
Lo spacciatore di noci
Bompiani, 2025
304 pagine
La libreria era il vero cuore della casa, la sua intelligenza muta. Sull'ultimo ripiano in alto, nascosto da una fila di romanzi, c'era il Libro Proibito. Si intitolava Il tuo orto e le tue conserve ed era pieno di consigli per far crescere varie forme di vita e poi trucidarle per nutrirsene. William era insieme orripilato ed eccitato all'idea. Il libro risaliva a prima del Grande Editto, quando gli esseri umani erano animali sanguinari che mangiavano altri esseri viventi come le prugne e le carote. Tra quelle pagine c'erano foto inimmaginabili: coltelli che facevano a pezzi baby peperoncini, acini d'uva scuoiati vivi, cipolline opalescenti annegate nell'aceto... E non solo il nonno gli consentiva di guardare le figure, ma gli sussurrava all'orecchio le ricette delle conserve.
Così, mentre a scuola imparava canzoni sulla fratellanza tipo “Arancia io, arancia tu”, davanti ai suoi occhi scorrevano le immagini truculente di vasetti di marmellate proibite.
Così, mentre a scuola imparava canzoni sulla fratellanza tipo “Arancia io, arancia tu”, davanti ai suoi occhi scorrevano le immagini truculente di vasetti di marmellate proibite.
In un futuro surreale, William è un ragazzino che vive con il nonno Omero in una casa “non intelligente” in un quartiere ipertecnologico. In questo mondo vigono leggi speciali, in particolare il Grande Editto proibisce ogni forma di “cannibalismo vegetale”: cogliere, tagliare o mangiare frutta e verdura è considerato un atto abominevole, poiché gli ortaggi avrebbero lo stesso valore degli esseri viventi. I governanti (detti “i Dodici”) impongono rituali religiosi per i frutti e sorvegliano la popolazione attraverso il tempio della Grande Pesca. William però nasconde un segreto proibito: conosce a memoria antiche ricette di marmellate ed è affascinato dal profumo della frutta fresca. Un giorno il nonno decide di sfidare le leggi assaggiando con lui una pera “viva” per la prima volta. Questo gesto apre gli occhi di William sulla possibilità un nuovo mondo e gli innesta la voglia di conoscere il sapore della libertà.
Commenti
Ancora nessun commento