Gwendolyn Elizabeth Brooks

Tra le più lette e influenti poetesse del XX secolo, Gwendolyn Elizabeth Brooks è stata la prima afroamericana a vincere il premio Pulitzer per la poesia con la raccolta Annie Allen. Era il maggio del 1950.
Nata nel 1917 a Topeka (Kansas). I suoi genitori erano Keziah Wims Brooks, ex insegnante che aveva lasciato il lavoro dopo il matrimonio e la gravidanza, e David Anderson Brooks di professione bidello, figlio di uno schiavo fuggitivo che ha combattuto nella guerra di secessione americana. Gwendolyn ha vissuto praticamente tutta la sua vita a Chicago in un ambiente familiare premuroso, ma ha dovuto fare i conti con i pregiudizi razziali, sia nel quartiere sia a scuola.
Autrice estremamente produttiva (più di venti sono le sue opere), Brooks inizia presto a dilettarsi con la scrittura e la lettura, incoraggiata anche dai genitori. A soli tredici anni pubblica la prima poesia sulla rivista American Childhood e invia i suoi primi componimenti ai poeti Langston Hughes e a J.W. Johnson che le consigliano di non mollare e di continuare.
La laurea al Woodrow Wilson Junior College arriva nel 1936 ma, non trovando impiego per la rivista per cui aveva collaborato, inizia a lavorare come dattilografa.
La produzione in versi di Brooks continua: tratteggia temi sociali, in particolare la povertà degli afroamericani della città, con componimenti attuali, vivi, toccanti. Il tema del pregiudizio razziale e dell'emarginazione viene ripercorso anche nel suo romanzo Maud Martha.
Invitata anche da Kennedy nel 1962 a leggere le sue opere alla Biblioteca del Congresso, Gwendolyn continua a parlare di giustizia, aderisce anche al movimento Black Power e inizia a farsi pubblicare da società editoriali afroamericane.
Nominata poetessa laureata per lo stato dell'Illinois, prima afroamericana a entrare nel National Institute of Arts and Letters, con oltre settantacinque lauree honoris causa ricevute da college e università in tutto il mondo, Brooks ha vinto tutto e non solo per sé stessa. Anche negli ultimi anni di vita ha fatto letture nelle carceri e negli ospedali, ha partecipato e finanziato corsi di poesia nelle scuole, portando avanti una lotta sulla giustizia con le parole e coi fatti.
La morte la coglie il 3 dicembre del 2000, nella sua casa a Chicago.
Due anni più tardi viene inserita nel 100 Greatest African Americans, un dizionario biografico che raccoglie le cento più importanti personalità afroamericane della storia.

Bibliografia

Purtroppo, nonostante la grande importanza di questa scrittrice, in Italia non esiste quasi nulla.
Maud Martha, La Tartaruga, 2023

Poesia
Negro Hero (1945)
The Mother (1945)
A Street in Bronzeville (1945)
Annie Allen (1950)
Bronzeville Boys and Girls (1956)
The Bean Eaters (1960)
Selected Poems (1963)
We Real Cool Broadside (1966)
Malcolm X (1968)
In the Mecca (1968)
Family Pictures (1970)
Black Steel: Joe Frazier and Muhammad Ali (1971)
The World of Gwendolyn Brooks (1971)
Aloneness (1971)
Aurora (1972)
Beckonings (1975)
Black Love (1981)
To Disembark (1981)
The Near-Johannesburg Boy and Other Poems (1986)
Blacks (1987)
Winnie (1988)
Children Coming Home (1991)
In Montgomery (2000)

Prosa
Maud Martha (1953)
Report from Part One: An Autobiography (1972)
A Capsule Course in Black Poetry Writing (1975)
Primer for Blacks (1981)
Young Poet's Primer (1981)
Very Young Poets (1983)