John R. R. Tolkien

Noiosissimo professore di Oxford, con una vita regolare e senza eventi eclatanti, era fortemente avverso a tutte le invenzioni tecnologiche, che chiamava diavolerie. Si era appassionato già da giovanissimo alle lingue, in particolare a quelle antiche, dimostrando abilità incredibili sia a scuola che nei suoi passatempi: non solo conosceva il celtico, il gallese, il gotico, il finnico, ma si dilettava a inventare lingue nuove, dotate di regole grammaticali e sintattiche. Non si può dire che fosse ben visto dai suoi colleghi professori: pur insegnando all' università più prestigiosa del mondo, infatti, non dedicava il suo tempo a saggi e pubblicazioni accademiche; finite le lezioni, si rinchiudeva a leggere e scrivere di strani mondi. Non solo, con l' amico Lewis, autore de Le cronache di Narnia, fondò un club stranissimo, formato da uomini di una certa età che tutti i giovedì sera si ritrovavano a parlare di fantasy, genere praticamente sconosciuto e considerato da ragazzini. Con il successo de Lo Hobbit, Tolkien si aprì la strada per quello che è diventato uno dei libri più conosciuti e letti, nonostante la mole: Il Signore degli anelli.BibliografiaLo Hobbit, Bompiani, 2012Il signore degli anelli, Bompiani, 2020Le avventure di Tom Bombadil, Bompiani, 2019Il Silmarillon, Bompiani, 2013Il cacciatore di draghi, Bompiani, 2019

Bibliografia