Queste domande sono quelle che mi hanno accompagnato per l'intera durata del libro, facendomi restare interessata ed attaccata alle pagine che scorrevano facilmente.

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