
Tutta intera
Einaudi, 2022
216 pagine
Il giorno del mio tredicesimo compleanno, alla festa dell'oratorio Luca Tuân scrive NEGRA col pennarello sul mio bicchiere di plastica: non lo vede nessuno e io lo butto subito, ancora pieno di aranciata. La professoressa di inglese mi fa i complimenti per l'ultimo compito: Brava, dice, sei proprio migliorata, peccato che quelli come te non ci vanno al liceo.
Da un po' di tempo mi dico Queste cose tienile tutte per te Sara, ed è quello che voglio fare.
Da un po' di tempo mi dico Queste cose tienile tutte per te Sara, ed è quello che voglio fare.
Saranostra, è così che viene chiamata. Sembra quasi che lei esista solo perché è la “figlia” del prof del liceo e della cuoca dell'asilo. Fin da piccola le viene chiesto da dove viene, chi è la sua “vera” mamma. E lei non ha parole, le parole non bastano mai a inventarsi un passato che non si conosce perché sembra esistere solo un eterno presente. Fino a quando, appena ventenne, si ritrova a fare l'insegnante; è stata scelta perché simile a quegli studenti. Forse il suo colore può innescare un'affinità, forse lei che viene da un'altra parte riuscirà a insegnar loro qualcosa, forse la ascolteranno… Tanti forse pieni di stereotipi.
Nessuno sembra veramente interessato a quelle ragazze e a quei ragazzi e Sara comincia a chiedersi se anche lei, in fondo, non è stata mai vista veramente: "Ma Bonafede si avvicina e mi dice solo Io a volte non so se sono nero o se sono sbagliato".
Nessuno sembra veramente interessato a quelle ragazze e a quei ragazzi e Sara comincia a chiedersi se anche lei, in fondo, non è stata mai vista veramente: "Ma Bonafede si avvicina e mi dice solo Io a volte non so se sono nero o se sono sbagliato".
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