Il richiamo della foresta - Batard - Preparare un fuoco
Feltrinelli, 2015
Traduzione di Davide Sapienza
190 pagine
Tre grandi titoli di un autore magnifico, tutti ambientati tra i ghiacci del grande Nord: il suo romanzo più noto, e due racconti brevi e tremendi. Il richiamo della foresta, celeberrimo, è la storia di un cane venduto più volte a padroni diversi e violenti, che lo maltrattano per vigliaccheria e per prepararlo al durissimo lavoro come cane da slitta, durante la corsa all'oro nel Klondike. Buck deve vedersela con loro, coi loro bastoni, e con cani altrettanto tremendi, in una quotidiana lotta per la vita, nella speranza che prima o poi arrivi un uomo migliore. Arriverà e sarà un grande amore; ma la foresta, la vita selvatica, l'istinto animale, sono ogni giorno un richiamo più difficile da resistere. Batard è anche lui un cane, e anche lui ha a che fare con un uomo che è in realtà una bestia. Lo sceglie da una cucciolata perché è l'unico che lo ha morso, e fa di tutto per renderlo crudele e fortissimo, “un concentrato di perfidia traboccante odio (non a caso l'ha chiamato “bastardo”). Per anni si sfidano, pronti a uccidere l'altro non appena abbasserà la guardia. Con un finale mozzafiato, degno del più spietato western. Preparare un fuoco è invece tutto una sfida in poche pagine tra uomo e natura: un nuovo arrivato, sveglio e preparato, ma inesperto sui pericoli del Nord, sta camminando con il suo cane da giorni senza vedere il sole sullo Yukon ghiacciato. Poi, anche se per pochi secondi, si bagna, in un punto in cui il ghiaccio cede. E il racconto è tutto lì, nel suo tentativo di accendere un semplice fuoco e scaldarsi…
Commenti
19/01/2024 14:26
2B LSA - IIS Capirola, Ghedi (BS)
Questo libro è molto bello e ben scritto, possiede un lessico semplice e comprensibile. La trama è avvincente e quasi simpatica. Fa riflettere su come, in questo caso, una cane riesce ad adattarsi in poco tempo ad una vita ostile e primitiva.
Se potessi descriverlo in due parole sceglierei avventura e istinto.
10/01/2024 19:41
3X - scuola media "Marco d'Oggiono", Oggiono
Ho deciso di leggere questo libro perché mi piacciono molto i libri sugli animali e la natura. Nel complesso mi è abbastanza piaciuto. Il primo racconto, "Batard" mi è sembrato tristissimo perché l'omonimo cane protagonista viene maltrattato dal suo padrone per tutta la sua vita, ma almeno fa riflettere su ciò che molti animali ancora oggi devono patire. Il racconto principale, "Il Richiamo della Foresta" mi ha immersa nella natura e nei sentimenti del cane Buck, per questo l'ho trovato interessante. Ma alcune parti, ad esempio nel primo momento della sua vita nel Grande Nord, laddove diventa un cane da slitta (ma anche un temibile avversario per tutti), mi sono sembrate un po' ripetitive e poco scorrevoli. Mi ha però emozionata la lotta brutale tra Buck e Spitz, il cane suo avversario, che invece aspettavo da quando tra loro ha cominciato ad esserci qualche scaramuccia. Ho apprezzato molto l'ultima parte, ovvero quella in cui Buck viene adottato da Thornton e finalmente riscopre l'amore, riuscendo a superare sfide apparentemente impossibili per cani come lui. Il finale però mi ha rattristato (sia chiaro: non farò spoiler!), ma comunque è bello che Buck possa ricongiungersi con la natura. L'ultimo racconto, "Preparare un fuoco" non mi ha fatto impazzire, era come una specie di guida per sopravvivere nella gelida Natura del Grande Nord, che appunto si può riassumere nella frase "preparare un fuoco" (infatti ci viene mostrato quanto sia vitale il fuoco per l'Uomo).
Per tutti questi miei accorgimenti sui tre racconti direi che il libro si merita 7 stelle, non un punteggio pieno ma nemmeno poco per un romanzo di Jack London.
Questa storia ti ha fatto venire in mente un luogo?
Secondo te c'è una colonna sonora perfetta?
07/05/2023 10:34
3F - Scuola media Farini, Bologna
Nel Grande Nord americano, al tempo della leggendaria corsa all'oro, il cane Buck, tolto dalla fattoria del giudice Miller, è costretto a piegarsi alla legge primitiva e violenta dei cercatori che lo mettono al traino delle slitte. Sopraffatto dagli stenti e dalla fatica si risveglia in lui sempre piú forte un istinto che lo spinge verso la foresta e la vita selvaggia strappandogli l'inarticolato grido della lotta per l'esistenza.
Il libro mi è piaciuto molto siccome è una bella storia di avventura e che non riesci a finire di leggerlo.
30/03/2023 16:18
1A - IIS "Vittorio Bachelet", Oggiono
Questo libro mi è piaciuto molto per più aspetti uno di questi è sicuramente il messaggio che c'è dietro che è la voglia di scoprirsi e di trovare il proprio richiamo della foresta.
Un secondo motivo per cui questo libro mi è piaciuto è stata l'ambientazione, infatti questo romanzo è ambientato nella valle di Santa Clara in California nel 1897 nella quale c'è la villa del magistrato Miller che ha un sanbernardo di nome Buck che non viene ritenuto un cane casalingo e neppure uno da canile
28/01/2023 16:45
3B - Scuola media L. Trombini, Tirano (SO)
Bellissimo libro con un grande pensiero: ognuno ha il proprio richiamo della foresta, dobbiamo solo avere il coraggio di seguirlo, seguire la nostra natura senza avere rimpianti. Buck era un cane amato dalla sua famiglia che viveva in una bella villa. Un giorno però fu venduto ingiustamente ad un malvagio trafficante che lo educa e lo fa diventare un cane da slitta. Dopo innumerevoli avventure Buck viene salvato da un uomo gentile che gli darà una casa e tanto amore. Buck diventa sempre più selvaggio, ma non vuole andare con gli altri lupi perché non vuole lasciare solo il suo nuovo padrone. Ma quando un giorno il suo padrone viene assassinato Buck segue il suo richiamo della foresta e si unisce al branco di lupi.
29/04/2022 07:31
3A - Scuola secondaria di primo grado, Guido Novello, Ravenna
Assolutamente il mio libro preferito. L'ho già letto varie volte ma noto particolari nuovi ogni volta.La trasformazione della vita di Buck che passa dall'essere un cane da salotto a trainare le slitte e il conflitto con altri cani trainatori di slitta crea una storia magnifica.
25/01/2022 13:07
2 o - Liceo Ulivi, Parma
questo libro è uno dei libri più belli che io abbia mai letto. triste ma al contempo emozionante. Al centro di questa storia vi è lo scontro tra uomo e natura: buck, il cane, rappresenta la natura; ma soprattutto il libro vuole dirci che l'istinto è inarrestabile. la storia è molto toccante perchè vi si incappa molte volte in scenari violenti e dispotici. consiglio questo libro in particolare ai ribelli della vita.