Sono nata il ventuno a primavera ma non sapevo che nascere folle, aprire le zolle potesse scatenar tempesta.
Alda Giuseppina Angela Merini, nota come Alda Merini, nasce nel 1931 a Milano, dove cresce tra un padre colto, affettuoso, dolce e attento che a cinque anni le regala un vocabolario e che le spiega le parole tenendola sulle ginocchia, e una madre severa e distante che tenta invano di proibirle di leggere i libri della biblioteca paterna, vedendo per lei un futuro esclusivamente di moglie e madre.

Studia presso l'Istituto Magistrale di Brera a Milano e inizia a scrivere poesie fin da adolescente, esordisce infatti a 15 anni. Una sua insegnante delle medie la presenta ad Angelo Romanò che, apprezzandone le doti letterarie, la mette in contatto con Giacinto Spagnoletti, il quale diventa la sua guida, valorizzandone il talento. Talento però immediatamente stroncato dalla famiglia, che non ritiene la scrittura un lavoro abbastanza remunerativo.

Nel 1947 Merini viene internata per un mese nella clinica Villa Turro a Milano, dove le viene diagnosticato un disturbo bipolare.

Nel 1953 si sposa e dà alla luce tre figli, ma la sua vita familiare non è priva di difficoltà, e dopo alcuni anni di matrimonio comincia a lottare contro problemi di salute mentale, tra cui episodi di depressione e malattia. Questi problemi influenzeranno poi profondamente la sua poesia e la sua vita.

Nonostante le sfide legate alla sua salute mentale, nel corso degli anni scrive numerosi libri di poesie e ottiene molti premi e riconoscimenti, diventando una delle voci più importanti della poesia italiana contemporanea.

Nel 1996 è insignita del Premio Viareggio per la poesia, e il suo lavoro è tradotto in numerose lingue, oltre ad essere oggetto di studio e ammirazione in tutto il mondo.

Muore nel 2009 a Milano, ma la sua capacità di esprimere le emozioni umane rimane una caratteristica distintiva della sua opera letteraria e continua a ispirare poeti e poetesse di tutto il mondo.