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Avatar Shirley
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Era in preda a un'eccitazione nervosa diffusa e imprecisata. Stavano per terra sulle tavole nude e mezze scheggiate del pavimento. E non esisteva più il tempo e neppure Melanie. Era assolutamente soggiogata. Stava cambiando, crescendo. E l'unica cosa che contava era il ragazzo che lei toccava, ma non per tutta la lunghezza del corpo. 
Il momento era l'eternità, tremolante come una goccia di rugiada su una rosa, per sempre sul punto di cadere.
L'estate dei suoi quindici anni cambierà totalmente la vita a Melanie. I genitori decidono di partire per un viaggio in America, e affidano a lei e alla governante i fratellini e la bella villa in cui vivono. Una notte, dopo che tutti sono andati a dormire, Melanie entra di nascosto nella camera dei genitori, per frugare tra le vecchie fotografie e i vestiti che la madre metteva da giovane. In fondo a un baule trova l'abito da sposa, e decide di provarlo. Sa benissimo che non dovrebbe, ma non riesce a trattenersi. Si spoglia e lo indossa. In alcuni punti è ancora un po' grande, ma non troppo. Si affaccia a guardare la luna, e qualcosa la spinge a scendere in giardino, così com'è. Mezza nuda, vestita con i soli veli bianchi, sente la porta di casa richiudersi. Come fare? L'unica soluzione è rientrare salendo sull'albero, ma nell'impresa si graffia più volte, e l'abito si sporca di sangue. Invasa dal senso di colpa, Melanie spera che nessuno se ne accorga. Ma quello che la aspetta è molto peggio di qualsiasi terribile castigo. 

Commenti

Avatar tiramisu
03/04/2024 14:41
1BS - Liceo Torricelli Ballardini, Faenza
Questo libro racconta del cambiamento che dovrà affrontare Melanie, la protagonista quindicenne e figlia maggiore di altri due fratelli: Jonathon, grande amante dei modellini, e Victoria, una bambina di circa due anni molto golosa e paffutella. Melanie e i suoi fratelli fanno parte di una famiglia agiata, fino a quando i loro genitori non muoiono e dovranno andare a vivere dal loro zio materno, un uomo scorbutico che possiede una bottega di giocattoli e una grande passione per le marionette. Assieme allo zio abitano anche la zia misteriosamente muta dal matrimonio e i suoi due fratelli… la condizione di vita di Melanie e dei suoi fratelli cambia drasticamente a causa dei problemi economici degli zii e dovranno adattarsi, e sopravvivere, a una nuova vita. Questo romanzo di formazione ha un ritmo molto lento e una grande quantità di sequenze descrittive che rendono la storia molto statica, nonostante questa lentezza la narrazione è molto cruda e tocca senza sensibilità argomenti come l'incesto e varie forme di violenza fisica e psicologica. Non viene indicato precisamente l'anno o il decennio in cui avvengono gli avvenimenti, ma in base agli usi e costumi si può immaginare che sia ambientato nei primi anni del ‘900. I personaggi inizialmente vengono presentati quasi tutti, tranne Melanie, come dei personaggi tipici poi con lo sviluppo della trama il lato psicologico e comportamentale dei personaggi li fa diventare insoliti rispetto a quelli che troviamo solitamente nei romanzi. La lettura risulta molto lenta e complicata a causa delle tante metafore e similitudini. Penso che questo libro sia abbastanza disturbante a causa delle descrizioni molto crude e lente degli avvenimenti che già di per se sono molto cruenti. È un libro, a mio parere, non coinvolgente per via del ritmo troppo lento, con un finale che stupisce, ma allo stesso tempo lascia il lettore con la sensazione di non avere avuto una reale conclusione alla storia. Consiglio questo romanzo a chi piacciono i libri con una narrazione particolare.
