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Quei Bianchi non risparmiano nessuno e il loro unico obiettivo è cacciarci per sempre dalle pianure. Gli zoccoli dei loro cavalli fanno turbinare la sottile coltre di neve, avvolgendoli in un alone bianco e fantomatico. Non gridano mentre si lanciano all'assalto ma si dirigono verso di noi rapidi come il vento.
Dicembre 1860, un gruppo di ranger a cavallo si lancia all'assalto dell'accampamento dei Nokoni ai piedi dei monti Wichita in Oklahoma. Solo Kwana, il figlio del grande capo, e Pecos, suo fratello minore, riescono a scappare. La loro madre, una donna bianca, e la sorellina appena nata vengono portate via; tutti gli altri uccisi. Kwana e Pecos riescono a raggiungere il resto della tribù all'accampamento invernale, ma l'accoglienza non è quella sperata. La disperazione per i morti, il timore che i ranger seguano le loro tracce fin lì, il loro sangue misto, quella madre mai accettata dalla tribù, ora scappata con i bianchi, oscurano la gioia del loro ritorno. Come fare per riconquistare la loro fiducia? Sono solo le prime difficoltà che Kwana dovrà affrontare per diventare Quanah, il grande guerriero che, mentre la guerra delle grandi pianure tra ranger e nativi americani si fa sempre più spietata, sarà costretto a scegliere se continuare a far combattere il suo popolo fino alla morte in nome della libertà o se rinunciare e accettare di spostarsi nelle riserve, modificando definitivamente il modo di vivere suo e delle sue tribù. Questa è la storia vera dell'ultimo grande capo dei Comanche.

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