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All'inizio, quando papà era appena morto, c'era sempre qualcuno che entrava e usciva da casa nostra. Come se non fosse più solo nostra. Tutti ci consolavano, ci portavano qualcosa da mangiare o un mazzo di fiori. Dopo un po', però, era sembrato come se la gente cominciasse a esser stanca del nostro dolore, e allora avevano iniziato a venire sempre meno. Venivano solo se la mamma li invitava, come per il primo anniversario della morte di papà.
"Ciao, Lucas. Devi promettermi di fare le cose che ti chiedo. Fidati di me". 
Così Lucas si trova, a poco più di un anno dalla morte del padre, a sentire di nuovo la sua voce. Una scatola piena di messaggi numerati, da leggere uno alla volta, con delle piccole missioni anche imbarazzanti che il padre gli ha scritto in modo preciso e a cui lui deve attenersi. Certo potrebbe barare, ma il dolore di questa assenza e il vuoto che ha lasciato in famiglia porta Lucas a compiere ogni missione con dedizione, scoprendo così che anche nel dolore si può trovare la pace. 
Sembra un racconto triste quello che stai per leggere, e per certi versi lo è, ma quello che ti aspetta è anche un racconto vitale, di chi non vuole arrendersi alla perdita, al lutto di qualcuno che si è tanto amato.

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