Avatar Marghee
26/03/2024 07:38
1I - Liceo Galvani, Bologna
Il romanzo "La bottega dei giocattoli" di Angela Carter parla della vita di una ragazza di quindici anni di nome Melanie che dopo vari inconvenienti, si ritrova a vivere con lo zio Philip e la sua famiglia. Una sera la ragazza stava provando l'abito da sposa della madre, accidalmente si graffia e la mattina seguente la nostra protagonista riceve un telegramma in cui c'è scritto che i suoi genitori sono improvvisamente morti. Senza genitori lei e i suoi fratelli minori, Victoria e Jonathon, abbandonano la vita agiata e piena di ricchezze che conducono, salutano la signor Rundle -la governante- e partono verso Londra per andare ad abitare dallo zio materno, un uomo di cui non hanno molti ricordi poiché i loro genitori hanno preferito allontanare l'uomo. L'uomo lavora in una bottega di giocattoli, da qui capiamo il perché del titolo, e nel tempo libero ha un hobby: creare marionette. L'aspetto che ho preferito non è riferito propriamente alla trama, ma alla struttura del racconto, il quale anche se contiene capitoli abbastanza lunghi è pieno di descrizioni che aiutano il lettore ad immedesimarsi nelle condizioni di vita dei nostri personaggi o per farci conoscere meglio quest'ultimi. Ad esempio [...] Non aveva mai pensato che esistessero ancora case senza l'acqua calda, né che ci potesse vivere un suo parente. E non si vedeva nemmeno una vera saponetta. Schiacciato come u rospo, in un portasapone di porcellana bianca e blu con un disegno a greca, c'era un consunto blocco di sapone da bucato, gialliccio e risposo e cosparso di impronte nere di mani sporche che l'avevano maneggiato. Sul viso pizzicava e probabilmente corrodeva. Melanie poteva sentire che le corrodeva la faccia. Da qui possiamo benissimo capire come Melanie vive nella casa dello zio e la scrittrice fa uso di molti aggettivi e figure retoriche che ci aiutano in questa comprensione. La nostra protagonista è Melanie, una ragazza di quindici anni responsabile, amorevole e curiosa. Responsabile perché essendo la sorella maggiore ha tutte le responsabilità sui fratelli minori e si scopre essere una ragazza molto diligente. Amorevole perché si prende sempre cura dei suoi fratelli, cercando di far si che abbiano sempre il sorriso sul volto. Curiosa perché pur sapendo che non potrebbe andare a vedere cosa c'è dietro le porte chiuse delle camere della casa, non resiste ed esplora altri luoghi dell'abitazione. Il secondo personaggio che ha un ruolo importante è lo zio Philip. Lui è un uomo misterioso, autoritario e severo. Misterioso perché non sappiamo molto su di lui tranne le informazioni che ci da Melanie. Autoritario perché Melanie capire da subito che ciò che lo zio dice di fare, va fatto se no lui si arrabbierà. Severo perché lui ha delle regole e vuole che vengano rispettate. La citazione che ho preferito è: "Quel folle mondo le vorticava attorno, uomini e donne resi meschini da giocattoli e burattini. Un mondo dove perfino gli uccelli erano meccanici e le poche figure umane andavano in giro mascherate e suonavano strumenti musicali durante le ore piccole e terribili della notte nella quale lei era stata di nuovo ricacciata. Era di nuovo in piena notte, e la bambola non era altro che lei. Ho scelto questo passaggio perché è una riflessione di Melanie dopo aver passato i primi giorni a casa dello zio che è molto interessante perché si ricollega benissimo al titolo, perché la protagonista dice di sentirsi una bambola e nel titolo ritroviamo il nesso con la parola "giocattoli". Ho scelto questa immagine perché la bottega dello zio Philip si trova in un quartiere un po' rozzo della città di Londra, e Melanie vorrebbe andare a vedere com'è la Londra di cui tutti parlano, quella benestante e famosa in tutto il mondo per il sue bellezze. Quindi questa è l'immagine perfetta della Londra che la protagonista vorrebbe visitare. Ho scelto questo brano perché nel momento in cui la ragazza entra nella bottega, si sente subito osservata da tutti i giocattoli, marionette e pupazzetti dello zio.

