Vango. Tra cielo e terra.

San Paolo Edizioni, 2011
Traduzione di M. Bastanzetti
424 pagine
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Vango sbocciò sul pendio di quel vulcano spento. Lì trovò ciò di cui aveva bisogno. Crebbe con tre bambinaie: la libertà, la solitudine e Madamoiselle. Furono loro tre a dargli un'istruzione. Da loro ricevette tutto ciò che riteneva possibile imparare. A cinque anni capiva cinque lingue, ma non parlava con nessuno. A sette anni si arrampicava su per le falesie senza neppure aiutarsi con i piedi. A nove anni nutriva i falchi che scendevano in picchiata su di lui per mangiare dalla sua mano. 
Sul sagrato  della chiesa di Notre Dame, a Parigi, si sta celebrando la cerimonia per il sacerdozio di quaranta uomini. All'improvviso la polizia irrompe, ricercando un ragazzo: Vango. Vango fugge arrampicandosi sulla facciata della cattedrale, salvandosi miracolosamente. Vango non sa di quale crimine sia accusato, poiché tutta la sua vita è avvolta nel mistero: non sa chi siano i suoi genitori, da dove provenga, perché alcuni misteriosi uomini lo cerchino. Vango sa solo di poter contare su Madamoiselle, la dolce quanto emblematica bambinaia che lo ha cresciuto come un figlio sulle isole Eolie e su Zafiro, monaco fondatore di un monastero segreto sull'isola di Arkudah. Da lontano, una bellissima e misteriosa ragazza scozzese, Ethel, veglia su di lui. Ma questa volta Vango dovrà fuggire in solitudine, per non essere catturato dagli uomini della Gestapo o, ancor peggio, dai fantasmi del suo passato. Sullo sfondo di un'europa ormai prossima alla guerra, Vango combatte con tutte le sue forze per fuggire ai pericoli che incombono su di lui, per riacquistare la libertà e scoprire che la fuga e il viaggio sono solo dei piccoli tasselli che lo porteranno a svelare tutta la verità sul suo passato… 

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