
La ferrovia sotterranea
SUR, 2021
Traduzione di Martina Testa
376 pagine
«Che razza di mondo è, pensò Cora, quello in cui una prigionia perenne è il tuo unico rifugio? Era libera dalla schiavitù o ancora sotto il suo giogo: come descrivere la situazione di una fuggiasca? La libertà era qualcosa che cambiava forma mentre la si guardava, così come un bosco è fitto di alberi visto da vicino ma dall'esterno, da un campo aperto, se ne vedono i veri limiti.»
Cora è figlia di Mabel, l'unica donna a essere riuscita a fuggire dalle piantagioni di cotone della Georgia senza lasciare traccia. Siamo negli Stati Uniti schiavisti della segregazione razziale più feroce, un posto nel quale anche solo immaginare bianchi e neri con uguali diritti all'interno della società è pura utopia. Cora è determinata e coraggiosa e non riesce a piegarsi al suo destino; qualcuno l'aiuta e le rivela che c'è una ferrovia segreta che può condurre dagli stati del Sud a quelli abolizionisti del Nord, un viaggio verso la libertà. Qual è il prezzo da pagare? Si può davvero fuggire senza lasciare tracce? C'è un'altra America che, da soli, si può raggiungere?
Commenti
30/03/2025 19:56
2B SAS - IIS Capirola, Ghedi (BS)
Ho appena finito di leggere La ferrovia sotterranea e devo dire che questo libro mi ha colpito tantissimo. Non pensavo che una storia così potesse lasciarmi dentro così tante emozioni forti.
La storia racconta di Cora, una ragazza afroamericana che vive nella schiavitù in una piantagione in Georgia. Quando Caesar (un altro schiavo) le propone di fuggire, inizia il suo incredibile viaggio attraverso la ferrovia sotterranea, un sistema segreto che aiuta gli schiavi a scappare verso la libertà. Ma il percorso non è facile, e Cora si trova ad affrontare situazioni terribili e persone che vogliono riportarla indietro.
Quello che ho amato di più di questo libro è il modo in cui l'autore racconta la storia,le descrizioni sono così reali che mi sembrava di essere accanto a Cora, di sentire la sua paura e il suo dolore, ma anche la sua speranza. Mi ha fatto riflettere tantissimo su quanto il mondo possa essere ingiusto e su quanto alcune persone abbiano dovuto lottare per avere ciò che oggi noi tendiamo a dar per scontato.
Mi sono affezionata subito al personaggio di Cora, è forte, carismatica e non si arrende mai, anche quando le cose sembrano impossibili. Ci sono stati alcuni momenti peró in cui ho dovuto prendere una pausa e pensare, perché quello che le succedeva mi sembrava troppo crudele, troppo ingiusto, il che ha allungato il mio periodo di lettura. Un'altra cosa che mi ha colpito è il modo in cui il romanzo mescola la realtà con la finzione,la ferrovia sotterranea, che nella realtà era un gruppo di persone che aiutavano gli schiavi a scappare, nel libro diventa una vera ferrovia nascosta sotto terra.
Un difetto è che a volte la narrazione è un po' lenta, ma sinceramente non mi ha dato fastidio, perché ogni pagina mi ha fatto riflettere. È un libro che lascia il segno, che ti fa pensare anche dopo averlo finito.