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Avatar matildeg
12/03/2024 11:41
2A - IS Pietro Gobetti, Scandiano, RE
Il libro “La bottega dei giocattoli” di Angela Carter ci racconta di Melanie, una ragazza nel pieno della sua adolescenza che da un giorno all' altro si ritrova con la sua vita totalmente stravolta. Melanie è una ragazza di quindici anni alla scoperta del suo corpo e della sua femminilità, che vive con i suoi due fratelli, in una villa, con la governante Rundle, che si occupa dei ragazzi mentre i loro genitori sono spesso in viaggio per lavoro. Una notte Melanie, presa dalla curiosità, decide di provare il vestito da sposa di sua madre e di andare nel giardino a vedere il chiaro di luna. All' inizio quando prova il vestito è molto eccitata, ma subito dopo questa felicità si trasforma in paura. Il mattino dopo Melanie riceve un telegramma con la triste notizia che i suoi genitori sono venuti a mancare e da qui la sua vita cambia completamente. Dalla loro stupenda villa, lei e i suoi fratelli, si trasferiranno dagli zii in una delle zone più povere di Londra. Dovranno imparare a convivere con questa nuova vita e con lo zio Philip, una persona molto dura e manipolatrice. Ammiro molto la forza di Melanie che non si è mai scoraggiata di fronte a questo grande cambiamento e ha sempre cercato di aiutare i suoi fratelli. Consiglio questo libro ai ragazzi perché parla di argomenti che ci possono riguardare da vicino come l' adolescenza, il rapporto tra fratelli, la ribellione e i cambiamenti. Nonostante abbia trovato un po' difficile la lettura, questo romanzo mi è piaciuto perché l' autrice ci fa sentire molto vicini alla protagonista e ai suoi pensieri. Inoltre penso che questo libro lasci un messaggio molto importante, cioè quello di non sottovalutare niente e di non dare nulla per scontato, ma di apprezzare ogni singola cosa, dalle cose più piccole a quelle più grandi, perché basta poco a stravolgere e a cambiare le nostre vite.
Avatar Paperelladigomma
05/03/2024 19:32
2BL - Liceo Andrea Maffei, Riva del Garda
In passato avevo già sentito parlare di Angela Carter, conosciuta per le sue opere femministe, di realismo e di fantascienza e proprio per questo, visto il suo nome nell'elenco tra i libri proposti quest'anno da Xanadu, ho deciso di dargli una chance. Siamo in una grigia Londra negli anni 60'. Tre bambini si trovano da un giorno all'altro orfani di genitori ricconi e si trasferiscono dallo zio manipolatore, sgradevole, ripugnante, che non piace a nessun lettore, e se è mai piaciuto a qualcuno quello deve avere sicuri problemi mentali. Provo un senso di pena profonda per la zia di Melanie. Muta per colpa di un “incantesimo” proprio il giorno nel quale si univa per legge al suo amore, e qui sono iniziati i miei primi sospetti che questo romanzo non parli solo di invenzioni e caratteri forti, anche, ma con una sfumatura macabra. Comunque, alla zietta le si vuole bene lo stesso, a lei non serve una voce per esprimersi. Il suo linguaggio è il più puro, il corpo. E' capace di esprimere il suo amore materno, per Vittoria, senza i soliti “amore”, “tesoro” ecc. Dei due rossi non so cosa dire, che sono rozzi e a loro modo affascinanti (? Lo sappiamo già). Forse diventano interessanti comparati ai fratelli di Melanie, un fratello più silenzioso e uno più loquace. Il fratellino che pensa a se stesso e ai suoi modellini, la sorellina, troppo piccola e ignorante della morte dei genitori che si adatta con tutto e tutti. Ovviamente a rovinare il quadretto familiare è sempre lo scorbutico dello zio, del quale sinceramente mi passa la voglia di scrivere. Sarà un genio e tutto, ma deve abbassare un po' la cresta. Melanie… più ci penso è più c'è da dire. Un'adolescente in cerca di sé stessa, il cui viaggio di auto-scoperta e crescita personale è affascinante e coinvolgente. Deve superare la perdita per la quale si sente colpevole, in continuo lutto, ma in qualche modo va avanti. Non mi ritrovo molto in quel che dice e pensa, non vedo tutta questa fretta di avvicinarsi alla sfera sessuale a quindici anni o il voler sentirsi più femminile, ad ogni modo capisco quando prova a fare da “mammina”. A volte anche per me, sorella maggiore, è difficile non sentirmi “autoritaria” e come per Melanie collaborare con i miei fratelli è difficile. Sebbene, alla fin fine sono loro che rimarranno. I personaggi sono mooolto ben caratterizzati. Quindi punto in più alla Carter per le sue descrizioni senza pecche. Attraverso una prosa poetica e ricca crea un'atmosfera tra realtà e immaginazione, in cui l'innocenza infantile è in contrasto con la crudeltà della vita adulta. Le pagine del libro sono piene di simbolismi e metafore che a mio parere rendono più significativa la lettura. Tuttavia, alcuni momenti li ho trovati un po' inquietanti. Sarà anche il fatto che non amo alla follia le marionette, ma la descrizione tanto dettagliata di questi omini in legno legati da fili simili ad esseri viventi mi metteva, e mette tuttora, angoscia. Come in quei film dove si narra che i robot prenderanno il controllo del mondo intero, ecco la stessa cosa per i tronchi umani. Però reputo interessante del romanzo, la sua capacità di esplorare una serie di temi complessi e annodati, il desiderio represso, la sessualità, l'identità e la morte. Non c'è ne sono tanti libri così. Concludendo, "La bottega dei giocattoli" lo consiglio? Sni… Sicuramente è un romanzo con alto livello approfondimento a tematiche molto pesanti da discutere, in più i personaggi sono tutti distinguibili e ben caratterizzati nei minimi dettagli. Ma il senso d' inquietudine, angoscia e mistero, la tensione nei dialoghi, forse… non fa per me al cento per cento. Proverò a rileggerlo, magari d'estate, allora vedrò un altra prospettiva… credo, spero.
