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Era in preda a un'eccitazione nervosa diffusa e imprecisata. Stavano per terra sulle tavole nude e mezze scheggiate del pavimento. E non esisteva più il tempo e neppure Melanie. Era assolutamente soggiogata. Stava cambiando, crescendo. E l'unica cosa che contava era il ragazzo che lei toccava, ma non per tutta la lunghezza del corpo. 
Il momento era l'eternità, tremolante come una goccia di rugiada su una rosa, per sempre sul punto di cadere.
L'estate dei suoi quindici anni cambierà totalmente la vita a Melanie. I genitori decidono di partire per un viaggio in America, e affidano a lei e alla governante i fratellini e la bella villa in cui vivono. Una notte, dopo che tutti sono andati a dormire, Melanie entra di nascosto nella camera dei genitori, per frugare tra le vecchie fotografie e i vestiti che la madre metteva da giovane. In fondo a un baule trova l'abito da sposa, e decide di provarlo. Sa benissimo che non dovrebbe, ma non riesce a trattenersi. Si spoglia e lo indossa. In alcuni punti è ancora un po' grande, ma non troppo. Si affaccia a guardare la luna, e qualcosa la spinge a scendere in giardino, così com'è. Mezza nuda, vestita con i soli veli bianchi, sente la porta di casa richiudersi. Come fare? L'unica soluzione è rientrare salendo sull'albero, ma nell'impresa si graffia più volte, e l'abito si sporca di sangue. Invasa dal senso di colpa, Melanie spera che nessuno se ne accorga. Ma quello che la aspetta è molto peggio di qualsiasi terribile castigo. 

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