La peste scarlatta
Adelphi, 2009
Traduzione di Ottavio Fatica
94 pagine
La condanna di chi non rammenta il passato è replicarlo. La condanna di chi lo ricorda è vederlo replicare sotto gli occhi senza poter fare niente per precluderlo. Magra consolazione, gli uomini del futuro prospettato da Jack London potranno sempre dirsi pronti per la quarta guerra mondiale, quella che si combatterà con selci e clave.
James Howard Smith è un docente universitario di lettere senza più cattedra né studenti, una terribile epidemia denominata peste scarlatta ha estinto la razza umana: sono sopravvissute solo poche centinaia di persone in tutto il pianeta. La foresta ha riguadagnato terreno e invaso gli spazi un tempo abitati. Orsi, lupi e cavalli selvaggi si aggirano per le città, i pochi sopravvissuti vivono in piccole comunità regredite allo stato primordiale. James è l'unico custode della memoria e della cultura di un'umanità che non esiste più, e sente il pressante bisogno di tramandare il suo sapere. Tre ragazzini, vestiti di pelli d'orso, che cacciano con lance e coltelli la selvaggina di cui si nutrono, si prendono cura del vecchio professore, che vede in loro i futuri custodi del suo sapere. Ma il vecchio non ha fatto i conti con l'inesorabile ignoranza dei ragazzi, che a malapena conoscono un decimo delle parole che usa per narrare la storia dell'umanità che ha conosciuto.
Commenti
Ancora nessun commento