Avatar Sofia07
15/02/2024 16:09
1G - Liceo Laura Bassi, Bologna
"La bottega dei giocattoli" di Angela Carter è un romanzo affascinante che mescola la fiaba con l'erotismo e il surrealismo. Ambientato in un negozio di giocattoli in una Londra grigia degli anni '60, il libro racconta la storia di protagonisti apparentemente ordinari che nascondono segreti inquietanti. L'opera segue l'evoluzione di Melanie alla scoperta di sé stessa, dell'ambiente che la circonda e della propria sessualità. Dopo l'improvvisa morte dei genitori, Melanie e i suoi fratelli sono affidati alle cure del tirannico zio Philip, un testardo ed eccentrico costruttore di giocattoli. La trama si sviluppa attraverso le vicende del giovane e innocente protagonista, Melanie, che viene assunta nella bottega dei giocattoli. Attraverso una prosa poetica e ricca di immagini suggestive, Angela Carter racconta il lato oscuro e misterioso dell'innocenza perduta. Le pagine del libro sono intrise di simbolismi, metafore e riferimenti letterari che amplificano la dimensione immaginaria della storia. Il tutto è enfatizzato dai continui contrasti tra l'infantile felicità diurna e le oscure passioni notturne, creando una narrativa che mette in discussione i confini tra realtà e fantasia. I personaggi sono ben costruiti e complessi, ognuno con la propria storia e profondità emotiva. Le loro azioni e interazioni sono intriganti, affascinanti e, a volte, sconvolgenti. Carter riesce a dare vita a un'intera gamma di emozioni, immergendo il lettore in un mondo che si colloca tra il fantastico e l'autentico, in cui l'innocenza infantile si scontra con la crudeltà della vita adulta. "La bottega dei giocattoli" esamina anche temi complessi come il desiderio represso, la sessualità, l'identità e la morte. La trama si snoda tra il divertente, l'eccentrico e il luttuoso, offrendo una lettura stimolante e coinvolgente per i lettori più avventurosi. In conclusione, "La bottega dei giocattoli" di Angela Carter è un libro che lascia il segno. Grazie alla sua scrittura vibrante e all'atmosfera sospesa tra realtà e immaginazione, il romanzo si rivela un'esperienza letteraria unica che spinge il lettore a riflettere sulle proprie passioni oscure e sulle paure interiori nascoste.
Avatar zoe_catellani
12/02/2024 16:00
2L - IIS Blaise Pascal, Reggio Emilia
Questo romando è stato scritto da Angela Carter e pubblicato nel 1967. La protagonista del romanzo è una ragazza di quindici anni di nome Melanie che durante l'estate decide di cambiare la sua vita. Melanie inizia a capire di non essere più una bambina, per questo è curiosa di scoprire il proprio corpo, soprattutto quello che è cambiato in lei. La voglia di scoperta è così grande che una sera decide di andarsi a provare l'abito nuziale della madre, con quello addosso si sentiva forte ed invincibile, ma questi sentimenti dureranno poco visto che lei e i suoi due fratellini dovranno abbandonare la loro casa e andare a vivere dagli zii dopo la morte dei genitori. Nella nuova casa Melanie e i suoi fratelli si dovranno adattare alla loro nuova famiglia, sarà zia Margaret, una donna dall'anima buona che li aiuterà ad ambientarsi e ad integrarsi nella famiglia. Al contrario dello zio Philip, un uomo molto particolare e manipolatore con cui non hanno mai avuto un rapporto. Intanto Melanie continuerà a scoprire il suo corpo, imparerà a non farsi sottomettere così da poter esprimere la propria opinione. In questo testo l'autrice vuole farci capire e sentire l'emozioni che prova Melanie durante il cambiamento. Il lessico è abbastanza complesso e le descrizioni sono dettagliate e piene di particolari. Il romanzo tratta di argomenti interessanti, riguardanti la scoperta della femminilità e del proprio corpo, purtroppo questi argomenti non sono molto affini a me, ed è per questo che non ho trovato particolarmente interessante il romanzo, visto che preferisco generi diversi.
Avatar Helin
21/01/2024 21:10
2A - IS Pietro Gobetti, Scandiano, RE
Il libro "La bottega dei giocattoli" è un romanzo scritto da Angela Carter, e pubblicato da Fazi editore nel 1967. Questo romanza racconta la storia di Melanie, una ragazza di quindici anni che, durante l'estate, capisce di non essere più una bambina e quindi intraprende la conoscenza del suo corpo e la scoperta di se stessa. Durante una notte, Melanie, non riuscendo a dormire, decide di andare a provare l'abito da sposa di sua madre e di andare a guardare il chiaro di luna, ma non sa che il giorno seguente la sua vita subirà una svolta drastica. I suoi genitori vennero a mancare, e lei fu costretta, insieme ai suoi fratellini, a trasferirsi a Londra dallo zio Philip, con cui non ha mai avuto un legame. Lo zio si rivela una persona davvero malvagia e manipolatrice, ma fortunatamente per Melanie e i suoi fratellini, c'era la zia Margaret che era una donna davvero buona e prendeva a cuore tutti e tre i fratelli. Melanie abituata a uno stile di vita diverso, cercherà comunque di non farsi abbattere da questo cambiamento, utilizzando anche la sua fantasia che le permetterà di trovarsi in situazioni diverse e anche di ribellarsi. Questo romanzo è davvero molto appassionante e intrigante; nonostante io l'abbia trovato leggermente impegnativo a causa dello stile di scrittura dell'autrice, affronta delle tematiche davvero particolari e delicate, in particolare la crescita e la critica verso la società dell'epoca, che rendono la lettura molto più interessante.

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Avatar sofi_30
16/01/2024 20:21
2A - IS Pietro Gobetti, Scandiano, RE
Come ci si sente quando l'amore dei propri genitori viene rimpiazzato dalla freddezza degli zii? Cosa si prova a dover lasciare la propria casa, piena di ricordi d'infanzia, da un momento all'altro? Come si fa ad accettare un cambiamento tanto grande quanto doloroso? Questo breve romanzo di formazione narra di Melanie e dei suoi fratelli, che vivono assieme alla signora Rundle, la governante di casa. I genitori di Melanie sono sempre in viaggio, ma nonostante ciò, la signora Rundle tratta lei e i suoi fratelli come fossero suoi figli. La protagonista Melanie ha 15 anni e nella notte, nella quale dove tutti dormono e i genitori sono lontano, indossa l'abito da sposa di sua mamma, vede il suo riflesso nello specchio e si sente elettrizzata ma subito dopo viene invasa da un senso di inquietudine. Il giorno seguente Melanie viene a sapere che i suoi genitori sono venuti a mancare a causa di un incidente, quindi lei e i suoi fratelli sono costretti a trasferirsi a casa degli zii a Londra. Il personaggio di Melanie è caratterizzato molto bene, la scrittura di Angela Carter ci permette di entrare nei pensieri di Melanie, di vivere le sue stesse gioie, paure, angosce, dolori e di affrontare le sue stesse lotte interiori. Melanie si ritrova a vivere in una realtà completamente differente rispetto a quella a cui era abituata, ovvero una realtà tetra, cupa, povera e oscura. Melanie è una ragazza tenace alla scoperta del suo corpo e della sua femminilità. Nella narrazione prevalgono periodi lunghi e il lessico è un lessico ricercato e non troppo comune. Le descrizioni sono molto dettagliate, ci permettono quindi di immergerci completamente nell'opera. I personaggi secondari del romanzo sono originali e stravaganti. "La bottega dei giocattoli" è un romanzo profondo e avvincente ma allo stesso tempo capace di strappare una risata, di turbare e di sedurre il lettore. E' un romanzo che descrive mondi sorprendenti e intriganti che tengono incollati alle pagine.